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Categoria: Persone famose e TV
Dalla Serie: Tokio Hotel
Titolo Fanfic: LE TUE PROMESSE
Genere: Drammatico, Dark
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: graziamadeinth galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/09/2008 00:05:23


 
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INVERNO
- Capitolo 1° -

Quante promesse? E quante non mantenute?
Perchè tutti pensano sia retorico non mantenerle?
Io me lo ricordo. Mi la ricordo bene l'ultima promessa infranta.
Ci sperai per così tanto tempo, ma la vidi perdersi, come parole senza senso.
E là iniziò la decadenza più totale.
Adesso sono qui, seduto su questa scrivania di legno, con un foglio appena illuminato da una lampadina regolabile, fissata ad una sporgenza del mobile stesso.
Cerco di buttare giù qualche parola, una frase fredda e schietta, senza sentimento.
Ma la mia fantasia non è delle migliori questa notte.
Devo fargli capire che ha sbagliato e che la prossima vol... No, non ci sarà nessunissima prossima volta.
Sento freddo. Molto freddo. Tossisco e rabbrividisco sotto l'aria gelida proveniente dalla finestra.
Ma perchè tutto deve essere sempre così frustrante? Brutto? Inutile? Senza senso?
Io personalmente mi sento inutile e senza senso.
Mi sento indesiderato, non importante.
Non sono io e non lo sarò mai più.
Perchè tutto inizia e tutto finisce.
E' bello, in un certo senso, scoprire se stessi pensando.
Pensando, perchè nella realtà non esiste un proprio io.
Dimostriamo sempre un carattere differente ad ogni singola persona.
No, il nostro vero io è custodito solo all'interno di noi stessi.
Ma non voglio cercarlo adesso "il mio io". Forse è anche troppo tardi per farlo...
E' bello ripetere sempre le stesse parole...
E' bello. E' bello. E' bello...
Ecco, sono solo un malato mentale.
Perchè mi faccio tutti questi problemi?
Tossisco ancora e, lentamente, aggiusto le mia sciarpetta attorcigliata accuratamente al collo, costatando di provare dolore ad ogni minimo movimento delle braccia. I muscoli... Mi fanno male. Dev'essere per il cambiamento d'aria.
Estate, Autunno... Caldo infernale, primo freddo. Ovvio, no?
E non credo che arriverò al secondo freddo glaciale: l'inverno.
Io e Tom abbiamo sempre chiamato così queste due stagioni, dopo tutto in Germania non fà caldissimo, anzi.
Sento qualcuno mugulare dal letto affianco al mio: è sempre lui.
-Bill... Che ci fai ancora sveglio? Vieni a letto, devi stare a calduccio, altrimenti non guarisci...- mi dice premuroso e stanco...
Oddio, mi fà quasi pena, e sinceramete credo mi odiera per questo.
Riprendo in mano la penna e scrivo "Scusa Tomi, ma ho capito di non essere importante. Addio..." sospiro...
Non posso davvero scrivergli questo.
Diavolo, non posso davvero.
-Và bene Tomi, arrivo subito, vado prima in bagno- dico convincente, e prima di alzarmi aggiungo al foglio di carta "Io ti ho amato e me ne vado per questo. Ti voglio bene".
A dire la verità, quel "Ti voglio bene" mi ha lasciato al quanto perplesso. No, ora non vorrei ci fosse davvero quella semplice e schietta frase... Ciò che provo è molto più di ciò che ho scritto.
Apro il cassetto, ne estraggo una fialetta e con cautela la nascondo nei jeans che non ho ancora tolto.
Ho davvero paura ora, molta paura. Ma le promesse si mantengono, almeno per me, perchè per gli altri non è stato così.
Quante promesse infrante. Diavolo quante!
Mi avvicino alla porta del bagno e lancio un fugace sguardo verso il mio letto, per poi fermarmi a quello di Tom...
Non mi sembra ancora vero. Tomi, ricordi quando la mamma ci preparava le castagne? Ce le sbucciavamo, una alla volta e poi, come i fidanzatini, ci imboccavamo a vicenda. Lo facevamo solo con questo cibo. Non aveva niente di particolare, ma per noi era speciale.
Speciale come il primo inverno.
Abbasso la maniglia, concentrando il mio sguardo proprio sotto il lavandino.
E' là l'oggetto della mia salvezza.
Sembro tirchio ad andarmene così, ma è solo apparenza.
Io ci tengo al mio Tomi, non voglio che soffra, non voglio che questa storia continui...
Voglio che si dimentichi di me.
Con decisione mi dirigo verso il lavandino, aprendo con determinatezza l'armadietto sottostante.
Faccio per prendere una busta, contenente una siringa... La mia siringa, quella che dovrebbe essere usata per le mie medicine, ma dei ricordi raffiorano alla mente.

