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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: INNAMORARSI: ISTRUZIONI PER L'USO
Genere: Sentimentale, Romantico, Commedia, Drammatico, Erotico
Rating: Vietato Minori 18 anni
Autore: coccolami galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/12/2010 13:29:19 (ultimo inserimento: 15/12/10)

La storia di una donna,che a venticinque anni si trova a combattere per l'amore della sua vita,suo figlio,tra amori improbabili e cupcake deliziosi.
 
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CILIEGIE, PANNA E CUPCAKES
- Capitolo 1° -

* Si avvisa la gentile utenza che la seguente FF è stata messa sotto questo rating perchè contiene alcune scene a sfondo erotico, ma niente di specifico, ho solo voluto evitare possibili lametele ^_^.
Detto ciò, i personaggi e i fatti citati sono stati puramente inventati dalla mia testolina malata. E' la prima FF da me pubblicata, quindi siate clementi e divertitevi. *




Quando Dio stava distribuendo il dono della puntualità, Helen evidentemente doveva stare ancora a prepararsi e ha così perso l'occasione che l'avrebbe di certo resa un orologio svizzero, e anche di ottima fattura. Non ci si poteva lamentare molto di lei, essendo una donna sotto molti aspetti matura e affidabile, ma col vizio infantile di non portare mai l'orologio, per la paura di vedere scorrere il tempo. Ed era così che l'agente immobiliare che l'aspettava all'incrocio della 5th Avenue di New York scalpitava, stringendo la valigetta di pelle come un boia stringerebbe un'ascia; era un ometto stempiato, sulla quarantina, ma ne dimostrava almeno dieci di più; ed era forse per questo che la giovane Helen si era permessa di arrivare con calma: quell'uomo aveva l'aria troppo pacifica, e inoltre aveva il disperato bisogno che qualcuno comprasse quell'appartamento ormai vuoto da troppo tempo. L'agenzia lo avrebbe liquidato con poco se non l'avesse piazzato entro fine mese.
Da dietro gli occhiali da sole Rayban, Jason Hole, così si chiamava, scrutava la Quinta Strada ansioso, buttando lo sguardo all'orologio ogni cinque minuti. S'asciugò la fronte con la manica della camicia destra, a maniche lunghe anche se il caldo di giugno iniziava a farsi insopprotabile, rivelando al mondo un'orrenda e disgustosa macchia di sudore sotto l'ascella.
" Yuhu, signor Hooole!". Sì sentì chiamare da dietro le spalle da una voce femminile, un poco rauca, di quelle che appaiono sensuali dal vivo ma che al telefono ti fanno sembrare un transessuale: una ragazza dai capelli corti e rossi gli stava venendo incontro, con un sorriso largo, di chi ha qualcosa di cui scusarsi. " Signor Hole, mi perdoni per il ritardo. Ma mi sono persa in metropolitana! Sa ... noi provinciali...!", aggiunse alla fine, accennando un risolino nervoso. In realtà aveva dovuto rifarsi il trucco due volte, perchè al primo tentativo si era ficcata il mascara nell'occhio sinistro, lacrimando come un coccodrillo e sbavando tutto.
L'omuncolo si sistemò gli occhiali sul naso, squadrò la rossa, soffermandosi più del dovuto sulle rotondità dei seni contenuti nella canotta bianca, per poi borbottare qualcosa sottovoce. "Ehm, sì sì. Non c'è problema ", si sbrigò a dire. "Vogliamo allora andare a firmare di documenti per l'appartamento? " e senza indugiare indicò a Helen un edificio non lontano dal Washington Square Park, in stile leggermente barocco e dalal facciata color crema. Helen sorrise di rimando all'agente, concentrandosi ora sull'appartamento con estrema serietà; erano due mesi che stava a New York, da quando si era trasferita dall'Ohio, e da allora aveva trovato rifugio e ospitalità da una zia della mamma, una zitella acida che aveva come unica dote la innata capacità di cucinare. Aveva messo su due chili da quando stava da lei, ma la cosa non si dava certo a vedere sul cuo corpo smilzo.
