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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: IL LETARGO DELL'UOMO
Genere: Sentimentale, Drammatico, Erotico, Fantascienza
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: One Shot
Autore: toba galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/04/2009 10:45:25

Cosa succede durante una nuova avanzata dei ghiacci?
 
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- Capitolo 1° -

IL LETARGO DELL'UOMO

Generazioni nude,ecco cosa eravamo.
Con il progredire sempre più repentino della società in cui vivevamo il progressi tecnologico ci aveva "viziati" al punto che non eravamo più abituati a difenderci dalle ostilità che la natura ci presentava puntualmente proprio quando le cose sembravano volgere al meglio .
A bordo di una nave che sta salpando dal Golfo di Manhattan per giungere in Spagna osservavo il pallido Sole brillare alla prima luce del mattino.
Faceva un freddo cane e le gelate acque dell'Oceano Atlantico avevano cominciato a ricoprirsi di bianche e sottili lastre di ghiaccio.
A forza di stare prolungatamente esposto alla cruda aria invernale che mi pungeva il viso,avevo le labbra ricoperte di tagli.
In lontananza le imponenti strutture di ferro acciaio e vetro dei grattacieli incombevano su ogni cosa,lanciando alla luce del Sole infuocati riflessi metallici negli occhi di chiunque guardasse in quella direzione.
Mi sedetti su una panca metallica e guardai in direzione del Sole.
Tutto era cominciato nel 2008-2009 quando all'avvicinarsi di Giove ogni circa 11 anni e nove mesi,il Sole raggiunse il suo minimo solare che si alternava dopo un periodo intensa attività lungo guardacaso 11 anni.
Certo Giove paragonato al Sole era niente al confronto,ma l'intenso campo magnetico del gigante gassoso faceva si che quando quest'ultimo si avvicinava alla nostra stella questa si indeboliva finché costui non si era allontanato a sufficienza da non influire più sui moti di quest'ultima.
Stavolta però accadde qualcosa di più grande,qualcosa che avveniva ogni circa 3000 anni o più..
Concludendo quest'ultimo ciclo solare,il Sole concluse allo stesso tempo un ciclo millenario indebolendosi come un pallone che si sgonfia dell'aria che esso contiene.
In altre stelle il fenomeno era come "stella variabile",una stella aumentava sempre più la sua luminosità rafforzandosi e poi si indeboliva diminuendo gradualmente l'intensità della propria luce.. aumentava sempre più la sua luminosità rafforzandosi e poi si indeboliva diminuendo gradualmente l'intensità della propria luce.. poteva essere paragonato a un respiro,o addirittura ad una pulsazione.
Sul Sole tale fenomeno era più lungo e debole,ma c'era .
Durante l'ultimo indebolimento solare la Terra affrontò un periodo noto come Piccola Era Glaciale e ora tale periodo pareva essere di nuovo alle porte.
Il mondo stava affrontando una nuova avanzata dei ghiacci,solo che stavolta non si sapeva quanto sarebbe durata,se sarebbe stata una Nuova Piccola Era Glaciale o una vera e propria Nuova Era Glaciale.
Fine del terrorismo mediatico del Surriscaldamento Globale prodotto dall'uomo,ora bisognava trovare un'altro modo per spaventare e controllare le masse..
Alzandomi in piedi,feci qualche passo verso il bordo della nave e osservai il mare.
Qua e là bianche lastre di ghiaccio avevano cominciato a formarsi sulla superficie di quel infinito specchio di acqua gelida fortunatamente non ancora pericolose per la navigazione mentre,più a nord,la calotta polare aveva recuperato buona parte dei suoi ghiacci ricominciando così una graduale ma inesorabile avanzata verso sud di questi ultimi che si facevano via via sempre più spessi e compatti con il passare del tempo.
