Manga e Anime
creata dalla serie "INUYASHA":
""KAGOME È IN PERICOLO""
una fanfiction di:

Generi:
Sentimentale - Romantico - Comico - Azione - Avventura - Erotico
Avviso:
What if? (E se...)
Rating:
Per Tutte le età

Anteprima:
...leggete per scoprire...

Conclusa: Sì

Fanfiction pubblicata il 29/08/2008 15:03:40 - Ultimo inserimento 26/09/2008
 
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 "SOLITI LITIGI NELL'EPOCA SENGOKU"


Ciao a tutti! Questo capitolo è della mia prossima ff! So che devo finire "Inuaysha nel presente" ma volevo sottoporvi il primo capitolo della mia nuova storia per vedere se continuarla o no!Aspetto con ansia i vostri commenti!Baci! - Kagome19 -

Siamo nell’era Sengoku, cinquecento anni prima della nostra epoca. Un mezzo demone e una ragazza stanno discutendo animatamente.
I: ”Stupida!”.
K: ”Stupida a me??!”.
Loro sono Kagome Higurashi e Inuyasha. Kagome è una studentessa delle scuole superiori e vive in un antico tempio scintoista a Tokyo insieme alla madre, al fratellino e al nonno. Inuyasha è un hanyou cioè un mezzo demone, figlio di un youkai, un demone, e un essere umano. Il padre era uno dei più potenti demoni dell’epoca: il Grande Demone Cane. La madre, Izayoi era una principessa umana. Entrambi morirono quando Inuyasha era piccolo. Prima il padre, che il mezzo demone non ha mai conosciuto, e poi la madre. Per la sua natura “a metà” Inuyasha viene disprezzato sia dagli esseri umani che dai demoni. Quando conobbe la miko Kikyo se ne innamora. L’hanyou che grazie alla Sfera dei Quattro Spiriti, custodita appunto da Kikyo, voleva diventare un demone completo, quando conosce la miko però cambia idea e decide, per amore della sacerdotessa, di diventare un umano. Naraku, fusione di un brigante, Onigumo, con dei demoni, innamorato di Kikyo, escogita un piano per dividere i due. Così Kikyo per colpa dell’inganno di Naraku, sigilla Inuyasha all’albero Goshinboku e lei si fa bruciare, insieme alla Sfera, dalla sorella Kaede. Dopo cinquant’anni Kagome, inconsapevole di nascondere nella parte Sinistra del torso la Sfera e di essere la reincarnazione della miko, si ritrova a viaggiare nel tempo attraverso il pozzo MangiaOssa del tempio. Così giunge cinquant’anni dopo che il mezzo demone fu sigillato e lo libera. Dall’ora sono passati quattro anni.
I: ”Si sei una stupida! Hai rischiato di farti ammazzare lo capisci? Meno male che sono arrivato in tempo!”.
K: ”Riuscivo a cavarmela anche con il mio arco e le frecce!”.
I: ”Si certo! Per questo quando sono arrivato eri stramazzata al suolo sanguinante!”.
K: ”Inuyasha…”.
L’hanyou era pronto a schiantarsi al suolo come ogni volta che Kagome pronunciava quella parola. Ma non fu così…
K: ”Non capisci niente!”.
Così detto Kagome andò via lasciando il mezzo demone allibito.
“Ma che gli è preso?”.
Inuyasha la seguì.
K: ”Non seguirmi!”.
I: ”Dove vai scema?”.
K: ”Me ne torno a casa!E non chiamarmi scema!”.
L’hanyou dai lunghi capelli argentati la prese per il braccio.
I: ”Tu non vai da nessuna parte!”.
K: ”Prova ad impedirmelo!”.
Inuyasha lasciò Kagome e si mise davanti al pozzo, il collegamento tra passato e futuro. L’intenzione era di non far passare la ragazza.
