Il sole stava tramontando sulla città di Tokyo, illuminando gli alti palazzi e le verdi stradine, di un dolce color arancio.
Una ragazza dai capelli rossicci e l’aria preoccupata, stava correndo tra i vicoli della grande Città, in direzione della stazione principale.
Ormai mancavano pochi metri, era stremata ma doveva arrivare in tempo, quindi raccolse le sue ultime energie e dopo un po', arrivò a destinazione.
Guardò l’orologio da polso e si sedette sui gradini della stazione in attesa: le 18: 00 in punto.
Era arrivata appena in tempo, pochi minuti e la persona che stava aspettando sarebbe stata lì.
Per ammazzare il tempo, estrasse il cellulare dalla tasca del jeans ed iniziò a leggere i messaggi salvati, con un sorriso.
Masaya, pensò mentre gli occhi scorrevano sul display: era sempre il solito romanticone.
Per un attimo sembrò che la luce del sole fosse svanita e le nuvole avessero ricoperto il cielo. Alzò lo sguardo e si ritrovò dinanzi l’ultima persona che avrebbe voluto vedere in quel momento: un ragazzo alto, biondo e dallo sguardo di ghiaccio, la guardava stupito. «Che ci fai qui?» le chiese, inarcando un sopracciglio mentre infilava le mani nelle tasche del pantalone nero.
«Ryo?!» la rossa inarcò un sopracciglio «Potrei farti la stessa domanda» forse sembrava che nel suo tono di voce ci fosse un pò d'irritazione, ma era sempre così, quando si trattava di lui. Quel ragazzo era capace di metterle i nervi anche solo respirando, per il suo modo di fare.
«Ichigo, Ichigo» la canzonò con un sorrisino divertito, lui «sempre di malumore?!» si sedette accanto a lei, e con quella faccia che la giovane Momomiya riteneva "da prendere a schiaffi", continuò: «Che c’è: Masaya ti ha dato buca?»
Ichigo strinse i pugni con un sorrisino appena nervoso: doveva calmarsi o avrebbe fatto il suo gioco se si fosse innervosita (come al solito). Quindi chiuse gli occhi, fece un respiro profondo e gli sorrise con aria più serena «Sto aspettando Yuri» fece, voltandosi verso di lui
Shirogane continuò a punzecchiarla «Yuri eh?! E il tuo principe azzurro non è geloso?»
La gatta stava per rispondere, ma al suo posto ci pensò qualcun altro dietro di loro «Perché mai Masaya - san dovrebbe essere geloso?!»
Questi si voltarono, notando una ragazza dai lunghi capelli castano scuro e gli occhi dello stesso colore, con indosso un jeans nero, una maglia bianca dei Rolling Stones e delle Convers ai piedi. Ella li osservava appena stupefatta, mentre stringeva una valigia viola con rotelle, dal manico.
«Yuri! Da quanto sei arrivata?» chiese la rossa stupefatta, alzandosi dalle scale e ripulendosi, poi, il jeans.
«Il tempo necessario da capire che questo biondino ha qualche gelosia per te, o con te, o quel che è» rispose la bruna, ridacchiando appena, mentre allungava un braccio per stringere una spalla della Momomiya e avvicinarsi poi al suo volto per darle un bacio.
«E lei chi sarebbe?» Ryo inarcò un sopracciglio, portando le braccia al petto con fare alquato infastidito: da quanto in qua qualcuno si prendeva simili confidenze senza conoscerlo?!
«Lei è mia cugina Yuri» Ichigo si voltò verso di lui, una volta salutata la ragazza a sua volta e allungò un sorrisino di chi ha appena vinto una stupida gara su chi fa innervosire prima chi «che c’è, Ryo: deluso?! Credevi che avessi un’amante, eh?! Beh, mi dispiace deluderti»
«Aaah! Adesso torna tutto!» esclamò la bruna alle loro spalle, schioccando le dita «Quindi lui sarebbe quel rompiscatole che insisteva per conquistarti, ma che alla fine non ci è riuscito, di cui mi hai parlato!» Yuri sorrise divertita dalle sue stesse parole «Ma tu guaarda!».