Ad aggravare ulteriormente la situazione ci si metteva anche la crisi economica,vicina ai livelli del '29,che aveva lasciato a casa milioni e milioni di persone in tutto il mondo.
Con il farsi sempre più ostile del clima e la fame sempre più diffusa tra la popolazione fu guerra,guerra e delinquenza di massa.
L'unica fortuna fu che i governi non si scagliarono addosso un arsenale nucleare capace di sterminare l'intera civiltà occidentale,già di per se sottosopra a causa dell'avanzare dei ghiacci.
Ma la cosa peggiore fu che il numero dei morti cominciò a raggiungere valori molto prossimi a quelli della II Guerra Mondiale.
Osservando il mare spumeggiare mentre la nave procedeva verso la sua meta,mi resi conto che nulla sarebbe mai stato più lo stesso..
Quando entro vent'anni la calotta glaciale si fosse espansa attraverso il Canada,NewYork si sarebbe ritrovata ad affrontare una lastra di ghiaccio via via sempre più vicina e un clima di tipo siberiano.
Una decina di anni più tardi quelle migliaia di edifici di metallo e cemento armato,ormai inabitabili,sarebbero stati all'inizio piegati e infine strappati alle loro fondamenta dal lento movimento del ghiaccio verso sud.
Estrassi dalla tasca della mia giacca il mio cellulare ALCATEL,uno degli ultimi modelli,aveva la stessa grandezza di un dito medio e lo spessore di un centimetro e mezzo,eppure aveva la capacità di ben 12 Gigabyte di memoria.
Lo strumento possedeva un'intera facciata occupata da un unico schermo elettronico,nel quale era possibile digitare il numero del cliente da chiamare o accedere direttamente al menù con foto,mappe ecc..
Era evidente,ciò che distingueva l'uomo dagli animali era il manifestarsi della sua intelligenza tramite la macchina e la tecnologia.
Lo strumento che aveva sempre favorito lo sviluppo dell'uomo,il suo progresso e a renderlo una razza dominante sul nostro pianeta era sempre stata la scienza,solo grazie ad essa si era riusciti a trovare la cura per numerose malattie e sconfiggere certi tipi di tumori..
Studiando la religione mi ero accorto che altro non era che un'invenzione dell'uomo stesso a scopo di controllare altri uomini a scopo di lucro e favorire a quest'ultimo una sorta di utopistica difesa da parte delle sue stesse paure che egli stesso si creava con la sua ignoranza..
Interruppi quel surplus di pensieri e,dopo aver letto l'ora,rimisi il cellulare in tasca.
Feci per voltarmi e tornare al mio alloggio che mi trovai di fronte ad una ragazza che doveva avere si o no diciotto anni circa,alta più o meno come me,1.65,e con lunghi capelli castani che le ricadevano lungo la schiena.
-Ciao,ti va di un pò di compagnia?-
-Volentieri,grazie-feci io-come ti chiami?-in tempi pesanti come quelli la gente,perlopiù adolescenti,si ritrovavano sole e spesso trascurate al punto che trovare per qualcuno che facesse loro compagnia per un pò erano disposte a tutto,anche di qualche piacevole avventura..
-Laura,e tu?-
-Emeric,sei diretta verso l'Africa anche tu ,vero?-le chiesi scostandomi un ciuffo di capelli scuri dagli occhi.
-Si,finora da quel che ho sentito in giro se ne stanno andando tutti lì.-
-Beh,dicono che sarà uno dei pochi continenti ad avere un clima temperato durante l'avanzata dei ghiacci.-
-Si,quello è vero. Senti,ti va se rientriamo?-chiese lei-Stò morendo di freddo.-
-Si,si,subito!A dir il vero io non mi sento più le dita delle mani e dei piedi,entriamo nel mio alloggio?-
-Si,dai.-
Mentre rientravamo ebbi l'impressione di cogliere sulle sue labbra l'ombra di un lieve sorriso che non ci misi molto ad interpretare.
Prima di chiudere la porta,lanciai un'ultima occhiata a quell'immensa foresta di vetro e acciaio,e a quel pallido e freddo Sole che avrebbe continuato a brillare per il resto della giornata,e quella successiva.. e quella successiva ancora per altrettanti milioni di anni..

