Riusciranno i nostri maghi di Fairy Tail a rendere il pesante capolavoro di Manzoni una storia spassosa? Leggete e scoprite!
Conclusa: Sì
Fanfiction pubblicata il 12/08/2012 11:13:02
ABCABCABCABC
Ciao a tutti cari lettor! ^__^
Accidenti, quanto tempo è che non ci sentiamo!
Sono stato molto indaffarato perché abbiamo traslocato: un’esperienza davvero distruttiva, stanca sia fisicamente che mentalmente ç__ç
Mi ha tolto un sacco di energie e di voglia di fare… Per fortuna le ho recuperate con un paio di uscite in piscina! Quanto adoro l’estate… X3
E siccome non è ancora finita, ho ancora tempo per deliziarvela con una delle mie classiche fanfic comiche!
Questa volta rendo tributo nientemeno che ai “Promessi sposi”, quel caro mattone devastante di cui tutti noi abbiam fatto conoscenza alle superiori!
Buona lettura, commentate!
PS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!
PPS: La mia fonte di ispirazione, guardatelo, ne vale la pena ^__°>>> http: //www.youtube.com/watch?v=c9CxZnsbY04
Quel giorno la risaputa focosità di Natsu si faceva sommessamente da parte, scacciata via da un impietoso acquazzone.
Con una pioggia come da tempo non se ne vedevano lì a Magnolia, ai membri della gilda non restava che godersi l’asciutto e il calduccio tutti insieme al coperto, col picchiettare delle gocce d’acqua sul tetto come sottofondo.
Nulla di più rilassante per loro, nulla di più deprimente per Natsu!
“Uuuuuurgh!” –biascicò, con la faccia spalmata su uno dei tavoli - “Ma quando smette di piovere?”
Si alzò dalla sedia solo per tornare a spalmarsi nuovamente contro il vetro della finestra, su cui si schiantavano quelle piccole nemiche del suo buonumore.
<<<i>Plic! Plic! Plic! Plic! Plicplic!</i>>>
“Siiiiiiigh!”
“Accidenti, Natsu, come sei mogio.” –fece Happy, che vicino a un’altra finestra di divertiva ad appannare il vetro col soffio per farci dei disegnini (di pesci ovviamente).
“Questa pioggia mi sta uccidendo!”
“Beh, l’acqua è nemica naturale del fuoco, no?” –ci scherzò su Max.
“Siamo bloccati qui dall’acquazzone… Siamo bloccati qui a non fare niente!”
“Veramente l’unico qui che non sta facendo niente sei tu.” –gli fece notare il biondo, lisciandosi il pizzetto - “Non riesci a tenerti occupato come gli altri?”
“Ma come faccio?! Lì fuori ci sono le missioni, l’avventura, il sole (non oggi…), il divertimento! Siamo Fairy Tail, dovremmo essere là fuori a farci valere… E invece guarda! Guarda in che stato ci siamo ridotti!”
Max si girò e tutto ciò che vide furono cose normalissime, tipo Gray che sonnecchiava, Lucy e Levi che commentavano insieme l’ultimo libro della loro autrice di racconti preferita, Macao e Wakaba che chiacchieravano ad un tavolo fumando e bevendo come due amiconi di mezza età, Gazille che sfidava Elfman ad essere abbastanza uomo da mangiare un bullone, Mira e Lisanna che cercavano di impedire al fratello di lasciarsi convincere, Juvia che spiegava per la centomillesima volta a Romeo di non poter bloccare la pioggia (al massimo peggiorarla…)…
A volte fa bene prendersi una piccola pausa dalla missioni, ma evidentemente per uno come Natsu una simile tranquillità doveva risultare a dir poco… RACCAPRICCIANTE!
“Sigh! Qui esco pazzo! Questa pioggia deve aver sciacquato loro il cervello: sono tutti così calmi, rilassati, nessuno urla, nessuna rissa... Questa non è Fairy Tail! E voi due che cosa diavolo state facendo?!”
Reedus e Makarov, quest’ultimo seduto a gambe incrociate sul bancone del bar, lo guardarono straniti: “Stiamo giocando a scacchi, non si vede? Un gioco che richiede tanta concentrazione, meditazione, pazienza, tempo…”
Ogni parola era come una martellata!
“AAAAARGH!” –urlò scuotendosi i capelli e dandosi alla fuga - “Non ce la faccio più! Devo uscire da qui!”
Aprì di botto la porta e si trovò di fronte, tuoni, lampi e secchiate d’acqua appena al di là della tettoia.
“……”
“IDIOTA! CHIUDI LA PORTA CHE BAGNI IL PAVIMENTO!”
Lo sconsolato drago di fuoco richiuse la porta e strisciò fino ai piedi di Juvia
“Ti preeeeeego! Falla smettere!”
La <<donna della pioggia>> maledicendo il suo soprannome (e il fatto che non ci fosse Gray ai suoi piedi) cercò di toglierselo di dosso - “Juvia lo sta dicendo da un’ora che non può fermare la pioggia! Gray - sama, diglielo anche tu!”
Gray non fu per nulla contento di svegliarsi, per quanto fosse inevitabile con tutto quel chiasso: “Uffa, Natsu! La pianti di rompere?”
“Ora basta!” –lo fece rialzare Erza - “Siediti lì e smettila di dare fastidio!”
Ed eccolo ritornare a testa bassa al tavolo della depressione.
“Povero Natsu: sempre così energico non è abituato alle giornate di stasi come questa… Scacco matto, Reedus!”
“Sigh… Rivincita?”
Makarov pensò per un attimo di chiedere a Natsu se voleva imparare a giocare, in modo da tenerlo un po’ occupato, ma se anche, vinto della disperazione, avesse accettato, la scacchiera e i pezzi non erano ignifughi e non voleva correre il rischio di perdere il suo passatempo…
“Uffaaaaa… Mi annoio… Voglio andare fuori…”
“Povero Natsu…” –disse Lucy, la cui attenzione ormai si era spostata sul dragon slayer come quella di tutti. Se solo avessero trovato qualcosa da fargli fare… in modo che la smettesse una buona volta di rompere le scatole a tutti!
Levi, come avesse ascoltato quel comune desiderio, si avvicinò all’infelice draghetto: “Natsu, una giornata di pioggia può abbattere un po’ il morale, è vero, ma magari se non ci pensi su…”
“Vorrei non pensarci, ma come?”
Levi spalancò un sorriso: “Prova a distrarti leggendo un po’!”
“Leggere?!”
“Ottima idea Levi!” –si avvicinò Lucy - “Se leggessi qualcosa il tempo scorrerebbe più in fretta e il sole tornerebbe prima!”
