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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
CrossOver: Ranma 1/2
Titolo Fanfic: LA FONTE DEI DESIDERI
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Avviso: CrossOver
Autore: vaniamajor galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/09/2004 18:44:48 (ultimo inserimento: 01/10/04)

la guerra contro il signore dell`est incombe, ma miroku ha una proposta per evitare che gli esseri umani siano coinvolti...seguito di cuore di demone!
 
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PROLOGO - CERCASI VALENTI GUERRIERI
- Capitolo 1° -

PROLOGO : CERCASI VALENTI GUERRIERI

Il sole stava tramontando sui meravigliosi giardini del Palazzo del Signore dell’Ovest.
Inuyasha strinse appena gli occhi ambrati, accecato ma incantato dalla soffusa nebbia autunnale che si stava alzando dal terreno umido, colorando di un sorprendente arancio la terra. La terra che un tempo era di suo padre. La terra che ora era di suo fratello e di cui lui, benché non pensasse più alla cosa da molto tempo, era il Principe.
Il suo viso si addolcì, mentre vagava con lo sguardo sulla natura rigogliosa, ancora nel pieno della sua ricchezza estiva, sulle mura in lontananza, sul cielo stesso che nel suo splendore sembrava far parte del castello indissolubilmente.
Nulla era cambiato dalla sua infanzia. Quel luogo aveva la stessa immortale bellezza di un demone. Sentendo montare in lui una malinconia non desiderata, Inuyasha chiuse gli occhi e strinse il pugno poggiato sul corrimano della terrazza a cui era affacciato, quindi volse le spalle a quel meraviglioso spettacolo e rientrò nella stanza dove gli altri sedevano, in silenzio.
La penombra, per un istante, lo accecò, ma i suoi sensi gli permisero ugualmente di individuare Kagome, inginocchiata a terra un po’ più a destra della porta con il piccolo Shippo in grembo. Le sorrise, e vide lei rispondere al suo gesto con un affetto così palese che sentì il proprio cuore scaldarsi più che alla vista indiscutibilmente suggestiva di poco prima. Le si avvicinò.
“Soluzioni?” le mormorò all’orecchio, sedendosi accanto a lei in uno svolazzo delle larghe maniche del suo abito rosso. Kagome scosse il capo, con un lampo di preoccupazione negli occhi. Inuyasha annuì, sospirando con aria seccata.
I visi di coloro che occupavano la stanza non avevano un’espressione poi molto diversa. Sango e Miroku, seduti l’uno accanto all’altro non molto distanti da Kagome, erano silenziosi e persi profondamente nei loro pensieri. Inuyasha notò con un guizzo lieve di un angolo della bocca che l’houshi e la tajiya si tenevano per mano. Inconsciamente, cercavano l’appoggio dell’altro nelle proprie riflessioni. Inuyasha faticò a trattenere il proprio sorriso nel pensare a quanto i due fossero diventati l’uno la forza dell’altro.
Poteva capirli benissimo. Kagome era la sua forza.
Purtroppo, sembrava che non fosse loro concessa che una breve parentesi di pace. Una guerra si stava profilando all’orizzonte. Una guerra che gli umani avrebbero definito di importanza storica, stando a quanto raccontavano i libri di scuola di Kagome. Solo che questa non era una guerra a livelli umani. Questa era una guerra tra demoni, mezzi demoni ed esseri umani. Una guerra totale stava per scoppiare per la semplice invidia di un Signore dei Demoni.
Il Signore dell’Est, colui il quale aveva già scatenato in passato una battaglia che aveva visto la morte del grande Inuken, padre di Sesshomaru ed Inuyasha, agognava il possesso delle terre dell’Ovest. La morte di Inuken non aveva fatto differenza, poiché il suo sangue continuava a governare nella persona di Sesshomaru. Il Signore dell’Est aveva deciso di annientare definitivamente il sangue della potente famiglia di Inuken. Aveva tentato di uccidere Sesshomaru, fallendo, ma nel contempo aveva radunato un esercito spaventoso, che ormai era quasi pronto a marciare contro il Signore dell’Ovest.
Inuyasha guardò suo fratello, il demone sanguinario dalle sembianze così simili alle sue ma dall'animo così diverso. Seduto con la schiena contro il muro ed un braccio appoggiato con grazia su un ginocchio, Sesshomaru osservava le mappe che aveva di fronte con occhi che sembravano perforare la carta.
Sesshomaru non aveva alcun timore del Signore dell’Est, ma numerosi accadimenti gli avevano instillato un profondo disagio al pensiero di coinvolgere gli esseri umani in quel massacro. Monaci e sacerdotesse avrebbero rallentato i movimenti dei demoni, ma perfino per loro e tanto più per i guerrieri, lo scontro si sarebbe risolto in una strage inutile.