Il biondo fissò la rossa con fare torvo «E così io sarei…»
«Non le ho detto questo!» lo interruppe lei, scuotendo le mani, con voce appena alta. Si voltò subito verso la cugina, fulminandola con lo sguardo «Vero, Yuri?»
questa fece spallucce «Hai ragione. Ma l’ho intuito da sola, mica sono scema»
la Mew rosa alzò gli occhi al cielo, portando una mano alla fronte. D'accordo, avrebbe dovuto ricordare il carattere alquanto fastidioso di sua cugina.
Ryou si alzò di scatto, innervosito «D'accordo. Vi lascio alla vostra riunione di famiglia!» esclamò, dando le spalle per poi allontanarsi di qualche passo.
«Ma dai! Te la sei presa?» Yuri rise, portando una mano alle labbra per enfatizzare il gesto del suo quasi urlargli dietro «Stavo scherzando - beh non proprio... ma se ti fa contento…»
Il biondo si fermò di scatto e si voltò verso di loro con uno strano sorriso «Ichigo» disse «domani doppio turno al Cafè. E sii puntuale.»
La rossa sgranò appena gli occhi: il giorno dopo aveva preso mezza giornata di lavoro per stare con Masaya! «Ma… Ryo!»
«Niente ma. A domani» dettò ciò, il ricco erede della famiglia Shirogane si allontanò con aria abbastanza soddisfatta.
Momomiya si voltò verso la cugina con uno sguardo dalla serie “Se lo sguardo potesse uccidere” «Yuuuriii»
quest’ultima con uno sguardo innocente le rispose allungando un sorrisino quasi implorando perdono con esso «Domani ti aiuto…» sembrò più una domanda che un’affermazione.
Ichigo la guardò senza dire una parola: la risposta era quindi ovvia.
«Suvvia! Non fare quello sguardo» la bruna scese le scale della stazione, iniziando poi ad incamminarsi come per fuggire da una possibile sfuriata «Andiamo a casa?»
La rossa scosse il capo. Quella ragazza era il colmo... ma non si poteva non volerle bene. Sorrise e la raggiunse.
«Ah! Un’altra cosa…» iniziò la cugina, d'un tratto, guardando dinnanzi a sé. La gatta mugugnò in segno di assenso, incitandola così a continuare «non mi avevi detto che quel Shirogane fosse così: figo!»
L'altra si arrestò per un secondo, allibita e la bruna inarcò un sopracciglio, fermandosi a sua volta per poi guardarla «Che c’è?! Quel che è giusto, è giusto»
Oh mio Dio! Pensò Ichigo, sospirando. Lei no!
Con i mezzi pubblici riuscirono ad arrivare a casa Momomiya in una mezz'ora quasi.
Ichigo aprì la porta d'ingresso e quando annunciò il loro rientro a casa, un bambino dai capelli neri e gli occhi coloro nocciola, le andò incontro con un sorriso allargato su quel visino di soli cinque anni.
«Onee - Chan!» esclamò, allargando le braccine
«Sasuke!» la rossa sorrise, chinandosi per poi prenderlo in braccio. Alla fine suo padre si era lasciato convincere da sua madre a fare un altro figlio, per compensare la mancanza di attenzioni che ormai non poteva più riservare alla primogenita cresciuta «Certo che stai diventando sempre più pesante, tu» rise.
«Nee! Sono cresciuto di un altro centimetro» esordì lui, con le gote arrossate dall’eccitazione
«Ma che bravo!» esclamò la rossa, coccolandolo amorevolmente «Bello il mio onii - chan»
Sasuke si voltò poi verso Yuri e sorridendo, allungò le braccia per essere preso da lei «Yuri!»