“Ma Natsu non ha mai letto un libro in vita sua.” –alzò la zampetta Happy.
“C’è sempre una prima volta! Che ne dici?”
Natsu fece una pernacchia.
“?!?!”
“Non se ne parla! Leggere è una cosa troppo da cervelloni, e poi è noioso! Anzi, è noiosissimo! Super - noioso! Ultra - no…”
Lo fermò il rumore dei tuoni, che non provenivano dall’esterno stavolta, ma dall’interno, proprio da quelle due!
Lucy e Levi avevano le facce più scure di un temporale e gli occhi più infiammati dei fulmini!
“Che cosa hai detto?”
“Leggere sarebbe cosa?”
“I - i - io…”
“Allora?”
Incalzato da quel doppio assalto intellettuale, Natsu abbassò ancora di più la cresta di quanto gli avesse fatto fare il maltempo: “N - niente! Stavo giusto dicendo che forse… forse si può fare una prova…”
“MAGNIFICO!” –esultarono le due ritrasformandosi in soli!
<<Mai toccare i libri a quelle due…>> - fu il promemoria che gli altri membri si stamparono in testa osservando la scena! Del resto, come dar loro tolto? Il libro non è solo una risma di carta, non è solo un oggetto: per chi sa dargli il giusto valore, è anche più di un insegnamento, è un amico prezioso, specie nei giorni in cui si è giù di tono o senza nulla da fare, pronto a salvarci dalla noia con le sue meraviglie.
Chissà se Natsu sarebbe stato in grado di capirlo se si fosse deciso a dargli una possibilità.
“Però, io non ho libri…”
“Te ne prestiamo uno noi!”
“Oh, che fortuna…”
Levi gliene poggiò uno davanti: “Tieni!”
“Ma è così grande!”
“Esagerato! Sono solo 38 capitoli.”
“Quanti?!”
Fece scorrere le pagine, che gli sembravano non finire mai.
“E… di che parla?”
“Di una storia d’amore contrastata e tormentata: due giovani che vogliono sposarsi ma non ci riescono per via di varie vicissitudini e…”
“Viccissi - che?”
“Capitano loro un mucchio di sfighe…” –spiegò Lucy.
“Capisco… Ma andiamo! Non ce l’hai una bella storia coi draghi dentro? Come faccio a leggere una simile sbobba?”
“Come è che l’hai chiamata?”
“Interessantissima storia!”
Quando si trattava di difendere la letteratura, neppure Natsu aveva una chance contro Lucy e Levi!
“Buona lettura, Natsu! Poi dicci cosa ne pensi!”
“Spero ti piaccia!”
“Non credo…” –disse (però a voce bassa per non rischiare…) fissando la copertina di quel mattone.
Tornò a scorrere le tante, troppe pagine con un dito, con l’effetto di abbattersi ancora di più.
“Scommetto che si addormenta prima della decima pagina!” –azzardò il vecchio Wakaba.
“Ci sto!” –gli strinse subito la mano Macao!
Si fece coraggio: doveva solo resistere fino a quando la pioggia non avesse smesso. Stava solo venendo giù un lago praticamente da quel mattino; non poteva durare ancora tanto, no?
“Vediamo un po’… Quel ramo del lago di… (YAAAAWN!) Cavolo, già mi sta venendo sonno!”
Alla fine vinse Macao dato che Natsu si addormentò un po’ dopo pagina dieci.
Ma non per questo la storia si fermò!
“Zzz… Zzz…”
Quel - ramo - del - lago era un tranquillo paesino in provincia di Fiore. Verso mezzogiorno, l’altrettanto tranquillo sacerdote del posto, don Gray Abbondio, tornava a piedi verso la sua canonica, tutto assorto nel gustarsi un ghiacciolo al suo gusto preferito: ghiaccio!
Si, aveva dei gusti un po’ strani…
Mentre si rinfrescava succhiando quel pezzetto di acqua gelata attaccata a un bastoncino, si ritrovò a passare sopra un ponticello. Fu in quel momento che la sua vita, e non solo la sua, si movimentò, con l’apparire di sei terribili figure!
Questi sei, saltati sul ponte e schieratisi in maniera molto figa, gli sbarrarono la strada armati di ghigni perfidi.
“Ehi, ma voi chi siete?!”
Cobra gonfiò il petto: “Noi siamo gli Oracion…”
Brain (schiaffone dietro il collo): “<i>CIAFF!</i>”
“Ahio!”
“Noi siamo i bravi!” –disse il loro capo poco dopo il ceffone.
A Don Gray Abbondio per la sorpresa cascò il gelato di bocca!
“Bravi?!”
“Uh uh uh!”
“Ma siamo cattivi!”
“……”
“……”
Uccello: <<<i>Cra! Cra!</i>>>
Nell’intera valle echeggiò un colpetto di tosse.
Tutti erano voltati verso Hoteye, autore dell’allucinante freddura…
“… Credevo che questa battuto avrebbe sicuramente funzionato.”
Gray e Oracion Seis: “NO! PROPRIO PER NIENTE!”
“Scusatemi, eh eh eh!”
Gray scosse il capo: “Dicevamo? Ah, si… BRAVI!” –urlò facendosi ricomparire la faccia terrorizzata! - “Che cosa volete da me, mascalzoni?”
La brava Angel si fece avanti procace: “Tu hai in programma di celebrare un certo matrimonio dopodomani, giusto? Beh, quel matrimonio non si farà!”
“Né ora né mai!” –fece Midnight dandogli un tono iper - lugubre!
“Il matrimonio tra Natsu Tramaglino e Lucy Mondella? Ma perché? Insomma, sono solo due popolani come tanti, due sempliciotti (lui specialmente, sospetto abbia anche qualche problema in zucca), che vi importa se si sposano?”
Racer gli poggiò un dito sul petto: “A noi personalmente non importa nulla, ma tu sposali e veniamo a prenderti a calci nel sedere a cento all’ora, intesi?”
“Urgh!”
“Il nostro capo, don Gerardo vi porge i suoi saluti!”
“…… PFFF!” –gli si erano gonfiate le guance dal ridere! - “<<GERARDO>>?! Eh eh eh! Ehm… Va bene, messaggio recepito.”
Il capo dei bravi alzò il proprio bastone avviandosi per il sentiero: “Coraggio miei bravi! Andiamo a sprofondare questo mondo nella distruzione e nel caos! MUAHAHAHAH!”
“… Ehm, Brain, che ne dici di una vacanza ogni tanto?” –gli suggerì Hoteye seguendolo insieme agli altri.
Don Gray Abbondio rimase così da solo, a guardare il suo ex - ghiacciolo tutto ridottosi ormai in una pozzetta d’acqua per terra.
“Accidenti che guaio!”
