Prima fic su harry potter! la mia coppia preferita, ron e hermione! riusciranno a superare le difficoltà?
Conclusa: No
Fanfiction pubblicata il 01/08/2004 21:54:11
ABCABCABCABC
CAP.UNICO
I wont stay always with you
Il corridoio era buio e silenzioso. Tipico. A chi poteva venire in mente di aggirarsi per la scuola all’una di notte?A nessuno...o meglio, a nessuno tranne che a lui. Eppure sapeva di non dover fermarsi, deciso più che mai a confessare il suo segreto...quello che tante, troppe volte gli aveva appesantito il cuore. risate di scherno, insulti, litigi....anche battute se capitava, ironiche o sarcastiche, era uguale. Non doveva farlo a capire a nessuno. Men che meno a se stesso. Ma adesso era diverso. Aveva fatto un sogno quella notte, si era spaventato a morte. Non doveva capitare! Sarebbe stato uno sciocco a farsela portare via da sotto il naso. E dire che la conosceva da così tanto tempo...e mentre l’amicizia che lo aveva legato così profondamente ai suoi migliori amici, dietro le risate, gli scherzi, tutti i pericoli che avevano dovuto affrontare, era nato anche qualcos’altro. Un affetto più profondo, più complicato...quello che gli faceva partire il cuore a mille e gli faceva sudare le mani....quello che inibiva il suo istinto pacificatore quando la vedeva presa in giro, oppure, peggio ancora, civettare con un altro! Ron si fermò contro il muro del corridoio, le orecchie tese per sentire se si avvicinava qualcuno. Consultò la mappa del malandrino presa in prestito a Harry. Nessuno in giro. Meglio! Ricominciò a camminare chiedendosi se fosse la cosa giusta e, alla fine del corridoio, quando era davanti alla signora grassa, cominciò seriamente a pensare di tornare indietro. Come poteva anche solo illudersi che...che....una voce dentro la sua testa gli proibì di fare dietrofront.
- Non puoi...ora o mai più...hai già rischiato grosso con Victor Krum! Non puoi fartela soffiare così! -
Il ragazzo si mise le mani tra gli scarmigliati capelli rossi, con il risultato di spettinarseli ancora di più. Adesso che era ad un passo...non si sentiva più le gambe e il coraggio sembrava essere stato risucchiato dal gorgo di un lavandino. Il cuore aveva aumentato i battiti e se Madama Chips lo avesse visto in quelle condizioni lo avrebbe portato dritto in infermeria, credendo che fosse sul punto di collassare. Si stropicciò gli occhi, le palpebre appesantite dal sonno e un cuore che era partito per un viaggio turistico su per la gola, senza l’intenzione di tornare al suo posto. E se le cose fossero poi cambiate? Sarebbe stato in grado di sopportare un No, quasi sicuro, e poi far finta che non fosse successo nulla? Di considerarla una semplice...AMICA?... Probabilmente no. Si sarebbe sentito tradito e sarebbe stato capace di partire per la tangente e fare una scenata, lì, al centro del corridoio e nel cuore della notte. Come minimo sarebbe stato espulso. Poteva...doveva rischiare? I minuti passarono veloci e il sonno cominciò a farsi sentire, e se non si decideva sarebbe crollato a dormire lì. Quasi senza accorgersene cominciò a camminare verso il quadro, dove la signora grassa dormiva placidamente.
- “é quasi un peccato svegliarla” -
pensò Ron, sfoderando un mezzo sorriso.
- ”E se ripassassi domani sera...o magari tra un anno?” -
Ma La donna aveva sentito i suoi passi e aprì un occhio.
- Cosa ci fai qui? -
Bisbigliò, con aria complice.
- Bhé...sono uscito a cercare...una persona...credevo...speravo..fosse ancora in biblioteca ma... -
In effetti era vero. Hermione aveva detto che avrebbe passato tutta lo notte sui libri della biblioteca, a ripassare per un compito del giorno seguente. Ma evidentemente non aveva resistito al dolce richiamo di Morfeo ed era andata a dormire.
Il ritratto magico sorrise, come se avesse intuito che la persona fosse una lei. Però si rivelò lo stesso categorica.
- Non penserai di andare nel dormitorio femminile, vero? -
Esclamò, sottolineando particolarmente l’aggettivo femminile.
- Chi? Io???? No no -
Rispose lui con aria innocente, deciso a schizzare da Hermione appena fosse entrato.
