torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Racconti di fate e tradizioni irlandesi
Titolo Fanfic: RACCONTI DI FATE E TRADIZIONI IRLANDESI
Genere: Fantasy, Soprannaturale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: AU
Autore: sushimori90 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 17/07/2007 17:21:20 (ultimo inserimento: 16/05/13)

Storie riprese da Thomas Crofton Croker. Scusate se è un po' lungo.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
PADRONE E SERVITORE
- Capitolo 1° -

Una volta Billy MacDaniel era un giovanotto capace di tener testa anche a una persona importante, di vuotarsi di un intero quarto (intendo un quarto di gallone, circa l 1,10) o di maneggiare un shillelag (uno strumento musicale tipicamente irlandese). Nulla temeva se non la mancanza di roba da bere; di nulla si curava se non di trovare chi gliela pagasse; a nulla pensava se non a come prendere in giro il prossimo: ubriaco o sobrio, una parola e un pugno erano i modi di Billy MacDaniel, e son proprio dei bei modi, sia per cominciare che per finire una discussione. Sfortunatamente, a furia di pensare, temere e curarsi di nulla questo stesso Billy MacDaniel si trovò in una cattiva compagnia; poichè di sicuro il Buon Popolo è la peggiore compagnia che a uno possa capitare di incontrare.
Avvenne dunque che, in una gelida e chiara notte non molto dopo Natale, Billy se ne tornava a casa; la luna era piena e splendeva, ma benchè fosse la notte più bella che si potesse desiderare, il freddo era pungente. <<Parola mia>>, disse Billy battendo i denti, <<non ci starebbe male un goccio di liquore per evitare che l'anima di un uomo gli gelasse dentro; vorrei proprio avere una bella dose del migliore>>.
<<Non dirlo mai due volte Billy>>, disse un ometto con un tricorno in testa, tutto ornato di pizzo d'oro e con grosse fibbie d'argento sulle scarpe, talmente grosse, che era un miracolo come potesse trasportarsele in giro. Reggeva un bicchiere grande come lui, pieno del miglior liquore mai visto o gustato.
<<Salve amico mio>>, disse Billy MacDaniel per nulla intimorito, benchè sapesse che l'ometto apparteneva al Buon Popolo. <<Alla tua salute e grazie di cuore; non importa chi paga da bere>>, e preso il bicchiere lo vuotò fino in fondo senza nemmeno respirare.
<<Salve>>, disse l'ometto, <<e benvenuto Billy, ma non credere di mettermi nel sacco come fai con gli altri. Tira fuori la borsa e pagami, da gentiluomo>>.
<<Io dovrei pagarti? Ma che non potrei afferrarti e ficcarti nella mia tasca come se fossi una mora?>>
<<Billy MacDaniel>>, gli disse l'ometto, montando su tutte le furie, <<sarai mio servitore per sette anni e un giorno e in tal modo sarò pagato; quindi preparati a seguirmi>>.
Quando Billy udì queste parole, cominciò a rammaricarsi per essere stato tanto insolente con l'ometto e si sentì obbligato, pur non sapendo dire come, a seguirlo l'intera notte per tutto il paese, su e giù per siepi e fossati, attraverso paludi e boschi, senza un attimo di respiro.
Quando cominciò ad albeggiare, l'ometto si girò verso di lui e disse: <<Ora puoi tornare a casa, Billy, ma a tuo rischio e pericolo, non dimenticare di incontrarmi nel campo del Forte questa notte, altrimenti per te saranno grossi guai. Se ti troverò un buon servitore tu mi troverai un padrone indulgente>>.
Billy MacDaniel se ne tornò a casa e, benchè fosse stanchissimo, non riuscì a chiudere occhio pensando all'ometto. Però aveva paura di non obbedire al suo comando così, verso sera, si alzò e si diresse verso il campo del Forte. Dopo un po' arrivò l'ometto e gli disse: <<Billy questa notte voglio fare un lungo viaggio, quindi sella uno dei miei cavalli e tu puoi sellarne uno per te, dal momento che mi seguirai e forse sarai stanco dalla passeggiata di ieri notte>>.