"Dalla foto su internet sembrava più vecchio il palazzo ... ", commentò Helen, avviandosi piano lungo il marciapiede, lasciando che un incantevole profumo di pollo allo spiedo le riempisse il naso.
"Sì, la foto è stata scattata prima del restauro della facciata, e nessuno dell'agenzia si è mai preoccupato di aggiornarla. Dopo tutto, è un palazzo molto vecchio e a quasi nessuno interessa veramente". La spiegazione data da Jason Hole lasciò perplessa la rossa, che sistemandosi sulla spalla la borsa marrone si militò a fare spallucce."Lei è la prima cliente che compra così un appartamento, senza averlo mai visto prima. Fa bene a fidarsi, ma certa gente potrebbe fregarla sa...". E mentre balterava ancora qualcosa sulla fiducia e su di quanto lui fosse un brav'uomo, tirò fuori dalle tasche un mazzo di chiavi a cui era attaccata una targhetta bianca, con scritto "Appart.5thAvenue.Sesto piano.106". Per aprire il portone ci vollero più tentativi, perchè la serratura era vecchia, ma grazie a dio non dovettere prendere le scale, perchè a quanto pareva, oltre alla facciata, avevano cambiato pure l'ascendore.
Helen respirò a fondo l'aria del palazzo, umida, ma che sapeva di menta, probabilmente qualcuno che puliva ogni giorno usava qualche strano profumatore.
"Poche regole, signorina Wattson...", esclamò l'agente mentre spingeva il pulsante per il sesto piano. "Niente rumori molesti dopo le undici di sera, niente feste, niente lavori durante il primo pomeriggio di notte. Ci vivono molte persone anziane qui, eviti di dare noie con viavai di gente, e sia riservata."
"Posso respirare?", domandò prima che lui potesse aggiungere altro, ma la loro piacevole chiacchierata venne interrotta dall'apertura delle porte scorrevoli dell'ascensore. Erano all'ultimo piano, ben illuminato dal sole che filtrava da un'unica finestra rotondeggiante; l'appartamento di Helen era il 106, l'ultimo dei tre appartamenti presenti su quel piano.
"Che diavolo ... ", borbottò Hole andando a sbattere contro quacosa non appena avvicinatosi alla porta blindata numero 106. Si piegò e raccolse una scatola di cartonicino gialla, di quelle che si usano per impacchettare i dolciumi; la squadrò sospettoso, prima di allungarla ad Helen. "E' per lei ..", sbottò acido.
"Eh?". Helen lesse la scritta col pennarello indelebile incisa sul cartoncino giallo:"Benvenuto, numero 106!M.T." Simpatico, come bevenuto, ed Helen sorrise ampiamente. "Suppongo che qui le notizie volino in fretta...", mormorò la ragazza, avvicinandosi alla porta che Hole era riuscito ad aprire dopo qualche litigio con la chiave. Lui non disse nulla, solo le aprì la porta facendola accomodare.
L'appartamento era stato sistemato da poco e si vedeva, perchè la vernice sui muri era di un perfetto color albicocca e l'arredamento era lucido come una lastra di vetro. Sull'ingresso stava un porta abiti in legno, subito a fianco un mobiletto bianco con alcuni porta foto vuoti e un portacenere; subito si accedeva alla sala, ampia ma accogliente, dove un divano in stoffa rosso scuro occupava la parte centrale, insieme a un tappeto e a un mobiletto basso, nero, di quelli di design che si vedono in vetrina. Insomma, era una bella casa, ben arredata, anche se priva di personalità. Per il momento.
"Dove devo firmare?", chiese Helen d'istinto, mentre a falcate decise si avviava verso la finestra che dava sulla Quinta Strada. Hole frugò nella sua 24ore con fare frenetico, forse per paura che gli scappasse l'affare, e Helen firmò il contratto di acquisto della casa che avrebbe pagato con i soldi ereditati da Nonna Abeth.
"Questo è tutto, signorina Wattson. Le lascio le chiavi sul tavolo, per qualunque cosa non esiti a contattarmi. Buona giornata!".
