Libri e Film da libri
creata dalla serie "DIVINA COMMEDIA":
"PER AMORE MIO"
una fanfiction di:

Genere:
Sentimentale
Avviso:
Coppie Slash
Rating:
Per Tutte le età

Anteprima:
é un finale alternativo della divina commedia...bea fa la parte della cattiva! attenzione, yaoi! virgilioxdante (li adoro!!!)

Conclusa: No

Fanfiction pubblicata il 21/04/2006 21:41:25
 
ABC ABC ABC ABC



 ONE SHOT


Ragazzo noi siamo bugie del tempo
appesi come foglie al vento di Mistral
non eri ancora nata e già ti avevo dentro
come stanotte in questa casa di Alcazar

Dante fissò Beatrice.
Era lì, davanti a lui, bella com’era sempre stata, con i lunghi capelli neri che le ricadevano sul viso in tanti morbidi boccoli...le labbra incurvate in un’espressione di dolce rimprovero e gli occhi...gli occhi che Dante aveva tanto amato, azzurri come il cielo di primavera lavato da un’acquazzone.
La guardò a lungo.
Molto a lungo.
Ma tutto ciò che riuscì a vedere fu un viso giovane dai tratti delicati, oscurato da quei capelli neri troppo lunghi e troppo disordinati, che ricadevano in continuazione sugli occhi celesti, forse troppo grandi, ma così dannatamente belli.

“Virgilio....”

ma più bello di averti
è quando ti disegno
niente ha più realtà del sogno
il mondo non esiste
il mondo non è vero
e ho sognato di me.

Il ragazzo si ritrovò improvvisamente a pensare se quello che stava vivendo era davvero ciò che desiderava.
Beatrice...era così diversa da come la ricordava...Prima di intraprendere quell’incredibile viaggio, bastava il solo ricordo di lei a fargli aumentare i battiti cardiaci e fargli avvampare le guance.
Ora era il suo sogno era lì, concreto davanti a lui, eppure Dante non provava assolutamente nulla...solo un vago senso di abbandono, misto a tristezza.
Gli occhi nocciola si velarono di lacrime.
Non era questo che desiderava...
Non era questo....

Per amore, solo per amore
dei miei occhi, delle mie parole
con la frutta marcia fra le mani
con la donna che non c'è domani.

- Dante, perché Virgilio se ne vada,
non pianger anco, non pianger ancora,
ché pianger ti conven per altra spada -

Disse Beatrice con tono severo, osservando il ragazzo davanti a lei, che teneva gli occhi bassi per nascondere le lacrime che ormai gli solcavano le guance arrossate.
Lui non voleva piangere.
Ma il cuore era talmente gonfio di tristezza che si sarebbe fermato, se Dante non si fosse sfogato almeno quel poco.
Le sue orecchie erano sorde a qualsiasi richiamo, a qualsiasi parola.
C’era solo una persona che poteva alleggerirgli quelle pene.
E quella persona non era Beatrice.
Il ragazzo si passò rabbiosamente la manica della tunica sugli occhi, mordendosi le labbra.
Non l’avrebbe più rivisto...e non gli aveva neanche detto addio.
Né grazie per tutto quello che aveva fatto.
No, non era giusto.
Lui non voleva Beatrice...non voleva una donna con cui non avrebbe mai avuto un domani...ma il suo unico desiderio, ora, era davvero irraggiungibile, inghiottito dai meandri della terra, giù, giù, fino al limbo, insieme a tutti coloro che non avevano conosciuto la vera fede.
E Dante si sentì, per la prima volta, completamente perso.

Per amore, solo per amore
del bambino perso sulle scale
per tenermi se le gambe tremano
e vedere dove gli altri guardano
no, Sancho non muore.

Gli tornarono alla mente tutte le volte che Virgilio era stato accanto a lui per aiutarlo, per sorreggerlo nei momenti di sconforto, per aiutarlo, per rassicurarlo, anche solo con una parola....o con un gesto.
Lui gli aveva stretto la mano quand’era dubbioso nel proseguire, lui l’aveva vegliato quand’era privo di forze, sempre lui, sempre al suo fianco.
E il timore era diventato rispetto...il rispetto fiducia...la fiducia amicizia...e l’amicizia...

