Manga e Anime
creata dalla serie "YU-GI-OH!":
"AMNESIA"
una fanfiction di:

Generi:
Sentimentale - Commedia
Avviso:
One Shot
Rating:
Per Tutte le età

Anteprima:
Mai Kujaku perde la memoria a causa di un incidente, nella sua testa da quel giorno solo un nome: Jonouchi Katsuya.

Conclusa: Sì

Fanfiction pubblicata il 25/10/2021 15:00:52
 
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AVVERTENZE: Questa è una mia fanfic molto vecchia, ho voluto pubblicarla perché ne sono affezionata, ma vi chiedo di perdonare gli errori, grazie <3

“Non ho ancora il coraggio di vederti Jonouchi. Ma prima o poi ci rincontreremo, lo prometto!”
La strada era libera, la ragazza accelerò per allontanarsi più possibile dal passato, ma con la promessa di tornare.
Raggiunse la città.
“Che mi prende? Ho talmente sonno, sta notte non ho dormito, neanche quella scorsa. Jo... no.”
Un urto assordante.
Un uomo: - Ragazza! Si svegli la prego, non l’avevo proprio vista! -
Una grande folla si avvicinò alla biondina.
“Sbaglio o quella è Mai Kujaku?”
“Presto chiamate un'ambulanza!”
“Speriamo sia solo svenuta.”
Mai: - Jo... no. -
“Ha parlato! Tutto a posto signorina? Stai bene? Ti prego apri gli occhi. Parla ancora, continua a parlare, non arrenderti. -
Mai: - Jono... -
Dottore: - Che è successo qui? -
Uomo: - E' colpa mia, non avevo visto la moto e l'ho investita, non volevo! -
Dottore: - Respira ancora! -
Uomo: - Sì, ha pure pronunciato un nome, ma non ho capito di chi. -
Dottore: - Presto, portiamola in ospedale! -
Arrivati portarono la ragazza in una stanza e la stesero su un lettino, iniziarono ad operarla.
“Jonouchi Katsuya...” La ragazza aprì gli occhi e cominciò a respirare angosciata e con fatica!
Il dottore, un bell'uomo sulla trentina con dei corti e spettinati capelli arancio: - Ragazza! Come va? Sta' meglio? -
Mai: - Jonouchi. -
Dottore: - Jonouchi? E' per caso il suo nome? -
Mai: - Jonouchi Katsuya. -
Dottore: - Jonouchi Katsuya, è cosi che ti chiami? -
Una ragazza del letto di fianco rise: - No dottore. Lei è Mai Kujaku. Ha partecipato al torneo dei duellanti di Duel Monsters. Jonouchi Katsuya è un altro partecipante. -
La giovane ragazza si chiamava Misha, aveva i capelli lunghi fino alla schiena, castani, e gli occhi di un blu intenso, era magra e non molto alta.
Dottore: - Ne sei assolutamente sicura?
La ragazza annuì.
Dottore: - Sforzati ragazza. Tu sei Mai Kujaku? -
Mai non diceva niente e si guardava intorno: - Jonouchi. -
Dottore: - Ho paura abbia perso la memoria. -
Misha: - Povera Mai. Secondo me dovreste avvertire Jonouchi Katsuya. -
Dottore: - E’ l’unico nome che sa pronunciare, farò in modo di contattare questo Jonouchi. -
Il dottore si allontanò mentre la compagna di stanza della giovane duellante rimase lì a farle compagnia.
Misha: - Mai, ehi ragazza! -
Mai si voltò, anche se non era sicura si riferisse a lei.
Misha: - Ciao! Io sono Misha! E tu? -
Mai la fissò.
Misha: - Tu sei Mai. Mai Kujaku. Dai, ripeti insieme a me, Mai Kujaku. -
Mai: - Jo... -
Misha: - No. - sorrise: - Mai Kujaku! -
Mai: - M... Mai... -
Misha: - Brava! Kujaku! -
Mai: - Mai Kujaku. -
Misha: - Sì! Lo sai? Mi piace il tuo modo di duellare, ti ricordi delle tue arpie vero? -
Mai non capendola la guardò con faccia interrogativa.
Misha sorrise: - Guarda nella tasca - disse toccandosi i fianchi per farle capire cosa intendeva per tasca.
Mai ripeté il gesto e scoprì di avere delle carte in tasca.
Misha fece segno di dargliele: - Me le puoi prestare un secondo? -
Mai, non ricordando la loro importanza, le porse alla ragazza senza troppi problemi.
Misha trovò la sua arpia: - Ecco, questa è una arpia! Non te la ricordi? -
Mai la guardò perplessa e poi divenne triste, si stese nel letto e guardò il soffitto.
Dottore: - Ho rintracciato il ragazzo, sembrava molto preoccupato e ha detto che arriva subito! Nel frattempo è successo qualcosa? -
Misha: - Sono riuscita a farle imparare il suo nome e farle capire cosa è una tasca! - Ridacchiò.
Il dottore sorrise, in maniera profondamente dolce: - Grazie Misha, mi raccomando continua a parlarle. -
Misha: - Sì! -
Mai sempre guardando il soffitto ripeté quel nome: - Jonouchi Katsuya. -
Dottore: - Il suo amico sta arrivando Mai, presto sarà da lei. -
Mai: - Jonouchi. -
Intanto nei corridoi dell’ospedale: - Fatemi passare presto! Mai, sto arrivando! -
Il dottor J (quello che aveva in cura Mai): - Lei deve essere Jonouchi Katsuya! -
Jono: - Sì, sono io! -
Il dottor J: - Mai Kujaku è in quella stanza. -
Joey entrando: - M... Mai?... -
La vide, con qualche ferita in viso ma gli sembrò sempre bellissima. Il cuore gli fece male, cosa diamine ci faceva quella donna meravigliosa su un letto d'ospedale?! Non doveva succedere.
Mai lo guardò ma non riusciva a riconoscerlo.
Jono si avvicinò alla ragazza, le prese le mani: - Mai. Sono io. Jonouchi Katsuya. -
Mai: - Jonouchi. -
Misha intanto esultava: - Non ci credo! Due star del Duel Monsters nello stesso giorno! -
Il dottore la guardò un po' critico e lei ridacchiò.
Misha: - Oh scusa! E' meglio che li lasci soli dottore, per ora posso spostarmi nell’altra stanza! -
Si alzò dal lettino prendendo le stampelle e lasciò i ragazzi soli.
Jonouchi con le lacrime agli occhi: - Mai, non ti ricordi di me? Sono io, Jonouchi - una lacrima rigò la guancia del ragazzo. Non riuscì proprio a trattenerla. Perché era in quel letto d'ospedale ridotta così? Non doveva succedere!
Mai vedendo piangere lui pianse a sua volta, senza nemmeno capirne il perché: - Jonouchi... Jonouchi Katsuya! Jonouchi!! - Sembrava come impazzita, mentre piangendo a dirotto gridava quel nome non accorgendosi che il ragazzo le era di fianco!
Jono: - Mai! Sono qui! -
Dottor J: - Non riusciva neanche a ricordare il suo nome, l’unica cosa che sapeva dire era il tuo nome. -
Jono: - Come è possibile? -
Dottor J: - Chi lo sa, magari nel momento dell’incidente stava pensando a te - ridacchiò amaro.
Jonouchi imbarazzato: - A me? - La guardò con occhi ancora lucidi: - Oh Mai. -
Poi lo stomaco della bionda ferita brontolò.
Jonouchi sorridendo: - Hai fame? -
Mai lo guardò.
Jonouchi cacciò delle caramelle dalla tasca, guardando il dottore: - Posso? -
Il medico annuì.
Il ragazzo sorrise porgendole una caramella.
Mai la prese e la guardò non capendo cosa fosse.
Jono: - Guarda, fai la stessa cosa che faccio io. -
Jonouchi scartò la caramella e se la mangiò masticandola ben benino.
Mai provò a scartarla, Jonouchi la aiutò sfiorando con le sue le mani di lei, la ragazza riuscì a scartarla e mangiarla, poi fece cenno di volerne un'altra.
Jonouchi rimettendole in tasca: - E no, fanno male se ne mangi troppe! Tra poco passerà la cena dell’ospedale. -
Mai si calmò mettendosi a dormire.
Jono: - Voglio restare qui e aiutarla a ricordare! -
Dottor J: - Ci potresti essere d’aiuto. Sembra che la ragazza si sia già affezionata a te e Misha! -
Jonouchi sorrise arrossendo.
Misha si intromise: - Non si ricorda neanche come si parla. Probabilmente non saprà neanche camminare. -
Jono: - In pratica è come se fosse tornata bambina! -
Dottor J: - Non proprio. Comunque appena si sveglia tu e Misha le farete fare il giro dell’ospedale e le insegnerete qualcosa, ok? -
Jono annuì. Misha: - Sì! - E poi al ragazzo: - Ti avverto però che oltre a reggere Mai che non saprà camminare dovrai aiutare anche me! - Accennando alle stampelle.
Joey rise: - Ci proverò! -
Il giorno dopo.
Misha: - Dai coraggio Mai! Guarda cosa ho qua! E' una caramella, se la vuoi vieni da me! - Disse stando seduta su una sedia, Jonouchi aiutava la bionda a camminare verso di lei.
Jono: - Dai Mai. Ce la puoi fare! -
Mai scivolò ma Jonouchi l’aiutò a rialzarsi e a continuare a camminare.
Misha: - Bene! Brava Mai! Te la sei guadagnata! - Le diede la caramella.
Jono: - Non so se è così brava per la sua forza di volontà o per avere le caramelle! -
Misha rise e poi dopo lo fece anche Mai.
Jonouchi si soffermò a guardarla, in quel momento quella donna bellissima lasciava in lui solo una grande tenerezza, come se davvero fosse una bambina da aiutare a crescere. Strinse i pugni: - Non ti preoccupare Mai. Riacquisterai la memoria, torneremo gli amici di un tempo. Tu e io, insieme. -
Mai lo guardò: - Jonouchi - poi sorrise e il biondino ricambiò.
Nel pomeriggio.
Misha: - Guarda "Mai" si scrive così, poi "Ku"... - Dopo un po’: - Ed ecco scritto il tuo nome “Mai Kujaku”! Adesso fallo tu! - Disse passando il foglio e la penna a Mai. La ragazza non riusciva neanche a tenere bene la matita.
Jono: - No, si prende così! - La aiutò, ora la matita stava a posto.
Misha: - Dai ora scrivi il tuo nome! -
Mai si mise a scrivere, ma alla fine non era il suo nome quello che venne fuori ma “Jonouchi Katsuya”.
Jono: - M... Mai! -
Misha: - Incredibile. Io non le ho insegnato a scrivere il tuo nome. -
Jonouchi rimase in un primo momento perplesso e quasi spaventato, sembrava un po' la scena di un horror di possessioni demoniache, pensò come uno scemo a demoni e fantasmi nel corpo della sua amata, ma poi tornò alla realtà notando unicamente in quel gesto qualcosa di dolcissimo. Sorrise, dal profondo del cuore, e la duellante senza memoria arrossì.
Misha li riportò alla realtà: - Jonouchi! Fai girare la testa pure alle bambine! -
Jonouchi nervoso: - Spiritosa! -
Si misero tutti e tre a ridere di gusto.
Mai tese la mano al ragazzo: - Me la sono... guadagnata, no? -
Jono felice: - Sì! - E le diede la caramella.
Misha: - Impara in fretta la ragazza! -
Durante la notte Misha e Jonouchi rimasero a parlare con il dottore sulle condizioni di Mai.
Intano la bionda nel sonno si agitava, continuando a ripete quel nome all'infinito, sempre più veloce, sempre con più affanno. Si svegliò poi, angosciata, guardandosi intorno e dappertutto sulle pareti, sui mobili, c’era scritto con inchiostro nero un nome, Jonouchi Katsuya.
Questo sì che sembrava un film horror.
Sentendo le urla della giovane i ragazzi la raggiunsero.
- Oh mio dio! -
Dottor J: - Come ha fatto a scrivere il tuo nome per tutta la stanza? -
Jono: - L'ho detto che era posseduta! -
Misha stizzita: - Quando l'hai detto?! -
Jono: - Non l'ho detto. L'ho pensato - si corresse, il dottore diede lui un colpetto riportandoli alla realtà, un po' di sonnambulismo non era certo colpa del diavolo.
Mai spaventata scoppiò a piangere e Jonouchi le si avvicinò delicato.
- Mai! Calmati, non è successo niente! -
Mai: - Voglio Jonouchi! -
Jonouchi la abbracciò: - Sono qui Mai! Sono qui, perché non riesci ad accorgertene! Non ti devi preoccupare, va tutto bene adesso. -
Mai piangeva singhiozzando e a quel punto pure il ragazzo pianse, seguito a ruota da Misha.
Dottor J: - Calmi! Sembra che sia morto qualcuno! -
Misha: - No, io sto piangendo perché sono troppo carini!! -
Dottor J: - Sei la solita fuori di testa! -
Misha ridendo: - Dai, lasciamoli soli! -
Mai con occhi brillanti e persi: - Chi sono io? - Disse prendendo l’arpia dal suo deck.
Jonouchi guardò quella carta, il cuore gli si strinse in una morsa, si fece coraggio e le disse: - Ora dormi. Domani mattina ti insegnerò un gioco che ti piacerà! -
La mattina seguente arrivò.
Jono: - Guarda, queste sono le carte del Duel Monsters! -
Mai prese il suo deck: - Sono come le mie? -
Jono annuì: - E’ un gioco, mischia le carte - disse il ragazzo cominciando a mescolare il suo deck, Mai lo imitò: - Dopo di che prendi 5 carte! -
Mai lo guardò ma non fece niente.
Jono: - Dimenticavo che non sai contare! Eheh. Guarda questo è uno - disse continuando fino a dieci.
Mai: - Uno, due, tre, cinq... -
Jono: - Quattro. -
Mai: - Quattro, cinque, sei, otto. -
Joey: - Sette. -
Piano piano Mai riuscì a ricordare i numeri e a giocare a Duel Monsters e intanto il tempo passava.
Finché un giorno il ragazzino sbuffò nervoso.
Jono: - Cosa?! Non è possibile! -
Misha scoppiò a ridere: - Ahahah! Ti sei fatto battere da una alle prima armi! Ahahah! -
Jonouchi nervoso: - Smettila di ridere! Anche se ha imparato da poco, Mai è sempre stata brava a giocare a Duel Monsters! -
Misha non riusciva a smettere di ridere innervosendo il ragazzo, ma la sua rabbia a poco a poco divenne gioia, quella bambina così cresciuta assomigliava sempre di più alla sua Mai. La guardava mentre insieme a Misha si pavoneggiava della vittoria, e rivedeva in quello sguardo uno sguardo che conosceva, uno sguardo che in passato aveva già amato, tantissimo.
E il tempo passava.
Misha: - Dai Mai, sei bravissima! Vieni a prendere la caramella! -
Mai senza l’aiuto di Jonouchi raggiunse Misha me non prese la caramella.
Misha: - Avanti, non la vuoi? -
Mai un po’ stufa: - Perché io le caramelle e Jonouchi i pasticcini? -
Misha rise: - Sì dai, hai ragione! Ti meriti un pasticcino! Andiamo a fregarci quelli di Jono! Avanti corri! Corri Mai! Corri! -
Mai iniziò a correre prima con fatica ma poi con gran facilità.
Passarono altri pochi giorni che era già in grado di correre e saltare come prima dell'incidente.
Dottor J: - Quei due stanno facendo davvero un buon lavoro! - Chiamò la ragazza: - Misha! -
Misha, che nel frattempo stava giocando con Jonouchi e Mai a Duel Monsters: - Sì? -
Dottor J: - Vieni, ho una notizia per te! -
In un’altra stanza: - Davvero?? - Chiese felice.
Dottor J: - Sì, sei guarita del tutto! Te ne puoi andare a casa! -
Misha era felice ma la gioia durò poco: - ... Mai? -
Dottor J: - Vedrai che Jonouchi se la saprà cavare da solo e poi puoi continuare a venire a farle visita quando vuoi! -
Misha fece cenno di no con la testa: - Non posso, i miei genitori hanno detto che appena sarei uscita dall’ospedale saremmo partiti per New York! -
Dottor J: - Ma sai che non puoi restare qui a fingerti malata! -
Misha si alzò dalla sedia e andò a dire tutto a i due ragazzi che si divertivano nell’altra stanza.
Misha: - Jonouchi, Mai! -
Jono: - Che c’è? -
Misha triste: - Sono guarita del tutto! -
Jono, Mai: - E’ fantastico! Perché sei triste?! -
Misha: - Perché partirò per New York! Per sempre! - Disse piangendo e abbracciando gli amici.
Jono, Mai: - M... Misha. -
Jono: - Vedrai Misha, ci rivedremo prima o poi! -
Misha: - Lo spero tanto! Arrivederci! - Disse tornando tristemente da J.
Mai: - Non ti dimenticherò mai! - Le disse.
Misha: - Neanche io! -
Misha era scesa al piano terra e stava uscendo dall’ospedale quando le arrivò una caramella in testa: - Ahi! - La prese e la scartò.
C'era un biglietto all'interno con scritto “guarda su”.
Misha alzò lo sguardo.
E al quarto piano poté vedere uno striscione tenuto da Jonouchi, Mai, il dottor J e tutti gli altri amici di Misha con scritto:
“GRAZIE PER QUELLO CHE HAI FATTO PER NOI MISHA! TI VOGLIAMO UN MONDO DI BENE!”
Guardò tutti commossa, Jonouchi, Mai, e soprattutto il suo dottore, strinse un pugno al cuore, quanto le sarebbe mancato il suo dottore.
Scoppiò a piangere e salutando gli amici con la mano scappò via.
Giorni dopo giocavano seduti per terra.
Jono: - Ahah! Questa carta non era mai uscita è... -
Mai: - Lo stregone del tempo! Così permette al tuo drago di diventare vecchio e più potente! -
Il cuore di Jonouchi quasi si fermò: - C... come fai a saperlo? -
Mai: - E’ la tua solita tattica Jonouchi. -
Joey: - M... Mai. Cominci a ricordare? -
Mai sorrise.
Jonouchi si alzò correndo a prendere un foglio e una penna dalla sua camera, con estrema paura e non essendo sicuro se fosse o no una buona idea ci disegnò sopra uno strano sigillo. Si mise di nuovo a sedere.
Jono spaventato: - Ti ricorda qualcosa Mai? -
A Mai venne mal di testa: - Mi ricorda sofferenza. Nient’altro! -
Jono: - Non ti viene in mente nessun nome? -
Mai fa cenno di no.
Jono: - Chi è il mio migliore amico Mai? -
Mai: - Non so. Non lo so! -
Jono: - Rifletti Mai, ci puoi arrivare! -
Mai: - Yugi?... O Hon?... -
Joey sorrise entusiasta: - Honda! Sì, Yugi, Honda, quello che vuoi, non ti ho mai parlato di loro Mai! Avanti, chi sono tutti gli altri? -
Mai commossa nel dire questi nomi: - Anzu, Shizuka? -
Jono: - E' fantastico! Bravissima Mai! -
Mai guardò il ragazzo: - Jonouchi Katsuya. -
Jonouchi titubò, tremò: - Chi è Jonouchi Katsuya, Mai? -
Mai fissò il ragazzo, i suoi occhi viola si fecero lucidi, ma con una punta di sarcasmo disse: - Che è il tuo nome l'ho capito da un pezzo, sai? - Il ragazzo rise, ma lei non riuscì a trattenere una lacrima: - Ma sei tu, sei tu Jonouchi. -
Jonouchi scoppiò a piangere: - Sì, sono io!! Sono il campione di Duel Monsters! -
Mai cinica: - Non è vero, è Yugi! -
Jonouchi, irritato ma sempre più felice: - Sì! E ti ricordi come ho potuto partecipare alle finali del regno dei duellanti? -
Mai: - No. Non so nemmeno di che cosa stai parlando. -
Jono: - Sforzati Mai! -
Mai stette un attimo a pensare.
Jono: - Avanti! -
Mai: - Grazie a me? Io ti ho dato la carta che ti permetteva di... - Mai cacciò dalla tasca un fazzoletto di seta: - Era questo. -
Jonouchi alzandosi in piedi, rimostrandole il foglio: - Come si chiama questo sigillo Mai? -
Mai: - Quello è l’orichalcos. Dartz - un'altra lacrima rigò la guancia della ragazza e quella del ragazzo.
Mai: - Non sei neanche secondo. Seto Kaiba è più forte di te! - Smorzò subito.
Jonouchi esplose: - Non era il caso di ricordarti anche questo! -
Mai si mise a ridere di gusto.
Jonouchi allora si calmò, quella bambina sembrava ora completamente cresciuta. Ed era bellissima, come la ricordava.
- Ti ricordi anche per quale motivo sapevi pronunciare solo il mio nome? - Le chiese sfiatando appena, cercando di trovare una risposta a questa domanda che si faceva ormai da tempo.
- Perché ti amo Jonouchi - fu la sincera e schietta risposta della ragazza che ancora era seduta su quel freddo pavimento.
Il ragazzo rimase in silenzio, in un completo imbarazzo, non era certo quello che si aspettava, anche se in fondo, sotto sotto, ci sperava.
La bionda allora si alzò, e nel pieno del suo vecchio fascino, lo baciò, dando finalmente un senso a tutti i suoi ricordi.
Il ragazzo l’abbracciò scoppiando a piangere.
Mai: - Ora sei tornato tu il bambino Jonouchi! -
Entrambi scoppiarono a ridere.
Intanto J li spiava: - Misha sarebbe stata felicissima! E a vedermi così mi avrebbe detto che sembro un guardone! - Ridacchiò pensando alla sua cara e tanto amata ex paziente, quanto gli mancava.
Non troppo tempo dopo una ragazza a New York aprì la porta di casa.
- Come va la vita? -
- Mai! Jonouchi! Amici miei! - Disse abbracciandoli.
Misha: - Che ci fate qui a New York? -
Jonouchi: - E’ una storia lunga! -
Misha: - E ovviamente non ti va di raccontarla! E tu Mai? -
Mai: - Sto benissimo, ricordo perfettamente tutto il mio passato! E questo è grazie a te Misha! -
Jono: - Non è vero, è anche grazie a me e alle mie caramelle! -
Risero, poi Misha si guardò attorno, notarono il suo sguardo leggermente triste, le porsero un regalo.
Mai: - Lui non è potuto venire, ma questo è da parte sua. -
La giovane donna dai capelli castani sorrise non riuscendo a trattenere un rossore sulle gote.
Intanto Mai e Jonouchi si stringevano la mano.
“Te l’avevo promesso Jonouchi.
Prima o poi ci saremo rivisti, e questa volta ti prometto che non ci lasceremo mai più!
Ti amo.”




FINE
 
 
 
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