- Non mi sembra una buona idea! -
Borbottò la donna, massaggiandosi il mento.
- Quindi ti consiglio di non farlo! -
- Ma se ho appena detto... -
- Senti ragazzino, sto qui da talmente tanto tempo che non puoi nemmeno fartene un’idea e conosco una bugia quando ne sento una! -
Gli sorrise con dolcezza.
- Ma comunque...fai un po’ come ti pare! Non sarò certo io a dire che c’é un intruso nelle stanze delle ragazze. Buona fortuna e...parola d’ordine? -
Ron borbottò la parola d’ordine e entrò nello spazio destinato ai Grifondoro. Era contento che la Signora grassa non si fosse impicciata, cosa che di solito le occupava gran parte della giornata, oltre a riuscirle benissimo. Guardò i due scaloni che portavano ai dormitori e un groppo gli si formò in gola.
- Bhé, adesso...il dado é tratto! -
Si mormorò, per darsi un po’ di coraggio e salì le scale che lo separavano da Hermione e, probabilmente, dallo sconvolgimento del gruppo così com’era sempre stato. Davanti alla porta ebbe l’impressione che qualcuno gli avesse lanciato l’incantesimo reggigambe, perché si rifiutavano di obbedire. La vocina del buon senso si fece sentire, forse non era saggio parlarle adesso, poteva farlo domani, o qualsiasi altro giorno. Ma di notte! Sorpreso nel dormitorio che non era il suo e per di più femminile.
- Sento che Silente e il corpo insegnanti mi ucciderà... -
Prese un ultimo, lungo, respiro e spinse piano la porta, che cigolò leggermente. La stanza era fiocamente illuminata, evidentemente qualche ragazzina del primo anno aveva paura del buio e si teneva una piccola lucina. Meglio per lui. Cercò di individuare il letto di Hermione, ma al buio sembravano tutte dannatamente uguali! Mosse qualche passo incerto tre i letti a baldacchino finché non individuòun viso..anzi, dei denti, piuttosto noti. Infatti l’amica dormiva con le labbra semiaperte e i suoi denti un po’ sporgenti si vedevano abbastanza distintamente.Ron le si inginocchiò accanto, prima di svegliarla voleva osservarla ancora un po’...era così tranquilla, così angelica. Quando dormiva sembrava una piccola fata, innocua e tanto fragile. Nessuno poteva immaginare che era in realtà una ragazza piena di grinta e spirito d’iniziativa. Il ragazzo le passò le dita tra i capelli, con dolcezza. Non voleva svegliarla. Quel momento era troppo magico per essere spezzato da una sua scenata. La fissò ancora intensamente, accarezzandola con lo sguardo, osservando ogni tratto del viso di lei, baciato com’era dalla luce argentea della luna.Le dita cominciarono a muoversi sempre con più insistenza verso la pelle vellutata dell’amica e alla fine Ron le lasciò fare. Sentì caldo...Hermione gli trasmetteva uno strano tepore, che lo avvolgeva completamente, facendolo sprofondare in un abisso di zucchero. La ragazza si mosse leggermente, con un rantolo di soddisfazione. a Ron scappò un sorriso...non aveva potuto fare a meno che paragonarla al suo gatto, Grattastinchi.
- Hmmm -
Borbottò lei, ma il ragazzo, invece di allarmarsi per un possibile, imminente, risveglio, le si avvicinò ancora di più, e le sussurrò all’orecchio.
- Tranquilla...va tutto bene...ci sono io vicino a te...Hermione.... -
Sembrò che funzionasse perché lei si calmò, affascinata dalle parole del ragazzo.
- Stai tranquilla...sei davvero carina quando dormi, sai?Anche quando sei sveglia...però adesso non mi puoi far sentire in soggezione...io... -
La guardò ancora una volta.
- Ti voglio bene... -
sussurrò, ancora più piano, quasi in un soffio. Senza preavviso la ragazza si girò su un fianco, trovandosi con le labbra a pochi centimetri da quelle di Ron. Il ragazzo sentì il cuore in gola e lo stomaco in una strana morsa, ma non poté fare a meno di chiudere gli occhi e posare le sue labbra su quelle di lei. Aveva un buon sapore, misto tra la fragola e l’arancia. Sentì l’amica rispondere con passione e per un attimo temette di averla svegliata. Temette é sperò, perché se aveva risposto...forse...si staccò gentilmente da lei, restando ad osservarla. Vide che grosse lacrime le scivolavano sul viso, infrangendosi sul cuscino. Poi la sentì sussurrare qualcosa. Tese l’orecchio per capire meglio.