*Flash Back*

-Tomiii!! Dove sei???- domandò un bambino di otto anni circa.
Non ricevette risposta, ma sentì del ridacchiare proveniente dal bagno. Si avvicinò lentamente, aprendo la porta di scatto, ma di suo fratello nemmeno l'ombra.
Si sedette, così, sull'orlo della vasca, la stanza lievemente illuminata dai raggi del sole che penetravano dalla finestra, un leggero venticello che levigava le guancie già arrossate del bimbo, per via di una faticosa corsa per tutta la casa, alla misteriosa ricerca del gemello.
Sentì ancora del ridacchiare, proveniente dal mobiletto al di sotto del lavabo...
Si abbassò, inginocchiandosi sul pavimento a appoggiando lievemente l'orecchio sul materiale legnoso.
Lo sentì. Era lì!
Battè qualche colpetto con un pugno, sulla superfice lavorata e... Ricevette la medesima azione, dall'altro capo del materiale.
-Tomiiii!!!! Ti ho trovatoooo!!! Sei qua dentrooo!!- strepitò il bimbo, Bill, il quale aveva appena concluso la sua caccia a nascondino col gemello.
Il piccolo furtivo aprì lentamente le porticelle ed incontrò un viso assolutamente identico al suo.
-Già!- gli sorrise e gli diede un lieve bacetto sulle labbra.

*Fine Flash Back*


Mi mancano questi momenti... E anche se volessi non potrei mai più nascondermi nuovamente in questo mobiletto!
Mi ricordo del sacchetto che ho appena preso in mano e riabbasso lo sguardo, perso nel vuoto credo... Ne estraggo una siringa.
Tossisco ancora... Questo primo inverno non scherza affatto. O sono io che non stò affatto bene?
Sistemo l'oggetto e lo appoggio sul pavimento, poi tiro fuori la fialetta che, furtivamente, presi e nascosi nelle tasche di jeans.
Recupero nuovamente quella specie di tubetto munito di ago sottile e lo riempo del liquido roseo-violaceo, poi lo porto al braccio e faccio sì che il tutto si unisca al mio braccio e al mio sangue.
Mi scende una lacrima. Perchè? Perchè proprio adesso???
Ne scende un'altra, poi un'altra ancora.
Diavolo quanto sono stupido!
Ritraggo la siringa e la butto per terra, stizzito dalle mie stesse azioni.
Faccio per alzarmi, ma la testa inizia a girare.
Di scatto, apro la porta e corro veloce verso la scrivania, recuperando di nuovo la penna, piegandomi verso il basso e aggiungendo sul foglio un duo di parole: TI AMO.
Ed ecco una lacrima, che cade al centro del foglio, dove aggiungo, subito dopo, il mio nome e cognome.
Questo sarà il mio ricordo per te. Un ricordo donato a chi vuole ricordare.
Piano, raddrizzo la schiena, la testa gira vorticosamente, mi sento svenire, ma resisto con tutte le mie forze.
Ti raggiungo, mi appoggio al mio letto e, affacciandomi, ti lascio un leggero bacio a fior di labbra.
Tu te ne accorgi, ma non dici niente, mi lasci distendere sul mio letto senza fiatare.
-Addio- questo è quello che resta del mio ultimo respiro.


>_< che schifezza che ho scritto!
 
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VOTO: (0 voti, 4 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 4 commenti
graziamadeinth 25/09/08 18:48
Grazie ç_ç

Me commossissimaaaa!!!
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angelusthedragon 25/09/08 18:42
penso che sia molto ben strutturata...i pochi errori che ho visto sono solo di distrazione! continua così e andrai solo migliorando!!
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graziamadeinth 25/09/08 17:51
Graziee ç_ç

Me commossa ç_ç
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piccola-chan 24/09/08 20:17
non è vero è stupenda! non perdi tempo nelle descrizioni,anzi,descrivi i sentimenti di bill perfettamente... complimenti davvero! un bacio piccola-chan
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