torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Persone famose e TV
Dalla Serie: Tokio Hotel
Titolo Fanfic: ~SHOW ME LOVE~ [BEFORE IT'S TOO LATE]
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: One Shot, OOC, AU, Lemon, Slash
Autore: nephilim galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/12/2008 00:11:31

-Bill, tesoro, cos'hai fatto al naso? - -Billi è caduto dalle scale, vero Bill? Doveva stare più attento..- -..sì..è come dice Tomi.. -
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
SHOW ME LOVE
- Capitolo 1° -


Disclaimer:
non possiedo i Tokio Hotel, non possiedo i gemelli Kaulitz, niente di tutto quello di seguito descritto ha mai avuto luogo, e l'unica cosa che posseggo è quello che ho scritto, non a scopo di lucro. I personaggi sono maggiorenni.




~Show Me Love~
[Before it's too late]










- Tom, tuo fratello sta morendo.. -
- Avrà quel che si merita. -
- Non parlare così di Bill, e non parlarmi con questo tono! - strilla quella stronza, e per poco non mi rompe un timpano. Troia.
- Ma che cazzo vuoi? Credi forse che verrò lì a piangere per la sua perdita? -
- ..no, infatti ti chiamo perchè è Bill che vuole vederti. -

...cosa?


- ..Mandalo a fanculo. -
Riattacco.
Lo sapevo che Bill era coglione, ma non pensavo fino a questo punto. Si aspetta davvero che io vada lì per lui? E' completamente pazzo! Non ne ha avuto abbastanza? Eppure è per colpa sua che mi hanno rinchiuso come il più schifoso degli psicopatici.



~*~


(flash-back)

- Tomi, per favore.. basta.. mi fai male.. - il piccolo Bill singhiozzò e si arricciò su se stesso finchè non divenne un fagotto tremante e piangente.
- Sta' zitto, bastardo! - ribattè Tom, mollando un altro calcio nella pancia del fratello.
- N-non sono bastardo.. non dire quella parola, papà ha detto che n-noi non dobbiamo u-usarla.. - ribattè mestamente il fratellino minore, cercando invano di proteggersi dalle ingiurie del fratello.
- Ho detto ZITTO! - il piccolo Tom si chinò e prese il gemello per i capelli, tirandoli e facendolo urlare.
- Pe-perchè mi fai questo? -
- E' quello che ti meriti, stronzo! Se papà se n'è andato è solo colpa tua, piangi sempre! - lo trascinò per i capelli e gli fece sbattere la testa contro la gamba del letto più e più volte.
- P-piango perchè mi fai m-male.. b-basta, Tomi.. - il suo viso era pallido e ormai completamente inondato di lacrime, aveva il labbro tagliato e sanguinante, perchè Tom l'aveva preso a calci anche in faccia.
Tom smise di infierire e lasciò i suoi capelli. - Pisciasotto. - si alzò e si diresse verso la scrivania.
Bill si raggomitolò su se stesso accanto a letto, pensando che forse Tomi aveva finito e non gli avrebbe più fatto del male, almeno per un po'. Non capiva perchè Tom se la prendesse tanto con lui per qualsiasi cosa. Quando Tom si arrabbiava, anche se non c'entrava nulla, Bill aveva paura, perchè avrebbe finito per fargli del male.
Il piccolo tremò fissando il pavimento, cercando di non pensare al dolore che sentiva alla pancia, e sperando che per quel giorno fosse finita lì.
Tom era di tutt'altra idea.
Tornò verso Bill tenendo una mano dietro la schiena, un sorriso diabolico in volto.
Bill ebbe di nuovo paura.
- Vieni Billi, giochiamo - propose allegramente, prendendo Bill per un braccio e costringendolo ad alzarsi.
- C-che vuoi fare, Tomi..? - domandò il minore tremando come una foglia, mentre il maggiore lo spingeva sul letto e lo costringeva a dargli la schiena.
Bill sussultò mentre Tom gli abbassava i pantaloni del pigiamino e, sbirciando, lo vide tirar fuori da dietro la schiena dei pennarelli.
- Un nuovo gioco. Si chiama 'vediamo quanti colori entrano nel piccolo buco'. -
Il bimbo spalancò gli occhi terrorizzato e cercò di divincolarsi, ma Tom gli pose una mano sulla testa e lo spinse giù, quasi soffocandolo nel cuscino.
- N-no, Tomi ti prego.. smettila.. - mormorò riprendendo a piangere.
Tom non lo ascoltò e infilò il primo pennarello. - I bambini cattivi hanno quello che si meritano, lo dice anche mamma, Billi. - proferì ghignando, mentre Bill cominciava ad urlare e ad agitarsi, in preda ad un dolore atroce.
Ignorò le sue grida e ne infilò un altro accanto al primo, allargando il piccolo buco. Rise malignamente.
- Sai Bill, il rosso e il blu ti donano. -