Ancora scosso per l’accaduto, il sacerdote si recò di gran fretta in canonica, dove lo attendeva la sua fedele domestica, Perpetuvia.
“Juvia!” –chiamò subito dopo aver aperto la porta.
“GRAY - SAMAAAAAA!”
“AAAARGH!”
Forse fin troppo fedele… Così fedele da saltargli addosso e abbracciarlo ogni volta rientrasse (e qualche altra volta qui e là nell’arco della giornata…)!
“Argh! Juvia, lasciami! Io sono un sacerdote, un uomo di religione, non posso lasciarmi indurre in queste… cose terrene!”
“Ma io non lo sono quindi posso, uh uh uh!”
“Accidenti…” –borbottò Don Gray Abbondio scacciando via i cuoricini che gli svolazzavano attorno.
Scollatosi di dosso la premurosa domestica, le spiegò trafelato la spinosa situazione.
“Un grosso mascalzone ha assoldato altri mascalzoni per farmi la festa se dopodomani sposo Natsu e Lucy!”
“L’importante è che non faccia storie quando ci sposeremo noi, Gray - sama!”
“Juvia, credo che tu non mi stia seguendo…”
Sospirò e aprì la finestra, bisognoso di raffreddarsi un po’.
“Che guaio, come faccio a dire a quei due che non posso sposarli? A Lucy si spezzerà il cuore, e Natsu vorrà spezzarmi il collo. Dannazione, quella maledetta testa calda non vorrà sentire ragioni! Sarebbe disposto a lasciare che quei bravi mi torcano il collo pur di farsi sposare!”
“Beh, però c’è ancora un po’ di tempo, no?”
“Giusto, Perpetuvia! C’è del tempo! Natsu non sarà qui prima di domani per sapere l’ora della cerimonia, e il matrimonio sarà solo dopodomani comunque. Escogiterò qualcosa!”
“Ehilà!” –fece Natsu Tramaglino dalla porta lasciata aperta…
“CHE CAVOLO CI FAI TU QUI?!?!?”
“Eh eh eh, sono tutto un fuoco! Non vedo l’ora di sposarmi!”
“Ma perché sei qui prima del tempo, stramaledettissimo…”
“No, Gray - sama! Lei è un sacerdote!”
“… figliolo…” –concluse lui, trattenendosi.
“Non ce la facevo ad aspettare dopodomani così sono venuto oggi per gli ultimi preparativi per le nozze! Anzi, già che ci siamo, perché non ci sposa già domani?”
“Manco per sogno!”
“Uffa… E va bene, allora dopodomani…”
“Nemmeno.”
“Dopodopodomani?”
“Temo di dover dissentire…”
“Dopodopodopodomani?”
“Acqua…”
Juvia, equivocando gli porse un bicchiere, che lui comunque accettò e bevve.
“Mi spiace, testa di fiammifero, non ti posso più sposare.”
“EEEEEEH?!?!? Come sarebbe a dire?!?!?”
Accidenti, si disse Don Gray Abbondio, eccolo che parte.
“Ma scherziamo?! Io devo sposarmi! Lucy ci resterebbe troppo male altrimenti, e soprattutto ho già la testa al ristorante del ricevimento: mi riempirò fino a scoppiare! Eh eh eh!”
“Beh, se ne riparlerà tra un mese… O un paio d’anni…”
Natsu allora gli saltò addosso, ma non certo con le buone intenzioni con cui di solito lo faceva Perpetuvia!
“GRRR! Tu ci sposi dopodomani, punto e basta!”
Don Gray non si lasciò intimidire e prese a sprizzare scintille azzurre in risposta alle sue color cremisi: “GRRR! Tu invece ti sposi quando lo dico io, ovvero quando sarò sicuro di non giocarmi la pellaccia!”
“GRRRRR!”
“GRRRRR!”
“Ti prego, non fare del male a Gray - sama, lui non centra!” –si interpose tra i due Juvia.
“Tsk! È vero: lui è un idiota, ma è un idiota buono, non rovinerebbe mai il nostro matrimonio. Chi c’è dietro tutto questo?”
“Un pezzo grosso ha mandato degli scagnozzi a minacciarmi.”
“Chi è?”
“Si tratta di… Don Gerardo!”
“…… AH AH AH! Che nome!”
Nel palazzo signorile di Don Gerardo…
Gerard ( - ___ - ): “Basta una “O” in più e il mio nome non è più figo…”
“Grrr! Maledetto! Appiccherò il fuoco alla sua casa!”
“Non puoi, è un pezzo grosso: finirai in gattabuia o, ancora più probabile, darà fuoco lui a te!”
“Sigh… Non è giusto!”
Una doccia gelata per Natsu Tramaglino: si era recato lì quel mattino allegro come un falò e se ne ritornava spento come un mucchietto di cenere. Un nobile voleva impedire il suo matrimonio… Ma che accidenti gliene fregava a uno come lui di due popolani?
Domandandoselo, si diresse alla casa della sua amata, chiedendosi come fare a spiegarle tutto con le dovute cautele…
“E se convivessimo soltanto?”
Disse nel momento esatto in cui Lucy finiva di scrivere, col crampo al polso, l’ultima partecipazione alle nozze (famiglia numerosa… come le stelle in cielo…)…
“……”
Che tempismo!
“Sigh, non guardarmi così, quel fifone del sacerdote non ci vuole sposare! L’hanno minacciato!”
“E chi è stato?” –domandò Lucy con la mano immersa nell’acqua fredda.
“Quel bastardo di Don Gerardo!”
“Ih ih ih! Ehm, volevo… dire… Oh, no…”
“Che succede?
“Natsu, devo dirti una cosa che mi è successa ieri…”
“Se è quella cosa che capita una volta al mese a voi ragazze non vedo cosa centri.”
<b><i>STONK!</i></b>
“Dicevo…” –disse posando la lira che gli aveva rotto in testa… - “Temo che Don Gerardo non voglia farci sposare… Per causa mia…”
L’altro giorno, mentre tornavo a casa dal mercato con un cesto di uova per lo zabaione (che al mio cagnolino Plue piace un sacco, e a me pure…), iniziai a sentirmi osservata.
Mentre passavo sul ponte, oltre a me c’era solo un tipo coi vestiti sciccosi, i capelli blu e un tatuaggio sul viso, ed era proprio lui a fissarmi.
Sulle prime ho pensato <<<i>Ma quel tatuaggio lì non è un po’ troppo vistoso?</i>>>, ma poi ho capito che dovevo piuttosto pensare <<<i>Oh, cavolo, e ora che vuole questo tipo qui da me?!</i>>>
A un certo punto si è avvicinato e mi ha fatto l’inchino: “Buongiorno a te, splendida donzella! Il tuo nome è Lucy, vero?”
