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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: OPPOSITE
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico, Erotico, Introspettivo
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: What if? (E se...)
Autore: aredhel88 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/03/2009 20:42:34

.........Gli opposti si attraggono........ [dedicata ad Hariyuki, ragazza fantastica, scrittrice favolosa!!]
 
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- Capitolo 1° -




_Capitolo 1_







Occhi grandi e scuri dal taglio leggermente all’insù, contornati da lunghe ciglia. Un viso dai lineamenti dolci. Labbra carnose dal colorito rosso ciliegia. Una carnagione rosea, leggermente olivastra. Capelli lunghi, fluenti, castani che ricadevano in punte ondulate lungo la schiena. La frangia dalla parte destra che copriva parte del suo viso, contribuiva a dare un’alone di mistero. All’orecchio sinistro portava un‘orecchino, e poi, in alto, un piercing in argento a forma di cerchietto che stonava con quel viso angelico da brava persona. Sull’orecchio destro quattro orecchini che s’intravedevano da sotto la frangia; ovviamente tutti diversi.
Aspirò l’ennesima boccata di nicotina e tabacco dalla sua luky strike silver.
«Non ti hanno mai detto che fumare fa male?»
Si girò.
Un ragazzo stava avanzando nella sua direzione. Alto, dal fisico atletico e slanciato. Occhi di un grigio-verde ipnotico, capelli neri corti modellati con del gel. Carnagione abbronzata. Le mani nelle tasche dei suoi pantaloni neri. Sulla faccia c’era stampato un sorriso compiaciuto, che lasciava intravedere il bianco perlato dei suoi denti perfetti.
«Non rompere Josh.»
«Ehi ehi calma, guarda che io lo dicevo solo per te.»
«Allora puoi benissimo smetterla di dirlo.»
«Sei davvero senza speranze tu.»
«Sarà… eppure mi sembra che tu non ti sia ancora arreso con me.»
«Mi hai scoperto.» fece con un sorriso.
Gettò la sigaretta a terra e la calpestò spegnendola.
«Dai muoviti, adesso rientriamo. Sennò va a finire che per colpa tua mi beccano pure.»
«Agli ordini.»
Gli gettò un’occhiata torva per un istante «La devi smettere di comportarti come se fossi un tuo superiore.»
Il ragazzo rise di gusto. «E’ che boh, come spiegarti… non so…»
«Lascia perdere i tuoi farfugliamenti confusi, tanto non mi interessa. Fa un po’ come ti pare.»
Incrociò le mani al petto ed entrò nell’imponente palazzo alle sue spalle. Josh seguì i suoi passi ed entrò a sua volta, senza levarsi quello stupido sorriso dalla faccia.
Entrarono nelle stessa stanza e si sedettero vicini.
«Ehi Josh!» iniziò ad urlare agitando un braccio una ragazza dai corti capelli neri «Vieni a sederti qui vicino a me!»
Il ragazzo si girò ad osservarla per un’istante «Ti ringrazio ma preferisco rimanere qui.» disse pacatamente dopo averle sorriso.
La ragazza annuì un po’ dispiaciuta, e prese a conversare con altre tre ragazze sedute vicino a lei.
«Sei sempre così gentile con tutti…»
Josh si voltò ed incrociò i suoi occhi scuri. Lo stavano osservando, scrutando in profondità. Il suo tono di voce era freddo, come al solito. Il suo alito aveva ancora qualche traccia di nicotina. Ma il profumo della sua pelle era talmente fresco ed avvolgente che copriva ogni altra cosa.
«E’ il mio carattere.»
«Guarda che non devi stare seduto vicino a me per farmi un favore.» lo liquidò con calma glaciale.
«Se non vuoi che rimanga qui…»
Josh si alzò dalla sedia e fece per andarsene, quando un sottile braccio afferrò il suo polso.
«Non ho detto questo.» precisò atonale trafiggendolo nuovamente con uno sguardo profondo.
Il ragazzo dapprima sorpreso allora si risedette.
Si girò a guardare il suo vicino di banco. Un tipino niente male in tutti i sensi che aveva avuto il piacere di conoscere l’anno prima in quell’università.
Osservando quella figura seduta accanto a se, constatò come sempre che l’uniforme dell’università stava decisamente meglio a lei. Una giacca nera a maniche lunghe dai bottoni dorati sopra ad una camicia bianca, una gonna nera, e le lunghe calze bianche terminanti in quelle ballerine nere dal fiocchetto laterale.
«Che hai da guardare così intensamente ora?» gli chiese.
Le sorrise «Nulla, proprio nulla.»
Alzò un sopracciglio, poco convinta della risposta appena ricevuta.
«E’ che ci vuole davvero tanta pazienza con te, Esther.»
Sembrò meditare per un’istante sulle sue parole prima di rispondergli «…Sai come si dice, no? La pazienza è la virtù dei forti.»
«Se fosse così allora, io sarei l’uomo più forte al mondo.» disse prima di mettersi a ridere.