Ho combattuto il cuore dei mulini a vento
insieme a un vecchio pazzo che si crede me
ho amato Dulcinea insieme ad altri cento
ho cantato per lei, ma perché?
In un paese d'ombre
fra la terra e il cielo ora sogno di te.

E, inesorabilmente, i ricordi vennero sostituiti dalle domande...domande destinate a rimanere senza risposta...accompagnate da quei maledetti “se”, che spingono in labirinti in cui una via d’uscita non esiste.
E Dante si chiese perché.
Perché aveva cantato per Beatrice?
Perché ora che lei era lì, era lì per lui, le sue gambe volevano correre lontano verso il paese delle ombre?
Perché sognava Virgilio?

Per amore, solo per amore
dei miei gesti, delle mie parole
delle notti che me li confondo insieme
e del vino lento fiume nelle vene.

I suoi piedi cominciarono a muoversi...velocemente, sempre più velocemente...non era questo ciò che voleva.
no, no, NO!
Dante si sentiva disorientato, tutti i suoi sensi erano offuscati, come se fosse ubriaco...non vedeva dove andava, sentiva solo il vento sferzargli il volto e il cuore pompare sangue velocemente, sempre più velocemente, mentre il respiro diventava superficiale, agitato.
Nella testa un solo pensiero...tornare indietro...tornare da lui.

Per amore, solo per amore
di quel viso che non può tornare
della stella che non può cadere già
la tua mano che non sa tenermi più.

Beatrice osservò la corsa del ragazzo, senza seguirlo, senza cercare di fermarlo.
Aveva fatto la sua scelta...e il suo unico compito era quello di rispettarla.
Dante continuò la sua corsa, ignorando le membra doloranti e l’ossigeno in quantità insufficiente....ora aveva capito...tutto ciò che aveva fatto l’aveva fatto per amore...solo per amore.
Amore per un viso che forse non avrebbe mai più rivisto...
Amore che era cominciato con una mano tesa in suo aiuto, quando le gambe non erano abbastanza forti da reggerlo e lo spirito troppo debole per giudarlo.
Il problema era che l’aveva capito troppo tardi.

Per amore, solo per amore mio
ho giocato sempre a strabiliare.

Corse a rotta di collo per i gironi del purgatorio.
Gli angeli guardiani non tentarono di fermarlo, si limitarono a rivolgergli occhiate indifferenti.
Evidentemente avevano ricevuto l’ordine di lasciarlo fare.
In poco tempo raggiunse la spiaggia da cui era partito, ignorò Catone che lo aveva richiamato e si fermò solo quando le onde fredde del mare gli accarezzarono i piedi sudati e sporchi per la grande corsa.
Ansimando si guardò intorno, cercando una qualunque traccia della sua guida.
Ma non c’era nessuno.
Era arrivato troppo tardi.

Per amore, solo per amore mio
dietro un velo che non puoi arrivarci tu.

Le lacrime ricominciarono a scorrergli sul viso stravolto, cadendo sulla sabbia, alla quale venivano strappate dal mare.
Virgilio se n’era andato...andato per sempre.
E lui non aveva potuto farci nulla...NULLA!
Una mano gli si posò delicatamente sulla spalla.

- Ti sei perso di nuovo? -

Domandò una voce famigliare, al suono della quale il cuore di Dante saltò due battiti.
Si voltò di scatto e i suoi occhi incontrarono quelli azzurro vivo di Virgilio.
Non se n’era andato.

- Ti stavo aspettando -

Disse nuovamente la guida, aiutando Dante ad alzarsi.

- Il nostro viaggio...é appena cominciato -

Lo prese per mano e si avviarono verso i confini della spiaggia...ma questa é un’altra storia.

Per amore, solo per amore mio

FINE

NDA
Si vede che non mi é piaciuto il finale della Divina Commedia? Questo é molto più bello!: P



 
 
 
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