Seduti sulle bianche lenzuola del letto a castello nel mio alloggio,io e Laura parlavamo del più e del meno su come nel giro di poco tempo le nostre vite avevano cominciare radicalmente a cambiare passando ai rapidi sistemi di pagamento tramite chip innestati appena sotto la pelle del braccio sinistro.
Era un sistema di pagamento che nel 2010 aveva preso il posto della cartamoneta in buona parte del mondo e,nel caso non si avesse avuto più credito le banche ti aprivano automaticamente un prestito.
Oltre alla carta di credito il chip aveva anche numerose funzioni,infatti la fedina penale,il passaporto,la tessera sanitaria,la patente ecc.. insieme alla cartamoneta divennero anch'esse elettroniche e memorizzate direttamente nel chip.
In poche parole tutti i dati della nostra vita divennero parte di un unico immenso sistema elettronico globale!!
Tutto questo solo per semplificarci la vita..
Il mio alloggio,a bordo della nave,era una piccola stanza con le parti in metallo verniciate di bianco,appena più grande di uno sgabuzzino ma sufficientemente grande per farci stare un letto a castello e dormirci in due.
-Quanti anni hai?-le chiesi osservando di sbieco il suo venereo fisico snello.
-Diciotto,tu invece?-
-Venti,ma dimmi un pò,non sei venuta da me solo per fare quattro chiacchiere vero?-
-No,ma lasciamo perdere.. -si vede che avevo rovinato l'atmosfera ,lei si alzò in piedi e fece per andarsene.
Che gentile,oltre a non salutare nemmeno si vedeva che come me non era molto pratica in questo genere di cose.
Rapido,nel momento in cui lei afferrava la maniglia,io le afferrai il braccio costringendola a voltarsi verso di me,e la baciai.
Automaticamente la sua bocca si schiuse divorando la mia,continuando a baciarla io la spinsi piano contro la parete di freddo metallo alle sue spalle,schiudendo ulteriormente la bocca lasciai scivolare la mia lingua all'interno della sua,dischiusa,coinvolgendola in un dolce susseguirsi di sfioramenti e carezze intimi.
Le mie mani scivolarono dalle sue braccia alla sua schiena per poi scendere sempre più giù fino alle sue sode natiche,saggiandone la forma.
Laura si distaccò da me sorridendo.
-Vedo che anche tu hai voglia di fare scintille,Emeric!-
-Già,vediamo quanto sai farmi ardere!-
-Non vedo l'ora!-
Detto questo le sue labbra incontrarono le mie,dischiudendosi,la sua lingua scivolò sulla mia intraprendendo quella dolce e sensuale lotta di tocchi umidi e carezze.
Rapido mi sfilai la giacca a vento e la gettai sul letto dietro di me poi,continuando a baciarla cominciai a sfilarle la sua abbassandovi rapido la cerniera.
Una volta completamente nudi,i vestiti sparsi per la stanza,lei mi spinse contro la parete facendomi sussultare per via del gelido contatto tra il metallo e la mia schiena.
Decisa,Laura scese a baciarmi un lato del collo a tratti sfiorandolo con la lingua poi,cogliendomi impreparato,mi morse stringendo con forza i suoi denti nella mia pelle morbida.
-Ahi,ma cosa sei,un pastore tedesco?-chiesi dolorante.
Dopo aver succhiato per un pò la mia pelle lei si distaccò guardandomi con un sorriso malizioso.
-No,faresti meglio a paragonarmi ad un dobermann!!-
Senza lasciarmi ribattere,le sue labbra scesero a esplorare i miei pettorali mordendone i capezzoli e sfiorandoli con la lingua,tracciando una scia di baci fino al mio ombelico.
Giungendo al mio turno,le mie braccia scivolarono dietro la sua schiena scendendo fino alle natiche e risalendo fino ai lombi.
Alternando a dei piccoli morsi brevi sfioramenti di lingua,tracciai un breve percorso che dal suo collo scendeva fino al calice del suo seno.
Mordendo i suoi sodi capezzoli,passai a esplorare con la lingua la vallata che divideva i suoi due seni per poi scendere fino al suo ombelico.
Mentre le sue braccia si avvinghiavano attorno al mio corpo,risalii nuovamente alle sue labbra schiudendo voracemente le mie sulle sue e ne sfiorai nuovamente la sua lingua giocando una passionale lotta di carezze con la mia.
Poi,in piedi e inchiodati contro la parete in freddo metallo,il glande della mia erezione sfiorò la folta peluria della sua femminilità.
Laura si distaccò da me sorpresa.
-In piedi?-
-Non l'hai mai fatto ,vero?-
-No,non in piedi.-
-C'è sempre una prima volta!-
Detto questo,contro la parete metallica,portai il mio corpo in aderenza con il suo e,calmo ma deciso,spinsi il mio bacino contro il suo facendola sospirare di piacere..
Faccia a faccia il suo respiro si confuse con il mio intriso di passione.
Le spinte cominciarono a farsi più decise alternate da gemiti e sospiri sempre più profondi.
Con i corpi di entrambi umidi di sudore,le mie mani si intrecciarono con le sue..la mia bocca divorò nuovamente la sua che fece altrettanto.. le lingue tornarono a litigare passionalmente..
Il tempo perse la sua misura,eravamo solo io e lei,fusi in un comune vortice di passione..
Le spinte continuarono a farsi sempre più decise e insistenti finché entrambi lo sentimmo venire e,come se fossimo una cosa sola,raggiungemmo l'apice..
Rilassandoci l'una sull'altro ci lasciammo cadere sul letto sfiniti caldi e sudati,lasciandoci andare per un'indefinibile quantità di tempo.

