Manga e Anime
creata dalla serie "DEATH NOTE":
"DI FRONTE A TE"
una fanfiction di:

Generi:
Sentimentale - Commedia
Avvisi:
What if? (E se...) - Coppie Shounen Ai - One Shot
Rating:
Per Tutte le età

Anteprima:
Dietro quel viso amato, dai lineamenti delicati si nascondeva l’incubo per eccellenza: il Diavolo in persona. Un dannato per l’eternità. LxLight

Conclusa: Sì

Fanfiction pubblicata il 01/05/2009 20:15:43
 
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<center>Di Fronte a Te</center>


Forti emozioni attraversano il cuore provocando lievi brividi al corpo, percettibili e non, sbattendo gli occhi increduli, fissando interrogativi ciò che si presenta davanti, cercando di concepire qualsiasi pensiero, distogliendo gli occhi da ciò che si stava guardando.
Poi un sospiro, si alza stordito dal letto portandosi quell’unica mano libera sul volto, scuotendo esasperato la testa. La volta verso quel lato del letto occupato, osservando come di consueto ciò che vi riportava. Un sorriso spuntò tra le sue labbra, incurante dei sentimenti che di li a poco continuavano a crescere incondizionatamente. Che fosse normale o meno non gli importava. E poi cos’era il <i>normale</i>? Di certo tutto ciò che aveva a che fare con lui non lo era.
Spostò la chioma ribelle, guardando incuriosito e incantato quei lineamenti perfetti. Per quanto cercasse di levarselo dalla mente, più affiorava, senza tener conto che era alquanto difficile dimenticare qualcuno, se quello stesso qualcuno ogni notte dormiva nella <i>sua</i> stanza, nel <i>suo</i> letto, incatenato al <i>suo</i> polso. Era matematicamente impossibile ed improbabile il solo pensarlo.
Fece ricadere la mano lentamente, cercando di mettersi nella sua adorata posizione, cercando di non muovere troppo il letto, avvicinando le gambe sempre più a se stesso, portando quella mano su esse. Alzò la testa sospirando esasperato, ingoiando quel nodo di saliva che lo tormentava da quando aveva pronunciato quella sera le tipiche parole per augurare una buona nottata. Ma solitamente quando si pronunciano, ognuno andava per la sua strada, per risvegliarsi il mattino dopo affrontando quei problemi e pensieri che si erano lasciati alle spalle, per riposarsi anche solo un secondo, senza guardare il vero problema che gli si presentava tutte le mattine e i giorni avvenire. Ma evidentemente lui non aveva neanche quella fortuna, visto e considerato che il suo continuo problema se lo portava a spasso ogni attimo in quell’arco di tempo. Solitamente è normale portarsi dietro il problema che affligge l’individuo, ma normalmente è solo nella propria mente, com’era possibile che lui fosse tanto sfortunato da avere ciò che lo affliggeva in carne e ossa ogni attimo della giornata, sempre d’innanzi a lui? Cominciava sempre più a credere nella vera e propria <u>sfortuna</u>, ma forse infondo quella non era altro che un regalo dalla <u>fortuna</u>.
Innalzò un sopracciglio incredulo. Ma da quando faceva certi pensieri contorti e inverosimili? Scosse la testa accigliato, qualcosa non andava in lui, ne era sempre più convinto. Inverosimile. La sua vita ormai poteva essere descritta con quella semplice parola. <i>Tutto</i> ormai gli appariva a tal modo. Abbassò la testa, voltandola verso la figura che dormiva beata al suo fianco, con quel volto angelico, sereno, immerso in chissà quale magnifico sogno, quel volto così dannatamente bello… eppure nascondeva qualcosa di spaventoso, da far rabbrividire al solo pensiero anche il solo sfiorato. Dietro quel viso amato, dai lineamenti delicati si nascondeva l’incubo per eccellenza: il Diavolo in persona. Un dannato per l’eternità. Lo sapeva, l’aveva sempre saputo, eppure non era mai riuscito a smascherarlo in nessun modo. <i>Tutto</i> era inverosimile. Ne aveva quasi la certezza. Gli mancava così poco.
Un sibilo, un movimento quasi impercettibile, due grandi occhi nocciola gli si pararono davanti, lasciandolo pietrificato, sgranando leggermente gli occhi, provocandogli un senso di ansia e vuoto alla bocca dello stomaco, consapevole del fatto di essere appena stato beccato nel guardarlo, incapace di distogliere i suoi grandi occhi color pece da colui che lo stava osservando, ancora assonnato, disteso sul letto.
Uno sbadiglio quasi silenzioso e impercettibile, la <i>sua</i> mano si mosse sotto il cuscino portandosela sul volto angelico. – Cosa stai facendo? - Chiese divertito, trasformando le <i>sue</i> labbra in un dolce sorriso.
- Nulla di interessante. - Rispose pronto e calmo, portando ancora quell’unica mano libera sui suoi capelli ribelli, distendendo le gambe.
