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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Hetalia
Titolo Fanfic: BAMBINO
Genere: Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: niobe88 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 13/05/2011 13:55:58

15 aprile 1632: Battaglia di Rain -Guerra dei 30 anni; le forze svedesi sconfiggono l'esercito del Sacro Romano Impero *Flashfic: 400 parole esatte
 
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UNICO
- Capitolo 1° -





*Bambino*


400 parole








Quando schiuse le palpebre, quel tanto che bastava per poter distinguere il color acciaio della luce, la sua prima considerazione fu che il cielo doveva essersi ammalato.
Il cielo è malato: lo sembrava davvero, in quella terra sconosciuta dalla primavera più fredda del ghiaccio. A guardarlo era così pallido, e leggero, e lontano, da far sembrare che non ne fosse rimasto che l’ombra dello spettro.
Gli dette un tale senso di vertigine che dovette chiudere forte gli occhi quando lo assalì una folle paura di poterci cadere dentro, come se quel cielo moribondo non fosse altri che la gola stessa dell’inferno.
Il cielo è malato -e pareva urlare, pur senza voce, e piangere, anche senza lacrime.

“…non mi uccidi?” domandò, quando il gigante aveva già pigramente riposto la spada nel suo fodero. La voce gli grattò la gola come se avesse ingoiato un pugno di spilli, e deglutì a vuoto nel cercare di sentire meno dolore.
“No.”

No.
Dovette attendere solo qualche secondo -solo qualche soffocante e interminabile secondo- per capire che Svezia non avrebbe aggiunto nient’altro.
No.
Solo No.
Non diceva mai nulla più del necessario, Svezia.
“perché?” chiese allora, stringendo i denti quando un’altra fitta di dolore affondò nella sua carne come le zanne d’una belva. Tastò il terreno e assaggiò con le dita la consistenza delle pietre, delle spine, dei granelli di terra sporcati di sangue.
Trovò tanta polvere e a quella s’aggrappò, quando il dolore fu tale da macchiargli gli occhi di febbrili allucinazioni, e immaginò che stretta fra le sue dita ci fosse erba umida di rugiada.

L’erba di Vienna, l’erba dove sedeva per disegnare, l’erba dove cadeva e rideva e correva a perdifiato insieme a…


“Sei un bambino.”
Quelle parole affondarono in lui come la lama che la sua carne aveva appena assaggiato, lo riportarono alla realtà schiacciandolo come fosse un insetto minuscolo. Strinse le palpebre in una smorfia bruciante di furia, masticando la voce come sciroppo disgustoso quando tentò di parlare un’altra volta.
“non”
Avrebbe preferito mille altre spade infilzarsi nel petto
“sono”
e lasciarsi dissanguare sotto quel cielo che sembrava già morto prima di lui
“un”
a quell’unica, semplice, innocua parola.
bambino!”

Non era un bambino.


Sacro Romano Impero fissò impavido lo sguardo spaventoso di Svezia, sfidandolo a provare a dire il contrario.
Poi la luce gli scivolò lontano.

Sarebbe cresciuto prestissimo.


Annaspò, strinse l’erba.
Chiuse gli occhi nella polvere.


Aspettami, Italia.









°°°

15 aprile 1632: Guerra dei trent'anni, Battaglia di Rain. Le truppe svedesi guidate da Gustavo Adolfo sconfiggono le forze del Sacro Romano Impero















 
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