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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: GAY AND THE CITY II
Genere: Sentimentale, Commedia
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: Yaoi
Autore: black-out galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 31/03/2011 17:41:33 (ultimo inserimento: 27/04/11)

Tornano i boys di New York, con nuove avventure e nuovi amori. Chi ha amato la prima seria, gradirà anche la seconda
 
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BABY LOVE CHILD
- Capitolo 1° -

Sono passati otto mesi da quel week-end all’Oliver Mason Week.
La seconda stagione di Gay and the city, ricomincia proprio qui. Un inizio pieno di novità è alle porte.
Vediamo i nostri personaggi di nuovo alle prese con le loro storie… avventure...
Tutti i personaggi sono maggiorenni.
Piccolo Avviso: Per chi non avesse letto la prima stagione, avviso che la mia fic è scritta appunto, proprio come fosse un telefilm. Con alcune situazioni originali ed altre ispirate dalle serie televisive: Queer as Folk, e the L Word.

BABY LOVE CHILD:

Buonasera amore mio.
Erano le sei del pomeriggio, e Dave si diresse esausto verso la cucina, dove Tato stava lavorando operoso.
Tato guardò il suo fidanzato e sorrise – Zucchero! –
Dave sorrise – Che c’è? –
Tato sorrise – E tu che vuoi? Sto facendo la lista della spesa…e manca lo zucchero –
Dave fece girare Tato.
I due si baciarono.
Dave osservò la cucina e sorrise – Vediamo…farina, zucchero, cacao, panna, rossi d’uovo…Sei matto? Mi vuoi uccidere? –
Tato sorrise seducentemente – Di cosa ti preoccupi? Sei in splendida forma. E poi, considera che il notevole dispendio d’energia che stai per affrontare… Ti permetterà di goderti il mio Sufflè –
Dave sorrise – Dispendio d’energia? Cosa intendi? –
Tato rispose – Te lo mostro subito… –
I due si baciarono con passione, e Tato andò a togliere la giacca di Dave.
Il biondo era esausto, dopo un turno di sette ore come infermiere, ma… Bisognava approfittare.
Proprio sul più bello, il telefono squillò.
Tato andò a rispondere.
Dave lo raggiunse, quando…vide l’espressione meravigliata e stupita del compagno.
Tato disse – Sì. Sì…abbiamo capito…Certo! Subito! Oh mio dio!!! –
E attaccò.
Dave gli chiese – Cosa è successo? –
Tato rise – Succede che stai per diventare papà!!! –

Dave corse verso Tato e lo abbracciò.
I due si baciarono con passione.
Dave era commosso.
Il suo bambino…Stava per nascere!
Dave guardò Tato e disse – Mi cambio. Tu intanto avverti il gruppo! –
**

Ahio –
Un ragazzo guardò Javier e sorrise – Per una settimana, mettici della vasellina, e coprilo. La pelle deve riposarsi –
Alex ironizzò – Bene. Tanto la vasellina ce l’abbiamo già in casa –
Javier rise – Continua a fare lo spiritoso, che tanto adesso è il turno tuo –
Poi i due si baciarono.
Alex sollevò la maglietta a Javier ed eccolo. Un tatuaggio. La pelle intorno era ancora arrossata.
Il tatuaggio era una specie di simbolo Maya, che significava “Amore”
Alex sorrise – E’ bellissimo –
Javier arrossì.
In fondo l’aveva scelto lui. Aveva scelto un simbolo Maya perché suo Nonno, come diceva sempre sua madre, era una sorta di guaritore Maya.
Alex si tolse la maglietta e si sdraiò sul lettino.
Il ragazzo, che era pieno di piercing, e tatuaggi, cambiò gli aghi e si avvicinò.
Javier sorrise – Ora vediamo quanto fai lo spavaldo –
Il ragazzo rise – Un’altra coppia di gay uniti nel tatuaggio, vero? –
Alex rise – Sì, ma almeno noi non ci siamo tatuati i nostri nomi –
Javier continuò – Sì, quella è una cosa F.A.M –
Il ragazzo chiese – F.A.M? –
I due risposero all’unisono – Fino Alla Morte –
Dopo mezz’ora, il cellulare di Alex squillò, e Javier rispose.

