Libri e Film da libri
creata dalla serie "HARRY POTTER":
"DAL LETAME NASCONO I FIORI"
una fanfiction di:

Generi:
Sentimentale - Romantico - Commedia
Rating:
Per Tutte le età

Anteprima:
Una Herm/Draco, ovviamente! Spero solo di non annoiarvi... buona lettura!

Conclusa: No

Fanfiction pubblicata il 24/05/2010 21:57:18 - Ultimo inserimento 10/12/2010
 
ABC ABC ABC ABC



 PRIMO CAPITOLO: NATALE


Ma come sono finita in questa situazione? Accidenti a me! Se lo sapesse Harry... Se lo sapesse Ron...
MI faccio schifo da sola!
Come ho fatto a finire a letto con Draco Malfoy?!


- Ehi, tu, piccoletto, torna qui! Ti devo confiscare quella roba! -
Con il fiatone inseguo un ragazzino del primo anno che corre disperato, sperando di arrivare al suo dormitorio. Ha in tasca un oggetto comprato al negozio di quei Weasley: maledetto il giorno in cui hanno deciso di buttarsi nel mondo degli affari!
Scendo le scale in tutta fretta, con lo sguardo concentrato sulla schiena della mia vittima, per non perderla.
Con orrore scopro che si sta avviando verso il dormitorio di Serpeverde.
"Merda" mi trovo a pensare. Rallento un pò, indecisa se continuare a seguirlo o no.
Svolta l'angolo e sento un "oh, no!" uscire dalla sua bocca.
Non posso fare a meno di sorridere trionfante.
Con tutta calma lo raggiungo: la sua mente sta cercando di ricordare la parola d'ordine, cambiata durante queste vacanze di Natale.
Sì, sono le vacanze di Natale, ed io sono qua ad Hogwarts. I miei genitori hanno deciso di farsi un viaggietto da qualche parte, così mi hanno lasciata qui. Non che la cosa mi dispiaccia, anzi.
Avrò tutto il tempo di studiare e di godermi il dormitorio vuoto.
Anche Harry e Ron sono partiti: la famiglia Weasley più infiltrato stanno passando le vacanze nella Tana, a strafogarsi dei manicaretti preparati dalla signora Weasley. Hanno chiesto anche a me di andarci, naturalmente, ma ho rifiutato: preferisco stare a scuola, a godermi quei rari momenti di silenzio e di pace.
Rari, appunto.
Quei pochi ragazzini che sono rimasti hanno pensato bene di distrarsi dalle noiose giornate di Hogwarts con quegli stupidi oggetti venduti dai gemelli Weasley.
E il tipetto di Serpeverde che ho appena beccato stava tentando di ficcare una Pasticca Vomitosa nel bicchiere di una ragazza di Tassorosso.
- La tua corsa finisce qui. - ribatto trionfante.
Il ragazzino trema dalla testa ai piedi.
- La prego, non lo dica al professor Piton, sarebbe capace di espellermi! -
Rimango un pò sorpresa a questa affermazione: Piton è quello che è, ma non penso che arriverebbe addirittura ad espellere uno studente per degli innocui scherzi.
- Non lo dirò al professor Piton... Ma voglio quelle pasticche. -
Tendo la mano verso il ragazzo, sorridente. Non ho mai avuto molta pazienza con i marmocchi, quindi questo sorriso durerà non più di trenta secondi, se si rifiuta di consegnarmele. In tal caso, sono pronta a Schiantarlo e portarlo da Piton.
Con mano tremante mette la mano in tasca e tira fuori un sacchetto stracolmo di quelle maledette pasticche, e le appoggia sulla mia mano. Prontamente, le faccio sparire nella tasca interna della mia maglia.
- Molto bene. Dieci punti in meno a Serpeverde. La prossima volta che mi costringi a correre per tutto il castello, userò della magia illegale. Ma non ci sarà una prossima volta, vero? -
- S - sì, signora... -
Adoro quando mi danno del lei e mi portano rispetto. Mi sento quasi Draco Malfoy.
- Granger! Cosa ci fai nel mio territorio! -
Acc... Della serie "pensi al diavolo e spunta Malfoy", la persona in questione è davanti a me.