“Si, ma voi chi siete, signore?”
“Permettimi di presentarmi: per uno sventurato adattamento di nomi in questa parodia sono Don Gerardo. Nome per nulla figo a parte, come puoi notare dal “Don” prima del nome posso essere o un sacerdote o un nobile, e non indosso mica l’abito talare, no?”
“Non direi…” –era tutto meno che casto il tipo!
“Posso invitarti a cena fuori? Un appuntamento?”
Ovviamente non avevo dubbi su cosa rispondergli: “Mi spiace ma no: tra qualche giorno mi sposo.”
“E con chi? Un altro popolano da nulla immagino.”
“Natsu Tramaglino, e anche se è un popolano, un tonto, un cerebroleso, un rissoso e un piromane è un bravo ragazzo, e io gli voglio bene!”
“E non preferiresti piuttosto sposare un tipo come me?” –mi domandò mettendosi come in posa - “Un tipo importante e pieno di soldi così importante e pieno di soldi da poter ingaggiare anche sei bravi per minacciare il prete affinché non vi sposi in modo da farti sposare me?”
“No, per niente! Buona giornata, signore!”
Ero così furiosa che gli avrei rotto tutto il paniere di uova in testa! Ma anche così spaventata che corsi subito a casa, e mentre andavo, sentivo che continuava a guardarmi coi suoi occhi bramosi.
“Uh uh uh, scommettiamo che sarai mia?”
“Scusami se non te l’ho detto, non volevo spaventarti…”
“Adesso vado lì e lo brucio!” –gridò con una torcia accesa in mano!
“O farti commettere delle idiozie come sapevo che avresti fatto…”
Lo afferrò per la sciarpa, bloccandolo (e strangolandolo) prima che uscisse: “Fermati Natsu! Non possiamo competere con un pezzo grosso, siamo solo due semplici popolani.”
“Ma allora che facciamo? Se tu ti sposi con lui io con chi mi sposo?”
“Non voglio sposarmi con lui! Dobbiamo escogitare un piano: usare il cervello, non la forza!”
“Mhmm… cervello, eh?”
“… Perché ho parlato? Sigh!”
“Ah ah! Ce l’ho! Ho il piano!”
In così poco tempo? Di sicuro non doveva essere qualcosa di particolarmente brillante, capì subito Lucy…
E torniamo così da Don Gray, che seduto su una sedia della canonica, sfogliava la gazzetta di Quel - ramo - del - lago con un ghiacciolo in bocca.
Due colpetti di tosse lo chiamarono e voltandosi, vide Natsu e Lucy che lo salutavano sorridenti!
“……”
“Buongiorno!”
“… Buongiorno…” –rispose con la bocca piena del ghiacciolo.
Poi all’improvviso…
“Chi acconsente a sposarci dice <<<i>Cosa?</i>>>!”
“Cosa?”
“AH AH! L’HA DETTO! L’HA DETTO! SIAMO SPOSATI LUCY!”
Lucy (gambe all’aria): SDONG!
Don Gray Abbondio non si scompose e tornò a leggere: “Tsk, non funziona così, scemo.”
“Sigh… Mi spiace Lucy, ci ho provato!”
“Tranquillo Natsu, ho un piano anch’io!”
L’aveva escogitato venendo lì, ben sapendo che era meglio non fidarsi della genialità del suo promesso sposo…
Lucy srotolò un foglio: “Perpetuvia! Guarda qui! Se firmi qui sotto col nome di Gray voi due sarete sposati!”
“SI! FIRMO SUBITO! Che strano qui sul foglio c’è scritto “Natsu e Lucy”, ma se servirà a sposare me e Gray - sama che importa? Ih ih ih!”
Gray strabuzzò gli occhi! Stavano falsificando la sua firma per sposarli!
“TRADIMENTOOOOOOOOOO!!!”
Il terrorizzato sacerdote allora tirò il proprio freezer addosso alla povera Perpetuvia, che svenne con gli occhi a cuoricino, convinta di essere diventata la signora Abbondio Fullbuster. Purtroppo la firma era incompleta e il documento non valido, e Lucy, constatato il fallimento del suo piano, fuggì col suo promesso sposo prima che venisse lanciata qualcosa anche a loro.
Sospirando, i due fidanzati tornarono a casa, dove furono accorti da finestre rotte e dalla porta buttata giù!
“Oh, no! I ladri!”
Si precipitarono dentro e Natsu trovò una lettera sul tavolo.
Scusate l’effrazione, non volevamo rubare nulla
Volevamo solo rapire Lucy per conto di Don Gerardo
Ma siamo arrivati quando non era in casa…
Di nuovo le nostre scuse e tante belle cose
Firmato: gli Oracion Se… CIAFF!... I bravi
“È vero, non hanno preso nulla: anche Plue è sano e salvo.”
“Puun!” –fece il cagnetto tra le braccia della padroncina.
“Ah, ma che bravi ragazzi che sono questi bravi!”
“Pu! Pun!”
“Buono, piccolo, non è successo niente… Però poteva succedere… Se fossi stata in casa…”
“Accidenti!” –Natsu si sfogò tirando un calcio a una sedia - “Non possiamo restare qui, Lucy! Dobbiamo partire. Subito!”
“Partire?! Subito?! Ma la prenotazione al ristorante? E gli invitati? Come facciamo ad avvisarli tutti?”
“Dobbiamo lasciare Quel - ramo - del - lago: andremo dove Don Gerardo non potrà raggiungerci… Ih ih ih! Che nome scemo!... E una volta lì ci sposeremo e faremo ritorno, così a quel punto non potrà fare più nulla!”
“Ma io non voglio sposarmi lontano! I miei amici sono tutti qui…”
La abbracciò: “Mi spiace Lucy, non sarà il matrimonio che volevi, ma almeno è meglio che nessun matrimonio.”
“Sigh…”
E così, fattasi notte, i due pagarono un passaggio su una di barchetta, sulla quale solcarono, già pieni di nostalgia, il lago di Quel - ramo - del - lago.
Lucy, seduta a poppa mentre Natsu si sporgeva nauseato oltre il bordo, si guardava indietro stringendo a sé il piccolo Plue.
“Addio monti. Addio acque e sorgenti azzurre. Addio supermarket sotto casa! Addio mia libreria preferita: il buono sconto per l’acquisto di libri scade domani e io non potrò utilizzarlo! Sigh!”
“Sii forte, Lucy!” –disse il tipo che per poco non vomitava l’anima - “E poi che cavolo, ne hai un sacco di libri! Lì ce n’è una sacca piena che inclina la barca dal tuo lato!”
