Manga e Anime
creata dalla serie "FRUITS BASKET":
"PER SEMPRE"
una fanfiction di:

Generi:
Sentimentale - Romantico
Avviso:
One Shot
Rating:
Per Tutte le età

Anteprima:
Lei amava quel gatto rosso che tutti gli altri dodici animali scartavano; lei amava quel mostro che l'aveva ferita. Lei amava Lui.

Conclusa: Sì

Fanfiction pubblicata il 22/10/2013 15:05:22
 
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La ragazza dai lunghi capelli castani sbirciò dalla porta che dava sul giardino con aria affranta, quella domenica mattina la città si era svegliata sotto la pioggia.

Tohru: "Non potrò fare il bucato oggi, mi dispiace." Si rivolse a Shigure che se ne stava seduto al tavolo sfogliando un giornale.

Shigure: "Non preoccuparti Tohru, approfittane per riposarti un po' oggi. Ti fai sempre in quattro per tutti noi!" Le rispose il ragazzo con un sorriso appoggiando il giornale sul tavolo.

Tohru: "Ah! Ma che dici? Voi siete sempre così premurosi con me!" Arrossì.

In quel momento entrò Yuki assonnato. Era sempre diligente e serio a scuola ma la sua immagine da ragazzo perfetto, al mattino appena sveglio, era facilmente compromettibile.

Tohru: "Buon giorno Yuki! Ben alzato!" Lo salutò allegramente lei con un largo sorriso che Yuki tentò di ricambiare fra uno sbadiglio e l'altro. "Ti preparo subito la colazione!" Corse in cucina.

Yuki: "Grazie Honda!" Rispose sedendosi barcollante al tavolo a fianco al cugino.

Shigure: "Quest'oggi sei riuscito a svegliarti prima di Kyo, complimenti!" Lo canzonò beccandosi un'occhiataccia dal ragazzo dai capelli argentati.

Tohru rientrò nel soggiorno con la colazione per il ragazzo e, cogliendo la battuta di Shigure, non potè far a meno di guardare verso le scale che portavano al piano di sopra dove si trovavano la sua stanza e quella di Kyo. Il ragazzo dai capelli rossi odiava il mal tempo per la sua maledizione legata al gatto e, nelle giornate di pioggia, tendeva ad isolarsi più del solito.

Shigure: "Vedrai, gli passerà presto. Prima o poi gli verrà fame!" Sdrammatizzò il ventisettenne notando l'espressione preoccupata della giovane.

Il campanello suonò e Tohru si affrettò alla porta sotto lo sguardo interrogativo del padrone di casa certo di non aspettare visite.

Arisa: "TOHRUUUU!!!!" La ragazza dai capelli biondi piombò addosso all'amica abbracciandola, sprizzante d'affetto.

Saki: "Siamo venute a renderti omaggio visto che oggi è la tua giornata..." Disse con la sua espressione da funerale.

Tohru: "UO - CHAN, HANA - CHAN!" Si commosse lei.

Shigure: "Ehi, che succede qui?"

Intanto Kyo stava chiuso in camera sua. Era sveglio da diverse ore ma non aveva voglia di scendere. Se ne stava in silenzio, in posizione supina con le braccia dietro la testa sul cuscino, ad ascoltare lo scroscio della pioggia attraverso le finestre ancora chiuse. Nella penombra, poteva scorgere il soffitto di quella che ormai era diventata la sua stanza da quasi un anno. Erano cambiate parecchie cose da quando si era trasferito li per il volere di Akito. All'inizio si era opposto, troppo intimorito all'idea di doversi rapportare con altra gente e specialmente con quell'odioso topastro, ma poi col tempo aveva imparato ad apprezzare la situazione stringendo addirittura amicizia con chi lo attorniava e tutto questo lo doveva soltanto a lei.
Quella ragazza, dall'aria così gentile, di nome Tohru era riuscita a stregarlo. Nessuno lo aveva mai accettato per quello che era, per quello che nascondeva così gelosamente sigillato da quel braccialetto di perle bianche e nere.
La sua peggiore forma.
Sorrise fra se e se mentre si tirava a sedere sul letto.
In quel momento sentì delle voci concitate al piano di sotto e qualcuno correre su per le scale. Si alzò incuriosito dirigendosi verso la porta che, in quel momento, si aprì con violenza facendolo sobbalzare.