«Scemo.»
«Ehi ragazzzi!»
Entrambi si voltarono. Josh sorpreso, Esther totalmente indifferente.
«Ben… ehi che succede?» chiese il ragazzo a quello appena arrivato.
«La lezione di filosofia è spostata nell’aula magna.»
«E allora?» fece Esther.
«Beh nulla… volevo solo dirvelo.» fece aggrottando la fronte.
La ragazza si alzò dal banco ed iniziò ad andarsene.
«Dove vai?» le chiese Josh.
Lo ignorò totalmente e si rivolse invece a Ben. «Se ti serviva una scusa per parlare con Josh, bastava dirlo. Vi lascio soli.»
Josh si voltò verso Ben che sorrise imbarazzato.
Ben osservò la lunga chioma castana ondeggiare ormai in lontananza lungo il corridoio.
Si voltò verso Josh «Io davvero amico non capisco cosa tu ci trova in quella. A me mette i brividi.»
Josh sorrise continuando a guardare la sua figura da lontano «Non è poi così male una volta che la conosci. E comunque io ed Esther siamo solamente amici.»
«Mah, contento tu… comunque stasera noi e gli altri usciamo, sei dei nostri?»
«Ovviamente.» disse voltandosi verso l’amico.
«Perfetto. Ti passiamo a prendere verso le 22:00. Adesso scappo che ho lezione. A stasera!» disse battendogli una mano sulla spalla.
«Okay. A stasera.»
Si rigirò in direzione del corridoio che aveva imboccato Esther. E s’incamminò a sua volta nella stessa direzione. Dopotutto la lezione era stata spostata nell’aula magna.
Entrando nell’aula gli venne automatico cercare d’individuarla. Ed eccola. Seduta nella penultima fila impegnata a mandare un sms a qualcuno; provò una sorta d’invidia momentanea per chi l’avrebbe ricevuto, ma dopotutto non ha senso essere gelosi di una amica.
S’avvicinò al suo posto.
«E’ libero qui?» le chiese con un sorriso.
Esther alzò il viso e lo guardò per un istante. «Se ci tieni…»
«Si ci tengo.» le rispose pacato.
Lei non replicò, e così lui spostò la sedia e si accomodò. Passarono alcuni istanti in silenzio, durante i quali entrambi tirarono fuori dalle loro tracolle il bloc-notes e le penne per prendere appunti, insieme ai libri per seguire la lezione.
Poi, mentre Josh stava sfogliando il libro di Nietzche, Esther gli rivolse la parola senza girarsi nella sua direzione. «Non mi piace affatto il tuo amico.»
Josh rimase per un’istante sorpreso ma si riprese subito «Beh stai pur tranquilla, perché nemmeno a lui piaci così tanto.» disse prima di mettersi a ridere di gusto.
«Se ha qualcosa da dirmi, perché non me lo dice e basta?»
«Eddai non prendertela in questo modo. E’ che non ti conosce. Se ti conoscesse come ti conosco io, sono sicuro che capirebbe quanto sei fantastica.»
Esther rimase di sasso.
«Sei… arrossita…?»
La ragazza di alzò in piedi con uno scatto «Non dire idiozie. Non c’è motivo per il quale sarei dovuta arrossire.»
Iniziò a raccogliere le sue cose dal banco, indispettita.
«Ho detto, qualcosa che…»
«No, nulla. Semplicemente non ho più voglia di seguire questa lezione.»
Prese le sue cose e silenziosamente se ne andò.
Josh rimase impietrito per alcuni istanti, poi si alzò a sua volta e corse fuori dall’aula. La trovò nel giardino della facoltà intenta a fumarsi un’altra luky strike.
«Ehi… mi dici che è successo?»
Alzò il suo sguardo verso i suoi occhi grigio-verde intenti ad osservarla attentamente.
«Nulla, assolutamente nulla.»
«Ed è per questo che te ne sei andata in quel modo?» le chiese alzando un sopracciglio.
«Esatto.» disse aspirando l’ennesima boccata della sua luky strike.
Si portò le mani ai fianchi. «Che devo fare con te, eh?»
«…»
«Senti Es…» disse avvicinandosi «…se non mi dici cosa c’è che non va, io poi non so come porvi rimedio.»
«Non è nulla davvero… è solo che…»
«Cosa?»
Spostò il suo sguardo a terra. «E-ecco, io… cioè… non sono abituata ai complimenti. E non mi piace sentirmi in imbarazzo.»
Josh scoppiò in una risata. «Tutto qui?»
«Come sarebbe tutto qui?!» esclamò inviperita.
«E che ne so. Mi aspettavo qualcosa di più.» continuò mantenendo il sorriso.
Esther sbuffò e gettò via la sigaretta. Le se si avvicinò ancora riempiendo lo spazio che li divideva. Ed affettuosamente le scompigliò i capelli.
«Uffa Josh! Che palle! Smettila di trattarmi come una bambina!»
Le sorrise «Tu allora smettila di fare di tutto pur di farmi preoccupare.»
Arrossì. Abbassò la testa e si chiuse in un silenzio imbarazzato. Come ogni volta si stupì di che effetti diversi riusciva a provocarle la vicinanza di Josh…








 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
viviana501 - Voto: 03/03/09 21:33
ciao bella la tua fan fiction continuala!
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