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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: FRIDAY NIGHT
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: riuet galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/07/2004 17:09:12

qst è la mia fic preferita un uomo vittima di un venerdì sera un po particolare spero vi piaccia
 
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- Capitolo 1° -

Friday night di noemi
Jhon guidava tranquillamente la sua auto, lo stereo era acceso e una vecchia canzone dei cult risuonava per tutta la vettura. Per jhon quella era stata davvero una settimana faticosa : aveva dovuto oltre al lavoro quotidiano , riparare le biciclette dei suoi due figli Anne e Clarence, accompagnare sua moglie Rita al corso di cucito, stare per ben due serate fouri casa per le partite di ping pong coi colleghi e aveva pure dovuto insegnare qualche passo di danza a suo fratello Frank. Si sentiva letteralmente a pezzi, gli dolevano le gambe e sentiva pervadersi nel suo corpo il tipico pizzicorio che precede una paralizzante stanchezza. Per fortuna l' indomani non avrebbe lavorato, il sabato e la domenica, con sua profonda felicità gli erano concessi per riposarsi, quindi sarebbe tornato a casa , avrebbe abbracciato Anne e Clarence, avrebbe aspettato che sua moglie preparasse la cena standosene seduto in poltrona e finito di cenare avrebbe fatto una bella doccia risanatrice, e poi si sarebbe subito fiondato nel letto a coccolare sua moglie. La musica continuava a suonare era la canzone sun king dove sembra che il cantante sia in trance e si percepisce solo la sua voce lenta e monotona come una preghiera, la strada correva nera e buia come ogni sera, ogni tanto qualche semaforo e qualche palo della luce illuminavano il buio, Jhon strizzò gli occhi, si era perso nella pregustazione del ritorna a casa e ci mancava poco che si addormentasse, la vista gli si stava annebbiando, frugò sul cruscotto i inforcò gli occhiali, ora ci vedeva decisamente meglio ma era veramente troppo stanco per proseguire, fortunatamente a pochi km di distanza c'era un piccolo bar dove potava fermarsi per riposarsi un po .Parcheggiò davanti al bar, ci doveva essere poca gente perché nel piazzale davanti el bar c' erano solo tre macchine e un furgoncino , il bar era molto piccolo, aveva una aspetto molto simile a quello di un saloon dei film western, era costruito in legno , c'era il bancone molto lungo con dei piccoli sgabelli per i clienti, dietro al bancone c'erano degli scaffali pieni di bottiglie e un piccolo stereo che suonava musica messicana, su una parete era appoggiato un pianoforte e vi erano appessi cappelli da cowboy e piccoli quadri in stile liberty, e il fondo del bar era accupato da un piccolo palco probabilmente usato da qualche band country locale. Jhon si sedette al bancone e chiese cosa avessero da mangiare, il barista un ragazzo giovane e dall' aspetto cordiale gli descrisse alcune pietanze tipiche messicane , (paese dal quale sicuramente proveniva giudicando dall' aspetto) , poi gli disse che avevano anche cose semplici come panini e patatine, Jhon ordinò un panino e un succo d'arancia, nel bar c'erano solo sei persone , un uomo corpulento che stava bevendo incitando il cameriere a portargli delle bibite più alcoliche, due donne molto attraenti a due sgabelli da lui chr discutevano animatamente e una coppietta che sul pianoforte si scambiava effusioni, e ovviamente il barista , jhon bevve il succo e ingurgitò il panino nel frattempo una delle ragazze gli si era avvicinata e tentava di aprire cin lui una conversazione " ehi sai che sembri proprio tommy lee jones l'attore? I suoi film sono bellissimi io lo trovo molto sexy""a Jhon la ragazza piaceva molto e non era la prima volta che tradiva sua moglie senza che lei ne fosse a conoscenza e poi sarebbe stata questione di qualche ora pensò, per rita bastera trovare una scusa, così dopo aver parlato tra di loro per un po' la ragazza disse alla sua amica di aspettarla nel bar che sarebbe andata a fare una passeggiata, l' amica le fece l' occhiolino e lei e Jhon si avviarono verso l' auto . Fecero l' amore e dopo essersi salutati con un paio di baci si lasciarono . Jhon si riaggiustò i vestiti ed estrasse il cellulare dallo zainetto che portava sempre con se per andare al lavoro , digitò il numero di casa , rispose la piccola Anne e Jhon gli disse di dire alla mamma che avrebbe fatto tardi per lavoro, la piccola lo salutò con la sua graziosa vocina da bambina e riaggangiò . Jhon si mise comodo e si disse che era proprio l' ora di tornare a casa, accese la radio, le canzoni dei cult continuavano senza interruzzioni , mise in moto l' auto e si avvioò per la strada buia . Pensò a cosa poteva dire a Rita, forse che il capo l' aveva trattenuto o che aveva dovuto finire un rapporto per il giorno