Persone famose e TV
creata dalla serie "TOKIO HOTEL":
"DON'T TOUCH MY TEDDY BEAR!"
una fanfiction di:

Genere:
Romantico
Avvisi:
Coppie Shounen Ai - Coppie Slash - One Shot
Rating:
Per Tutte le età

Anteprima:
- Non giocare con me. Prima o poi un giocattolo si rompe. - - Povero orsacchiotto spelacchiato... - ..*twincest*

Conclusa: Sì

Fanfiction pubblicata il 13/02/2008 19:14:51
 
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<center><b>Don't Touch My Teddy Bear!</b></center>


"Ora ne ho la certezza: sono definitivamente pazze".
Cinquemila persone. Più o meno.
Ed erano solo le otto del mattino.
Le loro fan erano davvero fuori di testa. Che fossero pazze di loro o geneticamente matte non contava: erano comunque troppo folli.
Lui si era appena alzato, e solo perchè non ne poteva davvero più di stare nella sua cuccetta.
Cominciò a ticchettare nervosamente con le dita sul tavolino del bus al solo pensiero.
Malauguratamente, la sua cuccetta era vicina a quella di Bill, e le abitudini che il gemello aveva preso da un po' di tempo a questa parte lo infastidivano parecchio: era stufo marcio di guardare quella maledetta manina smaltata ciondolare ogni notte, puntualmente, fuori dalla cuccetta in un eterno tentativo di afferrare la sua.
Bill sapeva essere morbosamente appiccicoso a volte.
Stavano passando giusto giusto accanto ai cancelli, e alcune fan avevano subito riconosciuto il bus e si erano staccate dalle transenne cominciando a correre dietro ad esso.
Tom bevve un sorso di caffè, faticando a tenere gli occhi aperti. Per lui era l'alba.
Un forte colpo al vetro davanti a lui gli fece quasi sputare tutto il liquido appena bevuto.
All'inizio vedeva solo mani muoversi davanti ai suoi occhi, afferrando solo aria, e pensò di essere finito in un film di infima categoria come 'L'alba dei morti viventi'.
Poi si rese conto che erano 'solo' delle fan impazzite che battevano sul finestrino senza ritegno.
Cazzo.
Dormivano tutti.
Bill dormiva. Era stanchissimo.
Velocemente, si attaccò al vetro freddo, facendo cenno di smetterla, perchè tutti dormivano.
Ma, ovviamente, alla vista di nientepopodimeno che Tom Kaulitz, le ragazze impazzirono se possibile ancora di più, cominciando perfino a graffiare il vetro con le unghie.
Tom sospirò lasciandosi ricadere sul divanetto, frustrato.
Certe volte lo facevano incazzare.
La sera prima avevano avuto un concerto, ed erano tutti a pezzi.
Soprattutto Bill.
....e, diamine, alla fine i suoi pensieri andavano sempre a lui.
Forse era lui quello morboso, non suo fratello.
Sbuffò finendo il caffè, vedendo le fan imbizzarrite tornare a posto.
- Tomi.. -
Tom alzò lo sguardo, in tempo per vedere un Bill assonnato e coperto soltanto di un paio di pantaloni di una tuta e una t - shirt grigia nonostante il freddo barcollare nella sua direzione, a causa degli smottamenti del bus.
Sbuffò piano, scocciato.
L'avevano svegliato.
- Cos'erano quei rumori..? - mormorò il moro con voce impastata dal sonno, mentre si stropicciava un occhio.
- Bill, torna a letto.. - sospirò il rasta lanciando un'occhiata al gemello, che continuava a stropicciarsi gli occhi stanchi.
Era terribilmente dolce quando lo faceva.
Bill, per tutta risposta, avanzò fino al tavolo e si sedette sulle ginocchia di Tom. Gli cinse il collo con le braccia, appoggiando la testa nell'incavo del suo collo e respirando profondamente.
- <i>Gnò</i>..voglio stare con te.. - borbottò lagnoso.
Tom gli sbuffò divertito sui capelli.
- No, tu hai voglia di stare sul tuo letto. Mi sei crollato addosso come una pera appunto perchè hai sonno. -
- Ma non sono crollato in un posto qualsiasi. Mi sono seduto <i>su di te</i>. - ribattè in risposta, tenendo sempre gli occhi ben chiusi e strusciando la guancia sul collo del biondo come un gatto.
Tom roteò gli occhi.
Incredibile come suo fratello fosse testardo anche da mezzo addormentato.
Non trovò altra soluzione, se non quella di alzarsi tenendo in braccio Bill, e avviarsi verso le cuccette.
Il moro mugugnò qualcosa soddisfatto, continuando a strusciarsi contro il collo di Tom.
