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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: **__MASAYUME__** (A DREAM THAT COMES TRUE)
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: Lemon, Shounen Ai, Yaoi
Autore: maillove galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/03/2010 18:33:41 (ultimo inserimento: 19/10/10)

Droga, fumo, cattive compagnie... tra tutto questo puo' nascere una storia d'amore talmente forte da portare alla pazzia?
 
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THE DREAM BEGINS _ 1*
- Capitolo 1° -

Salve a tutti... premetto di aver messo il tag rosso a questa fan fic non per delle scene di "amore" troppo forti, più che altro per la violenza di alcune scene e le parole, a volto molto volgari usate... purtroppo senza questi elementi, non verrebbe fuori l'atmosfera che voglio realizzare... Baci!! \(*x*)7





15 anni…

Ho 15 anni…

Mi guardo allo specchio poco prima di mettermi lo zaino in spalla e di varcare la soglia di casa per recarmi a scuola… Ho 15 anni, che non sento miei; mi sfioro una guancia con la mano destra, carezzandola, e poco dopo tirandole un leggero schiaffo. Sono stanco. Provo a sorridere, e sul mio volto si estendono quelle fossette ai lati delle labbra. Mi fisso negli occhi profondi, e mi do una leggera sistematina ai capelli castano scuro.
“Aleeee! Muovi il culo e esci! Sennò faccio tardi!”
“Si!” chiudo la porta della mia camera, e precedo mia sorella fuori dal piccolo portone d’ingresso.
Chiude nervosamente la porta a chiave.
“Maledetta la mamma…. Quando cazzo ti farà le chiavi di casa?”
“Non prendertela con me!” Sorrido io facendo spallucce. La mia sorellona mi strofina dolcemente i capelli sulla testa sghignazzando “Ale sei troppo tenero… non riesco a capire come ti sei potuto far bocciare… stupido bambinetto… vedi di non farti cannare anche quest’anno eh!”
Sorrido di nuovo.
Quest’anno frequenterò la prima superiore in un Liceo Artistico, di conseguenza al fatto che sono stato bocciato al primo anno di un Liceo Tecnico. Salgo in macchina, sistemandomi nei posti di dietro, infilando le cuffiette nere, accendendo l’mp3 e immergendomi nel mio mondo…

Mi metto comodo
parto tra un attimo
è tutto pronto
per il pazzo viaggio che farò


Osservo il paesaggio che scorre veloce davanti i miei occhi, attraverso questo vetro sporco, chiudendo gli occhi e pensando… Come muterà la mia vita da questo giorno in poi? Che gente conoscerò, che gente frequenterò, cosa farò? Finirò come al solito in mezzo al fumo, alla droga, come era mio solito anche alle medie e allo scorso anno… Avrò la faccia da angioletto, eppure me le sono passate tutte… dalla droga, all’alcool, al fumo… all’appello manca solo il sesso! Già, quello mi manca… chissà perché… eppure le proposte e gli inviti a fare cose sconce non mi sono affatto mancate, anzi!
Ma la volgarità in quei gesti, fatti senza provare alcun sentimento, non mi sono mai piaciuti…

ora mi sento bene ed ho
il corpo carico
la mente mia vede
orizzonti che non conosco
lucido no
io non credo proprio
ma padrone
delle azioni che compio
cose che capitano
un non stop


“Ale! Porca… cazzo Alex!”

Mi riprendo dal sogno dalla quale sono stato destato…
Mia sorella mi fissa infuriata, indicando con l‘indice la mia scuola… siamo arrivati.
“Scusa Fede, è che sono nervoso…” La guardo negli occhi teneramente, ma sta volta la tattica non funge.
“Me ne sbatto se sei nervoso! Io devo andare a lavorare e faccio tardi! Ti decidi a scendere da questa fottuta macchina, si o no?!” Urla arrabbiata. Quando mi parla così mi fa male, anche se sono consapevole del fatto che non lo faccia apposta. So che è stressata, la capisco, ma vorrei che ogni tanto fosse più carina con me. In fondo sono il suo fratellino e io di certo non le ho fatto nulla di male. Ma questa è la monotonia di ogni santissimo giorno… Il grigio chiarore della mia famiglia: Mia madre, lavoro a tempo pieno, sempre impegnata, e quando c’è, è come se non ci fosse. Mio padre… dire che non lo vedo mai non rende l’idea… attualmente si trova in India. E mia sorella… beh ne abbiamo già parlato. I continui litigi nella mia famiglia, sono quello che più mi porta a fumarmi il cervello, a bere, a drogarmi, pensare di star facendo qualcosa che a loro dia fastidio mi fa stare bene, non tanto la cocaina, l’eroina o una semplice canna, la cosa che mi fa sentire bene, che mi procura piacere al solo pensiero, è proprio questa… sono strano.

