Fanfiction pubblicata il 04/08/2012 17:31:28 - Ultimo inserimento 05/08/2012
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ATTO I
<i>Naruto nasce con svariate patologie, i genitori muoiono nei suoi primi giorni per cause sconosciute ad occuparsi di lui la Zia Denuki Namikaze e il fidanzato in seguito marito Uchiha Itachi, rimasto orfano e col fratellino della stessa età di Naruo, Sasuke. I quatro vivono felicemente, fin quando Itachi e la bella Denuki muooiono. Sasuke addossa la colpa a Naruto, i due inseguito alla morte dei loro tutori rimarrano in un istituto di prestiggio, dove conosceranno la piccola Hinata e la frenetica Sakura, tocchera a lei far risplendere nuovamente la luce nel cuore del biondo, ormai disperato e chiuso ad ogni sentimento se non la solitudine e la disperazione. Le storie d'amore tra Hinata e Naruto si intreccera con quella di Itachi e Denuki per finire a coinvolgere Sasuke nella storia che vuole ostacolare perchè innamorato, segretamente della HYuga, o almeno così pensa il suo ego troppo egoistico per accettare la verità, riuscira Hinata a far splendere per la seconda volta la luce negli occhi del biondo?
Il biondo riuscira ad accettare il suo amore?
Sasuke come intralcera la relazione dei due?E perchè il moro da la colpa a Naruto della morte del fratello?
Cos'è successo? Come finira? Come iniziera?
E un po per tutti, ma non proprio per chi non sopporta la violenza e qui c'e ne sara parecchia! </i>
La sera come sempre era stata agitata, tra giri e rigiri nel letto, sempre lo stesso incubo da quando, credo da quando ero nato, erano le cinque quando mi svegliai per la terza volta, appollaiato vicino a me un ragazzo sulla ventina, i capelli neri e lunghi, la pelle chiara come la neva mi osservava preoccupato con i suoi pozzi neri pece, "Un altro incubo?" mi chiese sussurrando, non risposi, annui col capo e mi strinsi tra le sue braccia, "Vuoi provare a riposare un altro pò?" chiese con un tono di voce che era un sussurrò, "No!" risposi con la voce pastosa e soffocata, "Okei, dimmi cosa vuoi fare?", "Restare a letto!" dissi senza troppo induggi lui inizio ad accarezzare i miei d'orati capelli, un piccolo rumore annunciava che qualcuno stava spiando dalla porta, una donna formosa dai d'orati capelli e gli occhi come il cielo e dal fisico abbastanza formoso, aveva fatto capolino nella stanza, "Siamo svegli!" disse il moro, la donna si avvicino al letto mi accarezzo la testa e alzai lo sguardo, "Naruto!" sussurò il mio nome come se stesse per piangere, mi prese tra le braccia mi strinse, "Non riesci proprio a dormire un altro po?" chiese anche lei preoccupata, ma la mia risposta fu sempre la stessa.
Mi ero appena svegliato, il cielo era griggio segno che presto avrebbe piovuto, a mala voglia alzai il culo dal letto, osservai la stanza, grande con le pareti arancioni decorate da tantissime foto, molte delle quale raffiguravano una donna dai capelli biondi, gli occhi azzurro e il corpo formoso che si baciava con un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi dello stesso colore. Inseri i piedi nelle pantofole, e mi diresse verso il bagno, piccolo. Costituito da una doccia, un water e un lavandino. Mi svesti entrai nella doccia e ci stetti per quelli credetti ore, adoravo l'aqua calda, sapevo che mi sarebbe costato tanto, ma non potevo farci niente, usci il vapore aveva uffuscato lo specchio sopra il lavandino, con un asciugamano puli il vetro, mi guardai allo specchio, ero praticamente verde, ormai c'ero abituato a quel colore, che ricordav Junior di Dragon Ball. Mi diressi verso la cucina con solo i boxer e i capelli ancora bagnati, anche questa era piccola con un minuscolo tavolo e una sedia, presi il latte e lo bevvi freddo, ero talmente rincoglionito e assonato che non ebbi la forza di metterlo su un pentolino e riscaldarlo. Aggiunsi alla colazione, se così si puo definire, gli ultimi due biscotti della dispensa. Arreso all'idea della cupa giornata, presi l'ombrello e mi diressi verso il cimitero, passai da mio padre e dalla mamma, non li avevo mai conosciuti ma dalle storie che mi sono state raccontate dovevano essere delle brave persone, dal cuore buono e sincero, stavo per andarmene quando lo vidi, ci scontrammo o meglio i nostri sguardi si scontrarono ci fermammo "Cosa ci fai qui feccia?" mi aggredi, mi girai ad ammirare la sua figura i suoi capelli neri, come quelli di... . "Scusami stavo andando a casa!" dissi senza allungare troppo il brodo, anche se desideravo farlo, "Bene tornatene nella tua topaia!" aggiunse, continuando a camminare, fu un attimo mi caddero le lacrime dal viso, lasciai la presa sull'ombrello che cadde a terra, pochi secondi dopo anche io mi accasciai al terreno, quasi volessi sotterrarmi anchio li con i morti, avverti i suoi passi fermarsi, il suo viso girarsi i suoi occhi pece premuti sulla mia figura dovevo sembrare solo uno sporco insetto hai suoi occhi, il respiro mi mori in gola era l'asma cercai di predere lo spray, ma le mani mi tremavano cosi forte che lo feci scivolare, cercai di regolarizare il respiro ma nulla, sono asmatico non posso farci nulla, senza quel futtuto erogatore non posso vivere, ero solo nel cimitero Sasuke immobile qualche metro più avanti, se mi avesse lasciato morire l'avrei capito, ero io la causa del suo dolore, "Ti lascerei morire li!" disse avvicinadosi a prendere l'erogatore, "Allllloooo..r....all...o!"dcercai di parlare ma le parole morivano nella mia bocca. L'ultima cosa che vidi furono i suoi occhi color pece, mi risvegliai in un posto bianco marmo, contornato da tende di velluto rosso tante candele e fiori, "Ti sei svegliato se stai meglio vattene!" senti la sua voce era vicino a me girai il capo e lo vidi seduto accanto a me con le spalle verso la tomba di Fugaku Uchiha, dopo anni potevo finalmente vederli mi innervosi cercando i suoi nomi, non li vedevo, "Loro non sono qui!" disse il moro, sapeva cosa cercavo, "Ti prego portami d aloro!" implorai disteso sul freddo pavimento, ma lui quasi subito mi rispose con un secco No. Mi arresi era gia tanto se mi aveva salvato la vita, cercai di mettermi in piedi, ho chiamato la tua ragazza tra un po sara qui e ti portera alla tua topia!" mi sentivo sporco e indegno infatti lo ero, mi prese e mi sollevo, non riuscivo a stare in piedi e perciò mi carico sulle spalle, "Do...dove....mi..porti!" avevo paura la mia voce tremava quei gesti cosi rozzi mi laceravano i suoi occhi ricolmi d'odio puro e vivido, "Tu non meriti di stare in mezzo a i miei familiari!" pronucio "Scusami!" sapevo che non l'avrebbe fatto non l'ha mai fatto."Mi chiedo come mio fratello e Denuki siano potuti morire per uno come te!"