Ma Kagome lo sfidò.
K: ”Scommettiamo che riesco a passare lo stesso?”.
I: ”Tsk!Io dico di no!”.
K: ”ACCUCCIAAAAAAAAAAAAA!”.
“Strano che non l’avesse ancora pronunciata”pensò Inuyasha mentre cadeva a terra. La ragazza così riuscì ad attraversare il pozzo. Il mezzo demoni si alzò ancora frastornato dalla caduta al suolo e guardò dentro il pozzo.
“L’ha fatto davvero! Kagome è tornata a casa”.
“Stupida!”.
Kagome, tornata al presente, corse in camera sua in lacrime.
“Non capisci niente Inuyasha”.
Intanto nell’epoca Sengoku il mezzo demone stava litigando anche con i suoi compagni d’avventura, come sempre schierati dalla parte di Kagome.
S: ”Inuyasha! Possibile che Kagome debba sempre soffrire per causa tua?”.
I: ”Io non ho fatto nulla!”.
Sh: ”INUYASHAAAAAAAAAAAAA! Sei un insensibile! E se Kagome non torna è solo colpa tua!”.
M: ”Ha ragione Shippo, la divina Kagome potrebbe anche non tornare”.
I: ”Non dite fesserie! Kagome tornerà da me come ha sempre fatto!”.
M: ”Non esserne così sicuro Inuyasha”.
S: ”Miroku ha ragione, ultimamente le vostre litigate sono aumentate parecchio!”.
I: ”Ma mi ha sempre perdonato…”.
Sh: ”Appunto per questo Kagome potrebbe essersi stufata di te!”.
Le ultime parole del piccolo demone volpe colpirono Inuyasha come un colpo inflitto da una spada. Per questo il mezzo demone colpì Shippo, procurandogli un bernoccolo in fronte.
“Kagome tornerà da me”.
Arrabbiato con se stesso e senza dire una parola, l’hanyou lasciò la capanna dove alloggiavano, nel villaggio della vecchia Kaede, e tornò al luogo del primo incontro, all’albero sacro: il Goshinboku.
MK: ”Kagome scendi! La cena è pronta!”.
K: ”Arrivo”.
La ragazza si alzò dal letto con ancora gli occhi rossi e pieni di lacrime. Da quando era tornata non faceva altro che piangere. Così andò in bagno per lavarsi il viso, non voleva farsi vedere dalla madre e dal nonno che aveva pianto ancora una volta per il mezzo demone. Si ricompose e scese per la cena. Ma Kagome non mangiò quasi nulla.
MK: ”Cos’hai tesoro?”.
K: ”Niente mamma, sono solo stanca”.
MK: ”Amore quello che ti serve è un bel bagno caldo e tanto riposo”.
NK: ”E una buona tisana preparata dal tuo vecchio nonno”.
K: ”Già…credo che seguirò i vostri consigli”.
Così la ragazza si alzò e andò a farsi un bel bagno rilassante.
Intanto Inuyasha era ancora sotto il Goshiboku. E pensava al primo incontro con Kagome. Si era fatta sera e il cielo era pieno di stelle. Il mezzo demone stava osservando lo spettacolo che Madre Natura gli stava offrendo. Tutto attorno a lui taceva, come se anche gli animali e le piante stessero ammirando silenziosamente il cielo.
“Dannata Kagome!”.
Inuyasha sbatte i pugni a terra.
“Adesso come faremo a trovare i frammenti?”.
L’hanyou non faceva altro che pensare alla ragazza.
“Inuyasha non mentire, almeno non a te stesso, non ti importa dei frammenti, vuoi che Kagome torni da te e basta!”.
“Voglio che mi trapassi ancora il cuore con il tuoi grandi occhi nocciola, e che mi sorridi, quei sorrisi che sono destinati solo a me, ed a nessu’altro”.
I pensieri del mezzo demone furono interrotti dal rumore di passi. Così, per sicurezza, sfoderò Tessaiga”.