7.40

“Va bene scusa… grazie del passaggio. Torno a casa da solo, non preoccuparti…” Le schiocco velocemente un bacio sulla guancia e scendo dalla macchina, non prima però di aver sentito un
“E chi tel’ha chiesto” strascicato, seguito da uno sbuffo abbastanza sonoro. Sbatto la portiera dietro di me, amaramente ferito da quel flebile sussurro, e mi incammino verso il lungo viale che mi porta davanti la mia scuola. E’ leggermente in salita, una via molto stretta, dove è vietato l’accesso alle macchine, solo ai mezzi autorizzati.
Vedo una discreta folla davanti l’istituto, che altro non è che un vecchio palazzo a tre piani… sembra un condominio più che una scuola…
Mentre cerco di trovarmi un posticino appartato dove ascoltare la mia musica in santa pace prima dell’entrata in quella prigione, sento uno sguardo puntato addosso a me. Insistente, così insistente da portarmi ad appoggiarmi al primo pezzo di muro disponibile per nascondermi dietro alla gente più alta e più grande di me. Scruto le persone attorno a me, cercando disperatamente la fonte di quegli sguardi pungenti, sentendolo ancora, quello sguardo poggiato su tutta la mia figura. E dopo qualche secondo, finalmente lo vedo;
Un ragazzo esattamente di fronte a me, appoggiato al muro dall’altra parte mi fissa attentamente: biondo, chiaramente tinto, i capelli volutamente sparati in aria, vestito in modo alquanto bizzarro anche per un liceo Artistico, che mordicchia una sigaretta ancora intera, non accesa. Smuove la testa mentre mi fissa, preso dalla musica potente che ascolta da quelle cuffie il cui filo scende libero sulla sua figura snella, esile e molto alta.il viso non molto amichevole, le guancia colorite di un rosso focoso, le labbra gonfie e larghe. Arrossisco e abbasso lo sguardo. Non so se sono nervoso per il fatto che non distolga lo sguardo da me, o imbarazzato per il semplice fatto che mi stia guardando. Ma il volto mi va in fiamme quando lo vedo avvicinarsi velocemente, arrivarmi davanti il volto e guardarmi dritto negli occhi. Poggia una mano al muro dove sono appoggiato, affianco al mio orecchio. Si toglie una cuffia e si avvicina ancora di più. Aiuto…
“Oh hai da accendere?”
Rido. Rido come mai ho riso prima in vita mia. Giuro. Non riesco a smettere, lo stomaco comincia a fare male per il continuo contrarsi dei miei muscoli. La sua voce. Ha un tono originale. E’ una voce molto profonda, bassa, ma ha un tono assurdo. Badate, non è una risata di scherno, perché trovo che abbia una voce molto bella!
“Che cazzo ridi?” Ho notato che ha sorriso appena un po’. Forse le mie risate non gli danno tanto fastidio? Lo spero, sennò questo mi spezza.
“Perdonami…” Accenno quando comincio a calmarmi. Ha sorriso di nuovo!
“Comunque si… aspetta un attimo” Frugo nel mio zaino, in cerca di quel merdoso accendino che proprio ora non salta fuori! Cazzo!
“Merda…” Sussurro, sperando che non senta quel tono di delusione nella mia voce.
“Tranquillo, posso chiedere a qualcun…”
“NO!” Lo interrompo io, tirando fuori la mano dallo zaino con in mano quel vecchio accendino.
Lui avvicina la sua bocca con in mano la sigaretta alla mia mano. Non penso che voglia che gli accenda la sigaretta… no, faccio la figura del coglione e lo guardo come un demente appena uscito dal manicomio.
“Beh? Accendi?” Okay, mi ero sbagliato, volevo proprio che gli accendessi la paglia.
“S-si scusa” Clicco sul bottoncino dell’accendino, ma questo non si accende… fantastico, fino alla sera precedente funzionavi, e hai deciso di abbandonarmi proprio adesso brutto bastardo?
“Emh… scusa, credo che, che sia morto…” accenno un sorriso ritirando l’oggettino.
Sbuffa.
“Vabbè, tranquillo, grazie lo stesso, tanto si entra adesso…” Getta la sigaretta a terra, poi poggia la mano sulla mia testa, coperta dal mio cappellino multi color munito di pon pon. La muove gentilmente e poi velocemente mi prende l’indumento nascondendoselo nella tasca interna della giacca.
“Ehi! Ridammelo!” Gemo spazientito io.
Lui si limita a ghignare e ad entrare nell’edificio, scomparendo nel bel mezzo della folla che si dilegua…

