1. UNICO
- Capitolo 1° -
Only for make it with you
In trappola. Era spacciato, ormai. Senza via di scampo.
Il sangue che, lento, gli scorreva lungo la tempia, graffiata dal suo kunai, poco prima. I muscoli atrofizzati, intorpiditi. Gli arti stanchi, soprattutto le mani, che avevano preso a soffrire di quell’antipatico formicolare.
Bloccato, incatenato. Sospirava a stento, in quella cella buia e umida, cercando di pensare ad un modo per scappare. Ma non aveva idee, si sentiva così indifeso.
Odiava quella sensazione.
Uno sguardo, ancora, intorno a se. Una presa di decisione difficile, ardua -Devo scappare…ma come?-
Kakashi scosse la testa, scuotendo via dall’occhio quel rivolo di sangue che non gli permetteva di vedere chiaro. La vista rossa lo abbandonò, finalmente, lasciandogli vedere i veri colori di quella putrida cella.
Nessun rumore…solo silenzio, buio ed umido. Tiepido buio. Sorrise.
-Che miseria…lasciato sconfiggere e catturare- silenzio -Perché Itachi mi ha portato qui…-
-Non sprecare parole, Kakashi…- sibilò una voce roca -Non pensare che ti lasci andare facilmente…- passi lenti.
-Non ne avevo dubbi…-
Un lento scioccare di passi, verso la sua direzione. Non vedeva nulla, niente. Solo offuscato, buio. Un grigiore profondo, che gli offuscava anche gli altri sensi. L’udito, il tatto, il guasto, l‘olfatto…
I suoi occhi si strinsero, cercando di abituarsi all’oscurità. Videro una rampa di scale, che saliva fino ad una leggera fonte di luce. Contro di questa, una figura che scendeva, verso di lui, che si avvicinava.
-Itachi…-
Occhi rossi, lo sharingan attivo.
Un sorriso, no…un ghigno. Una specie di ghigno con una connotazione malvagia, puramente e sadicamente malvagia. Non c’era intenzione omicida in lui…solo una strana vena sadica.
Lo vide sudare, quando gli fu abbastanza vicino, l’odore di Itachi era particolare e pungente.
Kakashi credette che, se fosse stato una donna, in quel momento gli sarebbe caduto ai piedi, soggiogato da quel potere ipnotico che riusciva a trasmettere, anche senza i suoi occhi.
-Cosa vuoi, Itachi?- sospirò -Non ti basta avermi sconfitto? Perché non mi hai ucciso, perché mi hai portato…qui?-
-A tempo debito, Kakashi…- gli ultimi passi, ormai i loro volti erano vicinissimi -…a tempo debito…-
Lo sharingan lo stava come assopendo. Tutte le sue forze si ridussero ad una concentrazione poco attiva per rimanere sveglio. Non sapeva cosa gli avrebbe fatto una volta addormentato.
Kakashi sentì le dita di Itachi percorrergli il volto, le guance. Fermarsi al mento, sollevarlo un poco, lasciare che i loro occhi si incrociarono. Sorridere, di nuovo, di quello strano ghigno che non sapeva spiegarsi.
-Cosa vuoi?- strinse gli occhi, distrutto da quelle fitte di dolore immenso -Allora…!-
Il viso di Itachi si avvicinò al suo. Tanto. Troppo.
Le sue labbra si unirono alle sue. Un bacio che lo violò anche all’interno. Le sue labbra, la sua lingua…vennero sfiorate da quella lingua serpentina e violenta di Itachi, che aveva un sapore amaro e acido, un sapore forte e pungente, ferroso. Come se fosse intinta di sangue…
Kakashi cercò di dimenarsi inutilmente, sentendo al lingua del suo avversario spingere sempre più a fondo, non lasciandolo neanche respirare. Sentire quella forza, che però era tale data la sua debolezza…
Kakashi riuscì ad allontanare, anche se di poco, il suo volto -Che diavolo stai facendo…-
Itachi si passò la lingua sulle labbra, increspandosi in un raro sorriso -Hai un sapore dolce…-
-Ma che diavolo stai…- Kakashi non capiva, lo sguardo di Itachi era pericoloso in quel momento -Cosa vuoi da me?-
-Semplice- Itachi si preparò ad attivare il mangekyou sharingan, senza perdere quel sorriso che in realtà era niente più che un sadico ghigno -Tu sarai mio…-
Gli occhi…non sapeva staccarsi da quegli occhi. Non sapeva come non incrociare quello sguardo.