I: ”Chi sei? Vieni fuori! Non nasconderti maledetto!”.
M: ”Ehi Inuyasha…sono io!”.
I: ”Tsk! Bonzo…pensavo fossi un demone!Che sei venuto a fare?”.
M: ”La divina Kagome è tornata”.
Gli occhi di Inuyasha cominciarono a brillare, proprio come quando la ragazza era al suo fianco.
“Sapevo che sarebbe tornata da me!”.
I: ”Davvero?”.
M: ”No! Ma dovresti vedere la tua faccia! Ah ah ah!”.
I: ”Non ridere monaco, altrimenti ti faccio male sul serio”.
M: ”Guarda che scherzavo! Permaloso! Comunque sono qui per Kagome”.
Inuyasha drizzò le sue candide orecchie canine, che alla donna piaceva tanto toccare, e lui glielo permetteva, era l’unica che poteva farlo.
M: ”Inuyasha siamo preoccupati per Kagome”.
I: ”Perché?”.
M: ”Ma non l’hai vista? La divina Kagome è sempre pallida, mangia poco ed ha perso molto peso”.
I: ”Già…”.
Era vero, anche se conservava sempre le sue belle prosperità, che ogni tanto Inuyasha si fermava a guardare, la giovane dai capelli corvini era dimagrita parecchio. Il mezzo demone se ne rese conto subito. Era più leggera da trasportare sulle spalle.
M: ”Inuaysha…Kagome sta soffrendo…abbiamo letto quello che lei chiama diario…l’ha lasciato qui…e c’era scritto che adesso che la Sfera è quasi completa e la battaglia finale con Naraku si sta avvicinando…lei si sente inutile e ha paura di perderti, ha paura che una volta finito tutto, tu la possa rimandare a casa e…”.
I: ”E…???!”.
M: ”E che tu muoia per Kikyo”.
“Oh Kagome non credevo tu soffrissi così tanto”.
M: ”Tu non manderai via la venerabile Kagome vero?Non vuoi che vada via?”.
I: ”Certo che no!”.
M: ”Allora devi dirglielo”.
Sapeva benissimo Miroku che si era inoltrato in un campo insidioso parlando all’amico in quel modo, soprattutto quando si trattava di Kagome, e quindi era pronto al solito pugno in faccia. Ma…
I: ”Hai ragione”.
M: ”C…co..cosa?”.
I: ”HO DETTO CHE HAI RAGIONEEEEEEEEEEEEE!”.
M: ”Hai per caso la febbre Inuaysha?”.
Il monaco mise la mano sulla fronte dell’amico.
I: ”No! E tira via la mano dalla mia fronte! Altrimenti…”.
Inuyasha non riuscì a finire la frase.
M: ”Domani va da lei…stanotte lasciala riposare nel suo letto, ne ha bisogno”.
I: ”D’accordo”.
M: ”Bravo cucciolo!”.
Dopo essersela cercata per più di una volta, il bonzo venne colpito in testa dall’hanyou.
I: ”Vai prima che ti faccia male!!”.
“Se Inuyasha…lo so che mi mandi via perché ti vergogni a far vedere che oltrepassi il pozzo”.
M: ”D’accordo!Vado!Ma torna con la divina Kagome, Shippo ha bisogno di lei”.
“Tsk! Shippo ha bisogno di lei… IO HO BISOGNO DI LEI”.
Il monaco lasciò l’hanyou da solo e ritornò al villaggio della vecchia Kaede dove lo aspettavano Sango, Shippo e Kirara. Inuyasha si addormento sotto l’albero sacro in attesa del mattino per poter andare a riprendere ciò che, oramai da quattro anni, era diventato suo. Il mezzo demone dormiva beato pensando a Kagome, ma non sapeva che poco lontano da lui qualcuno stava tramando alle sue spalle per portargli via quella che era diventata la sua ragione di vita.




...Continua nel prossimo capitolo


 
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