- ...ry...Harry... -
Ron fece quasi un balzo indietro, non volendo credere alle sue orecchie. Non poteva essere vero!
- Tipregotipregotiprego...fa che abbia sentito male... -
Eppure no, aveva capito benissimo. Aveva proprio detto Harry. Le speranze, il cuore di Ron si infransero come uno specchio che viene preso a sassate. Si alzò barcollando, dirigendosi verso l’uscita del dormitorio. Si muoveva come in un sogno...anzi, un incubo. Raggiunse in fretta il suo dormitorio, si distese a letto, coprendosi fino al naso e cercando di non pensarci..ma come poteva far finta di nulla? Il sogno, alla fine, si era avverato. Era arrivato troppo tardi. L’aveva persa, persa per sempre. Quasi sorrise. Peggio di così non gli poteva andare. Il suo migliore amico l’ardente desiderio della ragazza che amava...loro tre stretti iun un cerchio che non si poteva più sciogliere. Socchiuse gli occhi, passando immagine per immagine del sogno, come fosse un film. Lui in mezzo alla salagrande, solo, con Hermione che lo guarda sorridendo maliziosa, con la mano stretta in quella di un ragazzo senza volto. Entrambi esibivano quell’espressione di scherno che lo faceva imbestialire. Si sentiva triste...pieno di un’amarezza mai provata prima. Provava a parlare, a dire qualcosa, ma niente, la lingua era secca come il cartone. E allora li vide allontanarsi, mano nella mano, felici....a quel punto Ron spalancò gli occhi. Il sonno c’era ma il cuore non voleva lasciarlo in pace. Avvertì un movimento e poi vide Harry seduto che lo guardava. Cercò di sorridergli ma gli uscì una specie di smorfia e l’amico si accorse subito che era forzato.
- Ron, cosa c’é? Dove sei stato? -
- Ah...te ne sei accorto eh? -
- Impossibile il contrario direi...urlavi nel sonno come undisperato... -
- Allora non sono l’unico a parlare nel sonno.... -
Mormorò con un tono un po’ brusco.
- Eh? -
- Niente, lascia stare...ero agitato per il compito di domani...sono andato a fare un giro... -
- Ma...perché allora hai preso la mappa del malandrino? Non sarai mica uscito dal dormitorio? -
- Si...ma non preoccuparti, volevo solo dare un’occhiata alla biblioteca... -
- Com’é che d’improvviso hai paura dei test scolastici? -
Chiese sospettoso Harry, scrutando l’amico.
- Oh piantala! Sembri Hermione! -
Gli sorrise siceramente e poi si rimise giù, intento a far finta di voler dormire.
- Bhé, buonanotte -
Harry ricambiò il sorriso e si rimise giù anche lui.
- ‘Notte Ron -
E cadde in un sonno profondo. A differenza dell’amico che restò a rodersi il fegato sulla fortuna di Harry.
Il mattino arrivò in fretta e presto tutti si ritrovarono in sala grande, tutti tranne Ron che arrivò con un po’ di ritardo. Continuava a sbadigliare e strofinare gli occhi tanto che anche Fred e George gli chiesero cos’avesse.
- Sto benissimo! -
Ribatté serio lui, lanciando un’occhiata bieca ad Hermione, che trangugiava tranquillamente il suo Porridge.
- Sicuro? -
Indagarono i gemelli.
- Sei un po’ pallido -
- Sto bene -
Ripeté il ragazzo, un pochino seccato.
- Ho solo dormito poco a causa di un... -
Esitò.
- Di un incubo! -
- Se lo dici tu! -
E si allontanarono bisbigliando tra di loro. Harry e Hermione gli rivolsero un’occhiata preoccupata, vedendolo giocherellare con la colazione, invece di ingozzarsi come faceva di solito. Lui si accorse degli occhi incuriositi e sorrise.
- Non ho molta fame...tutto qui... -
- L’incubo centra con la mancanza d’appetito? -
Lo punzecchiò Hermione. Lui si dimostrò prima a disagio, poi stizzito. Doveva ignorare il cuore, doveva comportarsi normalmente, doveva...
- Forse é la presenza di qualcuno a farmelo perdere! -
Bonfocchiò freddo. Hermione sembrò ignorarlo.
- Io ho dormito benissimo invece! -
- Ah si? -
Sbottò il ragazzo con la chioma rossa, evidentemente contrariato.