Billy pensò che questo era molto gentile da parte sua e lo ringraziò: <<Ma>>, aggiunse, <<se posso osare Signore, vorrei chiedervi qual'è la strada per la vostra scuderia, poichè qui non vedo altro che il Forte e il vecchio roveto all'angolo del campo, e il ruscello che scorre ai piedi della collina con l'acquitrinio che ci sta davanti>>.
<<Non fare domande Billy>>, disse l'ometto, <<và invece all'acquitrinio e portami due dei giunchi più robusti che trovi>>.
Billy così fece, chiedendosi che cosa l'ometto avesse in mente. Colse due dei giunchi più robusti che potè trovare, ornati ciascuno da un piccolo rametto di boccioli marroni, e li consegnò al padrone.
<<Sali Billy>>, disse l'ometto prendendone uno e montandovi a cavalcioni.
<<Scusate, Vostro Onore, dove devo salire?>> chiese Billy.
<<Come! Ma a cavallo naturalmente, come me>>, disse l'ometto.
<<è perchè vi volete burlare di me, che mi ordinate di montare a cavallo di quel giunco? Forse volete farmi credere che quel giunco che ho appena colto nella palude sia un cavallo?>>
<<Su! Su! Niente chiacchiere>>, disse l'ometto con aria adirata, <<il miglior cavallo che tu abbia cavalcato non era che un brocco a paragone>>.
Così Billy, pensando che fosse tutto uno scherzo e temendo di irritare il padrone, si mise a cavalcioni del giunco.
<<Borram! Borram! Borram!>> gridò tre volte l'ometto (che in inglese significa: "cresci"), e Billy lo imitò. Improvvisamente i giunchi si gonfiarono fino a trasformarsi in stupendi destrieri, che partirono a gran galoppo; ma Billy, che si era sistemato il giunco tra le gambe senza badar molto a come lo faceva, si trovò seduto a cavallo nel verso sbagliato, il che era proprio singolare, poichè aveva il viso rivolto alla coda.
Finalmente giunsero al termine del viaggio e si fermarono al cancello di un elegante edificio. <<Ora Billy, fa come mi vedi fare e seguimi da vicino; ma, visto che non hai saputo distinguere la testa del tuo cavallo dalla coda, bada che non sia la tua di testa a girarti fino a non poter più sapere se poggi per terra coi piedi o colla testa: ricordati infatti che il liquore d'annata, se riesce a far parlare un gatto, può però inebetire un uomo>>. L'ometto pronunciò poi delle strane parole che Billy non riuscì a decifrare, tuttavia cercò di ripeterle a sua volta; così tutti e due entrarono attraverso il buco della serratura e, passando da una serratura all'altra, giunsero alla cantina dei vini che era ben fornita d'ogni qualità di vino.
L'ometto si diede a bere più che poteva e Billy, non disdegnandone l'esempio, lo imitò.
<<Siete proprio il migliore dei padroni>>, gli disse Billy, <<poco importa chi verrà dopo, sarò felice di servirvi finchè mi darete da bere quel tanto che basta>>.
<<Non ho fatto alcun patto con te>>, disse il piccoletto, <<nè ho intenzione di farne. Alzati e seguimi>>.
E via, attraversando una serratura dopo l'altra. Ciascuno montò sul giunco che avevano lasciato vicino al portone d'ingresso, e galopparono via, tirando calci alle nuvole che si trovavano davanti come palle di neve, non appena ebbero pronunciate le parole: <<Borram! Borram! Borram!>>
Come furono tornati al campo del Forte, l'ometto congedò Billy, ordinandogli di trovarsi lì la notte seguente alla stessa ora. Così, notte dopo notte, continuarono, recandosi una notte qua e una là -una volta a nord, una volta a est e una a sud-, finchè non rimase una sola cantina in tutta l'Irlanda che essi non ebbero visitato e sapevano anche dire il sapore di ogni vino in esse contenuto -perfino meglio del maggiordomo stesso.
