da una serie originale:
"EMOZIONI IN UN ABBRACCIO"
una fanfiction di:

Generi:
Sentimentale - Romantico - Poesia
Rating:
Per Tutte le età

Anteprima:
Questa ff è una poesia lunga, e ci ho messo anche del mio. stile tratto dal libro di twilight, anche con un piccolo spunto . leggete e commentate!

Conclusa: No

Fanfiction pubblicata il 13/12/2008 12:03:47 - Ultimo inserimento 16/03/2009
 
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 EMOZIONI IN UN ABBRACCIO....


Le sue parole, dolci come mai avrei immaginato, toccarono il mio cuore per la prima volta.
Sentivo che il mio battito accelerava sempre di più, e capii che presto si sarebbe fermato, stremato dalla fatica. Si sarebbe poi ripreso, perché la forza l’avrebbe trovata, ma non so dove. E invece, cogliendomi di sorpresa, il mio flebile cuore batteva, fluidamente, tra le sue braccia .
Lui mi stringeva forte a sé, come un leone che stringe forte la sua preda, senza volerla dividere con nessuno. Non pensai subito a controllare le mie emozioni, e così ben presto mi accorsi che lo stavo stringendo, quasi stritolando. Ma lui non sembrava irritato, anzi, era felice di avermi finalmente tra le braccia. Eppure ci conoscevamo solo da quattro mesi. Come è potuto succedere una tale cosa, una cosa così bella e rara, come è potuto succedere proprio a me? Ma in quel momento, persa tra le troppe emozioni che mi si accavallavano nella mente, tra tutti quei ricordi che in soli quattro mesi lui mi aveva impresso nella testa, non ci stetti a pensare. Pensai solo a quanto aveva detto, e con quale sincerità lo aveva detto. Pensai solo a noi due, e quel pensiero così bello mi fece dimenticare ogni cosa triste e scura che mi tenevo dentro, ogni cosa che non riuscivo a confessare, ogni cosa di cui non avrei mai voluto parlare. Ad un certo punto tutti e due sciogliemmo l’abbraccio e ci guardammo negli occhi pieni di gioia ed emozioni, intensi come la nebbia nelle pianure, i suoi, più dolci di quelli di qualunque gatto esista al mondo. Sorridevamo prudentemente senza mostrare in verità le emozioni che accendevano i nostri cuori, quelle che in effetti volevamo condividere, ma ci bastava solo la bellissima sensazione di sentirci uniti e felici. E non penso lo fossimo mai stati così tanto prima d’ora. Non riuscivo neanche a credere a quello che succedeva, ad ogni minimo istante che passava, sembravano attimi fiabeschi, attimi da non dimenticare. Ma mai avrei creduto che un attimo, se lo si vive intensamente e con il cuore più forte della ragione come io e lui stavamo vivendo, potesse durare così a lungo. Non pensavo neanche che esistessero, gli attimi. Li credevo secondi minuscoli, insignificanti, e non credevo neanche di poterlo misurare, un attimo. E invece ora l’ho scoperto, perché ho capito che ogni singolo istante della mia vita è importante, e vorrei che questo attimo non finisse mai. E dalla sua espressione, mi sembrò che il pensiero, e il sorriso che seguì, fossero reciprocamente concordati. Eccolo, il suo sguardo incontrò il mio e in un secondo rieccoci abbracciati, come qualcuno che consola qualcun altro. Ma in questa situazione tutto era diverso; eravamo tutti e due felici, e in quell’abbraccio cercavamo di far sentire l’uno all’altro le emozioni che invadevano i nostri sguardi, i nostri cuori, i nostri pensieri. Il tempo sembrava non scorrere, e di questo ne fui felice. Perché non mi importava cosa fosse accaduto in passato, e neanche cosa sarebbe successo in futuro. In quel momento pensavo solo al presente, a quello che succedeva, e, invano, a restare calma tra le sue braccia, perché il solo pensiero di rovinare quell’attimo con una delle mie figure da imbranata mi fece salire un brivido sulla schiena .
Intanto cercai di raccogliere tutte le mie emozioni, di ordinarle e di provare a esternarle, restando calma, a chi mi stava facendo impazzire così. Ma appena lo guardai intensamente, capii che lui aveva capito tutto, o che forse stava cercando di fare la stessa cosa in cui io non riuscivo, ma mi sembrava molto più calmo di me. Lo strinsi forte di nuovo, per sentirmi più sicura, anche se questo non colmava il mio nervosismo. Ad un certo punto ci incamminammo, non sapevo perché, ci eravamo incontrati per caso e lui mi aveva trattenuta facendomi sognare. Comunque, ci incamminammo e incominciammo a parlare; cosa che mi fu difficile intraprendere, perché anche con le domande più banali, tipo “come stai?”, non riuscivo a rispondere. Ma d’altronde, nervosa com’ero e con tutte quelle emozioni che volevo e dovevo assolutamente fargli capire, l’unica cosa che riuscii a tirare fuori fu solo “io sto bene, quando sono con te.”<b>




spero che vi sia piaciuta! leggete e commentate!</b>




...Continua nel prossimo capitolo


 
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