‘Yoite... perché non sorridi mai ?’, mi chiesi, scorgendo quella famigliare nota di tristezza nel suo sguardo.
Conclusa: Sì
Fanfiction pubblicata il 11/08/2010 12:54:55
ABCABCABCABC
Sono tornata, finalmente ! dopo averci pensato un po’ su ho deciso di scrivere questa ff su Miharu e Yoite perché GLI ADORO !!!!!!!!!!!!! *spupazzi* *spupazzi* !
Perciò spero ke sia di vostro gradimento, anche se so ke è 1 po’ corta... ! =_=
Perciò... buona lettura !
Eravamo dentro una vecchia casetta abbandonata nella campagna vicino a Banten. Solo all’inizio del nostro viaggio.
“Sai Miharu, mi chiedo se non sarebbe meglio tornare in città... qui la notte è sempre così fredda... ”, mi disse.
“Non m’importa, lo sai. Per me la cosa fondamentale è raggiungere l’obiettivo per il quale ho deciso di usare lo Shinrabanshō.”, risposi sorridendo.
“Già hai ragione... però non voglio che ti succeda qualcosa.”, rispose, sdraiandosi per terra.
<i>‘Yoite... perché non sorridi mai ?’</i>, mi chiesi, scorgendo quella famigliare nota di tristezza nel suo sguardo.
“Yoite... ”, iniziai. Glielo avrei tanto voluto dire... ma non ci riuscivo.
“Che c’è, Miharu ?”.
“No, niente... ”, risposi, abbassando lo sguardo.
Quando lo rialzai vidi i suoi occhi infissi nei miei, alla mia altezza.
“Se c’è qualcosa che devi dirmi... fallo pure.”, asserì, prendendomi il volto tra le mani. Eppure per una volta non era il suo solito sguardo. C’era qualcosa di diverso...
“Non ti preoccupare... davvero, non è niente !”, affermai.
<i>‘Di nuovo quello sguardo. Eppure... per un attimo mi è sembrato diverso... ’</i>. pensai, leggendo nuovamente la consueta e silente tristezza nei suoi occhi.
Lui si sdraiò ancora sul pavimento e fissò il soffitto.
“Certe volte mi chiedo cosa pensi, sai ?”, buttai lì.
“Davvero ?”.
“Sì... perché non mi dici mai cosa ti passa per la testa ? Forse riuscirei ad aiutarti... ”.
“Ma lo stai già facendo, Miharu ! Mi sei sempre accanto e non t’importa se sono un Kaeroshu. E poi anche se dici che vuoi essere indifferente alle cose che ti circondano, ti metti sempre in pericolo per gli altri. Sei davvero incredibile... ”, asserì. Di nuovo quel suo sguardo... diverso.
Io chiusi gli occhi, pensando a ciò che mi aveva detto.
<i>‘È vero. Però... se solo mi dicessi come ti senti, al posto di preoccuparti per me. Ma se davvero t’importa... perché non rispondi mai alle mie domande ? Yoite... se solo me lo dicessi... ’</i>.
Quando lo guardai di nuovo, mi accorsi che si era addormentato.
“Yoite... ”.
Mi alzai dalla sedia sulla quale mi trovavo e mi avvicinai, sedendomi accanto a lui. Il suo respiro si sentiva a malapena, sebbene ci fosse solo il silenzio attorno a noi.
Mi sdraiai, appoggiando la testa sul suo petto, vicino al cuore.
<b>
Tum - Tum - Tum</b>.
Pian piano lo abbracciai, cercando di non svegliarlo, stringendolo il più forte possibile.
“Miharu... ”, sussurrò, aprendo gli occhi.
Sentii la sua stretta. Così dolce... e decisa. Così bisognosa di avere qualcuno accanto...
Io alzai il volto, fissando il mio sguardo nel suo.
Sorrisi.
“Yoite... ”.
