TRISTEZZA......VENDETTA......
- Capitolo 1° -
Ed ecco un altra storia. Spero che anche questa sia di vostro gradimento^^ buona lettura e commentate mi farebbe molto piacere ^_- ciauuuuuuuu
Era un pomeriggio come un altro. Gli Studenti della scuola di stregoneria e magia di Howorts su muovevano frenetici nei corridoi del grande castello, per recarsi ognuno nelle rispettive classi.
Era il sesto anno per Harry e i suoi amici. Un anno impegnativo che si era lasciato alle spalle eventi tristi e tragici quali la morte di Sirius. Harry ne soffriva molto. La perdita del suo padrino, unico rimasto a tenerlo unito alla sua famiglia, era stato un duro colpo da incassare. Lo aveva abbandonato, ucciso da una strega che normale non poteva definirsi. Bellatrix Lexstrage, la più devota al signore oscuro e cugina dello stesso Sirius, non aveva esitato un secondo a puntargli la bacchetta contro e scagliargli l’anatema che uccide. La vendetta era stato l’unico pensieri dei suoi mesi estivi. Harry Potter era intendo ad vendicare il suo padrino e amico. La sua sofferenza non fu lenita neanche dalla presenza dei suoi amici e nonostante a scuola fosse iniziata, e con essa la vita frenetica, la tristezza non era svanita dal suo cuore.
Il mese di Settembre andava finendo lasciando spazio ad un Ottobre freddo e tetro. Le condizioni atmosferiche piovose e grigie non giovavano all’umore del Grifondoro, che in cuor suo celava malessere e solitudine.
-Oggi è proprio brutto il tempo…fa un freddo vero Harry?- lo riportò alla realtà Ron guardandolo perplesso, capendo che l’amico non stava facendo certo pensieri allegri.
-Già- fu l’unica cosa che pronunciò il moro.
La conversazione finì li. Era diventato davvero difficile comunicare con Harry da quel funesto giorno. Ron non sapeva più come comportarsi e questo valeva anche per tutti gli altri amici. Così si limitavano a stargli vicino e infondergli, il più possibile, conforto con la loro presenza. Svoltando l’angolo, i due ragazzi si recarono nella classe di Difese contro le Arti Oscure. Vi era ancora poca gente. Hermione aveva già preso posto.- Vi ho tenuto il posto ragazzi! – li informò la ragazza facendo segno di raggiungerla.
-Buon giorno…- la salutò cupo Harry.
Quella mattina, come ogni giorno ormai, non era sceso in Sala Grande a fare colazione. Sistemò le proprie cose sul banco e si limitò a guardare di fronte a se aspettando che arrivasse il professore.
-Il bambino sopravvissuto è triste anche oggi….- arrivò tagliente e derisoria la voce. Una voce dal tono strascicata e melliflua capace di sputare parole affilate come lame di coltello.
Draco Malfoy, spalleggiato dai due energumeni qual’erano i suoi compagni di classe si avvicinò al primo banco dove si trovavano Harry e i suoi amici. Quest’ultimo non si interessò minimamente al biondo Serpeverde e non lo degnò neanche di uno sguardo fugace.
-Che succede Potter? Ti è successo qualcosa di brutto?- continuò con nocetta cattiva Malfoy.
-Non rompere serpe!- lo aggredì verbalmente Ron stanco di vedere quell’odiato Serpeverde deridere in quella maniera l’amico – Vai a rompere da un’altra parte!- continuò il rosso issandosi dalla sedia e sovrastando il biondo in altezza.
-Abbassa la cresta Weasley, non sto parlando con te. Fatti gli affari tuoi straccione!- lo sfidò il biondo guardandolo dritto negli occhi senza paura.
-Brutto stronzo….io!-
La furia funesta di Ron che stava per abbattersi sul Serpeverde fu interrotta dall’entrata in classe del professore di Difesa conto le Arti Oscure. Un uomo giovane, dai folti capelli biondi raccolti in una luna e ondeggiante treccia avanzò tra i banchi e raggiunse la cattedra. Voltandosi, due profondi occhi blu osservarono i studenti. Occhi capaci di leggere anche il più intimo e segreto dei pensieri. Sul suo volto serio si stampò immediatamente un sorriso luminoso e affabile – Seduti ragazzi….grazie.- li pregò.
-Ti è andata bene anche questa volta lenticchia!- ringhiò nella sua direzione Malfoy.
-Prima o poi ti ammazzo stanne certo!- lo minacciò con gli occhi traboccanti d’odio e rabbia il rosso mentre Hermione al suo fianco lo intimava di calmarsi.
-Si…un giorno…..forse! perdente…..- lo canzonò lo Slytherin e abbassandosi giusto il necessario per far sentire a Harry- E verrà anche il tuo giorno Potter….così raggiungerai il tuo caro padrino…..- ghignò perfino.
Il sottile limite che delimitava la sopportazione del Grifondoro si infranse. Si sollevò con uno scatto dalla sedia, gettandola per terra, facendo arretrare Malfoy.
-Cosa succede?!- chiese il professore.
-Potter!Potter vuole picchiarmi!- piagnucolò il biondo indicando Harry con il dito come se il professore non riuscisse a collegare il cognome al proprietario.
I due occhi blu si posarono prima sul Serpeverde e subito dopo sul Grifondoro che teneva lo sguardo basso.
-Questa sera, dopo cena, punizione Potter….-sentenziò l’insegnante.
-MA NON E’ GIUSTO!- corsero in aiuto di Harry i suoi compagni Grifondoro ma il professore troncò la discussione sul nascere.
Tutti gli studenti stavano cenando quando Harry si alzò dal suo posto. Non aveva mangiato come ormai era solito. Era dimagrito molto e nonostante gli sforzi di tutti nel convincerlo a mangiare ,giusto il necessario per non morire, Harry continuava imperterrito a rifiutare il cibo. Ciò che non aveva mai spigato ai suoi amici era che anche solo se provava a mettere qualcosa sotto i denti la nausea lo invadeva. Era raro che riuscisse a mangiare qualcosa senza vomitare. E intanto il suo volto diveniva sempre più scarno e sciupato e la sua carnagione, solitamente, ambrata era diventato ormai pallida.
-Harry dove vai?- gli chiese interrogativa Hermione squadrandolo – non mangi? Chiese speranzosa che lo facesse.
-Non ho fame Hermione….- disse con voce dimessa e stanca Harry - … vado, ho la punizione con il professore Demrish.-
-Ma prima mangia qualcosa!-
-Ti ho detto che non ho fame!!- la zitti con voce stranamente tonante e autoritaria che rimbombò nella Sala Grande in un momento di silenzio.
Tutti, compresi i professori indirizzarono uno sguardo verso il Grifondoro. Harry avvertì subito l’attenzione su di se e guardandosi intorno un leggero rossore colorò le sue guance facendolo sembrare nuovamente in piena salute.
-Che ti è successo sfregiato? È una crisi isterica? Sei diventato pazzo?!- disse Malfoy suscitando le risate di tutti i suoi compagni Slytherin.
-Fottiti Malfoy!- gli gridò Harry al limite della sopportazione davanti a tutti senza badare degli sguardi sconvolti del preside e dei professori.
Senza aggiungere altro uscì dalla Sala Grande lasciando i presenti scioccati, soprattutto Malfoy.
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Continua sempre meglio *u*
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slytherin
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