Un mondo e un'epoca in cui la magia non è un mistero, e le sabbie dei deserti diventano rosse per il sangue versato
Conclusa: Sì
Fanfiction pubblicata il 20/08/2009 16:59:50 - Ultimo inserimento 15/03/2011
ABCABCABCABC
COME INIZIO
Distante e silenziosa, questa è Janaba. Tetra custode di antichi segreti, oscuro luogo di riposo per coloro che non vivono più in questo mondo. Terra difesa per generazioni dai Sacri Guardiani del deserto perchè, per il bene di chi è ancora in vita, nessuno deve scoprire cosa nasconde quella necropoli.
E' arrivato il cambio della guardia notturna per i Sacri Guardiani, un uomo che indossa la tunica nera con cappuccio, veste indossata sia da lui che dai suoi compagni, viene a prendere il posto del suo amico che sorveglia le tombe dalla cima della rupe ovest.
"Novità?"
"Nessuna"
"Vai a riposare, qui ora ci penso io"
Così il cambio fu dato. A volte viene da pensare che è davvero un lavoraccio fare la guardia di notte in un luogo dove nessuno viene mai, luogo dove è risaputo che chi è abbastanza temerario metterci piedi alla fine non ha più occasione di fare ritorno.
E' la legge dei Guardiani: combatti e muori contro di loro o unisciti alla loro causa e vivi per proteggere quel posto. Non esiste una terza possibilità, salvo mettersi del sale in zucca e non mettere piede lì, nella necropoli di Janaba.
Ma quella notte qualcuno non volle seguire questa terza chance, qualcuno osò inoltrarsi in quel territorio sacro, venire a disturbare le anime dei morti per carpirne i segreti più celati. E la sua venuta non è passata inosservata alla sentinella
"!!? Maledizione..." sussultò.
Abbandonò in fretta la sua postazione per fare rapporto a chi gli è superiore in grado e in abilità. Raggiunse in pochi secondi l'accampamento e si trovò davanti alla tenda più grande, le due persone di guardia lo lasciarono entrare senza troppi problemi. La tenda è molto ampia e di un insolito color porpora scuro, è un colore molto ricorrente anche all'interno della tenda fra tappeti e cuscini. Incensi e oli rendono salubre l'aria, cassetti e contenitori di armi sono sparsi qua e là
"Grande Maestro!"
L'uomo seduto per terra davanti a delle pergamene voltò appena la testa verso l'annunciatore. Rispetto ai suoi subordinati ha una tunica color bianca senza cappuccio, la metà inferiore del volto nascosta da della stoffa integrante della veste che gli fa da maschera. Il volto mostra di non possedere più l'occhio sinistro, un netto e visibile taglio verticale lungo la palpebra glielo ha portato via. Alla luce delle lanterne i capelli sono di un insolito colore grigio nonostante l'aspetto giovanile dell'uomo
"Cosa turba il tuo animo? Parla amico mio, ti ascolto" disse
"Maestro... la sacra necropoli è stata profanata. Un intruso sta calpestando la terra dei morti"
La notizia sembrò non turbare per nulla l'interlocutore. Questi si concesse un minuto del suo tempo a pensare
"Uno soltanto?"
"Sì, Maestro"
"Prendi due dei tuoi uomini migliori, incontra questo intruso, porgi a lui la nostra proposta: combattere o unirsi"
"Sissignore"
Il subordinato si inchinò in segno di rispetto e uscì dalla tenda per eseguire gli ordini del suo Maestro.
Il suo lungo peregrinare in mezzo a quel mare di sabbia si fermò lì. Meno male, ormai non era più sicuro che le scorte d'acqua gli sarebbero bastate. Scese dalla gobba del suo dromedario, legò le redini attorno ad un fusto d'albero. L'animale accostò il suo muso al volto del padrone coperto dal cappuccio del mantello da viaggio, percepiva chiaramente il pericolo ed era preoccupato per il suo buon padrone. Questi lo calmò con un buffetto sul lungo muso
"Buono bello, tornerò subito"
La bestia sembrò calmarsi e si mise comodamente disteso a terra piegandosi sulle zampe. Il viandante proseguì inoltrandosi nel mezzo delle tante tombe. Doveva essere per forza lì quella che cercava... doveva esserci. Ma nessuno dei sepolcri lì presenti portava lo stesso stemma del pendaglio che lui aveva sul collo. Ma a quanto pare per il momento dovette terminare lì.
Il buio della notte li nascondeva perfettamente, anche grazie alle tuniche nere che indossavano. Lui però li aveva visti perfettamente... si nascondevano perfettamente fra i sarcofagi ma ad occhio e croce dovevano essere tre. Rimase fermo lì in mezzo concedendo loro il vantaggio della prima mossa.
Con sua moderata sorpresa quei tre uscirono dai loro nascondigli, si avvicinarono a lui con passo calmo ma deciso, lo circondavano per non dargli occasione di fuggire. Ma non ne avrebbe avuto bisogno...