“Ehi, il viaggio sarà lungo e mi sono portata qualcosina da leggere tutto qui!” –ribatté lei aprendone uno e prendendo a leggiucchiare.
“Uuugh… Dannato Don Gerardo! La pagherai anche per questo!”
“I veri uomini non vomitano in barca!” –fece il robusto rematore che li conduceva sull’altra sponda - “Sono le barche che vomitano i veri uomini!”
“Pensa a rimare tu, o niente mancia!”
“Sissignore, mi scusi…”
Purtroppo il mal di barca di Natsu si rivelò più grave del previsto, così, visto che remare o leggere con le sue lagne nelle orecchie era difficoltoso, decisero di farlo scendere al primo molo.
I due promessi sposi dunque si divisero: il virile barcaiolo avrebbe accompagnato Lucy al monastero dove avevano prenotato un nascondiglio last - minute, mentre il ragazzo avrebbe proseguito a piedi e raggiunto la fidanzata il prima possibile. Lei nel frattempo sarebbe rimasta al sicuro tra le monache, armate di rosari e battipanni, sotto la protezione della misteriosa badessa…
Sembrava tutto stesse andando liscio, ma si sbagliavano, perché i loro nemici continuavano a tenerli d’occhio e a cospirare contro il loro amore!
Per di più ci si mise anche Natsu, che si perse per strada e arrivò nel paese sbagliato, dove tra l’altro era pure scoppiata una rivolta.
“Abbasso il governatore!”
“Ribelliamoci!”
“Rivoltiamoci!”
“Incazziamoci!”
Natsu fermò un tipo che passava: “Ehi, scusa, perché vi ribellate?”
“Oh, le solite cose: i nobili se la tirano, il popolo ha fame…”
“Capisco, anche io ho problemi con quegli spocchiosi… Beh, comunque non ho tempo da perdere con queste sciocchezze! Devo ritrovare la strada e raggiungere Lucy!”
E si girò per andarsene…
“Ragazzi! Mano alle torce! Andiamo a dar fuoco alla casa del governatore!”
Natsu (due torce in mano e una tra i denti): “MUAHAHAHAHAH! SIIII! VAI COL FUOCO! ANDIAMO!”
E tutto esaltato se ne andò insieme con la folla.
Al suo entusiasmo fece seguito una notte al fresco per atti vandalici e tentata affumicazione di autorità pubblica, e dovette anche subire la più terribile delle torture studiata apposta per lui: venire ingozzato di gelato alla menta!
Intanto, Lucy giungeva sana e salva ad un piccolo monastero, dove fece subito amicizia con una suora dai capelli azzurri regalandole una decina dei suoi libri (ingombravano un po’ in valigia…).
Questa poi le presentò la badessa, una ragazza altera, dal portamento fiero e dai capelli rossi.
“Sono Erza, la Monaca, con la “M” maiuscola.”
“P - piacere!” –fece la biondina popolana, in soggezione davanti un simile personaggio.
“Ora sei sotto la nostra protezione. Nel tempo che sarai qui nascosta ti dedicherai con le altre sorelle alla preghiera, alla meditazione, alla penitenza, al digiuno, al lavoro nell’orto e…… SIGH! È palloso persino a dirlo!”
“Eh?!”
La Monaca si guardò intorno e poi si avvicinò: “Posso dirti una cosa in confidenza? Io neanche volevo diventarla una suora!”
“Ah, no?”
“No! A me non piace stare sempre chiusa qui! Io volevo vivere fuori, comprarmi un sacco di vestiti, imparare a fare il fabbro, trovarmi un ragazzo, o anche due!”
Si avvicinò ancora di più: “In confidenza, a me piacciono i libri che sono un tantino “biricchini”…”
Lucy restò a bocca aperta!
“Oh, lo so! Uh uh uh” - fece sorella Levi sbucando fuori - “Siete una vera pervertita!”
<b><i>SMASH!</i></b>
<<<i>Le ha infilato la testa nel muro! Questa tizia coi capelli rossi è pericolosissima!</i>>>
“Sigh! Quanto invidio la vita delle ragazze là fuori… Per questo appena ho saputo che non ti permettono di sposarti col tuo ragazzo, ho preso subito a cuore la tua causa! Non c’è crimine peggiore di poter folleggiare con il ragazzo che si è scelto!”
Lei, poverina, non aveva avuto nemmeno il tempo di sceglierne uno prima di finire lì dentro.
“La ringrazio per l’aiuto che ci sta dando, veramente!”
E a ulteriore ringraziamento, Lucy cercò nella sua valigia un libro che fosse abbastanza “biricchino” per lei che subito se lo nascose sotto l’abito nero…
“Quando rivedrai il tuo ragazzo, fatti dare un bacio anche da parte mia!” –disse andandosene con un pollice in su e un occhio scintillante!
Tipa decisamente fuori dal comune quella suora “birichina” col sogno proibito di fare il fabbro… Però, pensò Lucy, con una come lei in grado di infilare nei teste nei muri a proteggerla, sarebbe stata senz’altro al sicuro fino a quando Natsu non l’avrebbe raggiunta.
Natsu però era ancora alle prese con un contrattempo chiamato gattabuia, da cui ne sarebbe uscito solo un paio di giorni dopo per buona condotta (non ci teneva a venire di nuovo ingelatato…).
Nel frattempo, i cattivi, nascosti nell’ombra fino a quel momento, ebbero tutto il tempo di agire!
Così, mentre dormiva beata nella sua stanzetta, Lucy si svegliò di soprassalto a un forte rumore, stringendo a sé Plue. La porta sia aprì e delle alte e minacciose figure fecero il loro ingresso, tra le quali si annoveravano un vecchio con la lunga barba, un ciccione, un nevrotico coi capelli gialli, un bellimbusto col ciuffo e una capra con gli occhiali.
“Chi siete?! Che volete?”
“Noi siamo i bravi!” –spiegò il vecchio, loro capo.
“Ma non erano quegli altri i bravi?”
“No, noi siamo altri bravi: non siamo agli ordini di Don Gerardo, ma del suo esimio collega, l’Innominato!”
“Tra grandi mascalzoni ci si stima.” –spiegò con flemma la capra.
“Don Gerardo è rimasto molto scontento della tua fuga, ma ha chiesto al suo amico Innominato di dargli una mano: è lui che comanda in questa zona!” –fece il bellimbusto col ciuffo.
“E così eccoci qua per prenderti e portati via da lui! Muahahaaha!” –concluso il biondo ridendo malvagiamente.
“Che ne è della Monaca? Come avete fatto a superarla?”
“Oh, è stato facile.” –scrollò le spalle il loro capo - “Le abbiamo promesso un appuntamento con un uomo.”