- Bill, tesoro, cos'hai fatto al naso? -
- Billi è caduto dalle scale, vero Bill? Doveva stare più attento, io ho provato a evitarlo.. -
- ...sì, è.. è come dice Tomi.. starò più attento.. -


~*~



Mio fratello è sempre stato debole di cuore. Da questo punto di vista posso dire di aver avuto culo perchè, visti i problemi di nostro padre, ho rischiato seriamente di nascere cardiopatico anch'io.
Credo che le punizioni che gli infliggevo non abbiano contribuito molto alla sua salute. Non in modo positivo, almeno.
Solo nell'ultimo anno ha subito due trapianti e nessuno di essi è riuscito a garantirgli una vita duratura, tanto che alla fine quel coglione di Bill si è stufato e ha deciso di lasciarsi morire.
Tutto questo lo so perchè mia madre è venuta fin qui a rompermi le palle.
Non vivo più con loro da quando avevo sedici anni. Mi mandarono da non so quanti strizzacervelli e infine mi chiusero in una gabbia di matti, pensando che mi avrebbero 'guarito'. Sono uscito dopo un anno e tutti i medici garantivano che ero a posto.
Inutile dire che non ero cambiato affatto. Non appena ho rivisto il mio dolce fratellino mi sono divertito un po' a torturarlo, almeno finchè mia madre non è intervenuta a guastare la festa. Me ne sono andato a vivere da solo e tanti saluti a tutti.
E' solo colpa di Bill. E' sempre stata colpa sua.
Nessuno mi ha mai capito, ma dal mio fratello gemello mi aspettavo qualcosa di più. Stronzo ingrato.


~*~



(flash-back)

- Ma sei proprio stupido! Come hai fatto a prendere un voto così basso? -
Bill strinse la tracolla del suo zaino e si morse il labbro. - Non ho studiato -
- ..sei più stupido di quanto pensassi - gli disse Tom, sinceramente stupito.
- ..è che ieri sono stato quasi tutto il giorno in bagno a.. rimettere.. - azzardò, pentendosi subito dopo.
Era vero. Tom l'aveva portato in giardino e l'aveva costretto a mangiare la terra, tenendogli la testa premuta contro il terreno. Bill era stato obbligato a ingoiarne una discreta quantità, fra le lacrime, e poi, appena l'aveva liberato, era corso in bagno ed era rimasto chiuso lì tutto il giorno, per la paura.
Tom si fermò in mezzo al corridoio e lo fissò con odio. - Stai dicendo che è colpa mia se hai preso un brutto voto?! - ringhiò mollandogli una spinta che lo mandò a sbattere contro la parete del corridoio.
- ..To-Tomi.. per favore.. - mormorò il moro tenendosi la spalla. L'ultima cosa che voleva era un'altra dose di torture, a scuola per di più.
Tom sembrava di tutt'altro avviso però. Gli sputò in faccia e si rincamminò verso l'aula.
Bill stava per sospirare di sollievo, quando una mano, ben più grossa di quella di Tom, lo afferrò per i capelli e lo sbattè al muro.
- Kaulitz.. davvero hai il coraggio di andare in giro conciato così? -
Bill tremò. Se c'era una cosa che odiava quasi quanto le punizioni di Tom, erano i bulletti della sua scuola. Gli davano il tormento, soprattutto ora che aveva anche iniziato a truccarsi.
- Non sono affari tuoi.. - borbottò distogliendo lo sguardo. Venne afferrato per la mascella e costretto a girare il viso.
- Tu non puoi parlarmi in questo modo, capito? Sei inferiore, e sei anche checca - gli fece sbattere la testa al muro e Bill mugolò di dolore. Perchè doveva subire le ingiure di suo fratello e anche quelle di questi stronzi? Perchè sempre a lui?
Una prima lacrima scivolò lungo la sua guancia pallida, e pochi secondi dopo la mano che lo teneva pressato contro il muro sparì.
Bill riaprì gli occhi che aveva cautamente chiuso poco prima, solo per ritrovarsi a guardare il suo aguzzino steso a terra, il piede di Tom premuto contro la sua gola.
- T-Tomi.. - mormorò toccandosi cautamente la mascella dolente.
Il rasta non lo ascoltò e continuò a premere malignamente la punta della scarpa contro il collo del ragazzo, che aveva iniziato a tossire convulsamente.
Solo lui aveva il diritto di toccare Bill. Solo lui aveva il diritto di punirlo, ferirlo e fare di lui ciò che voleva. Nessun'altro poteva toccarlo.
Bill era suo.
- Tomi, no! Lo uccidi! - il moretto si fece coraggio e si aggrappò al braccio di Tom, che lo scacciò via malamente, con una gomitata.- 'Sta zitto! -
Grazie alla momentanea distrazione del rasta, il ragazzetto riuscì a liberarsi dalla morsa letale e si gettò addosso al biondo, spingendolo a terra.
Volarono calci e pugni, sotto gli occhi terrorizzati di Bill che non sapeva che fare e non riusciva nemmeno a capire.
- Che succede qui?! -
La vicepreside avanzò verso di loro e prese Tom e l'altro ragazzo per la collottola, separandoli. - Voi due. Dal preside. Ora! - poi si rivolse a Bill. - E tu, Kaulitz, in classe! -
Bill si affrettò ad obbedire, non prima di aver notato lo sguardo omicida che Tom gli stava lanciando.