Una notte, quando come al solito Billy MacDaniel si recò al campo del Forte ad incontrare l'ometto, e stava per andare alla palude per procurarsi i cavalli per il viaggio, il suo padrone gli disse: <<Billy, stanotte avrò bisogno di un altro cavallo, perchè è possibile che al ritorno avremo con noi dell'altra compagnia>>. Così Billy, che a questo punto si guardava bene dal mettere in discussione gli ordini impartitigli dal suo padrone, portò un terzo giunco, chiedendosi chi mai li avrebbe accompagnati nel viaggio di ritorno e se per caso svrebbe avuto un compagno servitore.
<<Se lo avrò, sarà lui ad andare a prendere ogni notte nella palude i cavalli per il viaggio; infatti non vedo perchè anche io non posso essere in ogni fibra un gentiluomo fatto e finito come il mio padrone>>.
Insomma partrono; Billy teneva il terzo cavallo, e non si fermarono mai finchè non furono arrivati ad una tranquilla fattoria nella contea di Limerick, vicino all'antico castello di Carrigogunniel che fu costruito, così si racconta, dal grande Brian Boru. Nella casa c'era un gran trambusto e l'ometto si fermò per un poco all'esterno ad ascoltare; poi, girandosi all'improvviso, disse: <<Billy, domani compirò mille anni!>>
<<Dio ci protegga signore>>, disse Billy, <<davvero?>>
<<Non ripetere mai più quelle parole Billy>>, disse l'ometto, <<altrimenti sarai la mia rovina per sempre. Ora Billy, poichè da domani avrò mille anni, credo che sia giunto per me il momento di prendere moglie>>.
<<Lo penso anch'io, senza alcun dubbio>>, disse Billy, <<se avete intenzione di sposarvi>>.
<<E a questo proposito sono venuto fino a Carrigogunniel; infatti in questa casa, proprio questa notte, il giovane Darby Riley andrà sposo a Bridget Rooney, e poichè ella è una ragazza alta e ben fatta e di buona famiglia, ho intenzione di prenderla io in sposa e di condurla via con me>>.
<<E che ne dirà Darby Riley?>> disse Billy.
<<Silenzio!>> disse l'ometto assumendo un'aria assai severa. <<Non ti ho condotto qui per fare domande>>, e senza por tempo in mezzo, cominciò a pronunciare le strane parole che avevano il potere di farlo passare attraverso le serrature, libero come l'aria e che facevano sentire Billy parecchio intelligente quando le ripeteva dopo di lui.
Entrarono entrambi e, per osservare meglio la compagnia, l'ometto si sistemò, agile come un fringuello, su una delle grosse travi che attraversavano tutta la casa sopra le loro teste, e Billy fece altrettanto su una trave di dirimpetto. Ma poichè non era molto abituato a stare appollaiato in un posto del genere, le gambe gli penzolavano fuori in modo scomposto e fu chiaro che non era riuscito ad imitare il modo in cui l'ometto si era rannicchiato. Se l'ometto fosse stato un sarto per tutta la sua vita, non avrebbe saputo accucciarsi più comodamente.
Ed eccoli lì, padrone e servitore, ad osservare il divertimento che si svolgeva sotto di loro -e proprio sotto di loro stavano il prete e il suonatore di cornamusa, il padre di Darby Riley con i due fratelli di Darby e il figli di suo zio, e c'erano entrambi i genitori di Bridget Rooney. La vecchia coppia era assai orgogliosa della propria figliola quella sera, e ne aveva tutte le ragioni. C'erano le sue quattro sorelle con i cappellini ornati di nastri nuovi e i suoi tre fratelli tirati a lucido come tre ragazzi del Munster; e inoltre c'erano zii e zie, amiche e cugini da riempire la casa- e c'erano cibo e bevande in abbondanza per ciascuno, anche se fossero stati il doppio.