“Il suo punto debole!” –strabuzzò gli occhi Lucy!
“Puuun!”
Infatti, in quel momento, Erza la Monaca usciva di nascosto da una porticina segreta, per incontrarsi con il promesso cicisbeo.
“Sigh, perdonami Lucy, ma non ho saputo resistere.”
Sentì un fruscio tra le foglie e il cuore prendere a battere: “Vieni fuori, sono qui!”
Ne uscì un tappo in giacchetta bianca con tanti luccichini tutti intorno.
“Madame! Che parfume meraviglioso che emana!”
Erza: O___O
L’urlo di terrore della Monaca arrivò fin nella stanzetta dove si trovavano.
“… Dicevamo?”
Zancrow l’afferrò: “Adesso ti portiamo dall’Innominato e lui ti consegnerà a Don Gerardo e vi sposerete, che ti piaccia o no!”
“Oh, no! Tutto ma questo no!”
Kain il ciccione ridacchiò: “Di certo che starai pensando che per essere dei “bravi” siamo proprio dei cattivi ragazzi, eh? Eh eh eh eh!”
“……”
“……”
Corvo: “Cra! Cra!”
Persino ad Erza e Ichiya erano spuntati i goccioloni.
“……… Pestatelo.” –disse il loro capo, e tanto bastò perché gli altri tre prendessero a massacrarlo di botte, con la completa approvazione anche della rapita e del suo cane!
La sventurata Lucy, che il destino di lasciarla sposare proprio non ne voleva sapere, si ritrovò così trascinata con la forza fino a un cupo castello su una collina, dove sarebbe stata tenuta prigioniera fin quando il malvagio don Gerardo sarebbe venuto a prenderla.
“Capo, l’abbiamo presa!”
Lucy deglutì, mentre una figura ammantata di nero scendeva le scale per raggiungerli.
“Eccola qui! Ghi hi hi! Io sono l’Innominato!”
“Gazille!”
“SHHH! Non dire il mio nome!” –le bisbigliò stizzito - “Sono l’<<<b><i>Innominato</i></b>>>, no?”
“Ah, già, scusa!” –annuì lei.
Gazille le carezzò la testa come un sacchetto di monete: “Ghi hi hi! Il mio amico cattivone Don Gerardo mi pagherà un mucchio di oro per averti, piccola scemotta!”
“Essere ignobile!” –si scostò lei.
“Eh eh eh! Don Gerardo! Che nome poco figo!” –ridacchiò il bravo Zancrow insieme ai colleghi.
“Sbattetela in cella, miei bravi!”
Una volta in cella, a guardare il cielo stellato attraverso le sbarre alla finestrella, in Lucy, che fino a quel momento aveva tenuto viva in sé la speranza, iniziarono a farsi largo lo sconforto e la delusione. Privata della felicità e di Natsu dai capricci di un dannato nobile tatuato! Che ingiustizia!
Ma cosa mai poteva fare lei, una semplice popolana senza alcun aggancio, fra l’altro chiusa in gabbia.
“Uffa… Da quando è cominciata questa storia non faccio altro che subire, fuggire e farmi rapire, senza fare quasi niente… DANNATO AUTORE MASCHILISTA!”
Purtroppo tant’era: il libro era stato scritto in un epoca in cui le eroine intraprendenti e padrone del proprio destino non erano ancora di moda, né lo erano le maghe capaci di evocare potenti creature stellari.
In quelle condizioni però, proprio le stelle, e il cielo dietro di esse, potevano venirle in aiuto. Non potendo fare altro, si inginocchiò e pregò.
“Qualcuno di lassù mi aiuti, vi scongiuro!”
POFF!
Nella cella comparve un ragazzo in giacca, cravatta e ali bianche!
“Tu mi hai invocato ed eccomi qui! Sono l’arcangelo Gabriloki!”
“Non sarò mica incinta?!?!?”
Chiarito subito il piccolo equivoco, l’inviato del cielo mostrò subito la benevolenza di lassù alla dolce e sventurata ragazza.
“Ecco a te, Lucy! Firma qui questo foglio e sarai fuori da questa prigione, libera come un fringuello!”
A Lucy bastò un’occhiata: “Ehi! Ma questo è un contratto di matrimonio… Tra me e te!”
“Ups! Eh eh! Beccato!” –fece l’arcangelo asciugandosi la fronte!
“Tsk, questo trucco l’ho usato anch’io!”
“E va bene, ho provato a giocare e ho perso, quindi mi ritiro… Vuoi… che porti un messaggio al mio capo lassù in alto già che ci sono? Magari lui potrà fare qualcosa sul serio se gli rivolgi un voto sincero.”
Lucy si mise a riflettere. Cosa poteva offrire al cielo nelle sue condizioni? Anche se non fosse stata lì rinchiusa, non aveva poi nulla di che a cui rinunciare per ottenere in cambio ciò che voleva.
L’unica cosa preziosa che realmente aveva era Natsu.
Il suo sorriso. La sua voglia di vivere. La sua energia contagiosa.
Chissà dov’era finito, e se stava bene.
Congiunse le mani: “Se potrò uscire di qui, e se anche Natsu uscirà sano e salvo da questa triste storia… Io rinuncerò al matrimonio. Non mi importa se non riusciamo a sposarci, voglio solo che smetta di passare così tanti guai per causa mia.”
L’arcangelo mostrò tutta la sua commozione: “Povera piccola! Perché rinunciare quando potresti avere direttamente me che sono pure così bello?”
“Smamma!”
“Vado a riferire il messaggio allora…”
“Si, ecco, è meglio!”
Lucy si asciugò le lacrime sul cuscino e provò a dormire, mentre il meccanismo del lieto fine, oliato dalla pietà del cielo, si metteva finalmente in moto!
Infatti, il buon vecchio Don Gray Abbondio, indispettito dalla figura di fifone che aveva fatto fino a quel momento aveva deciso di rifarsi e, messosi sulle tracce dei due innamorati, era giunto ai piedi della collina su cui sorgeva il nero castello dell’Innominato.
“Tsk! Non ci sto mica a fare la parte dello scemo che si è fatto spaventare e ha causato così tante rotture di scatole a tutti!”
Per sbrogliare la matassa si era rivolto molto in alto, e gli era stato promesso un aiuto per ottenere la liberazione di Lucy Mondella dal terribile Innominato.
“Quel tipo ha una nomea anche peggiore di Don Gerardo, non sarà per nulla facile. Mi è stato detto di aspettare qui l’arrivo nientemeno di un cardinale, speriamo sia uno bravo.”
“Aye!” –fece questi, comparendo alle sue spalle - “Sono il cardinale Happy Borromeo!”
“CHEEEEEEEEEE?!?!?”