- Tomi! - Bill gli corse incontro non appena lo vide rientrare in casa con lo sguardo puntato a terra. Era stato trattenuto nell'ufficio del preside ben oltre l'orario scolastico.
Tom non lo degnò di uno sguardo e strascicò i piedi nell'ingresso, gettando lo zaino dove capitò.
Il moretto si morse il labbro. Un po' aveva paura di insistere troppo, se Tom si fosse arrabbiato per lui sarebbe stata la fine.
Con la coda dell'occhio notò un taglio sanguinante sulla fronte del rasta, semicoperto dai dreadlock che quel giorno teneva sciolti.
- ...sei ferito! - dimentico delle possibili conseguenze, lo prese per un braccio e lo trascinò in bagno. Tom non obbiettò.
Lo fece sedere sul water e si precipitò all'armadietto dei medicinali.
- Tomi, non dovevi fare a botte pe.. per me.. - mormorò arrossendo leggermente, mentre tirava fuori disinfettante, ovatta e cerotti.
Tom grugnì in risposta ma non alzò lo sguardo.
Bill sospirò e tornò verso di lui, chinandosi per trovarsi all'altezza della sua fronte. Prese a medicargli il taglio con delicatezza.
- Hai un brutto taglio, Tomi.. è stata una cosa stupida quella di.. - si interruppe, notando il ghigno malefico appena comparso sul volto di Tom.
Ebbe paura.
Il rasta si alzò di scatto e lo afferrò per i capelli, facendogli mollare ovatta e cerotti all'istante. Bill iniziò ad urlare, e pregò che Simone tornasse più presto del solito dal lavoro, cosa che non accadde ovviamente.
- Tomi, no! La-lasciami, fermati! -
Il rasta rise e lo trascinò fino al lavandino, dove tappò lo scarico e aprì l'acqua.
Bill socchiuse gli occhi lacrimanti e vide il flusso d'acqua che scorreva e riempiva il lavandino. - C-che.. che... -
Tom aspettò che si riempisse per metà, prima di prendere la testa di Bill e spingere il suo viso sott'acqua con violenza. Il moretto cominciò ad agitarsi, le sue urla venivano prontamente soffocate dall'acqua.
- Non ti rendi conto che in questo modo esaurisci l'aria più in fretta? Cretino! - lo sbeffeggiò Tom, spingendo forte, tanto che il viso di Bill era praticamente spiaccicato contro il marmo del lavandino.
Tirò fuori la sua testa e Bill sputò tutta l'acqua, respirando a fatica. - P-p-perc.. - ma Tom lo rispinse di nuovo giù, ridendo divertito. Gli piaceva troppo vederlo soffrire.
- Sai cosa sei, Billi? Mh?! Sei solo un pezzo di merda. Uno stronzo ingrato. Io ho solo cercato di proteggerti, sai? E tu che fai? Mi fai mandare dal preside e mi fai sospendere! STRONZO! -
Bill smise di agitarsi.
Tom aspettò un attimo e poi lo tirò fuori, pensando fosse svenuto.
Il moro esitò solo un momento, prima di liberarsi dalla presa di Tom e spingerlo via con forza, ansimando. Il rasta perse l'equilibrio e cadde a terra, ma si riprese subito.
- Tu..! Brutto..! - si rialzò e si avventò su di lui, stringendogli le mani intorno al collo.
- ..n-no! La-lasciami, smettila! SMETTILA! -
Il rasta si fermò all'istante, ma tenne le mani intorno alla sua gola. - Non ti diverti? - chiese ingenuamente, come se fosse un gioco.
- ...No! No che non mi diverto, Tom! Mollami, mi fai m-male! Basta ora! - si liberò dalla presa debole del gemello e corse via piangendo.
Tom rimase un attimo scioccato. Quando Bill non lo chiamava 'Tomi' era davvero arrabbiato.

