PER INIZIARE - Capitolo 1° -
qst è la mia prima ff leggete e commentate!
Una voce ruppe il silenzio, si sentivano dei singhiozzi - Silvia, che succede? Perché stai piangendo? - chiese il fratello - Mirko… - rispose lei singhiozzando - Beh…? – continuò lui in attesa - Non sta rispondendo hai messaggi – disse lei seccata ma sempre con le lacrime agli occhi - E allora ? Sarà impegnato ? Mi sembra logico no?- disse lui cercando di convincersi anche se a lui, come la sorella, sembrava piuttosto strano - No Ale… io so perché non sta rispondendo… sta a casa della cugina con le amiche sue, della cugina, e chissà che sta fracendo! Lui dice che va a fare i compiti, però…- fece lei preoccupata - Mamma mia Sì! Sta facendo i compiti no? E poi che gliene frega a lui delle amiche della cugina!- disse Alex in tono ironico, ma annoiato - Non lo so ma…cioè, non sta rispondendo! Di solito risponde subito anche quando fa i compiti… - Silvia per un momento sembrò rassicurata dalle parole del fratello ma aveva sempre il presentimento che quello che pensava lei fosse vero - Ma cosa pensi, scusa? – chiese lui scorbutico - Non so cosa pensare… - lei temeva quella domanda e sperava non le venisse fatta ma non ebbe il coraggio di dire la sua - Niente! Assolutamente niente! – la interruppe lui - Io ho fiducia in Mirko…credo che adesso si stia scervellando per fare i compiti, troppo difficili per lui! – Alex voleva dare fiducia a Silvia e a Mirko, anche se su lui aveva ancora qualche dubbio Lei accennò ad una risata e il fratello scomparve dietro la porta
Il telefono stava squillando - Pronto? – disse una voce maschile - Dobbiamo uscire stasera? – una voce cavernosa - Che ne so io, Gabriè…credo di si… - fece lui - Vabbè ciao…ah, Alex! – alzò la voce nella speranza che lui sentisse prima di riattaccare - Che? – disse Alex proprio quando stava per premere il tasto rosso - Vuoi venire a casa mia intanto… finchè non usciamo? - chiese Gabriele, quasi in tono speranzoso - Ok, quando? – chiese - Adesso… - rispose - Mo vengo – concluse in modo secco - Mamma! – gridò Alex - Che c’è? – gridò anche lei - Sto andando dai gemelli! – disse - Va bene, torna per l’ora di cena – gridò di nuovo per farsi sentire bene, non voleva che il figlio trovasse una scusa per fare tardi - Hai capito? – replico di nuovo lei urlando - Si mà! Non sono sordo! – fece lui seccato uscendo lo scooter - Ciao – salutò Gli rispose probabilmente ma lui non sentì perché aveva acceso il motore e stava partendo per andare in campagna dai suoi amici, loro dovevano ancora trasferirsi, la scuola era finita Cinque minuti dopo arrivò in sella al Gilera che prima era di suo cugino, suonò il clacson per annunciare il suo arrivo, e si fermò all’entrata aspettando che gli amici aprissero il cancello - Ti sei preso lo scooter? – disse Gabriele, molto più sorpreso dell’altro fratello che non aveva la passione delle dueruote e non aveva la fretta di motorizzarsi come lui - Si…quello di Gabriele – Gabriele era il cugino di Alex Gabriele guardò stupefatto l’amico come se non avesse mai visto uno scooter in tutta la sua vita Alex era compiaciuto, molto compiaciuto, era molto contento di essere il primo del gruppo a motorizzarsi - Vuoi fare un giro? Dietro naturalmente! – disse Alex - Avanti – disse Gabriele nella speranza che l’amico accettasse - Ok… – gli occhi di Gabriele si illuminarono all’istante – Guido io – fece lui ironicamente guardando l’amico che da uno stato di gioia passò alla delusione - Potevi dirmelo subito…mi hai illuso! – disse lui torvo L’altro gemello sogghignò cercando di farsi notare il più possibile dal fratello, anche fingendo di soffocare dalle risate - Vabbè me – disse Gabriele – fammi fare sto giro così vediamo come lo porti Alex montò il gemello e promise un altro giro a Fabrizio, l’altro. Dopo 5 minuti tornarono e Gabriele era molto soddisfatto del giro e voleva ripeterlo ma alla vista del fratello, Fabrizio non volle discussioni e salì subito dietro Alex. Ci misero un po’ più della prima volta a tornare e a Gabriele questo non andava bene anche se Alex lo convinse che era andato a fare benzina ricordandogli che quando montava lui il segnale del serbatoio era arancione e quindi si ricredette vedendo la luce verde
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