Rimango stupito da quel gesto… e ora? Come recupero il mio cappellino?
Entro anche io, e subito mi ritrovo in quell’atrio che aveva visto per la prima volta quel giorno d’estate, quando andai a controllare in che classe ero stato smistato. Mi aveva fatto una bella impressione, la panchina all’ingresso, quel piano rialzato, che con uno scalino di pietra, ti portava nel grande e lungo corridoio ad U, le cui mura interne altro non erano che alti vetri, che davano su un piccolissimo cortiletto interno, che era stato soprannominato “l’acquario”, poiche al suo interno erano presenti delle piccole piante e delle sculture realizzate dagli alunni che ricordavano dei pesci. Purtroppo però era vietato l’ingresso in quello spazio.
Controllo la gigantesca bacheca nel corridoio, dove sono segnate le aule delle prime classi. Si perché, in questa scuola non c’è un’aula fissa per ogni classe, si cambia sempre…
Mi avvicino per vedere bene il numero che si presenta sotto la classe *1° A (ordinaria)*

“Aula 3... Bene, grazie, e dove cavolo è?” Sussurro spazientito… forse a voce troppo alta, perché una ragazza, presumibilmente del secondo anno, anche lei vestita in modo bizzarro, e con dei grandi occhiali neri mi ticchetta sulla spalla.
“Se cerchi la 3 è di la” Indica con la mano una rientranza nel muro, dove il piano è rialzato di nuovo. E lì ci sono tre porte, ciascuna rispettivamente con i numeri ‘3-4-5’
“Grazie!” Le sorrido come meglio posso, prendendole la mano.
“Piacere Alex!” Continuo, talmente contento del fatto che qualcuno quel maledetto giorno mi abbia dimostrato un po’ di gentilezza.
Lei, dapprima sorpresa, si lascia prendere le piccole mani e ricambia il sorriso.
“Io sono Sara! Faccio la 2 B… se vai nella 3 sei…” Osserva il cartellone e poi ritorna a fissarmi “… 1 A! Quindi hai 14 anni?”
Io scuoto la testa divertito, più che altro felice di aver già stretto amicizia, per lo più con una ragazza così carina.
“No, 15 anni! Cannato all’istituto tecnico!” Rido, e lei ride subito dopo di me, divertita quanto me dalla situazione.
“Ok Alex, io devo andare, e sarebbe meglio se vai anche tu”
Mi guardo intorno, e noto con mia grande sorpresa che per il corridoio, dove prima c’era un via vai tremendo di ragazzi, ora c’eravamo solo noi e qualcuno che era arrivato probabilmente qualche minuto in ritardo.
“Merda! Okay Sara ti saluto! Magari ci becchiamo nell’intervallo!”
Lei annuisce, lascia le mie mani e si dirige verso le scale per il secondo piano.
Sono davvero contento. Ho uno stupido sorriso mentre salgo i tre gradini di pietra del piano rialzato, ed entro nell’aula assegnata alla mia classe. Non c’è ancora nessuna prof.
Mi guardo in giro, osservando un po’ i volti della gente che sarà mia compagna in questi 4 anni. Niente di speciale.
Volto lo sguardo cercando un posto libero in fondo all’aula e all’improvviso il mio cuore si ferma… Mi manca il respiro, mi gira la testa, mi viene da vomitare… la mia vista si affievolisce, diventando sempre più annebbiata, sento il mio corpo farsi estremamente pesante, e non reggendo più quell’insostenibile peso sulle mie gambe troppo magre, collasso sul pavimento, perdendo i sensi. Sento girare attorno a me delle voci spaventate, che mi chiamano “Tu! Ehi! Ehi!!!” già… mi viene da ridere, anche se non posso farlo… non sanno il mio nome…
Comunque ditemi che non sto sognando... quella chioma dorata... E' lui quello che ho intravisto?

*°Fine primo capitolo*


Grazie per aver letto il primo capitolo (Arigatouu! <3)
Purtroppo domani ho due verifiche, e martedì anche, quindi penso che il prossimo capitolo arriverà x mercoledì/ giovedì... spero siate pazienti!^^ Al prossimo capitolo!
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
larisa 30/04/12 03:29
non pale davvero, peccato che hai interrotto da un pò troppo perchè possa pensare che la continuerai
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Rif.Capitolo: 3
-illnath- - Voto:
04/07/11 04:56
oddio oddio oddio ANCORA ANCORA ANCORA ANCORA!!!!! ANCORAAAAAAAAAA!!!!!!!! TI PREGO TI SUPPLICO VOGLIO L'ALTRO!! oddio non posso vivere senza l'altro capitolo! sto per morire di una morte atroce :O altro capitolooooo ç_ç
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Rif.Capitolo: 1
machy89
25/04/10 16:27
Nooo ma è un vizio di voi scrittori interrompere sempre sul più bello???XDDD Sono curiosissima di leggere il secondo capitolo!!!!!^^
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