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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: Bastardi senza gloria
Titolo Fanfic: MEIN HERZ BRENNT
Genere: Sentimentale, Erotico
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: One Shot, Lemon, Slash
Autore: sabakunogaara galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 17/11/2009 18:12:53

Lui è Il Torturatore, La Macchina nazista della Sofferenza, Il Dispensatore di Morte.
 
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MEIN HERZ BRENNT
- Capitolo 1° -

I personaggi sono tutti maggiorenni, non sono esistiti e non esistono realmente, così come i fatti presentati.

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Un altro colpo.
Un'altra, profonda ferita sulla schiena vigorosa.
Un altro sordo gemito.
Era legato ad un palo, con la schiena esposta e vulnerabile, le braccia tenute alzate da una corda, talmente stretta da fargli sanguinare i polsi.
- Ti piace, così? - una voce suadente alle sue spalle. E' calda come la lingua che sta percorrendo le sue ferite.
- Buono... sai, di solito non amo versare sangue tedesco... Ma devo ammettere che è una bella fortuna che non ti abbiano ammazzato subito. -
Sorride, il traditore del regime, un sorriso amaro per la stupidità dell'affermazione.
Meglio venire fucilato che subire quel supplizio.
- Hugo Stiglitz... non vuoi sapere il nome di chi ti sarà compagno per questa lunga notte, in cui piacere e dolore si mescoleranno nella tinta delle tenebre? - una risata che fa rizzare i capelli di Stiglitz ancora di più delle parole sul piacere e sul dolore.
Sa quanto può essere sadico un gerarca nazista.
E' per questo che li ha uccisi.
E' per questo che vorrebbe girarsi, mordere alla gola il suo torturatore e bere il suo sangue.
E' per questo che non vuole, non può e non deve cedere alla paura, al dolore e alla confusione.
Non darà soddisfazione a Dieter Hellstrom.
Conosce il suo nome, la sua fama di torturatore e di seviziatore è celebre in tutta la Germania.
Sarebbe inutile chiedere pietà e di certo Stiglitz non è il tipo che implora.
Deve solo resistere: prima o poi si stancherà di lui e la farà finita.
- Non ti chiederò di smetterla di torturarmi! Non mi piegherò a te! - urla Hugo.
- So che non mi chiederai di porre fine al dolore... ma sicuramente mi implorerai di darti piacere! - passa la frusta sulle gambe scoperte, lentamente, per poi slacciarsi i pantaloni.
E' un suono che fa gelare il sangue nelle vene di Stiglitz.
Ora comincia per il traditore una nuova, più sottile tortura.
Ma Dieter non lo vuole prendere, non per il momento.
Si limita a strofinare il membro contro i glutei, a fargli sentire i suoi ansiti e dei suoi sospiri di piacere.
Il maggiore della Gestapo continua a leccare le ferite, marcandole tutte con la lingua, penetrando lentamente con la punta sollevando ogni lembo della pelle recisa, raccogliendo ogni goccia di quel liquido così inebriante.
Dopo qualche minuto, le spinte di Hellstrom si fanno più veloci e irregolari, così come il suo respiro.
- Aaah... oh sì... oh sì... - gli occhi d'angelo si spalancano nel momento dell'orgasmo, mentre butta la testa all'indietro, la bocca aperta in un gemito osceno.
Hugo sente lo stomaco rivoltarsi e nella bocca si diffonde il sapore della bile, quando il seme del suo torturatore si sparge fra le natiche.
- E' stato molto bello... bello... - farfuglia il giovane tedesco: ormai è in balia di quel corpo forte e vigoroso, della forza che riesce a trasmettergli.
E' consapevole della repulsione che l'altro prova nei suoi confronti, ma questo potrebbe rendere il gioco più interessante.
Umiliarlo, fargli capire chi comanda e, infine, farlo suo.
Il piano è semplice, ma sa che la volontà di Stiglitz è forte, e non sarà facile ammansirlo.
Si porta vicino all'orecchio e sussurra, con la massima sensualità che riesce ad imprimere nella sua voce: - Senti... mi piacerebbe tanto baciarti... posso? Oppure devo temere che mi strapperai la lingua a morsi? -
- Prova a risponderti da solo, razza di deviato! - nella sua furia dimentica chi ha in mano le redini del comando, e che con un po' di fantasia Hellstrom può fargli fare quello che vuole.
- Se fossi libero ti strapperei quella lingua da porco che ti ritrovi e ti castrerei con il mio coltello! - con queste parole provoca l'ilarità del sadico nazista.
- Oh, non credo che lo faresti... o meglio, lo faresti, ma mi stai sottovalutando... non credere che io non abbia armi altrettanto efficaci. Posso renderti mio quando voglio! - detto questo, comincia a trafficare con le corde, in modo da farlo girare.
Ora sono l'uno di fronte all'altro, e si fissano intensamente.