«Ma ciao, amore!» fece quest'ultima, accogliendolo fra le braccia come richiesto.
«Lo sai che stamattina mi sono svegliato presto…» iniziò a spiegare il piccolo Momomiya «E sono uscito cinque miniminuti fuori e in giardino ho visto un seeeeeeerpente enooormee!»
Yuri sbiancò in volto, deglutendo a fatica a quelle parole «Ichigo?!» guardò la cugina mentre si toglievano le scarpe per dirigersi in cucina «In giardino ci sono se - serpenti?»
«Certo che no!» Sakura, la madre di Ichigo e Sasuke, uscì dalla cucina e li raggiunse con un risolino divertito «Il mio piccolo Sasuke ha una fervida immaginazione» sorrise, prendendo il bambino fra le braccia, scoccandogli poi, un bacio
«Ma non è vero, mamma!» cercò di ribattere il piccolo «Io l’ho visto ti dico»
«Si, amore, certo» la donna dai corti capelli rossastri si avvicinò a Yuri e l’abbracciò con un braccio mentre con l'altro stringeva il bambino «vai pure nella camera degli ospiti e mettiti comoda, tesoro. A lui ci penso io»
la bruna sorrise, annuendo «Va bene, zia. Grazie»
Yuri ed Ichigo stavano per salire al piano superiore, quando la madre di quest'ultima disse alla figlia: «In cucina c’è una persona per te, cara» ammiccò e la ragazza sorrise, sapendo già di chi si trattasse
«Va pure, cuginetta» ammiccò la bruna, con un pizzico di malizia «metto a posto le mie cose e poi vi raggiungo»
Ichigo scoppiò a ridere ed annuì, dirigendosi poi in cucina, mentre l'altra si avviava alla sua camera.
Sul divano, seduto ad aspette la giovane gatta, c’era un ragazzo moro, con gli occhi marroni e sui diciotto anni. Quest’ultimo appena la vide entrare le rivolse un dolce sorriso
«Masaya!» Ichigo corse nell'immediato ad abbracciarlo. Chiuse gli occhi, quando lui la strinse a sé a sua volta, assaporando quel profumo che tanto le era mancato «Masaya...»
«Scusa se in questi giorni non sono venuto» le rispose lui, baciandole il capo mentre continuava a stringerla «ma con gli esami della maturità …»
«Ti capisco» lo rincuorò lei, scuotendo il capo per poi alzarlo appena per incontrare lo sguardo di lui «Anche per me è lo stesso. Ma l’importante è che ora tu sia qui… con me»
Aoyama sorrise ancora, si chinò per baciarla ma Sasuke si intromise fra loro, entrando in cucina in quello stesso istante «Onii - Chan!» esclamò, correndogli incontro «Io sono geloso della mia Nee - Chan!»
Ichigo scoppiò a ridere, portando una mano alle labbra intenerita dal suo piccolo fratellino minore.
Il moro si chinò appena e prese tra le braccia il piccolo «La tua Nee - Chan rimarrà sempre tua, io non te la tolgo mica, tranquillo»
Sasuke gli sorrise e lo strinse soddisfatto «Allora va bene. Ti voglio tanto bene, Onii - Chan!»
Masaya scoppiò a ridere, stringendolo di più
«Certo che sai sempre come prenderli i bambini» gli disse la rossa, sedendosi sul divano. Già si immaginava la sua vita da novella sposa con Aoyama. Non riuciva ancora a credere che dopo tutto quel che era accaduto, adesso potessero ritrovarsi tranquillamente a parlare e a vivere una vita serena come sempre aveva sognato di condividere con lui.