Due secondi dopo stava recuperando un cerotto dal pavimento e lo applicava con indifferenza sul taglio. - Potevi dirmelo, Billi, abbiamo ancora così tanti giochi da fare..-


~*~



Suona il telefono. Strano, perchè pensavo di non aver pagato la bolletta.
..Non mi stupirei se l'avesse in qualche modo pagata quella puttana solo per il gusto di scassarmi le palle con le sue telefonate.
- Che vuoi? - tanto so che è lei. E' l'unica persona che ha il mio numero, a parte Bill che sta legato ad un letto d'ospedale.
- Tom, per favore... Bill vuole vederti.. un'ultima volta.. - dalla sua voce capisco che ha pianto fino ad un attimo prima di alzare la cornetta.
La cosa non mi sfiora minimamente.
- Non verrò, basta. - sto per riattaccare ma lei mi supplica di non farlo. Sbuffo. - Cos'è, oltre che cardiopatico Bill è anche sordo? Ho detto che non verrò. -
- ..vuole solo rivedere il suo Tomi un'ultima volta.. per favore.. -

...

..il suo Tomi..


- ..E da quando sarei il suo Tomi? Cos'è, sensi di colpa? - suono più freddo possibile e quasi non mi accorgo che mia madre ha già ricominciato a piangere.
- Tom, quello che hai fatto a Bill è terribile.. eppure lui vuole ancora rivederti.. vai da lui, ti prego.. -
Ringhio e riattacco.
Quello che gli ho fatto è terribile?! E quello che lui ha causato a me?! Ho perso un anno della mia vita in quella fogna, un anno che non riavrò mai indietro!
Fanculo Bill, crepa!
Non verrò mai da te!


~*~



(flash-back)