Avrebbe potuto chiudere l’occhio privo di sharingan…e cercare di opporsi a quella forza incontenibile con l’occhio di Obito. Ma già sapeva che non avrebbe funzionato, dato che già una volta aveva fallito.
Avrebbe voluto opporsi…ma in quel momento non sapeva neanche a cosa affidarsi.
Sperando di non subire chissà quali atroci torture, si arrese alla sua evidente debolezza…
Sei in mio potere…
Non puoi muoverti. Non puoi urlare, parlare.
Puoi solo fare ciò che io ti dirò. Potrai solo acconsentire a ciò che io ti farò.
Non ti sentirai obbligato a far nulla…lo farai di tua spontanea volontà.
Questa notte…solo per questa notte, tu sarai mio.
Kakashi ebbe un sussulto. Non poteva crederci.
Davvero voleva…voleva fare ciò che aveva detto? Non lo avrebbe obbligato? Ma come, lui non…
Il cervello gli si intorpidì all’improvviso, le mani persero ogni sensibilità, così come le gambe e ogni altra parte del corpo. Tranne il ventre, che pulsava. Non sapeva ben comprendere se di terrore o di chissà che cosa.
“No” Kakashi non parlava…riusciva solo a pensare “No…no, no, no!”
Itachi lo liberò dalla sua costrittiva posizione. Lo lasciò cadere a terra, seduto, con la schiena ben poggiata al muro freddo e scalcinato. Si mise cavalcioni su di lui. Lo baciò di nuovo.
Un bacio in cui la sua lingua e quella di Itachi si unirono più e più volte, in baci profondi. Baci a cui rispondeva con enfasi e trasporto, senza capire come mai.
Baci che lo portarono a risvegliare, attimo dopo attimo, un’eccitazione sopita che, di solito, avrebbe provato per una bella donna o per una ragazza attraente che sapeva come mostrare la sua femminilità.
Ma in quel momento, ai suoi occhi, il bacio di Itachi…Itachi stesso…erano la cosa più maledettamente eccitante che avesse mai visto.
-Non trattenerti…il tuo corpo parla chiaro…- sorrise Itachi -Tranquillo, dopo questo ti lascerò andare e non ricorderai più nulla…-
La mano di Itachi, mentre la sua lingua era impegnata a far altro, percorreva il petto dell’Hatake, che iniziava a sentire caldo e i pantaloni farsi troppo stretti. Quando poi la mano del suo “amante” fu così vicina al ventre da poter toccare, se avesse voluto, quell’eccitazione pulsante, Kakashi si lasciò scappare un rantolo.
-Lo desideri così tanto…ma guarda…-
Le dita affusolate dell’Uchiha sfiorarono i pantaloni da sopra la stoffa. Un rialzo sulla stoffa vivo e duro sotto le sue dita si smosse, appena, come un sussulto gentile. Le dita risalirono fino all’allacciatura, l‘aprirono.
L’Uchiha si trovò sotto agli occhi un membro turgido, caldo, eccitato…un uomo sfinito, per quel gioco perverso.
-Comiciamo…- un sussurro.
Kakashi non credeva avrebbe mai ricordato nulla.
Le dita di quel moro erano troppo esperte, come se non fosse la prima volta.
Lo sfiorare sulla sua punta delicata, sul punto appena sotto il glande, così sensibile, nessuno lo sapeva. Ma lui si. Spingere con una leggera pressione l’indice fino alla base, dove le sue mani giocarono con la pelle tesa dei testicoli.
Un sorriso per Itachi, un rantolo per Kakashi -Aspetta…aspetta un attimo…- gli sussurrò l’Uchiha all’orecchio.
Le sue dita si chiusero, attorno al membro di Kakashi, la mano aveva afferrato a stento quel genitale così grande. Non solo per la sua lunghezza notevole, ma anche per lo…spessore.
Itachi era estasiato a quella visione, tanto che sentì il suo vestiario farsi stretto. Anche Kakashi si accorse, con una rapida occhiata, della sua sempre crescente eccitazione.
“No…” ripensò di nuovo, accorgendosi di non riuscire proprio a parlare “Smettila…”
La sua mano iniziò a compire un lento ma deciso movimento verticale.
Una masturbazione che portò Kakashi al gemere, anche se la voce, oltre per quello, non gli usciva.
Sentire del liquido denso iniziare a stillare lento, senza però cadere, senza però intromettersi tra il movimento di Itachi e quella straziante sensazione di appagamento.