Un sorriso sincero, luminoso come non mai, un lieve movimento, perfetto, abbile, impercettibile. Così vicino a lui, troppo vicino. La sua mano poggiata sul suo petto, calda, sicura. – Non c’è bisogno che fai così. – Affermò dolcemente, poggiando la testa sul petto, muovendo lentamente, con tocchi leggeri, la mano.
Sgranò leggermente gli occhi basito, mentre un brivido gli percorreva la schiena, osservando ogni suo respiro, battito di ciglia, movimento. In quel momento sembrava aver perso l’uso della parola, come se le corde vocali fossero state tagliate o bloccate da qualcosa. Gli risultava difficile dare vita ad una sola sillaba o semplice lamento. Cos’era quella strana situazione? Cos’era cambiato? Perché improvvisamente tutto era talmente <i>inverosimile</i>?
La mano si staccò dal suo petto e, in meno di un secondo era così vicina alla sua, la prese con se distaccandola da quei capelli neri puro, portandola vicino al suo viso, poggiandola sul suo petto intrecciando le mani fra loro.
Un morso alla gola, un pugno allo stomaco e una strana nausea cresceva in lui. Le farfalle si contorcevano, uno strano profumo si stava diffondendo nella stanza, ma in quel caso cominciava a credere che era tutto frutto della sua fantasia. <i>Lui</i> appoggiato sul suo petto, come un bambino indifeso, il <i>suo</i> respiro gli attraversava la pelle accarezzandolo, sentiva il battito calmo e regolare del <i>suo</i> cuore attraverso il suo corpo, vedeva i <i>suoi</i> occhi limpidi e sereni incollati ai suoi.
Abbandonò la mano alzandosi, mettendosi a cavalcioni su di lui, avvicinando quella mano al suo volto, scostandogli i capelli dagli occhi, disegnando con un dico i lineamenti del suo viso, avvicinando lentamente le labbra alle sue, così desiderate e ambite. Cercando quella mano incatenata alla <i>sua</i>, mentre un nuovo sorriso si dipingeva, intrappolato fra quelle labbra sempre cercate.
- Ryuzaki, dovresti sapere che ti amerò sempre. - Pronunciò con un filo di voce sulle sue labbra, guardandolo amorevolmente.
Un tuffo al cuore. Sbatté gli occhi allibito. Ignorando l’emozioni che crescevano sempre più in lui. Per quanto tutto quello fosse quotidiano, non riusciva mai ad abituarsi e mai ci sarebbe riuscito. Le sue labbra furono nuovamente catturate, tra un sorriso e l’altro, ma sapeva che anche quella notte sarebbe andata ben al di là di quei semplici baci.
Ogni notte era uguale all’altra, ma per quanto fossero uguali, ognuna di esse era diversa, per quanto potesse ripetersi una scena simile, su quel letto, sempre con gli stessi protagonisti, si presentava sempre in modo diverso, con nuovi sentimenti ed emozioni, facendo nascere sempre qualcosa al di là di ogni aspettativa e speranza. Per quanto cercasse di levarselo dalla mente, per quanto provasse e pregasse, era del tutto inutile. Il suo amore per <i>lui</i>, cresceva sempre ad dismisura, al di là di quel che avrebbe davvero voluto. In fondo sapeva che le sue parole erano sincere, in un modo o nell’altro, nella sua mentalità, <i>lui</i> l’avrebbe amato sempre, seppur, a differenza di quale persona sarebbe stata, di quel che sarebbe tornato tra non molto, in modo diverso. L’odio è pur sempre un sentimento troppo vicino all’amore. Così vicino e simile, da fondersi con essa.
- Ti amerò sempre anch’io, Light. - Pronunciò ad un soffio dalle <i>sue</i> labbra, scompigliandogli quei capelli morbidi e setosi al tatto, splendenti e chiari.
A modo <i>suo</i> nel suo cuore ci sarebbe sempre stato.
Tutta la sua vita era inverosimile. <i>E sempre lo sarebbe stata</i>.
Anche quella notte sarebbe stata testimone, ancora una volta, di quel sentimento così contrastante eppure così unico.
Finché <i><u>lui</u></i> avrebbe avuto ancora vita.





Era una vita ormai che non scrivevo più nulla, saranno passati mesi dall’ultimo operato o.O. Ed era un secolo che avevo sempre voluto creare qualcosa su loro due, senza pensare che non ho mai scritto qualcosa che avesse a che fare con lo yaoi o con lo Shonen - ai. Ho sempre avuto molti flash su una ipotetica fan fiction, ma ahimè non la mettevo mai per iscritto. Non vorrei essermi arrugginita dopo tutto questo tempo e spero di non aver scritto qualcosa di altamente banale e privo di significato O.o. Anche se alla fine, forse certe idee chiare restano solo allo scrittore, chissà…
Spero davvero che vi sia piaciuta anche solo un tantino. Ho messo tutta me stessa per renderla al meglio.
Ringrazio a priori tutti coloro che leggeranno e con un spirito di generosità commenteranno. ^ - ^
A presto (si spera)! Bacioni Ryan92!




FINE
 
 
 
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