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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Sherlock Holmes
Titolo Fanfic: IL DRAGO E LA BESTIA
Genere: Sentimentale, Romantico, Erotico
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: One Shot, Lemon, Shounen Ai, Slash
Autore: sabakunogaara galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 21/07/2010 18:00:54

Blackwood/Coward
 
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1.0
- Capitolo 1° -

“Vidi salire dal mare una Bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. E gli uomini adorarono il Drago perché aveva dato il potere alla Bestia e adorarono la Bestia dicendo “Chi è simile alla Bestia?”. La Bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone e il Drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà.”

"Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni, i fatti e i personaggi non sono esistiti o esistenti."


“La paura, mio caro Coward… è la paura l’arma da usare.” Mentre pronunciava queste parole, Lord Blackwood si avvicinò alla finestra, guardando il caos di Londra, le ciminiere in attività e la plebaglia affamata della città.
“E l’ignoranza” aggiunse sorridendo il giovane ministro degli Interni. “Oramai tutti credono nella vostra resurrezione: sarà molto facile ora estendere il nostro potere oltre Londra, oltre l’Inghilterra…”
“Condurremo il mondo verso un nuovo futuro.” Mormorò il lord più vecchio.
“Insieme.” Hans* si era avvicinato all’uomo e l’aveva cinto da dietro, poggiando la guancia sinistra sulla sua schiena, chiudendo gli occhi, strusciandosi come un gatto. “Alla gente serve un pastore forte.” Continuò.
“Magari anche bello ed intelligente?” scherzò Henry.
“Quello serve a me.” E, facendo voltare il futuro padrone del mondo, lo baciò con trasporto.
A Henry Blackwood piaceva l’entusiasmo di quel giovane uomo, dall’aria affabile e dal carattere spigliato.
Raramente il suo cuore, sempre dedito alle macchinazioni, assetato di potere e assuefatto all’atarassia si era soffermato a comportarsi come quello di un normale uomo: Hans era certamente l’unica persona al quale tenesse, nonostante fossero entrambi consapevoli che un minimo atto volto ad annullare i suoi piani di conquista avrebbe portato alla morte del ministro, senza tanti complimenti e senza troppe riflessioni.
Ma Coward non era minimamente intenzionato ad annullare alcunché, essendo amante del potere almeno quanto l’uomo che ora stava accarezzando.
“Non vi sembra di prendervi troppe libertà, ministro?” Gli occhi verdi e gelidi di Blackwood lo puntarono, facendolo rabbrividire. Poteva rischiare? Si rispose che era necessario.
Leccò il collo, ritornò alla bocca, ma si fermò titubante non avvertendo il minimo movimento da parte dell’altro uomo: era fermo come una statua e in quel momento gli parve eterno ed imperturbabile come… come non sapeva definirlo.
Un dio? Un demone? Un angelo sterminatore?
Stava per allontanarsi e scusarsi quando un ghigno deformò quella maschera e Blackwood, chiudendo gli occhi, gli afferrò la nuca per riportarla sul suo collo, con aria soddisfatta.
Si staccò e si sedette su una sedia di broccato, facendogli cenno di avvicinarsi: Hans si mise a cavalcioni su di lui, continuando a baciarlo mentre le mani operavano sui bottoni del suo panciotto, scoprendo la carne pallida come quella di un albino; da tempo aveva desiderato di ritrovarsi in quella situazione, aveva studiato il suo piano di seduzione nei minimi dettagli, mirando a manovrare le mosse di Henry per cadere fra le sue braccia.
Non si era reso conto però che la situazione gli stava sfuggendo di mano.
Non se ne sarebbe reso conto finchè non si fosse trovato nella ragnatela della passione selvaggia da lui stesso ordita, pensava Blackwood, e finchè non l'avrebbe reso schiavo di quelle sensazioni.
Con la camicia aperta, Henry si versò del vino in un bicchiere di cristallo e lo assaporò, poggiando poi le labbra su quelle del più giovane, versandogli il liquido rosso sangue sulla lingua.
Ebbro di eccitazione, Hans scese lungo gli addominali, fino al basso ventre: quindi slacciò la cintura con lentezza esasperante, calò i calzoni e addentò la virilità del satanista il quale, però, non si fece sfuggire neanche un gemito.
In compenso prese per i capelli il ragazzo con una mano, mentre con l'altra mollò un sonoro ceffone sulla guancia.
"Non devi permetterti di comportarti così." Sibilò "Sono il tuo padrone e devi compiacermi. Chiaro?"
"Oh sì..." lo sguardo del ministro era un appannato dal piacere di essere sottomesso e dalla voglia di essere dominato.
"Sì, signore." Altro ceffone. "E' così che devi chiamarmi."
"S-sì signore..." boccheggiò di rimando.
Prese quindi in bocca la virilità dell'altro, massaggiandola sapientemente e leccandola con foga, frenando i conati di vomito se lo prendeva troppo in profondità.
Quando avvertì che il proprio orgasmo era ad un passo, Blackwood tirò indietro Hans.
"Apri la bocca" sussurrò "Aprila e bevi."
Si masturbò sulla sua bocca, ferocemente, coprendo e scoprendo il glande.
"Bevi" mormorò mentre veniva "Bevi... bevi... bevi..." e Coward bevve ogni singola goccia.