Arisa: "ACCIDENTI A TE! CHE CI FAI ANCORA A LETTO?!" Le urlò contro la ragazza.

Kyo: "MALEDETTA YANKEE! CHE CI FAI TU QUI, PIUTTOSTO?! MI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO!" Rispose lui con le orecchie all'indietro e la coda gonfia.

In quel momento spuntarono dalla porta anche Hanajima, con l'aria tetra, Shigure con il suo solito sorriso sulle labbra, Yuki a braccia conserte appoggiato alla porta e Tohru visibilmente imbarazzata.

Kyo: "MA SI PUO' SAPERE CHE CACCHIO CI FATE TUTTI QUANTI IN CAMERA MIA SENZA PERMESSO?" Sbottò lui.

Tohru: "Mi dispiace..." Si scusò inchinandosi rossa in volto. "...è colpa mia..."

Saki: "...non avverti queste vibrazioni, Kyo?" Gli chiese la ragazza dai capelli neri con la sua voce inquietantemente calma facendo comparire una gocciolina sulla nuca del rosso.

Arisa: "NON POSSO CREDERE CHE IN UN GIORNO IMPORTANTE COME QUESTO, TU TE NE STIA RINTANATO IN CAMERA!" Lo afferrò per il colletto della maglietta.

Kyo: "MA CHE VUOI?" Ribattè.

Tohru: "AH! MA NO! NON E' ASSOLUTAMENTE COSI' IMPORTANTE!!!" Si agitò mettendosi in mezzo.

Shigure: "Si da il caso che oggi sia il compleanno della nostra Tohru!!!" Esordì con allegria sventolando le braccia facendo arrossire la diretta interessata.

Kyo: "Compleanno..?!"

Yuki: "...sta tranquillo, nessuno ne era al corrente finchè non sono arrivate loro, poco fa." Puntualizzò con tranquillità il nato sotto il segno del topo senza schiodarsi dalla sua posizione.

Kyo guardò Tohru che, per l'imbarazzo, teneva lo sguardo piantato sui suoi piedi, sospirò e scese al piano di sotto oltrepassando la folla.

Arisa: "AH! Che tipo! Non le ha nemmeno fatto gli auguri!"
___

Seduti intorno al tavolo con del thè, l'allegra combriccola si sfidava al solito gioco di carte.
Shigure a capotavola scriveva pagine di un romanzo, alla sua sinistra sedeva Uo che battibeccava con Kyo difronte a lei, poi c'era Hana in vantaggio a fianco alla bionda e di fronte a Tohru, Yuki che attendeva diligentemente il suo turno all'altro capotavola, Tohru dall'aria spaesata sul suo mazzo di carte ed infine Kyo.

Arisa: "STAI BARANDO!" Sbattè il palmo della mano sul tavolo protraendosi verso il rosso.

Kyo: "NON E' VERO! SEI TU CHE NON SAI GIOCARE, SCHIAPPA DI UNA YANKEE!" Fece lo stesso.

Shigure: *Aaah! Licealiiii!* Sospirò il ragazzo ripensando ai bei ricordi di lui, Ayame e Hatori insieme al liceo.

Momoji: "TOHRUUUUUUU! E' VERO CHE OGGI E' IL TUO COMPLEANNOO???" Il ragazzino era piombato in casa, senza troppe cerimonie, seguito dal medico della famiglia Sohma.