- Brutta puttana che non sei altro, stronzetto ingrato.. - lo prese per i capelli per l'ennesima volta e gli fece sbattere la testa su ogni superficie disponibile finchè non arrivarono in camera di Tom.
- To-Tomi, ti giuro.. non lo sapevo, come potevo i-immaginare..? -
- Schifosa troia! Mi hai fregato la ragazza! Mi fai schifo! - gli sputò in faccia.
- N-non volevo, lo giuro..! -
Tom era appena stato lasciato. Aveva quasi sedici anni e l'unica cosa che voleva era perdere la verginità. Con il suo fascino non era stato difficile trovarsi una ragazza. Aveva fatto il bravo fidanzatino per qualche settimana e poi, proprio quando pensava lei fosse ormai sotto il suo controllo, quando pensava stesse per accadere, lei gli aveva detto che in realtà era più interessata a suo fratello.
- Non volevi?! Per farla innamorare di te qualcosa dovrai aver pur fatto, stronzo! - tirò i suoi capelli e fece cozzare la sua testa contro il muro. Bill gemette di dolore, accasciandosi lentamente contro la parete, ma Tom non glielo permise. Tirò forte e lo risollevò.
In realtà, a Tom, di quella ragazza non fregava nulla. Anzi, per lui non esisteva nemmeno come persona, almeno finchè non aveva tirato in ballo Bill.
Tom non era geloso di Bill perchè era riuscito a conquistare la sua ragazza.
Tom era geloso di lei, perchè nessuno doveva permettersi di pensare a quel modo di suo fratello. Bill gli era sempre appartenuto, Bill era sempre stato suo.
Ovviamente, non poteva sfogarsi su quella troietta, e quindi aveva ripiegato sul suo passatempo preferito: torturare Bill.
Lo spinse malamente sul letto, mentre il moro gemeva di dolore.
- T-Tomi.. -
- Zitto. - salì anche lui, prendendo Bill per i fianchi e facendolo voltare, costringendolo a dargli la schiena.
Gli occhioni castani di Bill si allargarono a dismisura. -No, Tomi, NO! Ti prego, non farlo, non di nuovo..! -
Tom aveva tutt'altro in mente.
- Sai perchè mi sono messo con quella troia, eh Bill? Lo sai?! - ringhiò mentre si sfilava la cintura e la gettava via.
Bill tremò e scosse velocemente la testa, terrorizzato.
Tom si abbassò pantaloni e boxer, poi si piegò su Bill per avvicinare le labbra al suo orecchio, mentre sfilava jeans e boxer anche al gemello minore.
- Perchè volevo scopare. E tu hai rovinato tutto. - sibilò gelido, ma la sua voce aveva un non so chè di sensuale. - Ora penso di dovermi prendere qualcosa in cambio, non credi? Non pensi che mi devi qualcosa, Bill? -
Si posizionò dietro di lui e premette la punta della sua erezione bagnata contro l'apertura rossa del moro.
Bill spalancò ancora di più gli occhi e tentò di urlare, ma Tom gli tappò prontamente la bocca con una mano.
- La mamma è in casa e noi non vogliamo svegliarla.. vero, Billi? Fai il bravo e non ti farò del male.. - e dicendo così si spinse in lui di scatto, affondando del tutto e subito.
L'urlo di Bill venne prontamente soffocato dalla mano di Tom. Il moretto strizzò gli occhi mentre lacrime copiose scendevano sulle sue guancie e lungo le dita di Tom premute contro le sue labbra.
Il rasta godeva, sia per il dolore che stava infliggendo al gemello, sia per il piacere di sbattersi in quello stretto calore che era il rifugio di Bill.
L'aveva sempre desiderato, era inutile negarlo.
Dopo qualche minuto gli urli di Bill si placarono, e Tom potè sentirlo chiaramente ansimare contro la sua mano. Ghignò soddisfatto e si chinò di nuovo vicino al suo orecchio, facendo aderire il suo petto alla schiena del moro.
- Lo sapevo che eri un bambino cattivo come il tuo fratellone.. -






Quella tortura si ripetè più e più volte. Oltre alle solite punizioni, Tom aveva aggiunto questa, e Bill aveva capito che era la sua preferita.
Alla fine, era diventato normale venire abusato. Non si sentiva nemmeno più sporco. Spesso si ripeteva che non si era mai sentito sporco, perchè Tomi gli voleva bene e quindi era giusto ciò che diceva e ciò che faceva.
Tom era riuscito ad annullare la personalità di Bill.
Tutto finì quando Simone, preoccupata per il deperimento di Bill e per gli strani segni che aveva trovato sul suo corpo, portò il minore dei suoi gemelli a fare un controllo medico, dal quale uscì evidente che qualcuno aveva abusato di lui.
Simone era sbalordita: chi poteva aver fatto una cosa tanto malata? Aveva preso Bill per le spalle mentre si rivestiva sul lettino dello studio medico e gli aveva chiesto chi era stato a fargli tutto quello e perchè non gliel'aveva mai detto prima.
La risposta del moro aveva lasciato attoniti sia lei che il dottore.
Bill aveva sorriso dolcemente, mettendo bene in mostra le sue labbra spaccate da morsi e tagli vari e aveva detto:
- Tomi mi vuole bene, mamma. -



In seguito a quell'episodio, si svolse tutto piuttosto velocemente. Simone spedì Tom da almeno dieci diversi psicologi, e tutti lo rimandarono a casa con la stessa risposta: caso impossibile.
Simone era disperata e optò per la scelta che mai avrebbe voluto fare: spedire Tom in una casa di cura per ragazzi 'problematici' come lui.
'Manicomio', aveva subito pensato Tom, ma ormai non poteva fare più nulla.