---

Non avevano avuto l'opportunità di terminare, il giorno prima: erano stati interrotti da un membro dell'Ordine, il quale, una volta entrato, passò dal pallore al rossore in brevissimo tempo.
Aveva interrotto un rituale privato, gli disse lord Blackwood: era meglio che avesse motivazioni più che eccellenti.
Era venuto a parlargli di Sherlock Holmes: il lord ritenne la motivazione più che eccellente, poichè intimò a Coward di vestirsi e di andarsene.
"Non si preoccupi, ministro...avremo modo di finire il nostro personalissimo... rituale." Aveva detto, con un'occhiata d'intensa.
Ed ora eccoli lì, nuovamente avvinghiati in un amplesso più simile alla guerra che all'amore.
Blackwood spingeva con una foga spaventosa, davvero impressionante considerata la magrezza e l'apparente debolezza fisica.
Ma l'apparenza inganna, e questo Hans dovette riconoscerlo. A sue spese.
Non che non trovasse piacevole il rapporto, anzi, era certamente il migliore che avesse da molto, molto tempo... però faceva anche male: questo certamente era nell'indole del suo amante, che però seppe aggiungere un tocco di sensualità al momento giusto, aprendo il cassetto del comodino e tirando fuori un paio di manette e saldando senza troppe cerimonie i polsi del più giovane alla spalliera del letto a baldacchino.
Mordeva e succhiava i capezzoli in modo doloroso ma eccitante, spingeva toccandogli la prostata nel punto giusto, sembrava bearsi di ogni suo urlo e di ogni suo gemito: lord Coward era in Paradiso.
Lo disse al dominante, suscitando la sua ilarità.
"Questo non è il Paradiso... questo è l'Inferno" sussurrò un attimo prima di venire dentro di lui, per poi accompagnarlo verso l'orgasmo in modo quasi svogliato.
Si sdraiarono l'uno accanto all'altro: ora che avevano finito non sapevano cosa dire, quindi si fumarono una sigaretta, parlando dei loro piani per conquistare il mondo.
Il ministro guardò il volto affilato di Henry, chiedendosi come fosse possibile che un uomo solo possedesse tutta quella forza, quel carisma e quella volontà.
Si rispose dicendosi che probabilmente era guidato davvero da qualche forza sovrannaturale, anche se spesso e volentieri ci scherzava sopra.
Rabbrividì a quel pensiero, addormentandosi inquieto.

---

Il mattino dopo, il sole illuminava una Londra miserabile come sempre: sorridendo soddisfatto al pensiero che presto sarebbe stato tutto suo, si alzò, si lavò e si vestì.
Uscì con fare imperioso, lasciando il suo amante dormire nel loro letto.
Sì, si disse lord Blackwood, quello sarebbe stato un giorno importante per entrambi.

*Ho usato il nome dell'attore di Cowars. Grazie Ila per aver recensito e per avermi detto il nome di Blackwood! Un bacione!*

 
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