Hatori: "Mi dispiace, ha insistito tanto per venire dopo la tua chiamata, Shi." Si rivolse all'amico gongolante per l'arrivo di uno dei due oggetti dei suoi pensieri.

Tohru: "Momiji! Signor Hatori! Siete venuti anche voi!" Si commosse, mentre il ragazzino biondo le balzava addosso abbracciandola e assumendo le sembianze di un dolce coniglietto. "Oh, accidenti!" Terrorizzata, si guardò attorno sperando che Uo e Hana non avessero assistito alla scena. Nascose il fagottino peloso dietro la porta dell'engawa approfittando della confusione creata dall'ex teppista e Kyo, e trasse un sospiro di sollievo. Ma in quel momento, il capello - antenna di Hana si rizzò avvertendo qualcosa.

Saki: "C'è un roditore qui dentro..." Disse alzando la testa dal suo mazzo di carte gettando la stanza in un silenzio improvviso e facendo andare di traverso il thè a Yuki. "...un coniglio..." Il ragazzo dai capelli d'argento si ricompose. Poi Hana si accorse della mancanza di Momiji. "Approposito, ma non c'era un altro ragazzino poco fa, Tohru - chan?"

Tohru: "Ehm...si, è...andato in bagno!!!" Si affrettò a rispondere. Pochi secondi dopo si percepì un piccolo "poff" e il biondino riapparve tutto sorridente beccandosi un'occhiata glaciale da Hatori.

Saki: "Che strana famiglia. Stando qui, Tohru - chan, stai diventando strana anche tu." Sorseggiò impassibile il suo thè mentre la ragazza dai nastri nei capelli rideva nervosamente.
Momiji: "Tohruuu!!! Questo è per te!!!" Le porse un pacchetto rosa con un nastro giallo.

Tohru: "Momiji - chan ma..."

Hatori: "Mi ha fatto telefonare a mezza città per far aprire quel negozio la domenica."

La ragazza scartò il regalo e trovò un peluches a forma di coniglietto.

Momiji: "...quando ti sentirai triste potrai stringerlo così saprai che io sarò sempre vicino a te!" Disse il ragazzo con una dolcezza infinita che la commosse.

Tohru: "Gra - zie..." Singhiozzò.

Kyo e Yuki vennero invasi da un'aura minacciosa.

Kyo: "Non provarci con lei, moccioso!" Gli tirò un pugno.

Momiji: "Aaaah Tohruuu! Kyo mi picchiaaa!"

Saki: "...proprio una strana famiglia." E sorseggiò altro thè.

Arisa: "Anche noi ti abbiamo portato qualcosa..." Tirò fuori un pacchettino azzurro rettangolare con una coccarda bianca sopra. "Coraggio, aprilo!" Le disse porgendoglielo con il sorriso, cogliendo la riconoscenza dell'amica.

Dentro c'era un portafoto che le ritraeva abbracciate con l'aspetto di qualche anno prima. Tohru guardò le due amiche con le lacrime agli occhi e le strinse a se come non aveva mai fatto. Quella foto, oltre ad essere importante perchè le raffigurava assieme, era unica per un altro motivo, l'aveva scattata sua madre.
Shigure sorrise dolcemente mentre Yuki, rivolgendosi a Tohru, le mise una mano sulla spalla causando la gelosia di Kyo.

Yuki: "Mi dispiace Honda, non sapendo del tuo compleanno, non ho potuto farti un regalo. Ti faccio però i miei più sentiti auguri!" Le regalò un sorriso così gentile che avrebbe fatto sciogliere le sue ammiratrici scolastiche.

Kyo: "Tsè! Neppure io ti ho fatto il regalo per lo stesso motivo." Tentò di assumere un'espressione menefreghista mentre dentro di lui albergava un enorme dispiacere.

Tohru: "Non c'è nessun problema, fate già tantissimo per me!" Si inchinò arrossendo strappando un sorriso dalle labbra di Kyo.
A metà giornata Hatori, Momiji, Arisa e Saki lasciarono casa Sohma accompagnati dagli infiniti ringraziamenti di Tohru.

Tohru: "Ah, è stata proprio una bella sorpresa..." Sorrise fra se e se tornando in casa.

Shigure: "Perchè non portate Tohru a fare una passeggiata? E' il suo compleanno infondo. Fate i gentiluomini, avanti! Alla vostra età io non avrei perso tempo!"

Kyo: "PIANTALA DI DIRE IDIOZIE, MANIACO CHE NON SEI ALTRO!" Gli piantò un pugno in faccia.

Shigure: "Come sei violentooo!" Disse massaggiandosi la guancia.

Yuki: "Non è poi una così cattiva idea, Honda vuoi fare una passeggiata?" Le chiese gentilmente.

Tohru: "Oh, ecco...si, mi farebbe molto piacere!" Acconsentì timidamente lei.

Kyo si alzò di scatto e si diresse verso l'ingresso passando davanti a tutti.

Yuki: "E tu dove vai, stupido gatto? Guarda che fuori piove!" Chiese senza nemmeno girarsi verso di lui.

Kyo: "Tsè! Che vuoi, topastro? Accompagno Tohru a fare una passeggiata." Rispose allacciandosi una scarpa.

Yuki: "Il mio invito era rivolto solamente a lei." Disse minaccioso.

Kyo: "Vuoi fare a botte?" Si mise in posizione di difesa girandosi verso Yuki che ancora gli dava le spalle con il viso rabbuiato.

Yuki: "Sai perfettamente che perderesti..." Rispose cupo, girandosi.

Tohru: "Non litigate! Andiamo tutti e tre assieme!!!" Si intromise correndo verso di loro. Purtroppo il contatto fu così forte che finirono per trasformarsi con un "poff". "Oh no, scusatemi tanto!!!" Disse inginocchiandosi davanti al gatto e al topo.

Kyo: "Fa niente..." Disse con indifferenza il gatto rosso.

Yuki: "Dovremmo aspettare di tornare normali..." Aggiunse il topo.

Tohru si fiondò a raccattare i vestiti dei due, stava per mettere la mano sui boxer di Kyo quando lui si trasformò davanti a lei. Si guardarono imbarazzati per qualche secondo poi lui distolse lo sguardo protendendo una mano verso di lei che glieli porse scappando via.

Shigure: "Mah..." Abbassò lo sguardo e si rimise a scrivere.
___

La pioggia tamburellava sugli ombrelli.
I tre passeggiavano silenziosamente, uno a fianco all'altro, sotto il cielo grigio delle 17.00. Le strade erano quasi deserte per il mal tempo e i negozi quasi tutti chiusi, ma Tohru era contenta lo stesso. Contenta di trovarsi con le persone a cui teneva di più in assoluto, contenta che Yuki le avesse chiesto di uscire, contenta che Kyo avesse scavalcato il suo odio nei confronti della pioggia solo per lei. Di colpo si sentì in debito con loro, i due ragazzi riuscivano sempre a regalarle dei bei momenti felici con piccoli gesti amorevoli e lei non aveva mai fatto nulla per ricambiare.
Decise che quello era il momento giusto per sdebitarsi, ci voleva qualcosa che facesse capire loro quanto ci tenesse. Ma cosa?
Si guardò in torno e, alzando l'ombrello, scorse una vetrina illuminata di uno di quei pochi negozi aperti. Brillavano sotto la luce del riflettore come se fossero arrivate li apposta per lei, per loro.
Rallentò leggermente il passo rapita da quegli oggetti e non si accorse che i due ragazzi stavano andando avanti. Poi Kyo, accortosi della mancanza della ragazza si voltò cogliendola fra le nuvole. Tornò sui suoi passi e le tirò un buffetto sulla testa riportandola alla realtà. Quei piccoli gesti erano, per lui, una grande dimostrazione d'affetto.

Kyo: "Ehi! A cosa stai pensando?!" Chiese titubante lui.

Anche Yuki si voltò avvertendo la voce del cugino. Quella scena gli provocò dentro una strana sensazione. Al di là della solita gelosia che provava ogni volta qualcuno si avvicinasse troppo a Tohru, Yuki, percepì un'immensa tristezza.
Si era accorto da un po' di tempo ormai che Kyo guardava con occhi diversi la ragazza. Lui, che era sempre stato così violento e glaciale con ogni persona e specialmente ragazza, quando era in compagnia di Tohru cambiava totalmente atteggiamento.
Ma non erano i sentimenti del ragazzo che gli causavano quello strano stato d'animo, ma lo sguardo di lei. Forse poteva passare inosservato agli altri ma non a lui, per quanto detestasse ammetterlo, coglieva la stessa nota negli occhi di lei.

Yuki: "Honda, ti andrebbe una cioccolata calda?" Chiese sorridendo alla giovane avvicinandosi con la pioggia che picchiettava la stoffa del suo ombrello. La ragazza sorrise come una bambina e disse loro di avviarsi che li avrebbe raggiunti immediatamente dopo aver fatto una piccola commissione.

Interdetti, i due si diressero alla caffetteria a debita distanza l'uno dall'altro. Kyo pestò con forza il piede in una pozzanghera bagnando volutamente i pantaloni di Yuki che lo guardò truce. Poi, giunti al locale, Kyo poggiò l'ombrello gocciolante nell'apposito contenitore mentre Yuki scrollò il suo bagnando i capelli rossi del cugino, per vendetta.
Quando Tohru entrò nella caffetteria li trovò a squadrarsi carichi d'odio, uno bagnato dalle ginocchia in giù e l'altro dalle spalle in su. Al centro stava il proprietario del locale che li osservava spaventato.

Tohru: "Buona sera! Vorremo tre cioccolate calde!" Disse raggiante al proprietario, poi prese i due ragazzi per mano e li portò verso un tavolo sedendosi al centro.

Yuki: "Stai bene, Honda? Mi sembri un po' strana." Domandò gentilmente il ragazzo dai capelli argentati, visibilmente preoccupato.

Kyo: "Che sei andata a fare?" Chiese con meno tatto, invece, quello dai capelli color carota.

Tohru: "Sto bene, sto bene. Sono solo passata a prendere una cosa..." Infilò la mano destra nella tasca della giacca ed estrasse un piccolo pacchettino nero legato con del nastro dorato. I due ragazzi lo guardarono interrogativi, qualcuno le aveva fatto un altro regalo a loro insaputa?

Kyo: "...e questo chi te lo avrebbe fatto?" Chiese tagliente senza riuscire a nascondere la gelosia.

Tohru: "Nessuno..." Sorrise lei al ragazzo. "L'ho preso io...per voi..." Quest'ultima frase la disse molto imbarazzata. Yuki e Kyo si scambiarono un'occhiata fugace poi i loro visi avvamparono.

Kyo: "Il compleanno era il tuo, non il nostro..." Teneva lo sguardo a destra per non guardarla in faccia.

Yuki: "...non siamo nemmeno riusciti a fartelo un regalo noi." Abbassò lo sguardo a sinistra.

Tohru: "Non dire così, me ne fate tutti i giorni stando con me!"
Kyo e Yuki rimasero in silenzio con i cuori che battevano a mille.

Tohru: "Dai, apritelo!" I due si scambiarono una seconda occhiata poi afferrarono entrambi un'estremità del nastro, tirarono e il fiocco si sciolse liberando la carta. Dentro c'era un piccolo cofanetto trasparente contenente tre fedine argentate adagiate su soffice cotone bianco. Ma la cosa che le rendeva particolari era l'incisione all'interno. Due semplici parole ma di grande significato: "Per Sempre".

