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Vado a memoria. ^^
"Non temere la morte. E' un'insonne compagna che non tradisce."
Alla fine il finale è certo malinconico, ma non è un finale negativo... Cowboy Bebop nel suo insieme è una lunga riflessione sul rapporto tra uomo e tempo... C'è chi vive nel passato, chi vive nel presente e chi vive nel futuro... Come si dice nell'ultima puntata, gli occhi di Spike erano puntati uno verso il presente, e l'altro verso il passato... Metafora per scindere le sue due personalità: bounty hunter senza legami nel presente, mafioso dai legami ingombranti nel passato. Più volte nel corso dell'opera Spike accenna di star vivendo in un sogno da cui non sa (non vuole?) sbegliarsi, vivendo un presente che non fa i conti col passato... Ma nell'ultima puntata Spike dice di essersi finalmente svegliato, e infatti il passato è tornato a chiedere il rendiconto... L'occhio puntato sul passato prende il sopravvento su quello puntato nel presente, e Spike affronta i suoi fantasmi, sperano di riconquistare ciò che ha perduto: Julia.
Ma dopo la morte di Julia, il passato di Spike diventa solo un cumulo di relitti troppo pesanti da sopportare, senza nessuna meta dietro di essi a motivare una lotta, e affrontarlo sperando di uscirne vincitore era impossibile... L'unica possibilità di Spike era riuscire a guardare nel futuro, perchè il tempo spensierato del presente era ormai agli sgoccioli, la ciurma si stava sfaldando e gli avvenimenti si susseguivano tumultuosi... Il presente è perduto, futuro o passato? Questa era la scelta...
Ma Spike, lo sappiamo bene, non ha occhi che guardano nel futuro... Nella serie non parla mai dei suoi sogni, di quello che vorrà diventare poi, parla solo di quello che è adesso e di quello che stato in passato... La sua vita è il suo passato, ed era lì che bisognava sfidare la sorte... Ma sorte l'ha tradito, Julia è morta, e a quel punto cosa resta se non la morte? Ma questo tipo di morte non è una sconfitta, è davvero l'insonne compagna che non tradisce, è il conforto, è la calma, è la speranza dell'uomo svuotato di tutto... La tragedia di Spike è proprio quella di non saper vivere nel futuro, nelle speranze e nelle potenzialità... In queste condizioni, è meglio continuare a vivere una vita tutta proiettata su un passato irrisolto, un passato che si allontana sempre di più man mano si invecchia, o tornare per l'ultima volta nel passato e compiere lì il proprio destino? La seconda, sicuramente la seconda... Spike nell'ultima puntata uccide il suo passato, e come è giusto (e buono) che sia, uccide anche se stesso, avendo perduto la base della sua stessa esisitenza...
Insomma, non si può essere tristi per Spike, perchè lui stesso non è triste... L'ultimo fotgramma ci mostra proprio la sua faccia, fianlmente serena... E la voce che accompagna l'ascesa al cielo della sigla finale ce lo dice, proprio mentre si accende la stella di Spike: "everything is cleared now, life is just a dream you know, it's neverending, I'm ascending".
Tutto è chiaro adesso, sai? La vita è solo un sogno, ed è senza fine... Mi sto innalzando...
Non sono le parole di chi è triste e sconfitto, ma le parole di chi ha compiuto il proprio destino fino alla fine, le parole di chi non ha rimpianti...
Niente tristezza per Spike quindi, ma allora per chi? Beh, per quelli che restano, per quelli che l'hanno perso, per quelli che sentono il vuoto lasciato dalla sua dipartita... E tristezza per NOI, per noi che osserviamo la sigla di chiusura di una vita, per noi che veniamo abbandonati da Cowboy Bebop e dal suo protagonista... Non è Spike a portare il peso della tristezza, siamo noi. E infatti, bianco su nero, nel finale del finale:
YOU'RE GONNA CARRY THAT WEIGHT.
Beatles, fine, chiuso; capolavoro.
hasta! |
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