L’esercito dell’Ovest era pronto ad agire in qualsiasi momento, ma una risoluzione per quanto concerneva gli umani non era ancora stata trovata. Il Signore dell’Est aveva dovuto fare ben poco per convincere gli umani a scendere in campo contro Sesshomaru. Dopotutto, era riconosciuta universalmente la crudeltà sanguinaria di Sesshomaru e debellare i demoni malvagi era compito di tutti gli uomini di fede e degli eroi di ogni terra. Sesshomaru, però, era cambiato.
Non molto, né in maniera significativa agli occhi di qualcuno che non lo conoscesse da una vita come lui, ma era cambiato. Inizialmente, il miracolo aveva fatto capolino grazie ad una bambina umana di nome Rin, che ora viveva all’interno del castello come sua protetta. Ma era stata un’altra donna a cambiare radicalmente Sesshomaru, facendogli riscoprire quel cuore che giaceva sotto il ghiaccio con cui l’aveva ricoperto.
Inuyasha guardò l’ultima occupante della stanza, che sedeva compostamente tra le pieghe della sua veste ricca ma non opulenta, in un continuo alternarsi di azzurro e d’oro. La ragazza era pallida e seria, mentre fissava a sua volta la mappa con gli occhi azzurri illuminati da pupille dorate, che tradivano la sua natura demoniaca. Onde di capelli d’oro le incorniciavano il viso e le scendevano lungo la schiena. Anna, la creatura nata dalla fusione di un essere umano e di un inu-youkai, era stata l’agente scatenante del cambiamento che aveva portato Sesshomaru a detestare il pensiero di uccidere degli umani, e, indirettamente, era il motivo per cui Inuyasha si trovava laggiù, invischiato a sua volta nella guerra come alleato di un fratello con cui aveva creduto di non poter condividere nulla se non l’odio reciproco.
Anna e Sesshomaru erano distanti l’uno dall’altro, ma Inuyasha riusciva a sentire il potente legame che li univa. Sesshomaru la amava come mai aveva amato. Incapace di comprendere ciò che provava per lei, il demone l’aveva quasi persa, spingendola ad un gesto che le aveva valso la sete di vendetta della Grande Famiglia degli Inu-youkai. Quando si era reso conto di amarla, l’aveva cercata disperatamente, ed allora Inuyasha aveva fatto in modo di riunirli. Anna era stata uccisa dai sicari dell’Est, ponendosi come scudo di fronte a Sesshomaru, il vero obiettivo. La sua morte aveva gettato Sesshomaru in uno stato di prostrazione tale che se Inuyasha non gli avesse ricordato la Tenseiga che portava al fianco, a quell'ora la bella e potente ragazza che era con loro nella stanza sarebbe stata solo un triste ricordo.
Questo avvenimento aveva unito i due in modo talmente intenso che Inuyasha poteva solo paragonare al suo amore per Kagome. Indirettamente, la presenza di Anna aveva fatto in modo che i due fratelli deponessero almeno temporaneamente le armi. Per questo, ora Inuyasha e gli altri si stavano preparando a combattere per difendere le Terre dell’Ovest. Sesshomaru aveva anche convinto la Grande Famiglia a perdonare Anna, riportando tutti gli alleati dalla sua parte per tempo.
“Qualche idea?” chiese Anna, con la sua voce musicale, distogliendolo dai suoi ricordi degli ultimi mesi. Scosse il capo, imitato dagli altri. Sesshomaru sospirò con aria seccata.
“E’ l’unico problema rimasto.- disse, freddo- Possibile che non si possa fare a meno di trovarsi davanti i loro maledetti musi umani?”
Il silenzio che accolse le sue parole fu eloquente, ma Sesshomaru non vi badò, ben poco interessato alla loro opinione.
“Senti, qui il problema è generato dalla tua pessima condotta, se vogliamo usare un eufemismo.- disse Inuyasha, sbuffando- Gli umani non rinunceranno a combattere. Il solo pensiero di sconfiggere il sanguinario Sesshomaru li riempie di ardore.”
“Non ti ho chiamato per fare del sarcasmo, Inuyasha.- replicò Sesshomaru, gelido- Se è il massimo che puoi dare, puoi anche andartene.”
Inuyasha fece una smorfia, quindi disse: “Feh!” e girò la testa da un’altra parte con aria arrogante, incrociando le braccia sul petto.