Tohru alzò il coperchio e prese un anello con le dita, la piccola fedina scintillò alla luce del lampadario facendo risplendere le parole incise.

Tohru: "Spero non vi offendiate..." Disse timidamente mentre il proprietario della caffetteria portava loro le tre tazze di cioccolata calda.

Yuki: "...non potrei mai." Allungò la mano e afferrò il secondo anello infilandoselo al dito. " Grazie...Tohru!" Chiamarla per nome era stato un passo difficile per lui. Le diede un piccolo bacio sulla fronte facendola avvampare mentre, sullo sfondo, erano spuntate le orecchie e la coda da gatto a Kyo.

Kyo: "Tsè! Se ti rende felice, lo metterò." Afferrò l'ultimo anello e se lo infilò al dito suscitando la felicità della ragazza. "...grazie." Sussurrò guardando altrove, lei raggiante mise il suo.

Di nuovo Yuki avverti la strana sensazione di prima, li osservò in silenzio per qualche secondo poi si alzò.

Yuki: "Scusami Tohru, mi sono ricordato di dover sbrigare delle faccende burocratiche per il consiglio studentesco..." Le sorrise. "...devo tornare a casa."

Tohru: "Oh certo! Allora andiamo tutt..." Fece per alzarsi ma il ragazzo la fermò.

Yuki: "...no! Rimani pure a goderti la tua cioccolata..." Sorrise tristemente. "Ci vediamo a casa...Principessa." Si diresse verso la cassa, pagò ed uscì sotto la pioggia, in silenzio.

Tohru: "Devo aver detto qualcosa di sbagliato..." Disse la ragazza amaramente mentre alle sue spalle il nato sotto il segno del gatto bolliva silenziosamente di gelosia. "AH, CHE SCIOCCA! Il regalo non deve esser stato di suo gradimento! COME HO POTUTO NON ARRIVARCI?! Mi dispiace, deve avervi offeso!" Delle lacrime comparvero sui suoi occhi.

Kyo si allarmò.

Kyo: "CHE? MA SEI STUPIDA?! COME PUOI PENSARE UNA COSA DEL GENERE?!" Sbraitò alzandosi in piedi e fissandola con convinzione. Poi accortosi che tutti i clienti compreso il proprietario lo stavano fissando, si risedette. "E'...il regalo più bello che mi abbiano mai fatto..." Disse in un sussurrò. "...e sono certo che...anche per lui è così..." Concluse mettendo il gomito sul tavolo e poggiandovi sopra una guancia.

Tohru guardò Kyo negli occhi, era la prima volta che lo sentiva difendere suo cugino. Dovevano essergli costate davvero tanto quelle parole. Lo sapeva che, infondo al loro cuore, quei due si stimavano solo che il loro orgoglio gli impediva di ammetterlo.

Kyo: "...è solo che quel dannato topo di fogna è un cretino!" Si riprese poi subito dopo con la sua solita espressione irritata. La ragazza scoppiò a ridere, infondo il gatto e il topo sono eterni rivali.
___

Yuki inserì la chiave nella porta. Chiuse l'ombrello, si tolse le scarpe ed entrò in casa. Shigure, sentendo entrare qualcuno, si precipitò alla porta stupito di trovarlo solo.

Shigure: "Dove hai lasciato la mia dolce Tohru? E Kyo?" Chiese. Yuki gli passò davanti senza nemmeno rispondergli diretto in camera sua, lasciando il ventisettenne li. "Aaah, ho capito. SE HAI BISOGNO DI QUALCHE CONSIGLIO SULLE DONNE, SONO A TUA DISPOSIZIONE!" Gli urlò dietro mentre il ragazzo si richiudeva la porta alle spalle con eccessiva forza.