Cercando di non svegliare nè Gustav nè Georg, Tom aprì la tendina delle cuccetta del fratello, poggiandocelo poi delicatamente.
E qui sorse il problema.
Bill non aveva alcuna intenzione di staccarsi dal suo collo, a quanto pare.
- Bill, lasciami dai....rimettiti a dormire.. - sussurrò Tom, quasi supplicante.
- No, non voglio... - sbuffò il moro. - ..voglio te. - aggiunse imbronciato sbadigliando.
- Su, Bill, staccati! - Tom cercò in tutti i modi di levarsi di dosso il gemello, anche perchè Bill lo tirava giù costringendolo a stare piegato, e la schiena cominciava a dolergli.
- Noo! - esclamò il moro tirando di più Tom verso il basso, e il biondo, per evitare di andare a sbattere la testa contro il bordo della cuccetta cadde inerte sopra il gemello.
- Mmh.. - Bill mugugnò nuovamente, scrollandosi Tom di dosso e stendendosi accanto a lui, una gamba sul ginocchio di Tom, la mano sul suo petto e la testa sempre nell'incavo del collo.
Tom era in trappola.
Bill lo trattava come se fosse il suo orsacchiotto; ovvero non l'avrebbe mai lasciato andare.
- Bill, ti scongiuro... - implorò passandosi la mano libera sul viso.
- No. - rispose secco, stringendo la sua enorme t - shirt.
- Cazzo, Bill, non puoi fare ogni volta così... - si lamentò, neanche a voce troppo bassa, fregandosene se qualcuno poteva sentirlo o meno. - Metti che aprono la tendina e ci vedono...che gli dici, che hai fatto un incubo e hai paura a dormire da solo!? -
Bill smise di strusciarsi contro il suo collo e alzò leggermente la testa. Anche in quel buio Tom poteva notare gli occhi lucidi.
Oh.Cazzo.
Il moro tirò su col naso.
- Va bene...ho capito, non vuoi la mia compagnia...potevi anche dirmelo che preferisci non rischiare stando con me... -
Eccola, Bill iniziava a fare la vittima. La cosa che gli riusciva meglio, forse anche più del cantare.
- Bill, non esagerare adesso. Lo sai cosa voglio dire, lo sai che lo dico perc - -
- ..potevi anche dirmi che mi ritieni troppo 'pericoloso'... - continuò imperterrito facendo finta di asciugarsi una lacrima che non c'era e che, al buio, per Tom c'era eccome. - ..potevi solo dirmelo, e non ci mettevamo insiemmmh! - il bacio improvviso di Tom gli mozzò il fiato. E a Bill non importò che l'avesse fatto per zittire i suoi discorsi senza senso. Era quello l'obbiettivo dei suoi vaneggiamenti, quindi..
Si lasciò crogiolare in quel tepore, mentre Tom lo schiacciava contro il piccolo materasso, e lui si ritirava felicemente nella sua sottomissione.
Quando l'aria divenne il bisogno primario di entrambi, Tom si allontanò.
- Odio quando dici cazzate. - mormorò ancora senza fiato. Bill sorrise sotto di lui. - E odio quando fai finta di non sapere quanto ti amo. - aggiunse subito dopo, corrugando le sopracciglia.
- Mi piaci quando sei incazzato. Agisci senza pensare. - lo provocò Bill sorridendo furbetto.
Tom si maledì per esserci cascato di nuovo, ma adorava quando Bill gli lanciava quegli sguardi.
- Non giocare con me. - gli disse fingendosi scocciato. - Prima o poi un giocattolo si rompe. -
Il moro ridacchiò, accarezzandogli una guancia, poi sporse il labbro inferiore in fuori, fingendosi dispiaciuto.
- Povero orsacchiotto spelacchiato... -
Posò con decisione una mano sulla nuca di Tom, azzerando nuovamente la distanza fra le loro labbra.
Tom non ebbe diritto di replica.


<b>Note finali dell'autrice: </b>

E' breve.
E' sciocca.
...e spero sia tenera.xD
Stamattina stavo rimuginando su quello che è successo al concerto di Milano: alcune fan si sono messe a battere sul vetro del bus dei th quando sono arrivati e, nonostante Tom e Saki facessero segno di smettere perchè tutti dormivano, alcune cretine hanno continuato lo stesso. U.U
...e da lì l'idea. E se Bill si fosse svegliato?
Ovviamente, ho tolto Saki, che non c'entrava una mazza.xD
E poi volevo mostrare come immagino il risveglio dei gemelli sul tourbus la mattina. Poveri ciccioli..xD
Insomma, in poche parole volevo scrivere un concentrato di stupidaggini e pucchosità, e spero di esserci riuscita!xD
<3




FINE
 
 
 
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