«Beh, gli ho solo detto la verità» egli si sedette accanto a lei, con Sasuke ancora tra le braccia. «A proposito. Tua madre aveva detto che eri andata alla stazione a prendere tua cugina»
ella annuì «Si: Yuri» sospirò «una vera combinaguai. Ha la lingua biforcuta quella ragazza»
Proprio in quel momento, come se fosse stata nascosta ad ascoltare tutto da dietro la porta, la diretta interessata li raggiunse, intromettendosi nel discorso «Ciaaaao Masaya!» corse a stringergli la mano con enfasi «Mia cugina mi ha fatto una testa così: Masaya questo; Masaya quello; Masaya così, colì; come è bello il mio Masaya...»
il moro scoppiò a ridere e si voltò verso la rossa, che aveva il viso infuocato dall'imbarazzo. Per l'appunto! Pensò. «Yuri…» la rimproverò a denti stretti «smettila!»
«Ma è vero!» esclamò quest’ultima, facendo spallucce «Tu vuoi mettermi sempre a tacere. Anche con Shirogane volevi che stessi zitta, poco fa.»
«Ryo?!» Masaya si schiarì la voce, voltandosi verso la sua ragazza «Quand’è che avete visto… Shirogane?»
«Aaah!» Yuri si sedette in mezzo ai due innamorati, cacciando dalle labbra un suono di consapevolezza «Quindi anche tu sapevi che Ryo aveva un certo “interesse”, per Ichigo, giusto?»
Aoyama non rispose, solo: si limitò a sospirare. Meglio non mettere in mezzo quell’argomento.
«Oook» la bruna cugina si alzò improvvisamente e prese tra le braccia il piccolo Sasuke «Sasukino bello: perché non andiamo a vedere i cartoni animati?»
«Ma a quest’ora non fanno i cartoni animati» le fece notare il bambino con aria sicura.
Yuri mantenne il sorrisino «Non dire sciocchezze tesoro: certo che ci sono»
«Ma…» a quell'ulteriore protesta, la ragazza lo fulminò con lo sguardo «Andiamo Sasuke!»
Il bambino allora deglutì e le strinse la mano, seguendola anche se a malavoglia «Ok...» la sua voce fu flebile ma Yuri lo sentì ugualmente
«Beeene…» si voltò verso Ichigo e Masaya «noi andiamo, allora. Vi lasciamo soli. E intendo soli, visto che zia Sakura è al piano superiore…» la rossa la fulminò con lo sguardo e lei si sbrigò a sparite «Ciao!»
Rimasti ormai soli, i due innamorati rimasero in un’imbarazzante silenzio per qualche secondo «Ehm… Masaya?!» lo chiamò la rossa, ancora col volto arrossato «Ryo, in verità…»
il moro l’abbracciò improvvisamente «Non m’interessa di Ryo Shirogane.» le sussurrò, socchiudendo gli occhi mentre annusava l'odore di fragola che emanavano i capelli lunghi fin sopra le spalle, della ragazza che amava «Tu sei qui con me e non m’importa di nient’altro»
Nel frattempo, dalla stanza di fronte si sentì la voce di un Sasuke deluso e scocciato «Visto, Yuri, che i cartoni non c’erano?!»
Masaya ed Ichigo batterono appena le palpebre, nuovamente interrotti, per poi scoppiare a ridere divertiti
«Questa è mia cugina» gli disse la rossa, continuando a ridere «e come hai notato, non è per niente facile da gestire»
«Penso, infatti, che ti darà molto da fare» le rispose il moro, baciandola a fior di labbra.
L’arrivo di Yuri aveva movimentato un po' la giornata, ma non sarebbe stato l’unico cambiamento che avrebbe portato
«Ma che carini» questa, nuovamente, era sulla porta e li guardava con fare alquanto malizioso «tanto love love»
Aoyama tornò a ridacchiare mentre sul capo di Momomiya una vena pulsante preannunciava un urlo ormai esasperato «Yuuuriiii!»
Ryan...casa...mia... *il cliente da lei kiamato è momentaneamente assente...la preghiamo di riprovare + tardi* vabbè ho capito...x il momento è andata!!!=_= Ndmiocervello