Due grossi uomini vestiti di bianco afferrarono Tom sotto le ascelle e presero a trascinarlo lungo il vialetto, mentre lui scalciava, urlava e bestemmiava contro tutto e tutti.
Simone e Bill erano sulla porta e lo guardavano andar via; il moro era attaccato alla maglia della madre come un bimbo di cinque anni.
Tom capì che era inutile lottare e smise di agitarsi, lanciando un'occhiata al gemello. I suoi occhi si spalancarono.
- ..Bill! Bill, Billi, mi portano via! Non glielo permettere, non glielo permettere! - cominciò a gridare, fissando Bill negli occhi mentre i suoi si riempivano di lacrime. Finte, ovviamente. Era sempre stato bravo a provocarsi il pianto.
Bill sussultò, sgranando gli occhioni nocciola, e strinse la presa sulla madre, senza sapere realmente cosa fare. Nonostante tutto lui.. non odiava Tomi, non poteva! Bill sapeva che Tomi gli voleva bene!
Tom sembrava davvero disperato agli occhi del fratellino minore, che non l'aveva mai visto piangere in quel modo.
- Vogliono separarci, Bill, ci vogliono separare! Non ci vedremo mai più, non glielo permettere! Aiutami! - mentì Tom, recitando perfettamente l'ennesima scena del suo copione perverso.
Gli occhi del moretto si riempirono di lacrime, mentre lasciava la maglia di Simone e iniziava a correre per il vialetto.
- Tomi..! Tomi, non te ne andare! -
Ci vollero altri due uomini più Simone per impedire a Bill di correre dal fratello.
- Bill! -
- Tomi, non piangere! Non ci separeranno, troverò il modo di farti tornare! Tomi! - gli gridò il moro, davanti ad una Simone sempre più confusa e preoccupata dal comportamento del suo piccolo Bill.
Quando i portelloni del furgone si chiusero sulla figura di Tom, Bill smise di combattere contro la madre e si inginocchiò in mezzo al vialetto, piangendo disperato.