Il movimento si faceva sempre più veloce, il calore sempre più marcato, l’orgasmo vicino.
Poi Itachi si fermò, sorridendo -Vuoi che continui?-
Kakashi, scuotendo la testa per riprendere un po’ di lucidità, annuì.
-Come vuoi-
Ma la sua mano non continuò quella tortura appena iniziata. No, anzi…
Kakashi non aveva il coraggio di guardare. Ma sentiva…sentiva benissimo…
Una sensazione di bagnato che lo percorse prima superficialmente, poi lo avvolse. E poi una specie di movimento verticale, mentre qualcosa lo carezzava allo stesso tempo…una sensazione che non poteva non sentire così bene…
E poi la sentì. Quella mano esperta. Ormai lo aveva capito.
Itachi lo stava masturbando insistentemente, con mano e bocca insieme, senza lasciargli il tempo di respirare.
Un ultimo, disperato, soffocato rantolo gli morì in gola, mentre Itachi assaporava la vittoria che si era riversata come un fiume nella sua bocca. Sorrise, e poi baciò Kakashi, ormai stremato.
-Non è ancora finita…-
Sollevando la schiena di Kakashi dal muro, poggiandolo a terra, passò una mano sulla sua schiena. Lenta…sinuosa…le sue dita che sembravano aver percorso molti corpo, forse troppi.
Un sorriso che Kakashi non vide, la mano si fermò sulle natiche di Kakashi che, ormai conscio di ciò che sarebbe successo, non si oppose neanche con i suoi pensieri.
Lasciò fare a Itachi ciò che voleva.
Bagnò le dita con la saliva…ed entrò con una di esse dentro Kakashi.
Egli chiuse gli occhi, sentendo una fitta al ventre dolorosa. Un rumore alle sue spalle, altro dolore.
Le dita di Itachi divennero due e poi tre…entravano ed uscivano velocemente, lasciando che il dolore sparisse pian piano, lasciando dentro Kakashi quella sensazione di fastidio ma non di dolore…uno strano piacere, perverso…
Le dita che si muovevano dentro di lui…gli procuravano un calore piacevole…
Itachi tolse le dita, con violenza. Aveva usato fin troppa delicatezza, fin troppa tolleranza. Era il momento di farla finita, di porre fine a quella lenta ma piacevole, per entrambi, agonia.
Il moro si slacciò i pantaloni, rimanendo solo con la sua eccitazione.
Si avvicinò al corpo quasi esanime di Kakashi, strusciando il suo membro sopra la sua apertura. Lo sentì sobbalzare.
Sorrise.
Con forza, entrò con il suo membro dentro alla fessura bagnata e stretta di Kakashi.
Se questi avesse potuto urlare, lo avrebbe sicuramente fatto.
Kakashi strinse le mani, sentendo Itachi accomodarsi meglio, afferrarlo e alzarlo verso di lui, iniziare a spingere.
Spinte decise…che all’inizio facevano più male che quelle maledette dita…
Con un’incredibile voglia di piangere, Kakashi ben presto si rese conto che il dolore stava scomparendo.
Ma perché?
Itachi. Era lui, stava…stava di nuovo insinuando le sue mani alla masturbazione del suo corpo stanco. Kakashi non aveva la forza di opporsi, sentiva uno strano piacere.
Non voleva, ma non poteva farne a meno.
Era per i suoi occhi?
No…era semplicemente perché a lui piaceva quella specie di perverso gioco. Lo sentiva, dentro di lui.
Itachi…lo aveva sempre desiderato, anche se non se n’era mai accorto.
Mentre le mani di Itachi masturbavano il suo sesso ormai gocciolante, anche l’Uchiha sentiva l’orgasmo ormai prossimo al venire.
Assecondando il piacere di quel corpo sfinito, Itachi strinse la presa sul membro di Kakashi nello stesso momento in cui l’orgasmo, forte, lo percorse in ogni fibra nel suo corpo.
Venne in quel corpo che aveva desiderato per tutta la notte…e così anche il suo compagno.
Sfinito e umiliato, ma allo stesso tempo soddisfatto, Kakashi perse i sensi.
Itachi restò ad osservarlo, rimanendo dentro di lui, finché alla piccola cella non giunsero le prime luci dell’alba.
-Ho fatto tutto questo per te…- sussurrò l’Uchiha -…solo per fare questo con te…-
Un bacio, casto, sulla fronte di quell’uomo che aveva amato quella notte. Amato…ma lui poteva veramente amare?
Non si dette risposta.
Non avrebbe potuto darsene mai.
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