“Non perdiamo tempo! Dobbiamo salvare Lucy!”
“Ma - ma tu non puoi essere un cardinale! Sei solo un gatto!”
“Aye! Certo che sono un cardinale, guarda: ho anche lo zuccotto porpora.”
“Tsk, mai sentito il detto l’<<abito non fa il monaco>>?”
Pur dubbioso, Don Gray Abbondio salì al castello insieme con quel piccolo cardinale blu, che proseguiva davanti a lui a piccoli passetti.
<<<i>Speriamo bene!</i>>>
I due ottennero un’udienza con l’Innominato, dal quale furono scortati dai bravi, che si divertirono a spaventarli con le loro facce cattive!
E la faccia con cui l’Innominato bullonato li accolse era ancora più cattiva!
“E così, fatemi capire, voi sareste venuti qui per convincermi a lasciare libera quella biondina, vero?”
Gray guardò insieme a lui il mini - cardinale: “Si, lo so, glielo avevo detto di mandarmi qualcuno che potesse impressionarla, ma non intendevo certo questo…”
“Signor Innominato, perché non lascia che Lucy si sposi con Natsu? Non vuole essere anche lei uno dei buoni?”
“Buono? Io? Tsk! Per chi mi hai preso? Perché credi mi chiamino l’”Innominato”? Se mi nominassero tutti scapperebbero dalla paura! Non sei il primo santone che crede di farmi la predica della buona novella: con me non attacca!”
“Si mette male…” –mormorò Don Gray.
“Ora fuori di qui! Io sono cattivo fino al midollo e non mi convincerete mai a lasciare libera quella tipa con tutti i soldi che mi frutterà!”
“……”
Happy frugò nella sua tasca.
“Pesciolino?”
“……”
Don Gray si diede uno schiaffo in faccia.
“…… Sniff…”
“EH?!”
“BUAAAAAAHHH!” –l’Innominato era scoppiato a piangere come una fontana, con Don Gray e i bravi impietriti dallo shock!
Prese il pesciolino e lo guardò con trasporto: “Mi ha offerto un pesciolino! E nonostante io sia così cattivo! Sigh! Nessuno mi ha mai trattato con tanta gentilezza! Non lo merito! Buaaaahhh! Sniff!”
“Ma… Ma…”
Allora quel mini - cardinale era veramente un tipo in gamba! Era riuscito a far inginocchiare al suo cospetto addirittura quello spaccone senza speranza dell’Innominato!
“Sigh! Eminenza…”
Il cardinale Happy gli fece un segno di benedizione.
“Il vostro gesto generoso mi ha aperto gli occhi! D’ora in poi sarò bravo! E anche i miei bravi lo saranno, letteralmente!”
“Ha fatto anche lui una battuta scema sui bravi! Pestiamolo!” –fece Kain ai compagni.
“……”
Pestare un palestrato con piercing capace di suonarle a tutto e tutti?
“……”
“… Disintegratelo.” –ordinò Gazille, e il ciccione si prese una seconda razione di sonore sberle dai compari.
“Allora libererai Lucy?” –chiese l’ancora stupido Don Gray.
“Non solo, ora sono uno dei buoni: la aiuterò a ritrovare il suo futuro sposo! E già che ci sono, vi offro il mio castello come riparo dalla peste!”
“COME LA PESTE?!?!?”
Eh, si! Purtroppo era scoppiata in giro in quegli anni una tremenda epidemia di peste. La malattia, contagiosissima, non risparmiò nessuno, dai più poveri e umili ai più ricchi e potenti, e, tra gli illustri malati, rientrò nientemeno che Don Gerardo!
Il prepotente signorotto infatti un mattino si svegliò nel suo letto d’oro a dieci piazze con la febbre e pieno di bolle: una giusta punizione per colui che era stato così egoista da procurare tanti guai a due poveri giovanotti!
“Coff! Coff! Non posso morire così! Io sono Don Gerardo! Ho un tatuaggio figo, sono nobile, super - ricco, e posso avere qualsiasi donna io voglia! Coff!”
Quasi qualsiasi donna…
Spaventato dalla terribile scoperta, si affrettò a chiamare la sua più fida servitrice!
“Grisa! Coff! Grisa, vieni subito! Coff! Coff!”
“Eccomi! Sono Ultear, detta la Grisa, il capo dei tuoi bravi!”
“Lo so… Coff! Che me lo spieghi a fare?”
“Per quelli che seguono la parodia, no?”
“Coff! Coff! Coff!”
“Che brutta tosse, mio signore, che sia la peste?”
“Coff! Grisa, mia fida scagnozza! Sono malato, ma nessuno deve saperlo o sarò trattato come un comune villico appestato! Di te mi posso fidare però!”
“Non si preoccupi, Don Gerardo, lasci fare tutto a me: so esattamente quello che devo fare!”
E preso un taccuino iniziò a girare per la casa annotando i mobili e i soprammobili che più gli piacevano!
“Allora, questa specchiera mi piace, andrà nel mio bagno! Questo bel mobile d’ebano in camera da letto! Questo quadro non mi è mai piaciuto, ma quest’altro si: abbellirà il mio soggiorno! Vediamo un po’ che altro c’è qui…”
“E QUESTO SAREBBE QUELLO CHE DEVI FARE?!?!?”
Immobilizzato a letto, Don Gerardo non poté far altro che ascoltare il canticchiare di Ultear per tutta casa che si fregava la roba migliore del neo - moribondo!
Caricato tutto su un furgoncino, se ne partì salutandolo con la manina: “Ciao ciao! Tante belle cose, prima di morire!”
“Sigh!”
Gettato giù dal piedistallo, il povero Gerardo venne spedito in un lazzareto, dove la sua tosse d’alta classe si confondeva con quella dei tanti umili contadini che aveva tartassato quando era stato potente e in salute. E lì, tra filosofici pensieri sulla caducità umana, incontrò nientemeno che Natsu Tramaglino!
“Don Gerardo!”
“Natsu…”
Dove era stato Natsu tutto questo tempo? In giro alla ricerca di Lucy ovviamente: ma data la sua avversione ai mezzi di trasporto, dopo aver sperimentato varie volte il mal di carro, il mal di barca, il mal d’asino e il mal di catapulta (aveva provato a cercarla dall’alto), si era deciso a procedere a piedi nelle ricerche.
Ecco perché ci aveva messo tanto.
“Don Gerardo, che brutta cera.”
“Coff! Alla fine hai vinto tu Natsu: Lucy sarà tua, e io, che ero così bello e potente mi ritrovo ridotto qui a crepare in povertà… Ti chiedo perdono per il male che ho causato.”
Natsu gli mise una mano sulla spalla: “Come faccio a non avere pietà di te?”