Helen salutà l'agente con un sorriso di circostanza. La casa era così luminosa nel pomeriggio estivo, c'era un così buon profumo nell'aria, di vita, di pollo arrosto e di menta, che si sentì subito a casa. Aprì la finestra, sedendosi sulla balaustra interna, e per un po' gli occhi color cioccolato ignorarono il pacchetto giallo.
*Brip brip*
*Brip brip*
Il telefono cellulare squillò nel momento in cui decise che era ora di fare un giro per la cucina. Lo trovò facilmente nella borsa, perfettamente organizzata, e sul display lesse "Roy". Con uno sbuffo aprì lo sportellino e rispose.
"Cosa c'è? ... Sì, ha tutto il mio avvocato ... No, non torno ... L'affidamento lo deciderà il tribunale, e stai certo che su Cody tu le mani non ce le metti più". Parlarono per cinque minuti, più o meno, se parlare si può definire, visto che Helen cercò solo di dargli le risposte che voleva sentirsi dire.
Roy. L'ex marito che nessuna donna vorrebbe avere. Cody, il bambino più dolce che una madre potrebbe sognare. Helen a venticinque anni aveva in ballo una causa per l'affidamento di suo figlio, appena di otto anni, e un divorzio più complicato del previsto, che le stava dantdo filo da torcere visto i suoi passati problemi di salute. Ora andava regolarmente da uno psicanalista e vedeva due volte al mese un dietologo che le prescriveva il menù per non calare sotto i quaranta chili nuovamente.
Spense il telefonino dopo la chiamata di Roy e le buttò cul divano. Quindi, gli occhi scuri e dolci si posarono sul pacchettino giallo, su cui era stampata sopra un'allegra faccina paffuta, che teneva in mano un cucchiaino. Con un sorriso velato sulle labbra, Helen lo aprì impaziente, lo scartocciò come un bambino aprirebbe i suoi regali di Natale. Dentro, in un delizioso cartoccino rosa confetto, c'era un cupcakes dalla base color caffèlatte, ricoperto da una glassa bianca su cui era incastonata una bellissima ciliegia. Mordendosi un labbro, lo prese dolcemente tra due dita, annusandone il profumo vanigliato. Un tempo, quando ancora abitava con Roy, sarebbe stata ossesisonata dal suo peso, avrebbe geytato via con orrore quel cupcake e si sarebbe rifugiata in un pianto isterico che nemmeno lei avrebbe saputo spiegarsi. Ma ora, libera, felice e leggera come una piuma, sgravata dal peso di un uomo che definire bastardo sarebbe un complimento, poteva vivere la vita da ragazza che le era stata protata via. E, cosa più importante, non avrebbe più rinunciato alla sua felicità, nè tantomeno a quella di Cody.
"Alla faccia tua, Rey".
E addentando il cupckae immaginò di cacciare un morso liberatorio sul collo di quel vampiro che era stato suo marito. E, incredibilmente, si sentì subito meglio.
Era il 17 giugno 2010, 15.47 pm.
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 4 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 4 commenti
Rif.Capitolo: 3
ishi - Voto:
20/12/10 12:56
Colpo di scena! Aah! Che situazione! ahaha! Voglio proprio vedere cosa combineranno quei due, adesso.
Mi piace, mi piace! Brava! :D

(ps: auguri! anche se decisamente in ritardo)
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coccolami 15/12/10 12:51
Grazie per i bei commenti *-* CErcherò di migliorare sempre di più col tempo ^_^
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Rif.Capitolo: 2
ishi
13/12/10 16:59
Molto carino anche questo capitolo!
Delinei ancor meglio la figura della protagonista e poi - cavolo - apprezzo la scelta musicale!
Continua così, brava :)
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Rif.Capitolo: 1
ishi
08/12/10 12:18
Un inizio promettente.
Era parecchio tempo che non tornavo sul sito, a dare un'occhiata ed ecco che non mi tocca nemmeno spulciare troppo fra le pagine per trovare un racconto dall'incipit stuzzicante.
brava :)
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