Era tardo pomeriggio quando mi svegliai.
Laura stava ancora dormendo.
Rapido mi vestii,le misi indosso la coperta del letto affinché non prendesse freddo,e una volta indossate le scarpe uscii sul ponte della nave.
Ormai basso sull'orizzonte,il Sole non aveva perso il suo pallido bagliore per via dell'intensa foschia che imperniava il cielo sin dal mattino.
Riflessa dall'Oceano Atlantico la sua luce appariva frammentata immezzo a tante piccole onde che assumevano sfumature dorate con una tonalità simile a quella dell'acciaio fuso.
Sparse qua e là alla deriva sottili lastre di ghiaccio andavano formandosi sempre più lentamente con il progressivo calo della notte.
In lontananza la città di NewYork andava facendosi sempre più in miniatura,probabilmente sarebbe stata l'ultima volta che l'avrei vista.
Chissà quanto tempo sarebbe passato prima che terminasse questa nuova avanzata dei ghiacci..
Chiusi gli occhi e rimasi in ascolto a sentire in silenzio il rumore che il mare produceva scrosciando contro lo scafo della nave..
In giro non c'era nessuno,troppo stanchi e troppo freddo per starsene fuori!!
Infatti,ora che me ne accorgevo,l'aria cominciava davvero a farsi gelida e pungente.
-Ehi!-
La voce di Laura mi colse alla sprovvista costringendomi a voltarmi.
-Come va?-
-Un pò stanca,devo proprio dire che sei piuttosto impegnativo ma molto eccitante.-
Risi
-Sbaglio,o questa sta cominciando a diventare qualcosa di più che una semplice avventura?-
-No,non ti sbagli.-
Osservando quel pallido Sole calare sotto l'orizzonte sentii la sua mano cercare la mia e solo allora compresi perchè l'uomo cercava la maggior parte delle volte qualcuno che condividesse buona parte della propria esistenza.
L'uomo non cercava l'amore,l'amore era solo una parola basata il più delle volte su dei sogni.
L'uomo cercava il conforto.. quello che riceveva da quando era un apostolo di appena pochi mesi dalla propria madre;quello che riceveva quando abbracciava qualcuno a lui stesso caro..
Senza di quello l'uomo sarebbe stato freddo come quelle macchine da lui stesso inventate.


PERSONALMENTE TROVO QUESTA FIC UN PO' DELUDENTE,MA SPERO CHE VI PIACCIA LO STESSO.
Toba.
 
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VOTO: (2 voti, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
alerith - Voto: 21/04/09 08:40
deludente??? scherzi??? è forte invece (ma che fai, studi astronomia o ti sei inventato tutto di sana pianta?)
mi piace un sacco come finisce...
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kiara-95 - Voto: 17/04/09 20:15
Ciao bello!Era da un po' che non postavi niente e devo dire che hai compiuto un ritorno coi fiocchi.Pensi male credendo che sia deludente,perchè è tutto il contrario.
Le descrizioni riguardanti le stelle e i pianeti mi hanno a dir poco sorpreso (ma come fai a scrivere in un modo così sublime?).
Quelle...ehm,lemon...bhè,magnifiche (adesso non prendermi x pervertita XD, solo sei stati bravissimo).
Complimenti davvero,splendida.Come tutte del resto.
Aspetto una tua nuova rientrata in scena,mi raccomando.

Baci,
Kiara.
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