Ora, accadde che, proprio mentre la signora Rooney stava servendo al Reverendo la prima fetta di testina di maiale che aveva davanti, elegantemente adagiata su un letto di verze bianche, la sposa fece uno starnuto che fece girare tutti gli ospiti, ma nessuno disse <<Dio ti benedica>>. Credendo tutti che l'avrebbe fatto il prete, come avrebbe dovuto se avesse fatto il suo dovere, nessuno volle levargli le parole di bocca, che sfortunatamente era piena di carne e verdura. E dopo un momento di pausa, il divertimento della festa nuziale riprese senza la pia benedizione.
Billy e il suo padrone erano stati spettatori attentissimi di questo avvenimeto dai loro posti di osservazione. <<Ah!>> disse l'ometto stendendo una gamba con allegro vigore, e gli occhi gli si accesero di una strana luce, mentre le sopracciglia si curvavano come arcate gotiche. <<Ah!>> disse, guardando fissa la sposa, e poi rivolto a Billy: <<Metà di lei ora mi appartiene di sicuro. Lasciala starnutire altre due volte e sarà mia, a dispetto di preti, messali e Darby Riley>>.
La bella Bridgeti starnutì di nuovo, ma lo fece in mdo così delicato e arrossì talmente che pochi, tranne l'ometto, se ne accorsero o finsero di non accorgersene. E nessuno pensò di dirle <<Dio ti benedica>>.
A questo punto Billy guardò la ragazza con un'espressione pietosa; difatti non poteva fare a meno di pensare che cosa terribile fosse per una bella fanciulla diciannovenne, con grandi occhi azzurri, pelle trasparente e guance paffute e splendenti di salute e felicità, essere obbligata a sposare un orribile sgorbio d'uomo che aveva mille anni meno un giorno.
In questo momento critico, la futura sposa starnutì per la terza volta e Billy ruggì con tutte le sue forze: <<Dio ti benedica!>> Se questa esclamazione fosse il risultato del suo soliloquio o frutto di semplice abitudine, egli non potè mai dire, fatto sta che appena l'ebbe pronunciata l'ometto, la cui faccia ardeva di rabbia e disappunto, balzò dalla trave su cui era appollaiato e strillò con la voce stridula di una cornamusa rotta: <<Ti licenzio dal mio servizio Billy MacDaniel -prendi questo come stipendio!>> e allungò al povero Billy un potentissimo calcio nel didietro che mandò il suo sfortunato servitore a precipitare a pancia in giù proprio nel centro della tavola imbandita.
Se Billy rimase di sasso, figuratevi come rimase la compagnia in mezzo alla quale era stato scaraventato così poco cerimoniosamente: ma quando udirono il suo raccnto, padre Cooney posò forchetta e coltello e celebrò il matrimonio senza por tempo in mezzo. Billy MacDaniel ballò la rinka alla loro festa e bevve un po', il che gli stava a cuore ancor più della danza.


"La prima notte, al tramonto della nuova luna
quando ogni cosa era buia e nera
sellammo i nostri destrieri
con foglie di felce lunata,
e trottammo alla chiesa di Kilmerrin.
Alcuni cavalli erano fatti di pungitopo
ed altri di grigio alloro;
ma il mio era un ramo di cicuta
ed era un robusto stallone."
Hogg

"Il giovane Darby Riley
mi avvicinò in segreto
e sorridendo mi sussurrò:
dolce Bridget Rooney,
ecco padre Cooney
che presto di te
farà la mia sposa."

"Un forte di potenza, robusto e maestoso
fu un tempo, ma ora è vecchio assai.
Solitario, lontano da altri monti
sta, a mostrar la sua grandezza."
Thomas Churchyard
 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: