UN SENSO
- Capitolo 1° -
Mi sono praticamente innamorata di questa canzone e mi sono decisa a farci una fic sopra.
Purtroppo ho faticato molto a decidere il personaggio, visto che il primo che mi era venuto in mente era Gaara di Naruto, ma poi ho visto che sto scrivendo storie solo su quel fumetto e ho voluto cambiare. Così, dopo essermi riletta tutti i manga che avevo a disposizione, la mia scelta è caduta su Kazutaka Muraki, il mio maniaco sessuale preferito. Non è stato facile scrivere qualcosa su di lui, visto che è un personaggio estremamente enigmatico e il suo passato è poco chiaro (o perlomeno io non riesco a capirlo dai fumetti…^^”””), quindi spero di non averlo fatto OOC…
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Voglio trovare un senso a questa sera
Anche se questa sera un senso non ce l’ha
Vago per le strade di Tokyo, senza una meta precisa. A volte mi chiedo cosa ci faccio qui, perché esisto…come mai ancora sfuggo la morte che mi è arrivata vicina tante volte, senza mai decidersi ad afferrarmi. Perché? Che senso ha tutto questo?
Voglio trovare un senso a questa vita
Anche se questa vita un senso non ce l’ha
Vorrei sapere perché continuo a vivere, a camminare sotto questo sole che non mi riscalda. La mia vita è solo sangue e morte.
Non c’è gioia, non c’è felicità. E io continuo ad andare avanti per questa strada, senza mai decidere di fermarmi. Senza riuscire a fermarmi, perché, se potessi, io metterei la parola fine a tutto questo.
Voglio trovare un senso a questa storia
Anche se questa storia un senso non ce l’ha
Ma non posso. Non ci riesco. Più volte ho saputo di dover morire, più volte la nera signora mi è stata accanto. Ormai cammina con me. Si nutre del mio operato, e io del suo.
Vivo, ma sono morto. Non nel corpo. Sono morto dentro, nell’anima. E quella non si può recuperare.
Voglio trovare un senso a questa voglia
Anche se questa voglia un senso non ce l’ha
E continuo. Sfido la morte. La chiamo, la evoco.
Uccido.
Sono un assassino. La mia doppia vita…dottore di giorno e di notte…vampiro. Un vampiro dagli occhi e i capelli argentati che si bagna le labbra con il sangue delle sue vittime. E tutto per vederti, per chiamarti…e tu vieni, ogni volta.
Sai che cosa penso
Che se non ha un senso
Domani arriverà...
Domani arriverà lo stesso
E mi guardi con i tuoi occhi violetti, carichi di rimprovero, di disprezzo.
Mi odi? Forse…ma non ti sei mai accorto che siamo uguali?
Noi apparteniamo alla stessa razza, alla stessa stirpe.
Io e te siamo i figli del buio, della tenebra.
E non c’è un domani per noi…non siamo comuni mortali. Ma i giorni passano e le albe e i tramonti lasciano il loro ricordo nel mondo.
Senti che bel vento
Non basta mai il tempo
Domani un altro giorno arriverà...
Il sole rivela la nostra differenza, la notte la nasconde.
Tu, creatura del buio che non conosce la luce.
Io, creatura del giorno che non conosce la tenebra.
Ma chi è veramente il bianco e il nero tra noi?
A volte mi sembra di essere io il diavolo dai capelli argentati, e tu l’angelo dai capelli neri.
E nonostante tutto, nonostante il tempo che passa, io non riesco a togliermi dalla mente la tua immagine che racchiude in sé tutte le sofferenze dell’animo umano.
Voglio trovare un senso a questa situazione
Anche se questa situazione un senso non ce l’ha
E l’uomo, così fragile, così effimero…
L’uomo è vita e morte al tempo stesso.
Mi chiedo perché sono così, perché uccido, mentre allo stesso tempo provo a salvare delle vite con la mia professione. Vorrei capire il senso di tutto questo, della mia doppia vita che mi attanaglia e possiede…
Voglio trovare un senso a questa condizione
Anche se questa condizione un senso non ce l’ha
Sì, vorrei sapere perché l’umanità è così fragile. Perché i miei pazienti devono morire, quando io faccio di tutto perché sopravvivano. Perché l’uomo è costretto a questa condizione di creatura che soffre. C’è un Dio in tutto questo? Se c’è io non riesco a trovarlo.
Se ci fosse, non permetterebbe ai suoi figli di soffrire. Ma noi non siamo Suoi figli. Noi siamo creature della notte, create dall’uomo, non da Dio, a sua immagine e somiglianza.
Semplici repliche di esseri umani. Incesto con i demoni.
E la nostra condizione è diversa da quella umana, così com’è diversa la mia dalla tua.
Tu togli la vita, senza possibilità di donarla, pentendoti del tuo gesto che sai inevitabile. Io posso trattenerla, cercare di salvarla. Io avrei un’altra scelta, ma non la faccio.
Uccido senza esitazione, provandoci gusto. Uccido perché non sopporto la caducità della vita umana e provo a sconfiggerla…voglio sconfiggere la morte e sfidare Dio che ci ha condannati a tutto questo…
Sai che cosa penso
Che se non ha un senso
Domani arriverà
Domani arriverà lo stesso
E il domani. Per me il domani è come un macigno che mi crolla addosso.
Un inevitabile incontro con il tempo che scorre inesorabile, privandomi di un altro giorno che, forse, mi sarebbe indispensabile per capire il perché di tutto questo. Un giorno in meno in questa terra, un giorno in più verso l’incontro con il Divino Artefice che ha condannato la mia anima all’inferno ancora prima di nascere. Perché un figlio delle tenebre non può salire in cielo, né trovare pace nell’oblio…
Senti che bel vento
Non basta mai il tempo
Domani un altro giorno arriverà...
Domani un altro giorno... ormai è qua!
E nascondo il passare del tempo, che non basta mai. Cerco di fermarlo, di riappropriarmi dei giorni perduti. Di quei giorni che ho sprecato dietro a vane illusioni. Avrei bisogno di secoli a mia disposizione per trovare quello che cerco. Giorni, mesi, anni…sono troppo pochi, per quanti me ne possa concedere il mio tempo.
Una vita intera non basta per trovare il modo di sconfiggere la morte.
Il mio obiettivo…sconfiggere la nera signora. Eliminarla, donare a tutti un’esistenza eterna.
E per la vita io ho ucciso.
Ho strappato la vita per poterla cogliere, ho maledetto per benedire, ho infettato per guarire.
Se potessi tornerei indietro, ma farei sicuramente gli stessi errori.
Ormai non resta che aspettare il domani.
Voglio trovare un senso a tante cose
Anche se tante cose un senso non ce l’ha
Ed ecco il sole che sorge. Anche questa sera è finita.
Lavo le mie mani sporche di sangue rappresso.
La polizia troverà un cadavere dissanguato, fatto a pezzi.
Un “vampiro”, diranno loro. Già, un vampiro…un vampiro che alle luci dell’alba si rinchiude nella bara bianca, rivestendo i panni dello stimato dottore.
Un vampiro che di notte toglie la vita e di giorno tenta di salvarla.
Un’altra notte è passata e un altro giorno è arrivato.
Una notte in cui non sono riuscito a trovare risposta alle mie domande che, lo so, resteranno insolute per sempre.
Non ha senso tutto questo. Lo so. Non esistono risposte razionali per tutto, anche se le cerco, anche se poi sono il primo a non crederci…
E la nera signora mi accompagna.
È al mio fianco, discorre con me.
Per ora mi lascia stare, ma un giorno mi prenderà e anche il filo di questa vita sarà spezzato dalle Parche.
Ma quando quel giorno arriverà, spero che la Morte scelga te come suo messaggero e t’invierà a cogliere l’ultimo fiore di questa vita senza senso.
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siiiigh…povero Murakino mio…
Bene…adesso mi sono tolta lo sfizio di massacrarlo psicologicamente e aspetto i vostri commenti, sperando che siano numerosi!! (naturalmente se non commentate assolderò Muraki perché vi uccida tutti!! MWAHAHAHAH!!!)
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