Hugo Stiglitz non aveva mai visto in faccia Dieter Hellstrom, essendo rimasto per tutto il tempo girato di schiena: rimane impressionato dalla sua bellezza, dal suo candore angelico, dall'innocenza che trasmette.
Gli ci vuole un attimo, però, a ritornare cosciente della propria condizione.
Gli sputa il suo odio su quel viso immacolato: il nazista però non si scompone, e, con calma, prende un candido fazzoletto dal taschino e si pulisce il volto dalla saliva mista a sangue.
- Così non ci siamo... dovrai essere meno indisponente con me. Devi imparare a rispettare chi ti è superiore. - prende quindi un morso per cavalli e glielo mette in bocca, non senza rischiare che un paio di dita gli vengano portate via.
- E adesso imparerai che non è solo con la violenza cieca che si ottengono le cose... - detto questo comincia a leccargli il collo, la mascella e le orecchie: il prigioniero ha la bocca riempita dal morso e non può aprirla a sufficienza per mordere come vorrebbe; in compenso si agita e da' testate a vuoto.
Il maggiore si blocca e gli rifila un bel ceffone.
- Smettila di agitarti. Lo dico per te. - sospira e passa la mano guantata di pelle nera su una guancia - Non capisci che voglio darti piacere? Non capisci che non mi diverto a farti soffrire inutilmente? - Stiglitz, però, lo guarda con un'espressione di odio, di sofferenza e di disprezzo e comprende che non si lascierà domare.
Lo adora.
Riprende a leccare il collo, questa volta aggiungendo dei morsi tutt'altro che leggeri.
Comincia a scendere verso i capezzoli, succhiando con prepotenza, ora mordendo il fianco muscoloso, provocando spasmi involontari nel bel tedesco, ora leccando l'ombelico, tingendo la tortura di una tonalità diversa.
Non avrebbe mai osato pensare che quella lingua, che quei denti e che quelle labbra gli avrebbero dato simili sensazioni.
Ora Deiter scendeva verso il basso, lasciando una scia di saliva lungo il ventre caldo di Hugo.
Arrivato dove desidera, alza lo sguardo e sorride in modo così lascivo che Stiglitz non può reprimere un brivido.
Senza dire una parola, abbassa nuovamente lo sguardo e comincia a leccare con delicatezza il membro magnifico del suo prigioniero, senza forzare troppo.
- Be', comincia a reagire, no? - Hellstrom sogghigna sentendo la durezza dell'amante.
- N-nh... nh... no... - è tutto ciò che il morso e il piacere gli permettono di dire.
- Non puoi più resistermi... - prendendo il pene completamente in bocca, spingendolo fino in gola, strappa un urlo di piacere all'uomo più vecchio.
Con una mano accarezza i testicoli pieni e caldi, mentre con la bocca sale e scende rapidamente.
E' la tortura più bella, sensuale e agognata al quale Hugo Stiglitz è stato sottoposto fino a quel momento.
Non può nulla contro il suo istinto e contro sue le sensazioni: il maggiore della Gestapo è troppo bravo nel suo mestiere di torturatore.
E' freddo, meticoloso, attento e maledettamente bello.
Lui è l'Inferno, un baratro senza fondo, dal quale non può più fuggire.
E' l'unica persona in grado di occuparsi di lui.
Lui sa tenergli testa, sa muoversi con l'astuzia di una serpe, pronto a scattare e ad affondare le zanne.
Combatte in un modo a lui sconosciuto: la vita di Stiglitz è un turbinio di violenza e sangue, ha sempre affrontato il nemico faccia a faccia; Hellstrom, invece, ha tutta la sottigliezza del politico, di chi sa come non sporcarsi le mani.
Viene con un urlo soffocato dal morso da cavallo, spingendo al massimo la propria virilità dentro alla gola del nazista.
- Accidenti... ne hai fatta tanta... - si asciuga con una manica lo sperma uscito dalla bocca - Però sei buonissimo - un bacio a stampo coglie Stiglitz di sorpresa.
Arrossisce a quel contatto, pensando a quel piacere intenso che solo fino ad un attimo fa lo stava devastando, facendo ardere ogni suo nervo.
- Direi che ti è piaciuto... e parecchio, anche - aggiunse Hellstrom ridendo.
- E' colpa tua - il mormorio di Stiglitz è appena percettibile.
- Sono bravo, sì? - gli mette le braccia intorno al collo e lo fissa con quel suo tipico sorriso beffardo e arrogante.
Gli pone la testa sulla spalla, strofinando il naso sul suo collo con fare affettuoso.
- Sei un piccolo stronzo... -
- Ma non sai fare altro che lamentarti? Vuoi scoparmi fino allo sfinimento... - prende a sussurrargli - Sono la tua troia no? Scommetto che vuoi sottomettermi adesso, farmi tanto male... oh sì che lo vuoi... -
- Non hai il coraggio di liberarmi... -
- Dici? Comunque non ne ho bisogno! - comincia a masturbare con foga l'uccello di Hugo.
- Che tu sia maledetto! - gli si mozza il fiato a metà della frase.
Hellstrom si gira e struscia il sedere, continuando a tenergli le braccia intrecciate intorno al collo.