**
George e Devon, erano al Fallo’s, a farsi un aperitivo.
Devon sgranocchiò un arachide, e poi bevve un sorso del suo Martini.
George guardò Devon e sorrise – Ascolta…Posso chiederti una cosa? –
Devon sorrise – Certo, dimmi pure –
George sospirò – Allora…metti che Max scriva un articolo, uno dei suoi…e ti chieda il suo parere. Ma a te non piace molto. Come glielo fai capire, senza farlo rimanere male? –
Devon sorrise – Perché ti fai tutte queste seghe mentali? Comunque io glielo dico e basta. Tra me e Max funziona così. Ci diciamo tutto senza troppi problemi. E comunque finora non ne ho mai avuto bisogno. Il mio ragazzo è un genio –
George sbuffo, abbassando lo sguardo – Sai, Ben ha scritto un romanzo. E me lo ha fatto leggere. Capisci? La prima persona a cui lo fa leggere! E mi ha chiesto un parere sincero! Il problema è che io l’ho letto, ma non mi è piaciuto molto…Cioè lo trovo troppo lento in molte parti, e il personaggio principale non è sufficientemente sviluppato. Però non posso dirglielo. Lo ferirei –
Devon scosse la testa – Invece devi dirglielo. Digli quello che pensi del suo libro. In fondo è una critica costruttiva no? Come dite voi intellettuali! –
George obbiettò – Sì, però…capisci? Io sono il suo fidanzato! Io dovrei essere sempre dalla sua parte –
Il castano sorrise – Meglio che lo sappia da te piuttosto che da qualcun altro –
George annuì – Forse hai ragione. Dovrò trovare un modo adatto per…–
Devon lo interruppe – Oh guarda. Quando parli del diavolo…Non è Ben quello che è appena entrato? –
Ben raggiunse i due amici e George assunse un’espressione molto stupita – Amore! Come mai sei qui? Pensavo che avessi lezione oggi! –
Ben baciò George poi sorrise – Sì, ma ho un po’ di tempo libero. Allora ho pensato di unirmi a voi, se la cosa non vi dispiace –
Devon rise – A me non dispiace –
Ben guardò George e chiese – Allora, hai letto il mio libro? –
George si bloccò…ricambiò lo sguardo entusiasta di Ben e sorrise – Veramente…sì….l’ho finito! –
Ben chiese – Come ti è sembrato? –
George guardò Ben…e la sua espressione così ingenua e soddisfatta…Lo fece tentennare. Come poteva far restare male l’uomo che amava?
George sorrise – Mi è piaciuto molto. Sei bravo come al solito –
Ben sorrise – Sono contento che ti sia piaciuto –
Devon rise e disse sottovoce – Codardo… –
Poi diversi cellulari squillarono.
Quello di George e quello di Devon.
I due si guardarono.
Devon premette il tasto verde, e dopo qualche secondo…
George e Devon si guardarono con la bocca spalancata
**
Il gruppo era riunito nella sala d’attesa del reparto maternità.
Tutti tranne…Dave e Tato, il che era abbastanza paradossale.
Ben guardò gli altri e disse – Forse non dovrei essere qui. La cosa riguarda più voi che me –
Flo, che si divideva tra la sala parto e la sala d’attesa guardò Ben e disse – Non dire stupidaggini Ben. In casi come questi, serve il sostegno di TUTTA la famiglia allargata –
Max sorrise – Certo che se questo bambino prende la pelle e le labbra di Darla, e gli occhi e le deliziose orecchie a conchiglia di Dave… verrà su un gran figo! –
Una amica di Darla e Flo disse seccata – Potrebbe anche nascere femmina –
Alex ironizzò – L’importante è che non diventi etero. Ma a questo ci pensa lo zio Alex –
Javier rise – Non ti ci vedo molto a fare lo zio –
George guardò i due e chiese – Allora? Com’è? –
Ben chiese – Com’è cosa? –
Devon rispose – Il tatuaggio che si sono fatti i due pappagallini –
Alex sbuffò – Se volete ve lo facciamo vedere, ma non chiamateci mai più così –
Javier guardò il gruppo – Alex odia i vezzeggiativi –
I due alzarono le magliette, si tolsero le bende, e mostrarono i due tatuaggi, identici, e allo stesso posto.
In quel momento arrivarono di corsa Dave e Tato.
Max rise – Alla fine ce l’avete fatta. Se aspettavate ancora un po’…potevate accompagnarlo all’asilo –
Tato guardò Dave e commentò acido – E’ colpa sua, che ha voluto fermarsi dal fioraio per forza –
Dave rispose per le rime – Non posso neanche regalare un mazzo di Gardenie e Gerbere, alle madri di nostro figlio? –
Una donna, amica di Flo e Darla sorrise – Ottima scelta. Le Gardenie significano “prosperità e felicità” –
Alex ironizzò – Ma le lesbiche non erano famose per NON avere il pollice verde? –

