Più che altro è molto tristet - t mi sentivo triste così ho voluto scrivere questa storia, leggete e commentate, graziet - t
Conclusa: Sì
Fanfiction pubblicata il 13/09/2006 11:17:47
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ANGEL SAIYO
BY Saiyo83
Chi sono io per te? Nulla di nulla. Tu non mi conosci, anche perché non ci siamo mai parlati, quindi non sai neanche chi sono. Eppure siamo nella stessa classe, ma tu non mi hai mai degnato di uno sguardo o di una parola, la cosa strana è che sei gentile con chiunque, tranne con me è questo un po’ mi fa male.
Sono poche le ragazze che ti girano attorno, anzi a dire la verità solo 1, di nome, Tea, le altre ragazze non ti calcolano nemmeno, perché? Perché sei basso e con una capigliatura strana, timido, e anche se avvolte dimostri il contrario, ma a me non importa so solo che io ti amo, per quello che sei, ma questa Tea, ti ama solamente quando esce l’altra parte di te e questo mi rattrista moltissimo, ma mi rattrista ancora di più il fatto che non mi hai mai parlato, eppure non mi sembra di essere un mostro. Ho 2 gambe, 2 braccia, 1 testa, non mi pare di avere qualcosa che non va, forse è per via del mio carattere un po’ strano, che c’è di male nel averlo?
Io ti guardo spesso da dietro il tuo banco, e noto che continui a fissarla con occhi sognanti e sguardo di una persona innamorata, ma lei non ti fila o almeno non per quella tua personalità da bambino dolce che io adoro di te, a lei interessa l’altra parte di te, quella sicura, seria e adulta. Penso che tu sia un ragazzo dalla duplice natura, ma a me non importa, io vorrei che tu ti accorgessi di me, ma so che non accadra mai ed i miei sentimenti dovranno rimanere per sempre nel profondo del mio corpo, senza che questi usciranno mai fuori, per urlarti TI AMO. Così per l’ennesima volta torno a casa mia con una tristezza infinita mentre vedo te con i tuoi amici ridere felice e spensierato.
In quel momento in cui io ti vedo felice a me scendono delle lacrime calde, ma amare, di un’amarezza infinita che neanche tu riusciresti a comprendere. Arrivo a casa mia e come al solito è vuota e fredda, i miei genitori non ci sono. Sono morti, ed io abito da sola, non ho mai conosciuto cosa significasse una carezza, un abbraccio o un bacio affettuoso o almeno non ricordo più quando ne abbia ricevuta 1, tanto ormai sono abituata a vivere così, eppure se penso a lui mi verrebbe voglia di coccolarlo e di abbracciarlo, forse perché non avendo avuto amore per molto tempo ho voglia di darne io a lui, ma so che questo non succedera mai.
Come al solito mi distendo sul letto ed inizio a piangere tutte le lacrime che nell’arco della mattina non feci, odio farmi vedere piangere, mi da senso di debolezza e non voglio farmi vedere popratutto da te. Decido di farmi una passeggiata per la città, magari mi avrebbe aiutato un po’ a dimenticare questa tristezza che provo dentro il mio cuore, ma invece mi sto depreimendo di più, vedo solo che ragazzi che ridono e si divertono mentre io sono sola, senza nessuno che mi tira su il morale quando sono triste, e senza quella parola che tutti dicono stupenda, ovvero “gli amici”. Passo per il parco, e li, come un angelo caduto dal cielo, ti vedo solo che tu ti dondoli sull’altalena.
Mossa da una strana forsa mi dirigo verso di te e mi siedo nell’altalena accanto alla tua, tu ti volti a guardarmi, ma non dici una parola, io me ne accorgo e in quel momento mi sento al massimo della mia felicità, stranamente, prendo io la parola…
- ciao Yugi – dissi timidamente sapendo che non mi avrebbe mai risposto e se ne sarebbe andato via, lasciandomi li come una cretina
- ciao Saiyo – disse con la sua vocina che io personalmente adoro… hei aspetta un attimo? Lui mi ha salutato e mi ha chiamato per nome. Ora si che tocco il cielo con 1 dito
- allora ti ricordi di me – mi scappa da dire guardandolo con occhi sbarrati
- certo che mi ricordo di te, sei dietro il mio banco – disse sorridendomi
- senti non per farmi gli affari tuoi, ma come mai sei qui da solo, di solito non sei in compagnia dei tuoi amici? – dissi riprendendomi dall’emozione di averlo vicino
- no sono venuto qui per stare un po’ da solo -
- oh scusami, vuoi allora che me ne vada, così rimani da solo? – dissi un po’ delusa
- no tranquilla, stai pure, non mi dai fastidio – disse dinuovo sorridendomi
“ evviva non gli do fastidio” pensai felicissima, gli risposi con un sorriso anche io
- sai sono qui perché ho detto a Tea che a me piaceva? – a quelle parole mi cascò il mondo addosso
- oh, e lei cosa ti ha detto – dissi abbassando lo sguardo e pronta a piangere
- lei ha detto che non è innamorata di me, ma del mio alter - ego -
- se vuoi la verità. Io penso che Tea sia stupida – mi scappò da dire
- perché dici questo? Lei e pur sempre una mia amica – disse serio
- lo so, ma io penso che una persona deve essere amarta per quello che è, e non una sola parte come fa Tea, che è innamorata solo del tuo alter - ego -
- si questo è vero, ma nessuna mi ama per come sono – disse lui tristemente
- dai! Non prendermi in giro? – dissi quasi sorridendo
- te lo assicuro non ti sto mentendo, nessuno mi ama per quello che sono, non troverò mai una ragazza che mi ami veramente, tutti hanno un 2° fine -
- dai ti prego non rattristarti, io credo che 1 persona che ti vuole bene per quello che sei c’è ed è più vicina di quello che pensi – dissi riferendomi a me
- dici sul serio? Mi piacerebbe conoscerla – disse con una nuova luce negli occhi
- e se poi lei non dovesse piacerti? – dissi tristissima
- non credo, se mi ama per quello che sono non avrò difficoltà a volerle bene anche io -
- ne sei sicuro di quello che dici? – dissi guadandolo
- si sicurissimo, il problema è che non so chi è questa persona. Tu lo sai chi è? -
- diciamo di si – dissi guardandolo nei suoi occhi viola
- dimmelo ti prego, voglio conoscerla – disse con gli occhi che gli brillavano
- non so se dovo dirtelo o meno -
- dai ti prego non farmi stare sulle spine -
- ci tieni così tanto a saperlo? -
- si – disse deciso
- sono io quella persona – dissi abbassando lo sguardo
- stai scherzando vero? – disse lui ma io non lo vedevo visto che avevo lo sguardo basso
- no non sto scherzano – dissi voltandomi verso di lui lacrimando
- non piangere ti prego – mi disse lui avvicinandosi
- tu non credi alle mie parole -
- non è che non credo, mi sembra una cosa strana. Come ti ho detto prima le altre ragazze non mi considerano un ragazzo di 17 anni ma uno che va ancora alle medie o adirittura alle elementari -
- beh io invece no. Ti ho notato subbito quando ti ho visto la 1° volta e ho pensato subito che eri carino, poi conoscendoti di più in classe mi sei piaciuto sempre di più -
- cosa ti piaceva di me? – mi disse serio
- la tua simpatia, la tua gentilezza, ma soprattutto quella tua aria da impacciato che hai spesso sul volto, di te mi piace tutto, e mi dava molto fastidio quando assumevi il tuo alter - ego e Tea ti stava appiccicata come un cerotto, ma quando poi tornavi ad essere come sempre ti trattava da semplice amico -
Ecco come una stupida gli ho detto tutto ed ora mi ritrovo di nuovo a piangere come una fontana per lui e non so nemmeno quello che prova per me, ma penso che forse non dirà nulla e se ne andrà via lasciandomi da sola
- sai parlando in questi minuti con te, mi sto accorgendo gia di volerti bene -
Non credetti alle mie orecchie, mi voltai verso di lui ed in una frazione di secondo le sue labbra erano appiccicate alle mie. Seppur quello fosse il nostro 1° bacio fu una cosa straordinaria, non volevo più staccarmi, mi sentivo felicissima come non mai, dopo 10 secondi ci staccammo e tutti e 2 eravamo rossi come pomodori
- Saiyo – disse lui ancora rosso in viso
- dimmi Yugi? – dissi anche io rossa in volto
- che ne dici se stasera andiamo al Mc Donald noi 2 da soli? Così ci conosciamo meglio – mi disse con un’espressione talmente dolce che neache se volessi gli avrei detto di no
- vengo molto volentieri – dissi sorridendo
Camminammo mano nella mano come 2 fidanzati e devo dire che quel contatto con la sua calda mano fù una cosa estremamente piacevole, io mi sentivo al 7° cielo e penso che lo era ache lui, mi sentivo felicissima come non mai. Ci mancava solo 1 incrocio che ci divideva dal Mc Donald, così aspettammo il verde e passammo sulle striscie pedonali.
Quello che successe dopo fu terribbile, una macchina non rispettò il segnale rosso del semaforo e stava per investire Yugi che si era distaccato un attimo da me, io d’istinto corsi verso di lui e lo spinsi con tutte le mie forze e la macchina mi prese in pieno, ma almeno lui era salvo e per me quello era la cosa più importante per me.
Lui accorse subbito da me, prendendomi tra le sue braccia e urlando hai passanti di chiamare un’autombulanza. Lui mi stringeva come non mai enfatti sentivo il suo calore sul mio corpo, ma iniziavo a sentire freddo molto freddo e la vista mi si annebbiava. Iniziai a piangere perché avevo la sensazione che non l’avrei più rivisto e questo mi faceva stare ancora peggio di come stavo prima
- ti prego non lasciarmi, tu sei l’unica che mi abbia amato per quello che sono -
- n non p piangere, n non f farlo a anche t tu, c ci b basto i iio a f farlo -
- resisti i medici saranno qui, QUANTO CAVOLO CI METTE L’AUTOMBULANZA –
- m mi s sento s stanchissima, h ho s sonno, t tanto s sonno -
- resisti, se ti addormenti non ti risveglierai più -
- non riesco a resistere a lungo, non ti preocupare per me, io sarò sempre vicino a te ricordati che io ti amo dal mio profondo del cuor… - la mia mano cadde a terra
- noooooooo, ti prego non lasciarmi, non morire, anche io TI AMOOOOOOOOOO -
Ormai era troppo tardi io ero ormai morta, come lo sapevo, semplice io mi vedevo tra le braccia di Yugi, vicino a me c’erano 2 angeli pronti a portarmi in paradiso, ma io non volli seguirli, preferivo restare vicino a Yugi. In quei minuti conobbi anche Yami l’altro Yugi che mi spiegò che lui era l’anima di un faraone che risiedeva nel Puzle del Millennio che lui portava sempre al collo. In quel preciso momento una trana forza mi tirava verso l’alto ad una velocità fortissima, non appena capii mi misi a piangere di nuovo, non volevo lasciare Yugi e Yami, volevo stare con loro a costo di rimanere uno spirito per tutto la vita. In poco tempo mi ritrovai al cospetto di un uomo vestito con una tunica bianca legato solo da un laccio grigio chiaro alla vita
- tu devi essere Saiyo, vero? – disse l’uomo
- si sono io –
- bene io sono S. Pietro, sei pronta per entrare in Paradiso? -
- no non voglio entrarci – dissi decisa
- come non dirmi che vuoi andare all’inferno, non te lo meriti di certo! -
- no io voglio ritornare sulla terra dal mio Yugi, non mi importa come, ma vogli andare da lui, la prego non voglio nient’altro, la prego – dissi in tono disperato
- posso farti tornare da Yugi, ma non come essere umano -
- qualunque cosa a me va bene, basta che torni da lui per sempre -
- d’accordo mi hai convinto e lo farò -
- davvero grazie 1000, grazie non finirò mai di ringraziarla –
Yugi si era messo a piangere stretto al corpo senza vita di Saiyo, l’unica ragazza che avrebbe amato realmente e per tutta la sua vita, il cielo si stava oscurando e si stava preparando a piovere, cosa che Yugi non si era accorto. D’un tratto un raggio di luce squarciò le nuvole fermandosi vicino a Yugi.
Il ragazzo guardò in alto e vide che qualcosa stava scendendo leggera come piuma adagiandosi sulla mano del ragazzo. Non appena la vide si accorse che era una carda da gioco e si stupì di vedere la figura: era perfettamente uguale alla sua Saiyo, in fatti la carta si chiamava Angel Saiyo con 9 stelline e 4000 in attacco e 4500 in difesa.
Yugi capì al volo che quella carta era la sua Saiyo, infatti dietro alla carta c’era un messaggio scritto in argento “io sarò sempre con te mio adoratissimo Yugi, ti amo anche io, ora nessuno ci potrà separare” Yugi sorrise e si disse che non si sarebbe mai separato da quella carta speciale, ogni tanto ci parlava e sembrava che la carta parlasse, ogni sera Yugi metteva la carta di Angel Saiyo nel Dual Disk e ci parlava tutte le sere e la carta era felice di stare con il suo amatissimo Yugi, che salvò a costo della propria vita.
Fine
Che ne dite di questa storia, molto triste vero, io ho pianto tantissimo per scriverla, ma mi sentivo tristissima così ho scritto questa piccola storia. Mandatemi i vostri commenti anche per dirmi che ho fatto un sacco di errori di ortografia. Ciao ciao