- Si! Ho sognato di correre per i boschi, sopra un bellissimo unicorno...poi arrivavo ad un lago con l’acqua limpidissima e lì di incontrare un ragazzo, avvolto da una luce rossiccia. Ci siamo parlati un po’, almeno finché non é apparso da chissà dove Harry e... -
- Io? -
Domandò stupito il ragazzo, con un sorriso.
- Già e...Ron, dove vai?Manca ancora molto alle lezioni sai che oggi... -
- Si, Hermione, lo so che oggi cominciano più tardi. Io ho finito la colazione e vado di sopra. Non c’é bisogno che mi ricordi sempre tutto! -
Detto questo sparì dalla salagrande.
Hermione e Harry si scambiarono uno sguardo perplesso.
- Ma che gli é preso? -
Ron si trascinava pesantemente verso il giardino di Hogwarts, Silente era stato gentile, aveva detto che potevano passare quell’ora prima delle lezioni come ritenevano più giusto. Lui si strascicò fino al giardino, verso la capanna di Hagrid. Purtroppo non ci arrivò, incontrò Draco Malfoy prima, sempre accompagnato dai suoi leccapiedi. Non era dell’umore giusto per affrontare una lite, quindi cercò di ignorarli.
- Ehi, guardate un po’...un babbanofilo... -
Risata sciocca di Tiger e Goyle.Ron sorpassò Draco, deciso solo di raggiungere Hagrid, bisognoso di sfogarsi con qualcuno. Ma i leccapiedi gli sbarrarono la strada. Si voltò stancamente verso Malfoy, che aveva un ghigno stampato in volto.
- Senti, cosa vuoi?Non sono dell’umore giusto... -
- Ma sentitelo...LUI non é dell’umore giusto! Cosa mi dici, stupido babbanofilo? Perché sei così stravolto? Ti é mancata la mammina stanotte? -
Ron si sentì le guance ardere ma non disse nulla. Capendo di non centrare il segno Malfoy cercò in fretta cosa potesse dar fastidio al suo nemico.
- Oppure hai pensato a quella sporca mezzosangue? -
Il volto del ragazzo si contrasse, gli occhi luccicarono. Draco capì di aver centrato il segno.
- Non dirmi che ti piace quella orrenda castora?! -
Altre risate dementi.
- Che gusti orrendi, scemo di un babbanofilo! -
A Ron cominciarono a prudere fortemente le mani.
- Non devi rivolgerti così a Hermione! é vero, é una mezzosangue, e allora?!Vale dieci volte te! E poi non é una castora, é la ragazza più bella di tutta Hogwarts! -
Esplose, avvicinandosi minaccioso a Draco, che lo fronteggiò.
- E così hai una cotta per la castora eh? -
Scherzò perfidamente lui, facendo una sgradevole imitazione di Ron che si dichiarava e di come Hermione reagiva.
- Smettila! -
Intimò Ron, sempre più adirato. Poi la barriera della pazienza cedette e un pugno ben piazzato si stampò in faccia a Draco che rovinò a terra, il naso invaso da un fiume di sangue. Ron era lì, davanti a lui, ansante e con un volto sfinito. Si era tolto una bella soddisfazione.
- Non chiamarla Castora! -
Sibilò gelido, il pugno macchiato di rosso ancora stretto sul torace. Malfoy si rialzò, con aria rabbiosa e fece un cenno a Tiger e Goyle, che lo circondarono. Ron cercò febbrilmente la sua bacchetta ma...non c’era! L’aveva lasciata su al dormitorio! Era proprio in un bel casino...
- Eh così... -
Cominciò Draco
- Mi hai colpito...bravo... -
Ron fissò negli occhi il ragazzo che aveva davanti. Malfoy sorresse il suo sguardo e poi gli sferrò un cazzotto allo stomaco, facendolo piegare in due. In quel momento Ron era sicuro che se avesse ingoiato qualsiasi cosa a colazione ora sarebbe stata tutta riversa sul sentiero del giardino. Si sforzò di non cadere in ginocchio, anzi, lentamente e dolorosamente, si rialzò e fissò di nuovo Draco negli occhi. Lui sembrò irritarsi parecchio, perché gli arrivò un altro pugno di poco sopra l’addome che stavolta lo fece crollare a terra.
