Erika escogita un piano per eliminare la sua rivale, Cure Black.
Conclusa: Sì
Fanfiction pubblicata il 03/08/2014 21:41:20
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In un giorno di mezza estate un povero vecchio insieme alla sua nipotina di tre anni piantarono una noce nel terreno al centro della città.
Il nonno diceva: «Questa è una noce magica, l'amuleto più potente. Questo ti proteggerà per sempre.»
La nipote ascoltava il nonno con gli occhi che le brillavano, rispondendo: «Davvero, nonno?»
Il vecchio annuí.
«Quando sarò morto, l'albero guiderà i tuoi passi.» e gettarono la piccola noce bianca sommergendola di terreno.
Nagisa non credeva a quella storia, quando però un giorno il nonno volò in cielo la noce tornò a lei e da essa nacque un albero maestoso, dalle splendide foglie verdi.
Aveva quattro anni quando vide il feretro del nonno passarle sotto gli occhi traboccanti di lacrime. Inavvertitamente strinse tra le mani portandosela al cuore la noce regalatela dal nonno, dicendogli silenziosamente
'arrivederci' perché lei odiava dire addio.
A distanza di undici anni Nagisa era tornata a far visita all'albero, che risultava l'attrazione della città perché dalla sua chioma robusta non era mai appassita una foglia, le radici si erano sempre comportate bene e non avevano mai creato alcun problema, finché un giorno l'albero venne avvelenato.
Una donna dai folti capelli neri, gli occhi senza iridi colorati di guallo e vestita molto antiquato si avvicinò all'albero e minacciò con un fiammifero di darlo alle fiamme.
«Adesso ti tengo in pugno, Cure Black.»
Accese un fiammifero ma una pioggia venuta giù all'improvviso lo spense.
«Accenditi stupido albero!»
Riprovó ma anche questa volta il tentativo fallì miseramente e con la stessa pioggia. Decisa a farlo fuori, opto per un potente pesticida, lo versò sulle radici e l'albero iniziò ad attecchire, le foglie gialle si depositarono sui marciapiedi, morenti e portate via dal vento come una vita che in quel momento, a casa Misumi, si stava spegnendo.
«Addio Cure Black.» concluse serafica, e sparì.