E' tanto bello quanto odioso: un giorno riuscirò a Schiantarlo, lo giuro su quanto ho di più caro al mondo.
- Sto punendo uno studente della tua Casa, cosa c'è di male? -
- L'hai detto tu stessa, Granger: è della mia Casa. Se c'è bisogno di punirlo, ci sono io... -
Sorride. Niente che si avvicini a qualcosa di affettuoso, comunque.
Il ragazzino del primo anno ci guarda con occhi adoranti: ovviamente adora Draco Malfoy, ma è stupito che qualcuno riesca a tenergli testa.
- Se lo punisci tu, fa prima ad andare ad Hogsmade e comprarsi il negozio Weasley! -
- Ovviamente no. Non gli permetterei mai di comprare un negozio di poveracci -
- Come osi! Quelli sono miei amici! -
Mi sto scaldando: me lo sentivo che non dovevo seguire quello stupido ragazzino.
Quest'ultimo, annusando aria di bufera, sussurra la parola d'ordine ed entra nel suo dormitorio.
- Sai cosa m'importa! A proposito, ho saputo che tu e il tuo amico pulcioso siete insieme! La Triade non ne risentirà? -
Ovviamente si riferisce a Ron. Io e lui stiamo insieme da poco, ma a quanto pare la notizia è arrivata pure alle orecchie della Serpe.
- Non ti preoccupare dei miei amici e dei fatti miei, Malfoy! Preoccupati per te stesso, piuttosto! -
Molto serio, vedo che si avvicina, cominciando a diminuire la distanza tra noi. Tiro subito fuori la bacchetta dalla tasca, pronta.
- Cosa vuoi fare, Granger? Vuoi Schiantarmi? - comincia a ridere sprezzante.
- Malfoy, sai pure leggere nel pensiero? -
La sua risata si arresta di colpo, e comincia a fissarmi, continuando ad avvicinarsi.
In un altro caso avrei notato che non avesse tirato fuori la bacchetta, ma adesso non me ne curo. Sono impegnata in una silenziosa gara di sguardi con la serpe.
- Cosa direbbe la Mcgranitt se sapesse che la sua studentessa modello Schianta uno studente? -
Gli punto la bacchetta alla gola, per fargli capire che più di quei centimetri non può avvicinarsi. E' maledettamente vicino. I nostri nasi quasi si sfiorano.
- Avrei un posto d'onore nella sala dei trofei, perchè avrei Schiantato il figlio di un Mangiamorte -
Per un attimo il suo viso si trasforma: si riempie di dolore, di colpa.
Ma dura solo un attimo.
Il suo viso torna sprezzante e altezzoso.
- E se io ti Schiantassi, penso che mio padre sarebbe fiero, perchè ci sarebbe una Mezzosangue in meno... -
Bingo. Ha centrato in pieno. I miei occhi si velano un poco, ma li strizzo. La morte, piuttosto che piangere davanti a lui.
- Sei una serpe brutta e schifosa. Vorrei Schiantarti all'istante... - gli sussurro a pochi millimetri dal suo viso.
Chissà perchè, ma questa vicinanza mi mette molto a disagio.
- E se fossi io a schiantare te? E non intendo l'incantesimo... -
Per un attimo spalanco gli occhi, ma non ho il tempo di pensare a niente.
Mi fa cadere la bacchetta con uno schiaffo, una sua mano mi prende i capelli e li stringe forte. L'altra mi prende per la vita, davvero poco delicatamente. La pochissima distanza che rimaneva tra noi viene azzerata completamente dalle sue labbra premute sulle mie.
Non riesco più a pensare a niente: io e Malfoy ci stiamo baciando. E che bacio!
Vorrei fare e dire un sacco di cose in questo momento: vorrei prendere la mia bacchetta e fargli molto male, un Cruciatus o qualcosa del genere, vorrei staccarmi e mollargli un pugno sul naso, come quello di qualche anno fa. Sarei corsa da Ron a piangere, lui e Harry si sarebbero infuriati e sarebbero andati a dargli una bella lezione.
Ma chissà perchè, il mio cervello in quel momento si spegne: sto baciando Draco Malfoy, e ne sono pienamente consapevole.
Sento che il braccio stretto attorno alla mia vita mi spinge contro il freddo duro di marmo. Le sue mani prendono le mie e le portano sopra la mia testa.