Accese la luce e si appoggiò contro il muro scivolando lentamente verso il pavimento.
Ne era certo, non aveva possibilità.
Si mise la mano destra fra i capelli scostandoseli dal viso, poi sollevò la sinistra e il suo sguardo si posò sul "Per Sempre" della fedina e un sorriso triste gli tagliò il viso.
Quella era la prima volta che si innamorava di qualcuno.
La voce di Shigure gli arrivò dall'ingresso mentre salutava Kyo e Tohru tornati a casa. Si alzò e si sedette alla scrivania prendendo le documentazioni di scuola.
Sentì dei passi leggeri sorpassare la sua porta, soffermarsi un momento e poi proseguire al piano di sopra. Probabilmente era Tohru che, considerando il suo carattere, doveva esserci rimasta molto male per come lui si era comportato. Decise quindi di scusarsi, non poteva sopportare di ferirla.
Si alzò dalla sua sedia e si diresse verso la porta scorrevole, la aprì e si trovò davanti Kyo che stava per salire le scale. Lo sguardo del rosso si indurì all'istante, lo afferrò per il colletto e caricò il destro stampandoglielo in faccia. Yuki non si mosse, avrebbe potuto facilmente schivarlo ma non lo fece.

Kyo: "TOPO SCHIFOSO! Per colpa tua, Tohru, c'è rimasta molto male! Che accidenti ti è preso?" Lo sbattè forte alla parete. "NON TE NE FREGA NULLA DI LEI?!" Yuki abbassò il viso poi, con tutta la sua forza, tirò un pugno a Kyo scaraventandolo a terra.
Il rosso cadde con violenza su un mobile e quando si tirò su dolorante si accorse che l'avversario era sparito.

Shigure: "Ragazzi, ma che state combinando oggi?" Chiese preoccupato comparendo dal corridoio.

Kyo si asciugò un rivolo di sangue che gli colava dal labbro ansimando appena, poi con aria di sufficienza, si diresse al piano di sopra.

Shigure: "Certo che i ragazzi, a quest'età, sono proprio strani."
___

Tohru era salita in camera sua. Sul letto, trovò il peluches a forma di coniglio che le aveva regalato quel pomeriggio Momiji. Lo afferrò e lo abbracciò.

*...quando ti sentirai triste, potrai stringerlo, così saprai che io sarò sempre vicino a te!*

Qualcuno bussò alla porta. Aprì trovandosi davanti Yuki.
___

Kyo salì le scale scocciato. Quel topo maledetto...lo avrebbe battuto prima o poi. Qualche scalino prima di arrivare in cima pensò di fare una piccola visita a Tohru per vedere come stava, fece l'ultimo gradino e si fermò davanti alla camera di lei alzando il pugno per bussare.

Yuki: "...credo d'essermi innamorato di te..."

Kyo sentì la voce del cugino provenire da dentro la camera di Tohru e si bloccò all'istante. Abbassò il pugno e scappò via di corsa.
___

Tohru: "Yuki!"

Yuki: "Ciao Tohru! Posso entrare?" Chiese lui sulla soglia.

Tohru: "Certo! Vieni pure!" Rispose cordialmente lei richiudendo la porta dietro di lui.

Yuki: "Volevo chiederti scusa..." Cominciò.

Tohru: "No! Sono io quella che deve scusarsi, quel regalo era troppo invadente, hai ragione ad esserti offeso. Mi dispiace!" Si scusò lei abbassando lo sguardo.

Yuki: "Come? NO! Non è assolutamente per questo che me ne sono andato!" Disse lui sinceramente, sorprendendola. Vi fu una pausa, poi lui continuò. "Vedi io...ti ho detto che avevo da fare perchè...ho provato una strana sensazione in caffetteria, disagio. Scusami Tohru ma....credo d'essermi innamorato di te..." Con forza, vomitò fuori i suoi sentimenti lasciando la ragazza senza parole.

Tohru: "...Yuki..." Sussurrò.

Il ragazzo sorrise tristemente distogliendo lo sguardo da lei.