~*~



Tom entrò nella stanza d'ospedale affiancato da due infermieri e seguito da una Simone apprensiva.
Bill giaceva nel lettino, una o due macchine attaccate al suo corpo ormai gracile, tanto erano inutili. Bill aveva deciso di smettere di combattere.
- Tomi.. - mormorò incredulo, spalancando gli occhi. Poi notò chi era con lui. - Mamma, perchè questi infermieri? Che succede? - chiese seccamente.
Simone si fece avanti e gli accarezzò la fronte. - Bill, tesoro.. è per sicurezza.. sai meglio di me cosa ti ha fatto.. - mormorò sorridendo tristemente.
Bill sospirò e fece un cenno ai due uomini. - Andate via, non servite. - poi tornò a rivolgersi alla madre. - Anche tu, mamma. Voglio parlare con Tomi da solo. E non preoccuparti per me, ci vediamo dopo. - aggiunse sorridendo, vedendo che Simone era sul punto di ribattere.
Non appena furono usciti tutti, Tom si sentì al contempo più rilassato e più nervoso. Cazzo, si era ripetuto diecimila volte che non sarebbe venuto e alla fine era in quella fottuta stanza comunque! Un minimo di coerenza!
- Vieni qui, Tomi? Per favore? - chiese Bill gentilmente, battendo la mano sul bordo del lettino.
Tom grugnì infastidito e si sedette sulla sedia accanto a letto.
- Cosa vuoi? Non ne hai avuto abbastanza? Ti senti al sicuro? Pensi che non ti farò del male perchè sei in queste condizioni di merda? Guarda che non mi fai pena.. - mise subito in chiaro seraficamente.
Bill sorrise dolcemente e allungò una mano verso il suo viso. Tom si ritrasse istintivamente ma si rilassò altrettanto istintivamente quando le dita di Bill si andarono ad intrecciare nei suoi dread.
- ..sono cresciuti così tanto.. - mormorò un po' dispiaciuto. Lui si era perso i cambiamenti di Tom. - Tu sei cresciuto, Tomi.. -
- La scoperta del secolo. - sbuffò Tom sarcasticamente.
- E' passato così tanto tempo.. due anni.. io volevo rivederti almeno un'ultima volta, tu non volevi rivedermi, Tomi? -
- No. -
Bill sbuffò fintamente offeso. - Che palla che sei. -
Tom spalancò gli occhi, stupito. Come si permetteva..? Si sentiva davvero così sicuro di sè? Certo, stava morendo, non aveva nulla da perdere..
- Dov'è finito il Tomi di tre anni fa? Quello che mi torturava per dimostrarmi il suo affetto? -
Il rasta rimase definitivamente a bocca aperta.
- Affetto? Ma che razza di seghe mentali ti sei fatto, idiota? Io ti torturavo perchè mi divertiva. - sfoderò il suo ghigno malefico.
Bill rise e poi gli mollò un pugno in testa. - L'idiota sei tu. Mi vuoi bene, me ne hai sempre voluto, hai solo scelto il modo sbagliato per dimostrarlo. Forse perchè c'è davvero qualcosa che non va in te, qui. - puntò un dito contro la fascia di spugna che copriva la sua fronte. - Ma io so che me ne vuoi, Tomi. Non negarlo, anch'io te ne voglio, e te ne ho sempre voluto. -
- .. non dire cazzate. - balzò sul letto e si mise a cavalcioni del moro, bloccandogli i polsi sopra la testa. - Stai giocando col fuoco, Billi, io non sono affatto cambiato ricordi? - sibilò a pochi millimetri dalle sue labbra. Voleva incutergli paura, voleva che lo odiasse fino alla fine e che se ne andasse con l'immagine dello stronzo che era. Se Bill fosse riuscito a tirare fuori i suoi sentimenti, o peggio gli avesse rivelato i suoi, Tom sarebbe crollato.
Bill inarcò un sopracciglio, confuso e offeso, poi si sporse per azzerare anche quei pochi millimetri che li separavano, ma il rasta spalancò gli occhi e si ritrasse, finendo seduto sul bordo del letto.
- ..non mi hai mai baciato quando.. - mormorò Bill torturando i lembi del lenzuolo.
- Di solito quando stupri qualcuno non pensi a fargli le coccole. - rispose freddamente Tom.
La testa di Bill scattò verso di lui, e nei suoi occhi si leggeva rabbia ora.
- Per me non erano stupri, non lo sono mai stati. Beh, forse la prima volta mi hai preso alla sprovvista, lo ammetto.. - sbuffò. - Oh Tomi, sei così cieco? Non hai mai capito che io volevo esattamente quello che volevi tu?! -
Fu come se una ventata di aria gelida si abbattesse sul Tom. Quindi Bill per tutto quel tempo aveva sempre avuto quello.. strano desiderio verso di lui, come Tom l'aveva avuto per il moro? Lo vedeva in modo diverso da quello fraterno, esattamente come Tom? Aveva solo desiderato comprensione dal suo fratello gemello quando invece ce l'aveva già? Aveva scaricato la sua rabbia e la sua frustrazione e la sua.. sì, follia, su di lui, senza che fosse davvero necessario?!
Cercò di non far notare il suo shock.
- Volevi torturarmi e punirmi per il gusto di divertirti? - domandò sarcasticamente.
- ..no. Tomi.. - raggiunse la mano del rasta e la strinse. Tom non protestò. - Io sto morendo, e lo sai. E.. ok, non te ne frega niente se muoio, posso capirlo e accettarlo. Probabilmente sai anche che tutto ciò che mi hai inflitto ha solo peggiorato le mie condizioni e io non ti incolpo per questo perchè ho sempre saputo che non avrei vissuto comunque molto. Ti ho fatto chiamare, ti ho voluto qui da me, ora, per chiarire la situazione. Non fare il solito duro, o il torturatore del cazzo come hai sempre fatto, so che questo non sei tu. O meglio, lo sei, ma non c'è solo il male in te. Vuoi per favore, per il tuo inutile fratellino morente che ti fa pena, esternare i tuoi veri sentimenti a parole invece che a frustate o con giochetti perversi? -
Tom ci pensò su un attimo.
- Ti odio. -
Calò il silenzio nella stanza.
Dopo qualche minuto, Bill sospirò, un sospiro stanco e ormai rassegnato. - Ok.. ho capito. Non te lo chiederò più, non ti romperò più. Mi arrendo. Ti chiedo un ultimo favore: baciami. Non l'hai mai voluto fare ma non puoi negarmelo ora. Ti prego, Tomi. - strinse la sua mano e tossì forte.
Tom roteò gli occhi e sbuffò scocciato, borbottando qualcosa ma chinandosi comunque fino a riportare le loro labbra a pochi millimetri.
Bill sorrise soddisfatto, pizzicandogli una guanciotta.
- Che bello che è il mio Tomi.. - sussurrò ridacchiando mentre chiudeva gli occhi. - Sai cosa Tomi? Ti amo. - e premette le sue labbra secche contro quelle morbide del rasta in un bacio casto e senza pretese.
Rimasero così per diversi secondi - o minuti? - finchè Tom non decise che era abbastanza.
- Ok, hai avuto quello che vuoi.. - sbuffò. - ...e ok, forse.. non ti odio. Tutto il contrario, contento? -
Gli era costata una fatica enorme pronunciare quelle parole, ma ora si sentiva come liberato.
Fissò il volto di Bill, che sorrideva beato ancora ad occhi chiusi.
Si spazientì. - Una risposta sarebbe gradita. Fino a cinque secondi fa sembravi non aspettare altro che questo! -
Passarono altri interminabili secondi, e un dubbio atroce si fece largo nella mente di Tom.
- ...Bill? -
Poi lo sentì. Un rumore sordo, perforante e insistente. Non l'aveva notato prima. Si girò alla sinistra del letto e vide che proveniva da un macchinario. C'era uno schermo nero, su cui viaggiava una linea verde completamente piatta. Il bip era continuo e fastidioso.