- Bravo! Così si devono comportare i poveri come te difronte a quelli come me! Inginocchiarsi! -
Ron non riuscì a contare tutte le botte che gli piovvero addosso, che furono davvero tante, si ricordò solo, con un sospiro di sollievo, la voce di Hagrid che scacciava i ragazzi aiutato dal suo fedele cane Thor. Quelli scapparono ghignando e questo provocò un’ondata di felicità a Ron, sanguinante da tutte le parti. Il mezzogigante gli tese gentilmente una mano, con sguardo preoccupato.
- Tutto okay? -
- ...C..credo di si... -
- Ma che stava succedendo? -
- Nulla...il solito Draco che faceva lo sbruffone! -
- Un po’ pesantemente direi... -
- Si...ma l’ho colpito prima io... -
- Eh? -
- Stava insultando Herm.. -
Si interruppe, osservando il faccione di Hagrid che si piegò in un sorriso benevolo, intuendo ciò che stava per dire.
- Ti va una tazza di te? -
- Mi spiace...temo di non avere più tempo...le lezioni sai... -
Hagrid sembrò un pochino deluso ma si sforzò di non darlo a vedere.
- Capisco benissimo. Magari un’altra volta eh? Però passa prima in infermeria così che... -
- Non posso -
Bisbigliò lui.
- La prima lezione é pozioni e...bhé, lo conosci Piton, no? -
Il gigante sorrise complice.
- Certo Ron...ma stai sanguinando parecchio e sei tutto sporco... -
- Scommetto che non ci farà neanche caso...ci vediamo Hagrid! -
- A presto! -
Lo salutò l’uomo con la mano sollevata in aria e Thor che abbaiava come un disperato.
- RON! Che diavolo é successo? -
Esclamarono Harry e Hermione in coro, vedendolo in quello stato.
- Niente...un piccolo...scambio d’opinioni... -
Bonfocchiò lui, cercando di scuotersi i vestiti dalla terra.
- Weasley! Pensavo fossi ancora da quella specie di elefante a leccarti le ferite! -
- Levati di torno Malfoy! -
Ribatté Hermione a denti stretti.
- Ma sentitela la sporca mezzosangue!!! Ehi, campione, cosa fai adesso se la chiamo Castora? Mi salti addosso cercando di rompermi nuovamente il naso? -
Ron si sentì avvampare, mentre sguardi curiosi si voltavano a guardarlo.
- Cosa... -
balbettò l’amica non capendo. Malfoy cominciò a fare l’idiota, cercando di farlo arrabbiare.
- Dovevate vederlo! “Non chiamarla Castora!” ha detto.. -
- Fa silenzio! -
Sussurrò Ron, rosso come un peperone, un po’ per l’imbarazzo un po’ per la rabbia.
- E poi “Lei é la ragazza più bella di tutta Hogwarts e vale dieci volte te!”Non é teneeero? -
Hermione si voltò a guardarlo, ma lui sfuggì ai suoi occhi, mentre risate di scherno arredavano la classe, ancora senza insegnante.
- Fa la finita Malfoy! -
Lo intimò Hary, con una nota di irritazione nella voce. Ma lui lo ignorò.
- Siete fidanzati? Oppure Ron non ha ancora avuto il coraggio di dirle quanto l’am.. -
Non riuscì a finire la frase perché Ron gli era nuovamente piombato addosso, pronto a colpirlo, se Malfoy, giocando scorretto, non avesse estratto la bacchetta e lanciato un incantesimo. Anche se Piton l’avesse beccato, era certo che non avrebbe detto nulla.
Ron si trovò steso sul pavimento, mentre il fianco gli doleva da morire. Grosse piache si erano formate sulla cute, simile a delle bruciature ma molto più dolorose.
- Che succede qui? -
Sibilò una voce sulla porta. Piton. Harry e Hermione, che erano accanto all’amico, si prepararono a spiegare la situazione ma Draco li precedette.
- Mi ha aggredito professore -
indicò il naso ancora incrostato di sangue.
- Ho solo risposto. Autodifesa -
- Ma é una sporca bugia! -
Ribatté furiosa Hermione.Piton non fece una piega, si limitò a dire
- 10 punti in meno al grifondoro -
- Ma non é giusto! Noi... -
Abbaiò Harry, ma Il preofessore non gli diede retta.
- Weasley, Granger e Potter. Volete sedervi o devo togliervi altri punti? -
Ringhiò minaccioso, con un ghigno di Malfoy e Leccapiedi.
