CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -
Camellia
“quando veniamo al mondo veniamo legati con un filo rosso…
Il filo del Destino…
Il filo dell’amore….
Questa è una cosa indissolubile…
E non possiamo sfuggire…”
“Anche tu che non credi all’amore sei stato legato…e l’ altro capo del filo si congiungerà presto al tuo…
Mio caro mortale”
Un ragazzo sui vent’anni, seduto dietro a una scrivania lavorava al computer, le sue giornate erano monotone e ripetitive: lavoro tutto il giorno, di sera in qualche locale e poi si portava a letto una ragazza…una diversa ogni sera; la sua vita era così, priva di sentimenti…ma in fondo era stato cresciuto così.
Il suo nome? Itachi Uchiha il figlio maggiore di Fugaku Uchiha ovvero direttore centrale e fondatore dell’azienda in cui lavora lui, e per azienda intendo a livello mondiale, e tra un po’ quel colosso industriale sarebbe stato suo, solo suo, perché il fratello minore, stufo di tutto quello era scappato e mai più tornato. Viveva da solo in compenso, lontano dal padre, freddo e crudele.
“povero mortale non sai cosa ti aspetta…
La tua monotonia verrà travolta…
E al tuo filo si ricongiungerà l’altro capo..
E anche tu amerai…
Sciocco umano”
Il ragazzo moro ora, come di consuetudine, si stava recando in qualche locale, ma stasera voleva un locale di lusso, non le solite discoteche sporche e poco di classe, così con la sua macchina costosa, si reca in questo posto mai visto da nessuno, lo aveva scoperto perché si era trovato il biglietto sulla scrivania…“Camellia” e a fianco una camelia di un bel rosso acceso, tutto ciò gli risultava strano perché solo lui aveva accesso al suo ufficio e la sera prima non c’era…
Arrivato sul posto rimase sorpreso: davanti a lui c’era un vialetto contornato da cespugli di camelie rosse, il prato di un bellissimo verde acceso e dinnanzi a lui una stupenda casa in perfetto stile giapponese, rimase a osservare per qualche istante e poi, con la solita aria indifferente si avvicinò all’entrata e bussò…ma nessuno rispose e allora bussò d nuovo. La porta si aprì da sola. Decise di entrare e dare un’occhiata, non c’era nessuno rumore, regnava il silenzio assoluto. C’era però una luce accesa e decise di avvicinarsi a quella luce, e quando entrò nel piccolo salottino…
“piccolo essere umano…
Sei giunto al capolinea…”
Osserva la figura davanti a lui, la scruta, lo mangia con gli occhi, si perché è una visione da paradiso questa: un ragazzo poco più piccolo di lui sedeva elegantemente con indosso un bellissimo kimono color bianco candido come la neve e con stampate delle bellissime camelie rosse, i suoi capelli erano più lucenti dell’oro ricadevano sulle spalle e l sguardo del giovane era ammaliante, due bellissimi occhi azzurri lo osservavano come se sapesse del suo arrivo…il ragazzo biondo si alzò elegantemente e si avvicinò al moro, che nel frattempo era riuscito a mantenere la sua maschera fredda e senza sentimenti “…Itachi Uchiha…” il moro lo osservò “come sai il mio nome?...sei stato tu a mettere questo biglietto?...” il biondo sorrise “si…tu diventerai…mio marito …siamo legati da sempre…”
“da ora in poi i due capi del filo rosso saranno uniti…
Cedi umano, perché la potenza divina è più forte…
L’amore è più forte…”
Itachi guardò sbalordito e per poco non scoppiò a ridere –chi io sposato? Con un uomo? Questo è malato- ma si limitò a un “tsk…questa poi…” il biondo lo guardò serio “tu sei legato a me…e non mi sfuggirai…il tuo destino….è stato scelto….ti farò innamorare di me…che tu lo voglia o no….” Itachi fissò per qualche secondo il biondo “tu sei matto…” “si…d’amore per te…”.
Due settimane dopo
Il moro non ne poteva più: dopo quella sera, aveva lasciato là il biondo ma il giorno successivo quando arrivò a lavoro se lo ritrovò li, e da quel momento non se l’era più riuscito ad allontanare, addirittura era andato a stare in casa sua, ma in compenso eseguiva ogni suo ordine…tranne uno…
Ma il moro era determinato a sbarazzarsene…oh si lo avrebbe fatto soffrire! Come solo un Uchiha poteva fare …
Così cominciò il suo piano…
lo avrebbe distrutto!
Così cominciarono i giorni d’inferno del povero biondo..
riceveva indifferenza da parte del moro, non gli rivolgeva parola se non per un “non rompere” o “lasciami in pace…ho da fare..”, a volte succedeva che cadeva qualche vaso o oggetto e il moro per rabbia gli dava uno schiaffo, era lontano da lui, la sera tornava ubriaco, lo picchiava, o tornava con una donna sempre diversa con cui si divertiva, lo trattava male, come se fosse una nullità…
il moro dal canto suo più vedeva il biondo soffrire più era felice, sì, se ne sarebbe sbarazzato subito…ma una voce in fondo al suo cuore gli diceva –smettila…sei un essere diabolico…in fondo provi qualcosa lo so…-ma non ci faceva caso, continuò la sua tortura, anche se, in parte, gli dispiaceva…
il biondo era al limite, settimane di torture non c’è la faceva più, ma lui doveva conquistarlo!
Passava le notti a piangere, ma una sera prese una grossa decisione…che avrebbe cambiato tutto…
Il piccolo ragazzo biondo prese delle forbici e si tagliò i suoi lunghi e bellissimi capelli….
Se doveva conquistarlo doveva diventare come lui…
Oh sì avrebbe vinto lui…
voleva la guerra…
‘’e guerra sia…’’
“così inizio una guerra d’amore…
Senza vincitori…ne vinti”
fine primo capitolo
su questo sito è la mia prima fanfic ma comunque non scrivo molto
ciao gente! spero che l'abbiate gradita ^^ l'aggiornerò una volta alla settimana se riesco anche due volte alla settimana dipende come sono messa con l'ispirazione --'
commentate in tanti e sarò spronata a continuarla!!!!! baci baci ^^
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