dopo , sì la scusa del rapporto era la più valida e inoltre a volte ritardava davvere perché doveva completare dei rapporti. Sulla strada da lontano faceva capolino una figura , Jhon si avvicino con la macchina pensando che fosse una donna o un uomo che si sentiva male, spesso a quell ' ora dopo essersi ubriacate c' erano persone che si mettevano sul ciglio della strada per farsi dare un passaggio, mentre si avvicinava con l' auto però jhon notò che non si trattava ne di un uomo ne di una donna, ma di un bambino , aveva si e no dodici anni, teneva il pollice alzato per fare l''autostop e nonostante l''aria fosse piuttosto fredda indossava solo dei pantaloni corti e una maglietta a maniche corte con sopra una famosa squadra di football, aveva anche una cartella sulle spalle e sembrava molto tranquillo. Jhon accostò subito l' auto, non poteva di certo lasciare un ragazzino sulla strada avrebbe poituto essere preso da maniaci o pazzoidi, certo pensò a cosa ci facesse un ragazzino sulla strada a quell' ora con uno zainetto per la scuola , forse era fuggito di casa, i suoi lo maltrattavano o ers solo un babino in cerca d' avventure che prende il tram e poi impaurito vuole tornare a casa, in quasiasi caso lo avrebbe accompagnato a casa, il ragazzino salì sul sedile accanto a Jhon , si allacciò la cintura e ringrazio jhon, aveva uno sguardo molto assente pensò Jhon e chiese in tono gentile e un po burlone " non sei troppo piccolo per andare in giro a quest' ora?" il ragazzino lo gardo , rise e rispose di no, Jhon però voleva capire perché il bambino si trovava lì e prese a fargli delle domande "allora come ti chiami ?" "jesse heatfild" " e quanti anni hai?" "dieci""i tuoi non saranno preoccupati se torni così tardi?" "no non mi aspettano" sembrava che il bambino non avesse molta voglia di parlare, Jhon allora chiuse la conversazione, alzò la radio e aspettò che fosse il bambino a voler parlare, mentre entrevano nella zona più campagnola che jhon conoscesse, piena di campi, campi e campi distese di campi a dismisura, dopo i campi c''era solo una vecchia fattoria abbandonata e più in là solo la strada e una veccha ferrovia poi c' era il suo paeesino , un posto tranquillo che lui e Rita avevano scelto ritenendolo il posto migliore per far crescere i bambini e non avevano torto era un paese pieno di spazi aperti ma non era isolato c'erano edicole, cinema e molti negozi. Jesse parlò " ha dei figli lei?" " oh si, hanno più o meno la tua eta e tu hai qualche fratello o sorella?" "no, vuole bene ai suoi figli?" " certo tutti i genitori amano i figli" "e soffrono se succede qualcosa ai loro figli?" " certo credo che soffrano molto" Jhon si chiese cosa mai fosse sucesso al piccolo jesse , forse qualcuno lo aveva rapito ed era riuscito a fuggire, avrebbe voluto chiedergli qualcosa ma sapeva già che jesse non avrebbe risposto . L auto continuava ad andare, i cult non rimbombavano più , Jhon aveva pensato che a Jesse quella musica non piacesse e aveva messo una cantante che piaceva tanto a sua figli , ma a jesse non sembrava facesse differenza, erano arrivati alla ferrovia quando Jesse parlò di nuovo " mi lasci qui " Jhon fermò l' auto e Jesse uscì, Jhon si guardo attorno e vide che non c' erano case ne niente solo rotaie, si voltò per chiedere a Jesse se era sicuro di volersi fermare lì, ma il bambino camminava nel mezzo delle rotaie e dopo poco il buio lo inghiotti, Jhon chiamo il bambino più volte, " jesse, jesse,jesse!!!!!" ma nessuna risposta arriva dal buio, jhon si alzò e camminò nei dintorni ma non vi era traccia di jesse, rassegnato e infreddolito e anche se non capiva per cosa un po impaurito ritorno in auto , premette l' accelleratore e tornò a casa. Disse a Rita la scusa del rapporto e lei non fece domande, mangiò alcuni avanzi e poi sentendosi stanco diede la buonanotte ai familiari e si coricò.Al mattino andò al bar dove si recava ogni mattina e come al solito si sedette e prese il suo caffè mattutino, afferrò il giornale e lesse i titoli distrattamente, guerre matrimoni di popstar, calcio e poi un articolo lo colpì, c'era una foto di un bambino con uno zaino, lo sguardo assorto e una maglia con una squadra di football era jesse! Jhon osservò bene la foto, più la guardava più non aveva dubbi , era jesse ,lesse l' articolo "bambino trovato assassinato , dietro un locale messicano, ucciso e violentato dal gestore del locale Alban Valsqeesez ventiquattro anni già due condanne per stupro e agressione ai minori , il cadavere è stata ritrovato solo il suo corpo dietro al locale e appena due ore fa la polizia a ritrovato la sua testa sepolta tra le rotaie di una vecchia ferrovia , il bambino era morto già da una settimana " Jhon dovette sforzarsi di non scoppiare in un urlo . " Allora i fantasmi esistono " "si".

fine

 
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