“Coff…”
Gli mise una mano sulla spalla con sincero trasporto: “Hai avuto un nome veramente ridicolo in questa parodia!”
“Puoi scommetterci! Coff!”
“Ti perdono.”
E Gerard spirò così in pace.
Natsu continuò a muoversi tra le centinaia di tende del lazzareto, temendo ad ogni nuovo passo di vedere Lucy su una delle lettighe. Possibile che fosse riuscita a scampare anche lei a quello sfacelo?
“Natsu!”
“Naaa, sarà la mia immaginazione…”
“Natsu!”
“Immaginazione insistente…”
“Natsu!”
“Lucy!”
Immaginazione o no, la strinse al volo!
“Sei viva!”
“Anche tu sei vivo!”
“Che bello, siete vivi anche voi!”
“Ma chi ti conosce?!” –fece l’Innominato.
“Aye!” –si mostrò invece più contento il cardinale Happy Borromeo.
“Loro mi hanno aiutato.” –spiegò Lucy.
“Ehi, ho aiutato anch’io, ringrazia.” –sbottò Don Gray, che era riuscito a trovare un ghiacciolo anche in quella bolgia.
Natsu era al settimo cielo: “E Gerard non può più fare nulla per ostacolarci! Ah ah! È tutto risolto! Adesso finalmente ci sposiamo!”
“Ehm, non credo proprio…”
<b><i>SDONG!</i></b>
“Sigh!” –fece rialzandosi - “Che altro succede ora?”
Anche Don Gray sbuffando guardò l’orologio… Andava proprio per le lunghe!
“Mi dispiace Natsu! Mentre ero prigioniera ho fatto un voto al cielo in modo da poterci ritrovare tutti e due sani e salvi. Ho fatto un voto di castità permanente: niente matrimonio. Sigh!”
“Ma - ma non è giusto!”
“Purtroppo un voto è un voto: non possiamo farci nulla.”
“Ci penso io!”
E con un “Ta - daaaan!” ecco sbucare un piccolo frate con la pelata e i baffi bianchi.
“Sono Fra Makaroforo! In realtà sarei dovuto comparire molto prima in questa storia, ma avevo un altro impegno, scusate il ritardo.”
“Tu puoi fare qualcosa, nonnetto?”
“Certo che posso! Posso sciogliere il voto!”
“E come puoi fare?”
Fra Makaroforo alzò il dito al cielo tutto risplendente: “Grazie ai miei superpoteri!”
“E da quando ci vogliono i superpoteri per sciogliere un voto?” –si chiese Lucy con un gocciolone.
“Da quando questa storia minaccia di non finire più! Qualcuno deve pur risolvere tutto, no? Su, miei cari, ora potete finalmente sposarvi, e sarebbe ora: ormai fuori c’è il sole e ti devi svegliare, Natsu.”
“Va bene allora! Se è così mi sento tutto un fuoco!”
“Siiii!” –saltellò Lucy - “Sposiamoci!”
Ed eccoci arrivati al lieto fine di questa lunga, lunga, lunghissima storia (e pensate che ve l’abbiamo pure accorciata un casino…)!
In una chiesetta vicina, con l’Innominato e Don Gray come testimoni, il piccolo Plue come damigello d’onore e il cardinale Happy Borromeo come guest star, Fra Makaroforo poté finalmente celebrare il matrimonio per impedire il quale si era camminato, tramato e sofferto tanto!
“Ih ih ih! Evviva!”
“Siamo sposati!”
“Buaaaah! Che commozione!” –faceva l’Innominato usando il dodicesimo fazzolettino.
“Ma lo hai solo convertito al bene o gli hai fatto il lavaggio del cervello?”
“Aye, non lo so…”
“Bene! Sei contento Natsu?”
“Eccome!”
“Ora puoi baciare la sposa!”
“…… CHEEEEEE?!?!?”
Lucy, nel suo abito bianco, si rivolse a lui con lo sguardo timido da sciogliere il cuore a chiunque.
“I - i - io devo baciare Lucy?!? Un momento, questo non me l’avevate mica detto!”
“Ma che storie fai? L’hai voluta sposare no? Ora baciala, testa di fiammifero!” –lo rimproverò il divora - ghiaccioli.
Natsu deglutì.
Baciare Lucy? La sua compagna di team? Anzi, solo la parola “baciare” gli faceva accelerare il battito a mille…
E lei era sempre più vicina!
Sempre più vicina!
“I - io… Io…”
“Natsu?”
“!!!”
Col fiato corto, Natsu si ritrovò nuovamente tra le mura della sua gilda, ma ora dalle finestre finalmente filtrava la radiosa luce del sole.
Si strofinò un po’ la faccia, come se ci fossero rimaste appiccicate le lettere per aver dormito come un sasso su quelle pagine aperte.
Avevano ragione Lucy e Levi comunque: il tempo era volato più in fretta grazie a quel pisolino da lettura.
“Fiuuuu…”
Il suo sospiro di sollievo si interruppe di botto quando vice Lucy, vicinissima e sorridente.
“Allora lo hai letto un po’?”
Anche gli altri presero ad avvicinarsi.
“Aye, ti è piaciuto?”
“A che punto sei arrivato?” –fece il master.
“Natsu che legge un libro? Questa è bella!” –scherzò Gray.
“Su, Natsu, dicci qualcosa.” –continuò a sorridergli la compagnia di team - “Dacci una tua impressione, eh eh!”
“……”
Davanti agli occhi ricomparvero il vestito nuziale addosso a Lucy, il master era un frate coi superpoteri e Happy riceveva il baciamano da Gazille…
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!”
E saltò fuori dalla finestra, scivolando dopo un decina di metri in una pozzanghera e svenendo faccia a terra.
“……”
Indignata, Lucy prese a sbuffare fumo: “Ma che razza di reazione è? Tsk! Che bestia! Non meriti la bellezza della letteratura! Umpf!”
Richiuse il libro e, come offeso, lo portò via con sé.
A quanto pare non sono solo i trasporti il punto debole di Natsu: il suo primo impatto con la letteratura è stato scioccante per il giovane drago! XD
Spesso ho idee per parodie, solo che ho sempre problemi a scegliere che fandom usare per realizzarle; ultimamente ho scritto molto su Hetalia, per questo sono mancato qui nella sezione Fairy Tail, ma il manga continua a piacermi molto e sono contento di essere ritornato con questa spassosa dissacrazione! ^___^
Spero vi sia piaciuta!
Se commentate che ne direste di dirmi l’abbinamento di personaggi che vi è piaciuto di più? Personalmente il cardinale Happy lo considero il mio colpo di genio! XD
Buon proseguimento d’estate a tutti! ^___^