“Cosa c’è... ?”, chiese, notando una nota di tristezza nei miei occhi.
“Beh, ecco... ”. cercai di rispondere, mettendomi in ginocchio e sciogliendomi dall’abbraccio.
<i>‘Perché non sorridi mai, Yoite ?!’</i>.
Lui si tirò su, avvicinandosi.
Non riuscivo a dirglielo. Sentivo che se glielo avessi detto quel momento magico sarebbe giunto alla sua fine. Quel silenzio sarebbe stato rotto dalle mie lacrime mentre glielo dicevo. E forse... si sarebbe spezzato qualcosa dentro di me...
Eppure...
“Perché non sorridi mai, Yoite ?!”, urlai, allargando le braccia, per poi richiuderle, battendo le mani sulle sue guance.
Lui mi guardò sconcertato.
“Perché non sorridi mai... ?”, ripetei, abbassando lo sguardo, mentre cercavo di formare un sorriso sul suo volto, tirandogli appena le guance alle estremità.
Lui prese le mie mani tra le sue, abbassandole piano.
<b>Plic</b>, fece una lacrima cadendo a terra e lasciando un alone grigio, prima di scomparire.
<b>Plic</b>, <b>plic</b>, fecero altre due, seguite da un’altra. E un’altra ancora.
“Miharu... perché piangi... se io sto sorridendo ?”, sussurrò, prendendomi per il mento, in modo da farmi alzare la testa.
“Miharu... ”, disse ancora.
Sorridendo.
Un sorriso bellissimo.
Un sorriso... che non concedeva mai a nessuno.
Per un attimo mi sentii la persona più fortunata del mondo.
Per un breve istante... che pareva però senza fine. Tutto iniziava e finiva lì. Nel suo sorriso. Nei suoi occhi. In lui.
Mi asciugò il volto con le maniche della giacca, continuando a sorridere.
Io lo lasciai fare, perso in quello sguardo color della notte.
<i>‘Yoite... “vento della sera”... credo che non ci sia nome più appropriato... sì, è stato il vento della sera a farci incontrare. E ora so perché... ’</i>.
Per qualche istante sentii il cuore accelerare i battiti. Ancora e ancora.
<i>‘Non ce la faccio più. Non riesco a resistere... Yoite... perdonami se ti ferirò... ma non posso più vivere con l’angoscia di perderti senza avertelo mai detto... ’</i>.
Eravamo l’uno davanti all’altro, in ginocchio.
Poi, a un tratto...
<i>‘Però ora posso. Se solo avessi sorriso prima... ’</i>.
Mi buttai su di lui, stendendolo nuovamente per terra.
“Perdonami se ti ferirò... Yoite... ”, sussurrai, prima di sovrapporre le mie labbra sulle sue.
Lo baciai con tutta la forza e l'amore che avevo, abbracciandolo il più forte possibile, staccandomi solo per riprendere fiato, dopo qualche secondo.
“Miharu... ma cos - ... ?”.
"Ti amo.”, affermai arrossendo.
Avevo una paura terribile che finisse in quell’istante.
Lui sorrise, dolcemente. Poi mi prese il volto tra le mani e mi baciò, stringendomi a sé.
Sentii la sua stretta sui miei fianchi, così delicata...
Rividi il suo sorriso, di nuovo.
Sorrisi, dentro di me.
“Sai Yoite... adesso credo di aver imparato <i>davvero</i> a sorridere.”, sussurrai, appoggiando la testa sul suo petto.
“Non sono tanto sicuro di volerlo fare, ora. Non voglio lasciarti. Non adesso che me l’hai detto... ”.
Sorrise.
E per una volta, da tanto tempo, capii che era felice.
<i>‘Sì, ora lo so... ora ho capito perché tengo così tanto a te, Yoite... ora so perché ho deciso di usare lo Shinrabanshō solo per te... ora so perché non ti dimenticherò. Mai. Ora... ora so perchè ti amo... !’</i>.