Il mio cuore sta per uscire dal petto.
Senza prendere neanche un secondo di fiato, si avvicina al mio corpo con il suo.
Sotto il maglione, sento i suoi muscoli perfetti, il suo addome forte, e ho paura che lui possa sentire il battito del mio cuore.
Involontariamente alzo leggermente la gamba, scoprendone una parte, per via della gonna. Lui non se lo lascia sfuggire.
Lascia andare una mia mano, che si posa prontamente sul suo petto possente.
Il suo braccio libero aiuta la mia gamba ad alzarsi ancora un pò, fino a che le nostre intimità entrano in contatto, sfiorandosi.
A quel punto capisco che stiamo andando oltre. Il mio cervello si riattiva, pensando ad una moltitudine di cose che potrebbero succedere se mi lasciassi andare.
Potrebbe passare qualche studente in questo esatto momento, o peggio ancora... dei professori.
A quella parola, lo spingo bruscamente via da me.
Mi liscio la gonna e mi sistemo la maglietta stropicciata dal troppo contatto.
Lui non si prende neanche la briga di sistemarsi, e si lecca le labbra.
- Non male, Granger. Niente affatto male... -
E ride sprezzante. Mi avvicino a lui per tirargli uno schiaffo.
- Anche questo non era male, vero? - sibilo.
Un segno di cinque dita fa bella mostra di sè sulla sua guancia destra.
- Se pensi che sia una qualunque di quelle puttanelle che ti fai ogni giorno...Bè, cambia preda, perchè io sono occupata... -
Mentre me ne vado, sento che lui ride.









Sdraiata sul mio letto, nel silenzio del mio dormitorio, ho la possibilità di riflettere.
Provo a giustificarmi, inventando qualunque scusa idiota che mi possa venire in mente: che lui mi ha Incantato, nel senso dell'incantesimo, che ha usato la Maledizione Imperius, che di certo non l'ho fatto perchè mi piace Malfoy...
E' inutile che provi a giustificarmi: ho baciato un Mangiamorte, tradendo non solo Ron, ma anche Harry.
Dopo tutto quello che ci ha fatto, io lo bacio.
Magari adesso penserà che se ogni volta che mi insulta riceverà un bacio come quello, magari penserà di ferirmi fisicamente per ricevere...
Cancello queste supposizioni prima che possa arrivare a quella parola.
Improvvisamente sento che i vestiti che ho indosso mi stanno troppo stretti. Li tolgo furiosamente, fermandomi un attimo ad annusarli: sanno proprio di lui. Dei suoi vestiti. Del suo profumo forte ed irresistibile.
Così, in sola biancheria, mi addormento esausta, senza neanche scendere per la cena.
I miei sogni sono tormentati da occhi di ghiaccio e capelli biondissimi e morbidi.
Di urla di dolore e da Mangiamorte.
Nel mio sogno assisto alla trasformazione di Malfoy come Mangiamorte. Ma non c'è assolutamente il viso che mi immaginavo avrebbe avuto Malfoy per quell'occasione.
E' un viso assolutamente stravolto. Con quegli occhi di ghiaccio guarda nella mia direzione e chiede disperatamente il mio aiuto. Un urlo muto.
Mi sveglio con la fronte madida di sudore.
Certo, ovviamente questi sogni li faccio a causa di quel piccolo incidente di poco prima.
Assonnata, lancio un'occhiata all'orologio: le 20.35.
Ormai la cena sarà saltata, ma il mio stomaco non lo vuole accettare.
Mi vesto velocemente con i primi abiti che trovo, mi ravvivo i capelli in modo che si possano esporre alla luce del sole senza che la gente rimanga pietrificata, e scendo le scale, pregando che sia rimasta qualche briciola.
Per strada incontro la Mcgranitt.
- Granger! Sei in ritardo! La cena sta quasi finendo! Dobbiamo dare alcuni annunci, sbrigati! -
Sospirando di sollievo, corro trafelata verso la Sala Grande.