- Oh, sì... vai... mettimelo dentro... - Stiglitz è imbarazzato, anche se è l'occasione che aspettava: può fargli male, molto male.
- Oh oh oh, Hugo Stiglitz, l'assassino dei nazisti, non ha il coraggio di prendersi il piacere che desidera? - si gira a fissarlo, sarcastico, sorridendogli in modo osceno.
Non riesce a resistere.
- Aiutami, però -
- Era anche ora che ti decidessi, cazzo! - si porta l'uccello verso l'apertura - E adesso fammi il favore di scoparmi! -
- Ordinamelo - sussurra l'uomo da dietro.
- Come? - Dieter non può crederci: un uomo così orgoglioso che chiede di essere comandato?
- Ti ho detto di ordinarmelo... per favore... - aggiunge.
- Hugo Stiglitz, scopami! Fottimi! Montami fino a farmi sanguinare! - urla il nazista.
Il suo amante spinge senza esitare, con una forza tale da lacerare la pelle.
- Cazzo! Cazzo! Piano, animale che non sei altro! - ma sono parole al vento: Stiglitz continua a spingere imperterrito, contento, finalmente, di far del male a quel porco schifoso.
Allo stesso tempo però si fanno strada pensieri contrastanti.
E' così bello... ma è un nazista!
E' così feroce... ma è un nazista!
E' così dolce, il suo corpo, mentre affonda i denti nella carne, facendo sanguinare la spalla destra... ma è un nazista...
In questo momento, sente di aver trovato una persona simile a lui: assetato di sangue, implacabile cacciatore nella sua elegante divisa, angelo decaduto, trascinato con la forza in un vortice di sangue, massacri e voluttà, o forse vi si è gettato di persona.
Hugo non lo sa.
Sa solo di amare quel corpo.
Quella voce.
Quello sguardo fiero, arrogante.
Quel sorriso obliquo e spavaldo.
La sua consapevolezza si limita all'essere cosciente del suo sesso che affonda, spinta dopo spinta, in quel paradiso.
- Oh, cazzo... quanto mi piaci... fammi godere... ti prego... oh, Hugo... per favore... - Dieter va incontro alle spinte sempre più feroci del compagno, che ansima e ringhia, spargendo saliva sul collo e sulla spalla.
Aumenta sempre di più le spinte, in un ritmo selvaggio che toglie il fiato ad Hellstrom.
- Oh... cazzo sì! Cazzo sì! Sì! Sì! - mentre l'orgasmo lo coglie, getta indietro la testa e urla fino a strapparsi i polmoni.
Dopo pochi secondi sente che anche il suo amante è vicino al piacere, perciò si prepara ad accoglierlo dentro di sè.
- Vieni... ti prego... riempimi tutto... - non c'è bisogno di implorarlo, l'uomo viene violentemente, con un urlo a metà tra un ringhio e un ululato.
Deiter si volta, guardando ansimante il volto del prigioniero.
E lo bacia.
Senza badare al fatto che potrebbe strappargli la lingua con un morso.
Lo bacia senza freni, facendo scivolare la lingua sul palato, sui denti e sollecitandolo con gemiti e ansiti.
Stiglitz risponde con altrettanta ferocia al bacio, facendo cozzare i denti con forza.
Si separano, privi di fiato.
- Sei stato bravo... anche se suppongo di non averti domato del tutto. - sorride il nazista.
- Non mi hai domato per niente... - un sorriso sincero compare sul volto di Hugo: niente sarcasmo, niente crudeltà. Solo sincero divertimento.
- Sei il primo che mi tiene testa. Sento che potrei amarti, se me lo consentissi... - mormora Dieter.
- Sai che tra noi non c'è nulla che possa definirsi amore. Solo sangue. - ha ragione.
In qualunque altro periodo dell'eternità avrebbero potuto amarsi.
Ma non ora.
Si ritroveranno, un giorno, in un'era diversa, e sembrerà l'uno all'altro di conoscersi da sempre.
Forse.
O forse il destino li dividerà per sempre.
- Penso che sia giunto il momento di separarci... - una fitta trapassa il cuore di Hugo a quell'affermazione.
- Sì... - il suo cuore brucia.
- Dopotutto, ci sono anche altri che vogliono divertirsi con te... - un sorriso assolutamente perverso si affaccia sul volto del nazista.
- C-cosa? - esala l'altro.
- E' tutto vostro, soldati... - compaiono numerosi soldati, tutti con i pantaloni slacciati. E Hugo capisce, purtroppo.
Deiter posa la mano sulla maniglia della porta che lo condurrà all'esterno della stanza degli interrogatori, e si volta.
- Buon divertimento, amore mio -

 
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VOTO: (2 voti, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
superanimefan - Voto: 28/04/10 20:34
basta...sei troppo brava è già la terza di fila di bastardi senza gloria che mi leggo,sono troppo belle,continua a scriverne :)
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sabakunogaara 18/11/09 18:35
Sono felice che tu l'abbia gradita!
Scusa, ma sei tra i miei contatti?
Oppure hai visto il film?
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sherrysherry - Voto: 17/11/09 22:21
assolutamente bellissimo e scritto bene! complimenti!!! mi è piaciuto tantissimo!
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