“Se avessimo molti guerrieri a disposizione, io proporrei una sfida.” disse Miroku, riflettendo. Tutti si voltarono verso di lui. Sesshomaru gli lanciò un’occhiata indagatrice, senza voltare il capo.
“Spiegati.” disse. Il monaco non poté non percepire la nota di comando nella voce dello youkai, ma ormai vi era così avvezzo che non gli fece alcun effetto.
“Se potessimo cambiare in qualche modo la loro visione del Signore dell’Ovest, ritengo che gli esseri umani sarebbero meno convinti di voler combattere.- spiegò Miroku, parlando direttamente a Sesshomaru- Se avessimo dei validi guerrieri, dicevo, potremmo proporre loro una sfida. Un certo numero di nostri guerrieri e monaci, contro un uguale numero dei loro, nell’interesse di impedire un inutile massacro. Questo sarebbe un gesto magnanimo e porrebbe in cattiva luce l’eccessiva sete di vendetta del Signore dell’Est.”
“Ma è un’ottima proposta!” disse Kagome, sorpresa dall’acutezza dell’amico.
“E la posta?” chiese Sango. Miroku fece un sorrisetto.
“In caso di loro vittoria, le cose rimarranno così come sono.- finì- Ma se fossimo noi a vincere, gli esseri umani dovranno ritirarsi dalla battaglia senza fare storie.”
“Sarebbe un ottimo piano, ma…” disse Anna, parlando lentamente.
“Non abbiamo alcun guerriero umano.” disse Sesshomaru, secco.
“Appunto.” sospirò Anna, nel silenzio che seguì la puntualizzazione del demone.
“Non si potrebbe trovarne qualcuno in questa terra?” chiese Shippo.
“Non lascerei combattere nessuno che non sia in grado di sconfiggere almeno un hanyou.” disse Sesshomaru, lapidario.
“Mi dispiace ammetterlo, ma Sesshomaru ha ragione.- disse Inuyasha, con una smorfia- I nostri avversari potrebbero essere forti. Non credo che possano giungere al livello di Miroku e Sango, ma è meglio non sottovalutarli troppo.”
“Ehi! Mi escludi a priori?” gli sibilò Kagome in un orecchio, corrucciata. Inuyasha sviò il suo sguardo. Avevano già discusso sull’argomento. Kagome insisteva per fare la sua parte, ormai sufficientemente allenata ad utilizzare i suoi poteri di miko, ma Inuyasha aveva il terrore di saperla coinvolta in un’altra battaglia. Preferì sorvolare, per il momento.
Sesshomaru si alzò da terra, catturando sui suoi capelli d’argento l’ultimo riflesso rosso del sole, la cui luce ormai morente arrivava dalla porta aperta.
“Vedo che non stiamo risolvendo nulla.- disse il demone- Andate a riposare. Ne riparleremo domattina.”
Di comune accordo, il gruppetto si divise, raggiungendo le camere loro assegnate per consumare la cena e prendersi un po’ di riposo.
“L’idea di Miroku è buona.” mormorò Inuyasha, camminando a fianco a Kagome, pochi passi dietro alla coppia di amici.
“Già. Peccato che nessuno di noi conosca guerrieri adatti a sostenere la sfida.” annuì la ragazza, sospirando. Davanti a loro, Sango diede un lieve bacio sulla guancia a Miroku, pizzicò crudelmente una sua mano invasiva, quindi si ritirò in camera con un saluto veloce ad Inuyasha. Kagome la seguì, insieme a Shippo, dopo aver baciato Inuyasha e aver sorriso a Miroku. La porta si chiuse dietro di lei. I due giovani osservarono la porta chiusa con aria mortalmente depressa, quindi si incamminarono di nuovo con una smorfia.
La camera loro assegnata era più avanti. MOLTO più avanti.
***
“L’idea di Miroku è ottima.” mormorò Anna.
Sesshoumaru si riscosse da un principio di assopimento ed abbassò lo sguardo sulla testa dorata che gli riposava sul petto. Anna alzò i suoi occhi color del cielo per guardarlo.
“Cosa dicevi?” chiese Sesshomaru, accarezzandole lievemente la spalla nuda. Lei sorrise e gli si accoccolò meglio contro. Sesshomaru sentì il desiderio da poco soddisfatto riempirlo di nuovo. La vicinanza di Anna era un continuo alimentare un fuoco che era nato da poco e non sembrava avere intenzione di estinguersi.
“Dicevo che l’idea di Miroku è ottima.- ripeté lei, riportandolo nuovamente nel mondo reale- Non abbiamo davvero nessuna possibilità di trovare guerrieri adatti a questa sfida?”