E' davvero deprimente vederla così vuota: le uniche persone che occupano i tavoli sono Cho Chang, vecchia fiamma di Harry, e qualche ragazzo di Corvonero, qualche timida ragazzina di Tassorosso e un ragazzone del quarto anno, sempre di Tassorosso. Non voglio neanche voltarmi per vedere se c'è lui. Ma alla fine mi costringo a cercarlo con lo sguardo: eccolo, e anche lui mi guarda, sempre con quello sguardo tra il malizioso e lo sprezzante. Batte con la mano sul posto vicino al suo, probabilmente una richiesta muta di sedermi vicino a lui.
Lo mando a quel paese con un gesto poco femminile e mi siedo nella mia tavolata personale. Sì, sono l'unica Grifondoro.
Il cibo appare magicamente davanti ai miei occhi. Mangio silenziosamente la mia porzione.
- Granger, non mi sembra proprio un gesto femminile quello che mi hai fatto poco fa... -
Draco Malfoy si siede nel posto accanto al mio.
- Qualcuno ti ha dato il permesso di sederti nella tavolata dei Grifondoro? -
Scoppia a ridere.
- Questa è la tavolata della Granger! Ci sei solo tu! -
- Senti che parla... -
Ci zittiamo all'improvviso quando vediamo i professori che si alzano.
Il leggero brusio che c'è nell'aria si spegne.
La Mcgranitt si schiarisce la voce ed inizia: - Allora... Cari studenti, fino alla fine delle vacanze di Natale voi resterete nel castello da soli, perchè noi professori abbiamo commissioni urgenti da sbrigare... -
Il brusìo cessato prima riprende, più forte. Le ragazzine di Tassorosso si guardano eccitate: probabilmente pensano già ad una mega festa di quattro gatti, con un fiume di alcool.
- ...Ma vi lascerò alle cure degli unici Prefetti rimasti...Malfoy e Granger, alzatevi -
Rimane sorpresa anche lei nel vedere che siamo seduti vicini. Ci alziamo insieme.
- Loro faranno le veci dei professori, metteranno punti come li toglieranno. Naturalmente per qualunque problema possa creare qualcuno di voi, Malfoy e Granger non ci penserannno due volte ad espellere le persone in questione... Al mio ritorno mi aspetto che del castello sia rimasto molto più che qualche granello di polvere! Sono stata chiara? -
- Sì, professoressa Mcgranitt - ripetiamo tutti in coro.
- Bene...Malfoy, Granger, venite nel mio ufficio, dobbiamo sistemare le ultime cose... -
Con la morte neglio occhi, seguo la mia prof preferita nel suo ufficio.
Solo all'idea di badare ad un gruppetto di marmocchi con gli ormoni a mille mi nausea.
Ma mi nausea di più l'idea di fare coppia con Malfoy.




- Non voglio nessuna festicciola, non voglio che giri alcool nè tantomeno fumo, se qualcuno viene sorpreso in atteggiamento inequivocabile, siete autorizzati e punire. Sono stata chiara? -
- Chiarissima, professoressa Mcgranitt - rispondo da brava studentessa.
Lancio uno sguardo a Malfoy: è appoggiato al freddo muro del castello esterno, a braccia conserte, con lo sguardo perso.
- Malfoy, presumo che tu non abbia sentito niente di quello che ho detto - esclama sarcastica la Mcgranitt.
Malfoy punta i suoi occhi di ghiaccio sulla professoressa.
- Niente feste, niente sballo, niente alcool, niente sesso... E' stata cristallina, direi -
- Malfoy, non usare questo linguaggio di fronte ad una signorina! - ribatte indicandomi.
- Professoressa, la sua studentessa modello impreca più di un camionista ubriaco, quando è da sola -
Sento il sangue fluire nelle guance, e mi prudono le mani, mentre l'istinto di uccidere Malfoy si fa strada dentro di me. Più del solito.
La Mcgranitt alza gli occhi al cielo, mormora un "la vedo molto dura", prende le sue valigie e monta sulla sua scopa.
E' incredibile come un pezzo di legno regga un peso consistente come quello della mia professoressa preferita.
- E mi raccomando, cercate di andare d'accordo! - urla ormai a parecchi metri da noi.
- Non si preoccupi, professoressa! Ci divertiremo! - urla di rimando Malfoy.
Un lungo brivido mi percorre la schiena: cosa potrebbe intendere lui per "divertimento"?
Il mio sguardo corre fino alla figura minuscola della professoressa che sparisce tra le montagne.
Per un attimo spero che torni indietro, perchè si è dimenticata qualcosa, o meglio ancora, torni indietro perchè non riesce a stare lontana dalla sua allieva preferita...
Ok, forse la mia immaginazione sta un pò volando.
Mi prende il panico: non sono pronta! Non voglio badare a una trentina di ragazzini con gli ormoni impazziti, pronti a farmi perdere la pazienza e a mandarmi al San Mungo, reparto Malattie Mentali.
Ma soprattutto mi terrorizza il fatto di essere in un castello... da sola con LUI.
- Granger, seguimi, qualcosa mi dice che troveremo delle sorprese dentro il castello -
Detto questo, ci avviamo nel castello.
Una volta nell'atrio, noto un gruppo di persone, probabilmente tutto quello che è rimasto di Hogwarts, ad aspettarci.
Perchè ho una bruttissima sensazione?
- Malfoy - saluta un ragazzone di Tassorosso. Ha delle spalle enormi e dei capelli ispidi, tagliati malamente.
- Kenyts - ricambia il saluto Malfoy.
- Allora...vorremmo proporti un accordo -
- Sono tutto orecchie - sorride.
Io rimango basita: lui sa già cosa gli devono chiedere!
- Vorremmo fare una festa, stasera...è già tutto pronto, c'è... - mi lancia uno sguardo - lo sballo... vorremmo solo festeggiare il Natale come si deve... -
- Il problema è che stasera non è Natale! - ribatto stizzita.
Malfoy mi zittisce con una mano.
- E cosa ne ricaviamo noi? -
- Ovviamente, se dovesse saltare fuori qualcosa, noi ci prenderemo la colpa di tutto... Diremo che vi abbiamo fatto qualche magia illegale o roba simile... -
- Ma come faccio ad assicurarmi che manterrete la parola? -
- Useremo il Voto Infrangibile... ci stai? - domanda Kenyts, allungando la mano.
Il sorriso di Malfoy risponde a tutte le domande: sta per allungare la sua mano, ma io la blocco.
- Fermi un pò! Fino a prova contraria, sono anche io un Prefetto, e non sono assolutamente d'accordo su questa festa! -
Un mormorio giunge dalle spalle di Kenyts: qualcuno borbotta "lo sapevo che rompeva".
- Bene Granger, grazie per avermi deliziato della tua opinione. Ora, con il Voto Infrangibile... -
- NO! - urlo.
Malfoy sbuffa portandosi una mano tra i capelli: resisto all'impulso di saltargli addosso solo perchè siamo in disaccordo.
- Granger, non ho una pazienza infinita...cosa vuoi? -
- Io vieto assolutamente questa festa. E Malfoy - dico, soffocando una sua protesta - Tu sarai il primo a finire dalla Mcgranitt..chissà se prima ti toglierà il distintivo e ti sbatterà direttamente fuori da scuola... -
Bingo. Malfoy rimane a bocca aperta.
Il gruppo di persone scoppia in un miscuglio di proteste: Kenyts stringe i pugni e ulula "non è giusto!".
- Signori, potete scusarci due minuti? Devo divergere con la mia collega su questo spinoso argomento di business -
Il gruppetto è affascinato da come Malfoy abbia messo insieme tante parole intelligenti in una sola frase. Per sua sfortuna, sono intelligente quanto lui, e so che ha messo insieme le prime parole che gli capitavano a mente.
Mi prende per un braccio e mi trascina in uno stanzino delle scope.
Mi ci spinge dentro, per poi entrare lui, chiudendosi la porta alle spalle.
Nello spazio angusto e minuscolo, mi sento davvero a disagio.
- Malfoy, non è uno scherzo divertente, sai? - ribatto, stizzita.
- Sssh... Chi ha detto che è uno scherzo? -
Posa un suo dito sul mio collo, accarezzandolo delicatamente.
- Malfoy... non... toccarmi... - boccheggio. Ma, nonostante questa debole minaccia, lui non mi ascolta, ed io me ne vedo bene dal ripeterlo.
- Granger... non fingere con me... io so... che sotto questo bel faccino pulito da studentessa modello... - Il suo dito finisce sul mio viso, e continua ad accarezzarmi.
- C'è una Hermione che non ha mai visto nessuno... Che nessuno conosce... nè i tuoi amici... nè la Triade... nè i professori... neanche te stessa... -
Si avvicina e piega il suo viso sul mio collo. Comincio ad ansimare.
Mi soffia leggero sulla pelle.
- Sotto questa corazza... c'è una donna... capace di amare... di provare passione fisica... non sei solo un topo da biblioteca... sei... una leonessa...pronta ad uscire fuori... e queste vacanze ti potrebbero servire... -
Tra una parola e l'altra mi bacia delicato la spalla. Improvvisamente il mio maglione diventa troppo stretto per tenerlo su ancora.
- Io ti potrei... aiutare... posso farti provare cose... che neanche Lenticchia ti ha... -
Si blocca sapendo di aver rovinato l'atmosfera parlando di Ron.
Lo spingo via da me.
- Non sai niente di quello che io e Ron facciamo nell'intimo... -
Scoppia in una risata.
- Posso immaginarlo...schiappa com'è, il massimo che può averti fatto è darti un bacio con la lingua! -
Non posso dargli torto. Non mi ha mai toccato, appena sentiva che la sua mano arrivava in qualche punto caldo, la ritraeva imbarazzato.
Il mio silenzio basta a fargli capire che ha ragione. Gli passo affianco per andare ad aprire la porta.
- La festa si fa... ma porrò delle condizioni e tu, serpe, mi dovrai appoggiare...chiaro? -
- Sì, Granger! -
Le mani sono troppo scivolose, non riesco ad aprire la porta.
Poco prima che la serratura scattasse, Malfoy riazzera la distanza tra noi, posizionandosi alle mie spalle.
- Ti dico solo una cosa, Granger: stai molto attenta quando vai in giro per i corridoi da sola...qualcuno potrebbe approfittarne... -
So perfettamente che non è una minaccia, è più...un invito.
Apro la porta annaspando. Fintamente incurante, mi ravvivo i capelli.
Gesto notato da tutti, che trattengono le risate solo per non scatenare la mia ira.
- Allora... io e il mio collega abbiamo diversi modi di vedere questa festa... - dico imbarazzata, sentendo la sua presenza al mio fianco.
Sospiro: non è da me rimangiarmi quello che penso.
- Potete fare la festa -
Un boato di gioia esplode nell'atrio: chi si abbraccia, chi ride come un matto, chi si stringe la mano.
- MA... - cerco di sovrastare il rumore.
Il boato si spegne all'istante.
Qualcuno in fondo borbotta "lo sapevo che rompeva". Se becco il simpaticone...
- Pongo delle condizioni, e Malfoy mi appoggia in pieno... vero? -
Lo guardo provocatoria, sperando di incutere timore. Inutilmente, ovvio.
- Basta che non li fai diventare preti e suore! - sogghigna.
Gli faccio la linguaccia.
- Allora...la festa non deve durare più dell'una. Per quell'ora passerò per le camere (abbiamo il permesso di entrare negli altri dormitori) e se becco qualcuno in un letto che non è il suo, verrà mandato immediatamente dalla Mcgranitt. Punto secondo: non mi interessa quando vi addormenterete, ad un certo orario io vi sveglierò, e pulirete tutto il casino fatto... d'accordo? -
- Se è tutto, possiamo anche accettarlo - sorride Kenyts tendendo la mano.
- Non ho finito - ribatto.
Seccato, ritira la mano.
- Se qualcuno sta malissimo, chiami uno di noi due, vi cureremo...ok? Naturalmente limitatevi col fumo e l'alcool... ho finito -
Kenyts tende la mano verso di me sorridendo
- Affare fatto -
Gliela stringo, mentre Malfoy formula l'incantesimo del Voto Infrangibile. Una volta terminato, sospiro e dico: - Bene, buona festa..Malfoy, qualcosa da dire? -
Ci pensa un pò, poi dice: - Ragazzi, inizia lo sballo. -
Un urlo di gioia inonda l'atrio, poi il gruppetto di persone si dirada: tutti si andranno a preparare per la festa.
- Malfoy, tu vai alla festa? -
- Ovviamente, donna... tu no? - mi guarda con finto orrore.
- Ovviamente no, uomo... devo finire i compiti... - bugia. Li ho finiti da qualche giorno, ma non mi va di agghindarmi e di andare ad una festa di ormoni impazziti..inclusi i miei.






Lo giuro, ci sto provando, a concentrarmi su questo maledetto libro, ma non ci riesco.
La mia mente viaggia al galoppo: sarà già iniziata la festa? Non oso vedere l'ora.
Girerà tanto fumo e tanto alcool? Spero almeno che Malfoy stia attento.
E nel momento in cui penso a Malfoy, ripenso ai nostri ultimi due incontri tutt'altro che spiacevoli.
Cosa gli salta per la testa? Quale tarlo gli sta divorando il cervello?
Insomma, io sono proprio ciò che lui non sfiorerebbe neanche con il pensiero: una Mezzosangue, una Sanguesporco, figlia di genitori Babbani.
E allora io mi chiedo: perchè?
Sdraiata sul mio letto in pigiama leggero, a causa del gran caldo, nonostante sia inverno inoltrato (forse la Mcgranitt pensava che saremmo morti di freddo?), i capelli sono distesi scompostamente sul cuscino.
Mi porto un braccio sugli occhi, provando a prendere sonno. Ormai non provo neanche più a leggere lo stupido libro di cui non so neanche il nome.
Mi ero appisolata solo da qualche minuto, ma nel mio stato di dormiveglia sento che qualcuno bussa alla porta.
Non ho le forze necessarie per alzarmi, senza contare che sono in uno stato pietoso.
Ron mi vorrà chiedere ancora i compiti di Pozioni...
Un momento, Ron è in vacanza, e nel dormitorio di Grifondoro non c'è nessuno, se non la sottoscritta, quindi chi è che bussa?!
Mi rizzo a sedere, improvisamente sveglissima.
Frugo nella tasca del mio paio di jeans in ricerca della bacchetta, e mi alzo in piedi.
Vestita del mio micropigiamino, decido che se fosse un Mangiamorte, non baderebbe molto al mio abbigliamento.
Per un attimo fisso la mia mano, appoggiata alla maniglia della porta.
Prendo un respiro profondo.
Apro la porta all'improvviso e punto la bacchetta sulla gola dell'avversario.
Il problema è che non è un avversario. E' Draco Malfoy.
Ed è...è... in questo momento trovare qualche parola per descriverlo risulterebbe un insulto.
Pantaloni da sera neri, camicia bianca come la sua pelle, per metà aperta. Una lunga collana con una croce fa capolino sul suo petto muscoloso.
I capelli sono stati appena scompigliati dalla sua mano, perchè l'effetto è sensazionale.
Mi perdo nei suoi occhi azzurri.
- Granger, non hai nient'altro da metterti? Anche se devo ammettere che così va più che bene... - dice sogghignando.
Posa una spalla sulla porta, incrociando le braccia.
Improvvisamente mi ricordo di come sono vestita: anzi, svestita. I capelli poi, saranno orrendi!
Corro alla ricerca di qualcosa di decente da mettermi, lasciando la porta aperta, stordita dal suo profumo.
Mi piego per cercare una maglietta lunga, le mie preferite.
Ad un certo punto, Malfoy mi prende per i polsi e mi avvicina a lui.
Le mie braccia sono bloccate dalle sue mani forti.
Questa strana posizione delle braccia mi fa ansimare leggermente.
- Granger, ti do due opzioni. Vuoi sentirle? -
- S - sentiamo.. - sussurro tentando di mantenere un tono fermo, inutilmente.
- O adesso ti vesti in modo decente e andiamo alla festa... -
- O? - domando, anche se ho paura della risposta.
- O... stiamo qua e continuiamo il discorso che avevamo intrapreso prima nello sgabuzzino, e stamattina nel mio corridoio... -
Deglutisco. E' una scelta difficile: se vado alla festa, succederà qualcosa, lo sento. Se rimango in camera con lui... Sarebbe anche peggio.
Lo fisso negli occhi. Sono assolutamente stordita da quello sguardo così profondo.
Si avvicina alle mie labbra e sussurra: - Ci impieghi troppo a scegliere, Granger. Decido io per te... -
Sbatte la porta con un calcio, con la bacchetta la chiude a chiave e mi mette un dito sulle labbra, per tacere.
Ma non avevo bisogno del suo dito per stare zitta, ovviamente.











Il sole tiepido del mattino mi scalda la schiena nuda. I miei capelli sono posati disordinati sul cuscino. Uffa, non voglio svegliarmi, ho sonno...
Apro gli occhi piano, cominciando a distinguere la mia stanzetta: il letto a baldacchino, la mia valigia con tutti i libri, i miei vestiti sparsi per la camera.
Una leggera pressione vaga sulla mia schiena, facendomi provare i brividi. Ma chi è che ha il tocco così leggero?
Come un flash, nella mia mente riaffiorano le immagini della notte precedente: il suo tocco delicato, il suo sguardo fisso sul mio, i suoi gemiti, seguiti dai miei. Le mie unghie conficcate nella sua schiena, i nostri bacini a contatto...
Mi metto a sedere, con gli occhi spalancati.
Mi si presenta a fianco uno degli spettacoli più meravigliosi che la mia insulsa vita da studentessa abbia mai visto: Malfoy a petto nudo, coperto per il rotto della cuffia, appena sotto il ventre.
E' sdraiato di lato: si tiene la testa con una mano, il gomito appoggiato sul materasso.
- Buongiorno... - sussurra avvicinandosi.
Mi alzo in piedi e mi copro con un asciugamano.
- Come..come hai fatto a convincermi?! - esclamo puntandogli il dito contro.
Mi guarda sorpreso: forse è la prima volta che Draco Malfoy viene preso alla sprovvista.
- Non ho convinto proprio nessuno! Siamo stati a letto insieme, e tu eri consenziente! -
Sto tremando dalla testa ai piedi: come ho potuto farlo?
- TU... tu devi avermi fatto qualcosa...un Imperius, o qualcosa del genere... - sussurro guardandolo con astio.
Si alza e si stiracchia, come mamma l'ha fatto.
- E, per favore, copriti! - urlo lanciandogli un asciugamano.
Se lo lega intorno alla vita, poi prova ad avvicinarsi.
- STAI LONTANO DA ME! - urlo puntandogli la bacchetta al petto, presa prontamente dal comodino vicino al letto.
- Stanotte non la pensavi così... - sogghigna sprezzante. - Continuavi a dire qualcosa tipo "oh, Draco" seguito da molti gemiti! -
Il suo sguardo non è lo stesso di stanotte. Stanotte mi guardava...adorante. Come se fossi l'unica donna per lui.
Gli tolgo la bacchetta dal petto, mi avvicino e lo guardo.
- Neanche tu mi guardavi così stanotte... o forse me lo sono solo immaginato? - sussurro.
Non lo sto dicendo per provocarlo: mi ha davvero ucciso, guardandomi così.
Il suo sguardo si trasforma: ritorna quello che aveva quando mi guardava.
- Malfoy... - dico, facendo finta di non notare il suo brivido - Cosa abbiamo fatto? ..Insomma, io e te non ci siamo mai sopportati. Volevi una botta e via? -
A mano a mano che parlo, le mie parole cominciano ad avere un senso: ecco perchè...ecco perchè...
Lo uccido con lo sguardo: lui arretra.
- Tu mi hai usata...volevi...solo una scopata natalizia! - urlo cominciando a raccattare le sue cose.
- No, Hermione, sei completamente fuori strada! -
Neanche mi accorgo che mi ha chiamata per nome, come ha fatto tutta la notte, sospirandolo al mio orecchio.
- ZITTO! Bè, se pensi di avere anche quella di Capodanno, per onorare il famoso proverbio, puoi anche scordartelo! E adesso, esci di qui... - sibilo.
Raccoglie le sue cose con la morte negli occhi, poi mi da le spalle.
Ad un certo punto si gira e ride in modo sprezzante.
- Granger, sei proprio una Mezzosangue acuta! Però dovevi accorgertene prima! Ormai è tardi! Ti sei venduta a me, il successore di Lucius Malfoy, futuro Mangiamorte! -
- VIA DI QUI!!! - grido.
Chiudo la porta con un colpo di bacchetta.
Sono al centro della camera, tra i miei vestiti sparpagliati, con gli occhi fuori dalle orbite.
Mi accascio a terra, con lo sguardo fisso sulla porta appena chiusa.
Mi porto le mani sul viso e scoppio in lacrime.




...Continua nel prossimo capitolo


 
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