Flo uscì dalla sala parto.
Indossava un camice, e una cuffia.
Si diresse verso il gruppo di amici, e sorrise – Ancora niente. Le contrazioni sono iniziate da un pezzo, ma… –
Dave e Tato andarono verso di lei, con il mazzo di fiori e sorrisero – E’ questione di tempo –
Flo rise – Finalmente ce l’avete fatta. Dovreste sentire Darla. Non sembra più lei, per quanto impreca –
Una ragazza, vestita in modo molto etnico, era inginocchiata sul pavimento con le mani consunte al petto dicendo – Sto cercando di alleviare il suo dolore –
George guardò Javier – Vedi tesoro com’è strano il mondo delle donne? –
Flo sbuffò – Ma possibile che non riuscite ad essere seri?! Dave, se tu vuoi puoi anche entrare, ma devi cambiarti –
Dave guardò Tato, e lui annuì.
Poi si baciarono dolcemente.
E così il biondo entrò in sala parto.
**
Ancora alcune ore.
Ormai la fase di entusiasmo iniziale era passata, e tutti non vedevano l’ora che o Flo o Dave uscissero da quella stanza.
L’unica cosa che sapevano, è che mai la nascita di un bambino era stata attesa e festeggiata come quella del bambino dei quattro genitori.
Metà clientela dell’Hippie Hour era lì fuori ad aspettare.
Javier si stava facendo leggere la mano da una amica delle due.
La ragazza toccava la mano del latino, e disse – Sei un tipo molto creativo… un artista…mi sembra –
Javier rise – Come hai fatto a capirlo? Sì, frequento l’Accademia di Belle Arti di New York! –
La ragazza sorrise – E’ tutto qui, tesoro. Poi leggo che ne hai passate tante, Tante cose spiacevoli. Sei stato picchiato, vero? –
Alex sbuffò – Bella forza. L’articolo era su tutti i giornali! –
Javier guardò Alex e sorrise – Non credi alla Chiromanzia? –
Alex rise – Sono solo stronzate new-age –
La ragazza ignorò il commento di Alex e continuò – Uhm…Ora però stai vivendo un momento molto positivo. Hai un ragazzo che ami, e che ricambia. Però, non ci sono rose senza spine. Hai un problema alla mano, vero? –
Max rise – La ragazza è brava –
La sensitiva ironizzò – Tesoro. Dio scrive le sceneggiature. Io dico le battute –
Tato osò di nuovo – Senti, per caso, con il tuo terzo occhio, capisci perché quel bambino non è ancora uscito? Non è che sta male vero? –
La sensitiva alzò gli occhi – Piantala di farmi la stessa domanda ogni tre secondi –
La medium tornò a Javier, e gli disse – Per adesso il problema alla mano, è sopportabile, ma potrebbe causarti problemi in futuro –
Javier chiese -…Cosa? Perché? –
La medium rispose – Non vedo ancora molto bene –
Javier si separò dal gruppo e fece un giro per conto suo, in quello stesso ospedale in cui era stato ricoverato quasi nove mesi fa.
Quanti ricordi stavano affiorando.
E non tutti positivi.
Il suo tremore gli aveva reso la vita difficile, visto che ogni tanto, mentre disegnava, o dipingeva, la mano andava per conto suo, creando righe irregolari.
Mentre era immerso nei suoi pensieri, si girò e vide Alex.
Aveva un aria innocente.
Javier rise – Perché mi segui? D’accordo che mi ami talmente tanto che non puoi stare neanche un minuto senza di me…però…così esageri –