Gli ci volle qualche secondo per capire che Bill era morto.
Gli ci volle qualche altro secondo per capire che le ultime parole che aveva detto a suo fratello erano state 'ti odio'.
Si alzò di scatto dalla sedia, e afferrò il corpo inerte di Bill per le spalle.
- Bill?! Billi?! - cominciò a scuoterlo con violenza ma non ricevette alcun segno di vita.
Se n'era andato così. Veloce. In silenzio..
Si toccò le labbra.
..e con le labbra dell'unica persona che aveva amato premute contro le sue.
Sentiva ancora il sapore di quelle secche e leggermente salate di Bill.
Lasciò andare il suo corpo privo di vita e indietreggiò barcollando, gli occhi sbarrati, finendo contro il tavolino dei medicinali, rovesciandoli quasi tutti, il terrore che si impadroniva per la prima volta nella sua vita di lui.
Bill se n'era andato, e non sarebbe tornato mai più. Tom non sarebbe più potuto andare da lui e Bill non l'avrebbe più chiamato per vederlo.
I ricordi della loro dolorosa vita passata insieme gli sfrecciarono davanti agli occhi come un film in bianco e nero di cui non sai se vuoi sapere la fine.
Era solo davvero.

..vuole solo rivedere il suo Tomi un'ultima volta...


..il suo Tomi..


A Tom servì qualche altro secondo per capire che stava piangendo per la prima vera volta nella sua vita.






















Note finali:

Questa fic è nata dall'idea di base del 'gemello malefico'. Mi intrigava troppo e volevo provare. Poi, ovviamente, mi serviva un finale tragico in cui far anche pentire il cattivo. Ed ecco la morte di Billuzzo.


Spero vi sia piaciuta questa piccola shot e che non vi abbia schifato troppo xD
Tomi è stato mooolto cattivo u.ù


Alla prossima <3
 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (8 voti, 11 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 11 commenti
tomy - Voto: 14/01/10 19:23
ti odio ù.ù
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

light-black-22 14/08/09 11:12
oddio...è stupenda...
stò piangendo...
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

graziamadeinth - Voto: 08/01/09 22:39
ç.ç
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

fefe93 04/01/09 21:22
Nuuuuu e io piangoooooo:(:(:(
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

ko-ko - Voto: 31/12/08 15:08
oddio sto piangendo...
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

emoemi - Voto: 30/12/08 00:19
oh mien gott!!!
sei stata grande!!!!
La storia è meravigliosa!! mi ha talmente appasionato k l'ho letta tt d seguito snza fermarmi un attimo..complimenti!!!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

piccola-chan - Voto: 28/12/08 20:08
wow..wow..wow..
ci sono rimasta male ad immaginare Tom così cattivo con Bill..
ma il finale...oddio,il finale è una cosa assurda.. è davvero una FF fantastica!
continua a scrivere così!
Piccola-chan
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

vegetaa-slo 27/12/08 22:10
wow...la ff e belissima anche se mi dispaice molto x bill che doveva sofrire tanto..ma seno e ful bella...
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

vegetaa-slo - Voto: 27/12/08 22:10
wow...la ff e belissima anche se mi dispaice molto x bill che doveva sofrire tanto..ma seno e ful bella...
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

moon-stars-sun - Voto: 27/12/08 13:41
piango piango piango....oddio nn ho mia pianto per un ff ma nn ci crederai mai ma l'ho fatto!!!! è come dire....spettacolare!!!! sei stata bravissima!!! e concordo con tutto quelo ke ho detto JOLLY25!!!!!!!!!!!!!!!! scrivi altre f ti prego!!!! hai molta fantasia!!!! ihihihihih!!!
beh ora ti saluto...devo fare la pappa!!un grande bacio e auguri di BUON NATALE!! oh oh oh
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

...continua nelle pagine numero:
| 1 |  2
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: