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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Fullmetal Alchemist
Titolo Fanfic: UNA RAGAZZA, UN`ANGELO E UNA GUERRA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Yaoi
Autore: kikketta1978 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/07/2006 10:21:48 (ultimo inserimento: 01/03/07)

la mia seconda fic! ovviamente yaoi royxed! dedicata a maxie-chan e a japan girl! leggete e commentate!
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

Capitolo 1

Avviso!!!
Questa fan fic è dedicata a maxie-chan e a japan-girl, che hanno commentato la fic precedente (vi adoro!!!). Premetto che in questa fic userò personaggi sconosciuti e anche alcuni che nell’anime ancora non sono comparsi. Non ci saranno (o almeno spero!) degli spoiler ed eviterò anche di far morire dei personaggi (cosa che io odio!). In questa fic ci saranno anche degli yaoi e degli hentai, che saranno preventivamente avvisati. Detto questo, non vi rompo più le balle!
Buona lettura!!!
Rika-chan / Akire

Roy Mustang stava seduto alla sua scrivania. Pensava e ripensava alla venuta di una nuova ragazza, e al fatto che aveva mandato il Fullmetal a prenderla alla stazione. Probabilmente la ragazza si sarebbe messa a ridere sapendo che quel nano era proprio il terribile Edward Elric, e il piccolo Ed si sarebbe sicuramente arrabbiato. Ringraziando il cielo c’era anche il fratello con lui, Alphonse.
Qualcuno bussò alla porta.
-Avanti.- disse il colonnello.
Eccola, finalmente.
Lunghi capelli biondo chiaro, due occhi marroni come la corteccia degli alberi. Aveva un giubbotto verde e azzurro, simbolo delle belle montagne ormai lontane. Sotto il giaccone, la divisa dei militari e il familiare orologio d’argento.
-Alchimista di stato Marika Lockart a rapporto, signore.-
Mustang ascoltò la melodiosa voce della ragazza, mentre notava dietro di lei l’imponente armatura di metallo e, vicino alla sua scrivania, una bionda capigliatura.
Non si era accorto che era entrato.
Sorrise dolcemente, fissando la dorata treccia di Ed, per poi rivolgere tutta la sua attenzione alla nuova venuta.
-Riposo, Lockart. Sei stata mandata qui dal Generale King, giusto? Se è così, fammi vedere la lettera.-
La ragazza prese una busta sigillata con la ceralacca, e la consegnò a Roy. Il colonnello la aprì, la lesse velocemente e poi la restituì alla legittima proprietaria.
-Benvenuta al Quartier Generale dell’Est, Northwood Alchemist. Da adesso sei sotto il mio diretto controllo, quindi potrò disporre di te come meglio preferisco. Edward, Alphonse, aspettate fuori.-
Il biondino sembrò molto contrariato nell’essere cacciato fuori, tanto che la sua espressione convinse il colonnello a farlo restare nello studio. Nella mente diabolica di Mustang si stava delineando un terribile piano, che poteva essere messo subito in funzione.
Doveva solo convincere la ragazza a partecipare.
-Bene Lockart, avvicinati.-
Marika, sebbene con timore, fece come le era stato richiesto. Il colonnello la fece chinare, fino a che i loro due volti non furono molto vicini. Poi gli sussurrò in un orecchio: -Ho bisogno del tuo aiuto. Dobbiamo far ingelosire una persona.-
La ragazza fissò le iridi blu-nere del colonnello, capì al volo e sorrise diabolicamente.
Edward, intanto, era tutto verde dall’invidia.
Come si permetteva quella di prendersi tanta confidenza con il colonnello? E perché Mustang gli parlava nell’orecchio?!?
La collaborazione Roy-Marika cominciava così.

Edward camminava per la strada, seguito a ruota da Alphonse e Marika. Il colonnello gli aveva ordinato di accompagnarla al suo nuovo appartamento, che guarda caso era proprio nell’edificio dove vivevano i due fratelli e il colonnello.
Alphonse chiacchierava animatamente con la ragazza, mentre Edward si era incollato tutte le borse.
-E così vieni dal nord, giusto? Com’è North City?- chiese l’armatura.
-E’ una bella città. Io però non abitavo lì. La mia casa si trovava in montagna, vicino ad un piccolo paese chiamato Nixland.-
-Perché dici “si trovava”?-
-L’ho bruciata.-
Alphonse si fermò.
-…Come l’hai bruciata?-
-Mio padre è morto quando ero piccola. Mia madre era una vecchia arpia, morta per una malattia sconosciuta. Da allora ho vissuto sola, e mi aiutava mia zia che viveva in paese. Mi impegnavo a studiare l’alchimia, poi ho deciso di diventare un militare. Anche mio padre era un’Alchimista di Stato. Quando me ne sono andata, ho bruciato la casa e l’ho restituita alla montagna. Tanto nessuno andrà più a vivere lì. Chissà, magari un giorno la ricostruirò!-
-Anche noi abbiamo bruciato la nostra casa. Nostra madre è morta, e nostro padre è scomparso in guerra. Morta la mamma, abbiamo intrapreso un viaggio per studiare meglio l’alchimia.-
Marika sorrise: -Le nostre storie hanno molto in comune. Case bruciate, genitori morti… Chissà che non ci sia un nesso?-
-Se c’è, lo troveremo di sicuro.-
Alphonse si volse a guardare Marika, e anche se dal suo volto di latta non giungeva alcuna espressione, la ragazza era sicura che stesse sorridendo.

L’appartamento era davvero bello. Le stanze arredate con gusto sprigionavano un odore di pulito, la cucina ampia e spaziosa era illuminata da una grande finestra, il salone con divani e tavolini bassi aveva tende alle finestre che facevano filtrare poca luce.
A Marika sembrò che nessun posto fosse più bello. Edward entrò scocciato, buttando le valigie a terra e interrompendo quel silenzio surreale che si era creato.
Marika si spaventò, ma subito dopo sorrise a Ed che divenne tutto rosso. Adesso che la guardava bene era davvero carina, anche se lui aveva altri gusti…
-Vi fermate qui a cena? Lo so che abitate al piano di sotto, ma vorrei che veniste lo stesso. Naturalmente inviteremo anche il colonnello Mustang.-
Edward arrossì ancora di più alla nomina di Roy, ma acconsentì.

Quella stessa sera si ritrovarono tutti attorno al tavolo, mentre la ragazza trafficava in cucina. Intanto il colonnello Mustang, vestito con dei pantaloni neri e una camicia bianca trasparente, chiedeva al Fullmetal di fermarsi un po’ a East City. Il ragazzo, però, stava fissando il colonnello come se volesse saltargli addosso. Quando si accorse che anche il colonnello lo fissava, rispose debolmente: -Va bene, resterò un po’ in città.-
Marika era davvero felice che Ed e Al si fermassero per un po’ di tempo, così avrebbe potuto conoscerli meglio. Gli stavano tutti e due molto simpatici.
-La cena era davvero squisita!- fu il commento del colonnello a fine pasto.
-Sono contenta che vi sia piaciuto. Sapete, quando vivevo da sola ho imparato ad arrangiarmi.-
-Spiegami una cosa…- chiese Ed.
-Dimmi.-
-Da che cosa deriva il tuo nome, Northwood?-
Marika sorrise dolcemente.
-Dal fatto che uso elementi inerenti alla montagna. Uso il potere degli alberi, quello del ghiaccio e del vento. Questa combinazione mi permette di trasformare l’ambiente in un vero e proprio bosco del nord, da cui il mio nome. Posso bloccate gli avversari a terra usando delle radici, posso congelarli o spazzarli via con una folata di vento gelido. Ho imparato ad usare i miei elementi in combinazione per sbaragliare chiunque.-
-Davvero?-
La voce del colonnello risuonò chiara e divertita.
-Allora facciamo una prova: io schioccherò le dita, e tu dovrai cercare di fermare le fiamme in qualunque modo. Ci stai?-
Marika sorrise, non sicura di vincere ma vogliosa di provare.
-Ok accetto. Andiamo fuori, sul balcone.-

La sera era calma, e la luna pallida rivolgeva lo sguardo a quello spettacolo. Roy e Marika stavano di fronte, guanti bianchi che coprivano le mani di entrambi. Il classico cerchio rosso per lui, un disegno totalmente sconosciuto per lei; era formato da un albero, un fiocco di neve e una spirale.
Edward e Alphonse guardavano un poco timorosi quello spettacolo. Non tanto per l’incolumità del colonnello, solo per quella della nuova arrivata.
Roy sollevò la mano. Marika era pronta.
Uno schiocco di dita, e dal guanto si liberò l’inferno.
Marika congiunse le mani, chiuse gli occhi e poi le separò violentemente.
Una tromba d’aria freddissima navigò a velocità straordinaria verso il colonnello, ma nessuno prevedeva ciò che sarebbe successo poco dopo.
I due attacchi si unirono.
La bomba di fuoco e il turbine d’aria.
Un tornado di fiamme guizzanti girava sopra il balcone. Era uno spettacolo al di fuori dell’immaginazione umana. Impossibile avvicinarsi, il calore era troppo alto.
Poi, così come erano comparsi, così i due fenomeni uniti svanirono, lasciando nell’aria un leggero odore di bruciato.
Marika e Roy si guardarono, stupiti.
Poi si sorrisero, consci che insieme avrebbero fatto grandi cose.
Edward, vedendo lo sguardo che i due si scambiavano, volle gridare con tutta la sua forza. Ma il colonnello rivolse la sua attenzione verso di lui, ed Edward si sentì in paradiso.
Alphonse si congratulò con entrambi. La giornata era finita, fra un nuovo arrivo e uno scontro in balcone.

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
inu00 - Voto: 10/01/11 19:36
meravigliosa, fantastica, bellissima, non bastano per definire questa storia. farai un continuo? voglio vedere cosa fa roy ad envy, già mi immagino la faccia
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Rif.Capitolo: 15
giglionero
21/08/09 00:07
sei stata bravissima!!!!!!!!complimenti!!!
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