Yuki: "...e so anche di non esser corrisposto. Lo vedo nei tuoi occhi, tu appartieni già a qualcuno e quel qualcuno...contraccambia." Fece una seconda pausa. "Ti lascio stare ora, ci vediamo a cena." Si girò e mise la mano sulla maniglia della porta per aprirla.

La ragazza si fiondò su di lui abbracciandolo da dietro. Calde lacrime silenziose le rigavano gli occhi mentre il corpo di lui, che la sovrastava, lentamente si rimpiccioliva fino a diventare un piccolo topolino che Tohru strinse fra le mani.

Tohru: "...ti voglio bene...Yuki."
___

Era la fine. L'aveva persa per sempre.
Doveva ammetterlo, Yuki era sempre stato migliore in tutto. Nelle amicizie, nelle arti marziali e ora anche nell'amore. Ma in fondo non poteva non farci nulla, lui non si era mai pronunciato verso Tohru e alla fine se l'era fatta fregare sotto il naso.

*...credo d'essermi innamorato di te...*

Quelle parole gli risuonavano nella testa come un disco e lo trafiggevano come coltelli al cuore.
Basta. Ormai tardi per tutto.
Kyo se ne stava seduto nel suo solito rifugio, il tetto, dove scappava ogni volta che voleva stare solo. La pioggia lo assaliva infradiciandogli i capelli e rigandogli la faccia ma a lui non importava.
Alzò il palmo della mano sinistra e il suo sguardo si posò sulla piccola fedina argentata.
"Per Sempre"
Che stupido era stato, quelle due parole erano chiaramente riferite all'amicizia, non certo all'amore. Come poteva una ragazza così perfetta come lei, amare uno come lui?!
Si strappò dal dito l'anello e fece per lanciarlo via, ma poi ci ripensò. Se lei era felice, lui, le sarebbe stato vicino come amico, "Per Sempre".
Se la rimise al dito.
Poi qualcosa lo riparò dalla pioggia. Alzò lo sguardo e vide che sopra la sua testa c'era un ombrello.

Tohru: "...ti prenderai un raffreddore..." Disse lei con dolcezza facendo accelerare il cuore del ragazzo.

Kyo: "Che me ne importa? E poi io non sono mica delicato come te, sai?" Disse secco senza degnarla di uno sguardo.

Lei si sedette accanto a lui.

Kyo: "Vai dentro! Domani avrai la febbre!" Le disse sta volta guardandola.

Tohru: "...volevo palarti..." Disse.

A Kyo mancò un battito. Ecco, era arrivato il momento. Ora lei gli avrebbe detto che amava Yuki e tutto sarebbe cambiato. Doveva aspettarselo. E' così da sempre no? Il topo vince e il gatto rimane solo.

Kyo: "...mh, lo so già. Mi dispiace, non l'ho fatto apposta ma purtroppo ho inavvertitamente ascoltato una parte della conversazione fra te e il topastro, prima. Ti meriti una persona premurosa e infondo lui lo è..."

Tohru: "Cos...NO! Aspetta, io...volevo dirti che..."

Kyo: "Va bene così. Se tu sei felice, io lo sono per t..."

Tohru: "...TI AMO, KYO!" Era diventata tutta rossa e tentava di nascondersi come una bimba a danno fatto. Non era mai stata così bella come in quel momento. Non poteva crederci, lei gli stava dicendo di amarlo.

Lei amava quel ragazzo odioso, irascibile e violento; lei amava quel gatto rosso che tutti gli altri dodici animali scartavano; lei amava quel mostro che l'aveva ferita.
Lei amava Lui.

Le tolse l'ombrello dalla mano facendolo rotolare sulle tegole bagnate del tetto e, con il cuore carico di un nuovo sentimento, sigillò le loro bocche.

Kyo: "...non credevo di potertelo mai sentir dire...Ti amo anche io, Tohru."




FINE
 
 
 
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