"Non saresti dovuto venire in questo luogo di riposo per i defunti"
La figura posta in mezzo al circolo formato dai tre non rispose. Non si guardava attorno con irrequietezza e non accellerava il respiro, segni evidenti che doveva essere perfettamente calmo a discapito della situazione
"Temi, tu, la morte?" riprese quello che aveva parlato "Se non ne hai il timore non ti resta che combattere contro di noi e perire. Non possiamo lasciare che chi venga qui possa abbandonare vivo questo posto"
"Ma possiamo lasciarti vivere se vuoi" intervenne un altro "a condizione che tu ti unisca a noi nella protezione di questo posto sacro. In questo caso devi però mostrare il tuo volto"
Passarono due minuti di silenzio. In quel breve lasso di tempo il viandante solitario non abbassò mai il cappuccio per far vedere il suo volto ai loro occhi. Fu per loro una conferma che non aveva intenzione di unirsi a loro. Così, com'era inevitabile già dall'inizio, fecero uscire dalle loro tuniche delle lunghe e affilate scimitarre
"Se è questo che vuoi, dovremo far sì che tu ti unisca al sonno dei morti"
Quello che stava alle spalle del viaggiatore brandì la sua spada e caricò contro di lui nell'intento di colpirlo, ma non ci riuscì mai perchè quell'individuo misterioso fu molto più veloce. Con un solo calcio rotante ottenne un duplice effetto: disarmò il suo aggressore della sua arma che roteò in aria e lo colpì facendolo finire a terra. Un istante dopo aver inferto il colpo compì un prodigioso salto e si impossessò della scimitarra volante, conficcandola nel petto del suo ex - proprietario inchiodandolo così alla sabbia
"Gwaaaahhh!" fu il suo ultimo urlo prima di spirare.
Il secondo Guardiano tentò di attaccarlo, il suo avversario però si piroettò dietro di lui con un altro salto incredibile, dal suo mantello da viaggio fece comparire una spada molto diversa da quella adottata dai popoli del deserto. Fatto stà che con essa trafisse dalla schiena il secondo nemico ponendo fine anche alla sua vita.
Nel compiere quella miracolosa piroetta il suo cappuccio era scivolato via mostrando la faccia del condottiero solitario. Non era che un giovane ragazzo di quasi vent'anni, capelli e occhi neri come quella stessa notte, due ciocche gli ricadevano ai lati della faccia. Il volto riportava un grande tatuaggio particolare. tre grandi tomoe nere, una sulla fronte e due sulle guancie.
Fu allora che l'ultimo Guardiano capì chi si trovasse davanti
"Non può essere... ero convinto che la tua stirpe fosse stata sterminata tempo fa!"
Non ricevette altra risposta da lui, lasciò quindi che le loro armi continuassero a parlare. Si avventò su di lui per colpirlo ma non ebbe più fortuna degli altri due. Il misterioso guerriero estraè una seconda spada uguale alla prima e con essa bloccò la traiettoria della scimitarra nemica, così che l'esecutore dell'attacco rimase scoperto quando venne trafitto all'addome dalla spada avversaria. Anche il suo corpo perse la sua vita e cadde a terra.
L'assassino di quei tre combattenti ripose le sue spade all'interno del mantello da viaggio. Si vedeva che quelli non avevano mai visto combattere un possessore di katane. Indubbiamente erano armi molto più leggere e molto più facili da manipolare rispetto alle normali sciabole o alle pesanti scimitarre.
"Il mio cammino non conosce ostacoli. Vado dove il mio istinto mi porta, vago per appagare il mio solo desiderio di vendetta".
<center><b>Next Time:
<i>La strada del Vendicatore</i></b></center>
Avevo pensato a un sequel per questa fanfic, ma l'ispirazione che ho avuto per un'altra storia ha preso il sopravvento, e purtroppo ho il tempo necessario a portare avanti solo una fanfic. Ad ogni modo, grazie davvero per aver apprezzato così tanto questa storia, è una di quelle di cui vado davvero fiero ed è bello sapere che, a distanza di un anno, piace ancora così tanto :) grazie assai!
E'...E'...BELLISSIMO!Mi sta venendo da piangere per la felicità.Poco importa se sono morti,Naruto e Hinata sono e resteranno insieme per sempre!E poi loro figlio non poteva trovare un "tutore",se così possiamo definirlo,migliore di Gaara,che lo crescerà sicuramente bene(senti,so che la mia ti sembrerà un'idea folle,ma non potresti scriverne il seguito...voglio dire,il figlio di Naruto e Hinata cresce sotto gli insegnamenti di Gaara,quest'ultimo gli racconta dei suoi gen... Altro...
Ad ogni modo, grazie davvero per aver apprezzato così tanto questa storia, è una di quelle di cui vado davvero fiero ed è bello sapere che, a distanza di un anno, piace ancora così tanto :) grazie assai!