“Non che io sappia.” disse lo youkai, corrugando la fronte. Anna gli spianò le sopracciglia aggrottate con dita gentili.
“Non preoccuparti. Troveremo una soluzione.” mormorò. Lui sorrise e lei riappoggiò il capo sul suo petto. Poco dopo, erano entrambi addormentati.
Sesshomaru si svegliò di nuovo dopo quelli che gli sembrarono pochi minuti, avvertendo che qualcosa non andava. Aprì gli occhi di scatto, subito comprendendo che Anna non era più accanto a lui. Si sollevò a sedere con gesto fulmineo, mentre il suo cuore mancava un battito, ma vide la ragazza girare intorno per la stanza, mordicchiandosi una ciocca di capelli, vestita solo di una corta vestaglia da camera.
“Anna…” la chiamò, sconcertato. Lei si volse verso di lui con il trionfo negli occhi.
“Ce l’ho.- disse, sorridendo con aria feroce- Sesshomaru, ho la soluzione!”
“Hai…- mormorò Sesshomaru, poi la stessa luce sinistra si accese negli occhi di lui- Di che si tratta?” chiese. Lei sorrise ancora, poi saltò sul letto, cogliendolo di sorpresa con un bacio sulle labbra.
“Te lo dirò solo se avrò le informazioni che mi servono.- disse, raggiante- Fammi gli auguri!”
Afferrando la sua veste, Anna balzò fuori dalla finestra, atterrando sulla terrazza sottostante con grazia e correndo verso la stanza delle ragazze. Sesshomaru rimase dov’era, stupefatto, poi fece un sorriso freddo. Inuyasha fece irruzione nella sua camera in quel momento.
“Sesshomaru! Che significa?!- chiese il giovane demone- Anna ha letteralmente caricato Kagome su Kirara! Se ne sono andate in un lampo! Che diavolo sta succedendo?!”
Sesshoumaru lo guardò con freddezza, quindi fece un sorriso ironico.
“Pare che Anna abbia trovato una soluzione.” disse, alzandosi dal letto e vestendosi.
“Una soluzione?!- chiese Inuyasha, sbalordito- Ma…che c’entra Kagome?”
“Non ne ho idea.- rispose Sesshomaru, seccato- Te lo dirà lei, quando tornerà.”
“Ma che possiamo fare noi, nel frattempo?” chiese ancora Inuyasha, perplesso.
“Aspettare, Inuyasha.- disse Sesshomaru, guardando la notte fuori dalla finestra- Aspettare.”
***
Kagome ed Anna ricomparvero al castello una settimana dopo.
Inuyasha andò subito loro incontro e Kagome lo abbracciò stretto, sorridendo.
“Kagome, cosa…” cominciò a chiedere Inuyasha.
“Anna ha fatto centro.” fu la risposta di Kagome, che lo trascinò dietro ad Anna, che si fermò solo una volta giunta nella Grande Sala, dove gli altri erano tutti riuniti. La demone scambiò un sorriso malizioso con Sesshomaru, quindi gli ficcò in mano quello che parve a tutti un pezzo di carta.
Sesshomaru abbassò lo sguardo. Gli apparve una breve fila di nomi.
Ranma Saotome
Akane Tendo
Ryoga Hibiki
Shan Pu
Mousse
Ukyo Kuonji
Sollevò lo sguardo su Anna.
“Ebbene?” chiese.
“Questi umani hanno combattuto e sconfitto esseri paragonabili ad hanyou.” disse Anna, con aria decisa. Sesshomaru corrugò la fronte.
“Come lo sai?” chiese. Il sorriso di Anna si accentuò.
“Come sapevo di voi. Ho letto la loro storia.” disse la inu-youkai.
“Cosa?!” chiese Inuyasha, sbalordito. Anna annuì.
“Un’altra storia della stessa autrice. Così, mi sono detta: Perché non dovrebbero esistere anche loro in questo mondo in cui sono stata catapultata?” disse Anna.
“E…esistono?” chiese Sango, incerta.
“Sì.- disse Kagome, eccitata- Abbiamo fatto delle ricerche e li abbiamo trovati tutti.”
Ci fu un istante di silenzio. La fattibilità del piano di Miroku era sempre più vicina. Sesshomaru sorrise freddamente.
“Allora, qual è la prossima mossa?” chiese Inuyasha, ancora perplesso. Anna si voltò verso di loro, sorridendo.
“Preparatevi.- disse- Si va a Nerima.”

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
Rif.Capitolo: 8
leftmad - Voto:
14/09/11 21:46
questo crossover è fantastico esilarante ed emozionante..... WOW
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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