IL TESTIMONE - Capitolo 1° -
Ho sempre vissuto convinto che il lieto fine non esistesse solo nelle fiabe per i bambini, o almeno, ci fosse, prima o poi, per tutti, in questo mondo. Eppure eccomi qua. Per l’ennesima volta, lasciato al palo. A guardare gli altri mano nella mano, a scambiarsi tenerezze. Quanto sono idiota? Il lieto fine non esiste per tutti. Ci sono delle eccezioni. E tra quelle ci sono io. Testimone inconscio del miracolo della natura umana, ad ammirare ciò che di buono può produrre il nostro cuore. Purtroppo io devo ancora capire cosa si provi. Ho sempre fatto da spettatore non pagante ai miei compari, ed alle loro ragazze. Io, seduto su un altalena, di un parco, in una città. Gli altri, sulle panchine, nel parco, nella città, a scambiarsi effusioni. E in quei momenti vorrei sparire. Sprofondare. Naufragare dolcemente in un mare di amarezza. Infondo, che ho da fare il compatito. Sono nato sbagliato, io. Sono sempre quello che nelle prove di educazione fisica era più scarso, quello che durante le partite di pallone se ne stava in panchina ottanta minuti, quello che, quando si innamora, non può fare altro che assistere al miracolo della natura: lei ed un altro, e sono anche quello che delude sempre la famiglia. Ripensandoci: ho fallito. ho fallito in tutto. Non ho concluso mai un cazzo di niente, in vita mia! Ho solo guardato gli altri andare avanti, mentre io rimanevo indietro. Corro, tento di raggiungerli. Ma loro sono più veloci e, piano piano, fuggono, nel loro paradiso personale. Ho pochi amici buoni, su di loro posso contare sempre. Ma anche loro lentamente stanno andando avanti, in questa folle, pazza, disperata gara, da cui non si ripassa dal via, mano nella mano con coloro con cui hanno deciso di fare questo viaggio.
Adoro la pioggia. Ha il potere di lavare via tutto, anche il dolore, la sofferenza, l’invidia di non essere nessuno. No, qualcuno sono: un fallito. Ho sbagliato proprio tutto della mia vita. Peccato che non esista il tasto reset, ricomincerei tutto da capo, attento a non sbagliare più, ad elaborare strategia per passare al “livello” successivo, come in un videogioco. Peccato che non sia così. Me ne sono reso conto da un pezzo ormai. Ora come ora posso solo stendermi sul letto, chiudere gli occhi, ed immaginare bellissime storie a lieto fine, con dentro me. Posso solo sperare, per una volta, di non essere solo spettatore, o aiutante, ma protagonista di una storia. Peccato che ciò sia destinato a rimanere un sogno. Intanto, continuo imperterrito a scrivere storie dove i protagonisti vivranno felici e contenti. Peccato che non sia così. Non per me. Sarebbe bello.
Non chiedetemi il senso di questa storia, perché non né ha. Non chiedetemi cosa abbia ottenuto scrivendola. Forse compassione, cosa che io odio. Con questa storia vi ho semplicemente rubato i due minuti di lettura. E’ una storia patetica, ve lo potevate risparmiare. Solo una cosa: vivete, e fatemi fare ancora da testimone. Lo dico per voi: siate felici anche per me.
In bocca al lupo per il vostro futuro.
Reds92
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Sai, le situazioni che hai descritto... mi hanno ricordato moltissimo me stessa. Quando hai parlato dell'essere scarsi, dell'osservare persone a cui si tiene mano nella mano con altri, quando hai parlato della pioggia, del voler resattare la propria vita, del sognare di essere "protagonista di una storia"... Tutte queste cose mi hanno stretto il cuore, perchè mi hanno tremendamente ricordato me stessa.
E no, non mi hai ispirato compassione, o pietà. Non è un bel momento, nemmeno per me, e molte delle mie preoccupazioni, dei miei dubbi, anche dei miei problemi sono molto simili a quelli che ti attanagliano. So che il mio commento sarà inutile per te: che cosa può fare qualche riga scritta da una sconosciuta su un sito di fiction? Ma comunque, lasciami dire una cosa: anche se c'è un buco nella vela, il vento soffia ancora. Sta a noi riparare il buco.
E con questo, chiudo. Syra
in bocca al lupo anche per il tuo futuro!
In bocca al lupo anche a te!! ^_^
Crepi il lupo e buona fortuna anche a te ^^