Sei mesi, il tempo che manca alla partenza di Tsubasa per il Brasile...
Conclusa: Sì
Fanfiction pubblicata il 02/01/2011 09:44:55 - Ultimo inserimento 18/05/2011
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UN NUOVO GIORNO
Ringrazio tutte le persone che leggono le mie storie … buona lettura!
Sanae78
Rokka getsu
di Sanae78
Capitolo 1
Un nuovo giorno
A Nankatsu il sole era sorto ancora una volta ed almeno in apparenza iniziava una mattina come tante altre, anche se per qualcuno, Tsubasa e Sanae, quello era un giorno speciale.
Entrambi non erano riusciti quasi a chiudere occhio, ripensando agli avvenimenti accaduti il giorno prima: avevano finalmente aperto i loro cuori l’uno all’altra e si erano messi insieme.
Tsubasa era sceso un po’ prima del solito quella mattina, stupendo sua madre: “Sei già sveglio? Come stai?”
Sul volto del ragazzo erano ancora molto evidenti l’occhio nero e il labbro ferito, nonostante le premurose cure di sua madre.
Il rientro a casa quella sera era stato un pò imbarazzante per lui.
Aveva lezione di Portoghese e quand’ era rientrato, si era ritrovato di fronte i suoi genitori ed il suo insegnante che parlavano del suo ritardo.
“Tsubasa! Ma che hai fatto?” i tre erano davvero sorpresi.
Sua madre gli si era avvicinata con apprensione: “Stai bene?”
Lui sorridendo gli aveva risposto: “Non sono mai stato meglio, mamma!”
Intanto suo padre e Carlos avevano iniziato a scanzonarlo: “Guarda Carlos, quel discolo di mio figlio, invece di venire a lezione di Portoghese se ne va in giro a fare a botte. Speriamo bene che abbia avuto una buona ragione per farlo … come ad esempio una ragazza.”
“Ha ragione signor Ozora!”
“Smettetela di prenderlo in giro, per favore … Tsubasa spiegaci che ti è capitato! Ti sei battuto per una ragazza?”
Natsuko pronunciava quelle parole, consapevole che suo figlio avrebbe potuto battersi solo per una ragazza al mondo: “ … Tsubasa, ti sei battuto per Sanae?”
“Si, mamma ed adesso noi due stiamo insieme!” questa notizia aveva stupito piacevolmente tutti i presenti.
Suo padre aveva poggiato una mano sulla spalla di Carlos: “Hai sentito Carlos? Mio figlio ha una ragazza! Credo che per stasera sia meglio far riposare il nostro giovane guerriero e lasciarlo alle cure di mia moglie.”
“Lo penso anch’ io! Ora è meglio che vada … a domani!” stava uscendo e si era voltato fissando il suo allievo con il pollice destro verso l’ alto “Ben fatto Tsubasa!”
Arrossendo Tsubasa l’ aveva salutato a sua volta.
Anche per Sanae il ritorno a casa era stato diverso dal solito.
“Atsushi, che fai alla finestra? Vieni a dami una mano che tra poco si cena … stasera tua sorella è in ritardo, altrimenti mi avrebbe già aiutata lei … ma si può sapere che stai guardando?”
“Sanae è arrivata adesso e non è sola!”
“Perché chi c’è con lei?”
“Tsubasa!”
“Smettila di spiarli e vieni qui ad aiutarmi, bisogna apparecchiare la tavola!”
“Uffa .. sul più bello! Ve bene, mamma!”
“Ciao a tutti, sono tornata!”
Sanae si era diretta in cucina, sprizzava felicità da tutti i pori e la cosa non era sfuggita a sua madre ed a suo fratello che moriva di curiosità.
“Ciao sorellina, come mai così tardi?” le ronzava intorno cercando di carpire la verità “Come mai c’ era Tsubasa?”
“Basta, lascia stare tua sorella! Non sono affari tuoi!”
Nel frattempo Sanae era arrossita e il fratellino era ripartito all ‘attacco: “Tu e Tsubasa vi siete fidanzati?”
“Ecco … veramente … si … stasera!” gli aveva risposto Sanae con imbarazzo.
“Ma è fantasticooo!” Atsushi le aveva afferrato le mani e l’ aveva coinvolta in una specie di ballo tutto contento “Lo sapevo che prima o poi voi due vi sareste messi insieme … è magnifico sorellina!”
Anche la mamma di Sanae che, da sempre conosceva i sentimenti della figlia, era felice per lei.
“Datevi una calmata! Tra poco torna papà e vorrà mangiare!” li aveva richiamata all’ ordine, ma mentre li sgridava sorrideva pure lei.
Quella mattina Sanae, si era alzata alla solita ora, aveva indossato la divisa scolastica e, dopo aver fatto colazione, era uscita, pronta ad iniziare quella nuova giornata.
In quel momento aveva udito un suono strano e all’ orizzonte era apparso Tsubasa calciando il suo caro amico pallone: “Tsubasa!?”
Lui le si era avvicinato: “Ciao … magari potremmo andare a scuola insieme, ti va?”
“Va bene Tsubasa, però non credo di riuscire a starti dietro, se calci il pallone … “
“Ma non pensavo di farlo … mi sono già attrezzato, guarda!“ dalla sua borsa, aveva tirato fuori una retina e ci aveva messo dentro il pallone “Ora possiamo andare!”
Continua …
Disclaimer
I personaggi presenti in questa storia appartengono a Yoichi Takahashi.
Note
‘Rokka getsu’ è in Giapponese e significa ‘Sei mesi’.