- Ron non sta bene professore...quell’incantesimo... -
- 5 punti in meno al grifondoro! -
A quel punto Hermione perse le staffe e, aiutando Ron a stare in piedi (il dolore al fianco era tremendo) uscì dalla classe per andare in infermeria. Lungo il tragitto nessuno parlò, a parte Ron che sussurrò un “grazie”, al quale lei rispose con un gentile cenno della testa.
- Ragazzi! Che avete combinato?! -
Esclamò madama Chips, osservando Ron che era decisamente pallido.
- Aspetta, fallo sedere qui...ti do dell’unguento...spalmalo sulle piaghe...brucerà un po’ ma poi starai meglio di sicuro!Io non posso restare perché Hagrid mi ha chiesto di andare a dare un’occhiata a un’altre delle sue diavolerie! Parte che uno schiopodo abbia mal di pancia! Santa pazienza! -
E detto questo si precipitò fuori lasciandoli da soli. Ron si era seduto sulla sedia e osservava dubbioso la pomata. Hermione gliela tolse di mano.
- Lascia faccio io..... -
Erano entrambi molto a disagio per quello che aveva detto Draco.
- Uhmmm -
mugugnò Ron, stringendo i denti.
- Fa male? -
Si preoccupò Hermione, togliendo la mano.
- Un po’... -
disse Ron, estremamente contento che Hermione si prendesse cura di lui. Forse era quello il momento per chiederglielo...
- Hermione.... -
- Uhm? -
- Ehm....ti...tipiaceHarry? -
Disse tutto d’un fiato, lasciando lei di stucco.
- Ron! Ma che ti salta in mente?Come puoi pensare che mi piaccia Harry? -
- Ehm...bhé...io....sai...il sogno...a me puoi dirlo sai.... -
Balbettò confuso ed imbarazzato. Lei sorrise e scosse la testa.
- Te ne sei andata prima di sentirlo finire....é vero che arrivava Harry ma poi veniva catturato dalla piovra del lago e io ero così spaventata! Mi preoccupavo per lui, capisci? -
Latrato di dolore di Ron.
- Oh..scusa... -
- Q..quindi non ti piace? -
- Certo che no! Va bene, é un amico ma...perché lo vuoi sapere? -
- Ehm...io...stanotte...ti ho cercata... -
- Stanotte?Cercata? -
Ripeté lei, stupita.
- Credevo fossi in biblioteca...volevo parlarti....però..non ti ho trovata.. -
budelle di Ron che compievano strani movimenti...sembravano un pacco regalo da com’erano legate.
- E...e allora ti ho cercato nel tuo dormitorio.. -
Harmione gli stava per dire qualcosa di poco carino ma Ron la precedette.
- Credevo stessi ancora studiando! -
aggiunse in fretta.
- Non volevo far nulla di male...solo dirti...una cosa... -
Gli occhi color nocciola si fissarono in quelli scuri di Ron.
- Cosa? -
Calò un silenzio imbarazzante, interrotto solo dai battiti dei cuori, sfuggiti ad ogni controllo.
- Che...che io... -
- Tu? -
- Ehm..io... -
- Eh? “Su..dimmelo ti prego” -
pensò la ragazza speranzosa.
- Che...che ti voglio bene! -
Sbottò d’un tratto il ragazzo, mentre sentiva le guance ardere. Hermione sembrava che se lo aspettasse. Gli prese le mani e sorrise dolcemente.
- Nel mio sogno...ho sentito una vooce quando Harry era imprigionato. Mi diceva di non preoccuparmi...che c’era lui vicino a me...poi ho sentito delle dita che mi accarezzavano i capelli e un sapore di menta sulle labbra... -
Ron arrossì.
- Ero felice...eri tu vero? -
Il viso del ragazzo si confuse con i capelli.
- Grazie... -
mormorò Hermione, avvicinandosi. Dopo poco erano vicinissimi e Ron non resistette alla sensazione di baciarla di nuovo.
- Ti amo, mio maghetto.... -
Gli sussurrò Hermione con dolcezza quando si furono staccati. Ron sorrise. Se non era magia questa.....
fine
NDA
Hello! Sorpresi di vedermi scrivere su Harry Potter? Sinceramente lo sono anch’io...e dire che fino a neanche un mese fa lo odiavo! Poi mio fratello mi ha costretto a vedere il 3 film e...bhé, il risultato lo vedete! Mi sto letteralmente divorando tuttii suoi libri. Come vedete adoro Ron e soprattutto la coppia RonxHermione. Nascerà del tenero, ne sn certa!
Bhé, ffatemi sapere cosa ne pensate, okay? Byeeeeeeee