Alex ironizzò – Perché ti sopravvaluti così tanto? –
Alex lo raggiunse – Quella sensitiva è… sono tutte cazzate. Ormai la mano non ti trema quasi più –
Javier rispose – Solo perché tu non lo vedi, non vuol dire che abbia smesso di crearmi problemi –
Alex rimase in silenzio, si avvicinò a Javier e lo baciò con passione.
Gli accarezzò le guancie, e Javier si abbandonò alla dolcezza di quel gesto, ormai aveva imparato ad apprezzare quelle rare manifestazioni d’affetto che gli faceva il suo ragazzo.
Si separarono, e Alex lo guardò negli occhi molto intensamente.
Javier ironizzò – Vedo che gli ospedali ti rendono romantico –
Alex rise.
Finalmente l’attesa interminabile sembrava finita.
Dave uscì dalla sala parto, stanco, ma felice.
Tutti si radunarono intorno a lui per sapere tutto.
Dave rise – Vi informo con grande felicità che… E’ nata! –
Tato sorrise – E’ una bambina! –
Alex ironizzò – Addio progetti sul far sì che cresca sano e gay –
Una delle amiche di Flo e Darla rise – Casomai cresce lesbica –
Anche Flo uscì dalla sala parto.
Ci fu un rapido, ma sincero giro di abbracci e baci.
Tutti si congratulavano con le due coppie.
Ben chiese a Dave – Allora…avete idee sul nome? –
Una delle amiche rise – Anche se tocca a voi decidere… noi avremmo pensato Ondine –
Alex rise – Chiamatela Alexis –
Flo disse – Piantatela. E’ al mondo da pochi minuti, e già c’è gente che le sta organizzando la vita!Comunque, io direi che adesso i quattro genitori, si ritirino a dare il loro benvenuto alla nuova nata –
Tato si indicò – Anche io? –
Dave rise – Assolutamente! Sei suo padre quanto me! –
Così Tato, una volta messo il camice, e la cuffia, entrò in sala parto.
Darla era sdraiata sul letto.
Anche se era esausta, c’era qualcosa in lei che la rendeva raggiante.
Stava coccolando la piccola.
Tato si sporse per vederla e rise – E’ così piccola! –
Darla ironizzò – Non sembrava tanto piccola quando è uscita –
Flo strinse la mano alla compagna e sorrise – L’importante è che è arrivata –
Darla porse la bambina a Tato, che sorrise – I-io? –
Darla annuì con la testa – Certo. Attento alla testa, ecco, così… –
Tato guardava sua figlia, con gli occhi socchiusi, e quelle manine piccole.
Si mise a piangere.
Tato singhiozzò – Ecco, mi ero ripromesso di non piangere –
Dave rise – Non è una cosa brutta –
Flo e Darla si guardarono e dissero ai due – Noi avevamo pensato qualcosa per il nome, sempre se vuoi due siete d’accordo, visto che i nomi dei genitori biologici iniziano con la D, perchè non chiamarla Denise? –
Dave annuì – Mi piace -
Tato si avvicinò al suo compagno e chiese alla neonata – Ti piace il tuo nome, Denise? -
**
Dopo circa dieci minuti, Flo, Dave e Tato uscirono dalla sala parto, e con una sorpresa.
La piccola.
Dave guardò gli amici – Piano, avvicinatevi piano –
Max rise – E’…bella! E’ piccola… –
Javier chiese – Avete deciso il nome? –
Dave e Tato si guardarono e risero – Ecco a voi la splendida Denise

 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
Rif.Capitolo: 1
franchina - Voto:
31/03/11 19:15
bellaaaaaaa
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