CHAPTER ONE
- Capitolo 1° -
Ok! innanzitutto ringrazio quelli che hanno deciso di aprire questa pagina! DANKE! ^^ sta a voi decidere se commentare o no questa ff.. sappiate che sentire un vostro parere mi farebbe moooooooolto ma moooooolto piacere. Bene accette critiche, suggerimenti,osservazioni, preferirei niente insulti e pacchi postali contenenti il tristo mietitore.. ma se proprio non potete farne a meno.. anche quelli vanno bene ^^"
Sarò molto contenta di chiarire i vostri dubbi (se ne avrete).
Direi che può bastare... non vi annoio troppo e vi auguro BUONA LETTURA! ci si vede a fondo pagina ^^
…Angel Death...
CHAPTER ONE
Mi sveglio nel mio letto come ricordo di aver sempre fatto da ormai diciasette anni.
Bagnato dal sudore di un incubo…. Non un incubo sognato, no… il peggiore degli incubi esistenti… la realtà.
Fisso il soffitto mentre i miei occhi si abituano al buio di quella calda notte d’estate.
Un buio appiccicoso, che ti si attacca addosso, impregnato dei rumori della città.
Mi rigiro nel letto e allungo la mano verso la figura dormiente a pochi passi da me.
-Tom… Tom…- bisbiglio alle tenebre e alle mie orecchie giunge solo un mugugno soffocato.
Mio fratello dorme ancora profondamente. Meglio così.
Mi alzo e mi dirigo silenziosamente in bagno. Ho bisogno di sciacquarmi la faccia per lavar via ogni piccola emozione trasportata dai sogni notturni e tornare alla cruda verità.
Osservo ancora bagnato il mio viso allo specchio facendo correre le dita lungo la mia guancia.
Il gonfiore se ne era andato del tutto… non lo avrebbero di certo notato.
Apro il cassetto dove teniamo le medicine e afferro un batuffolo di cotone che imbevo nel disinfettante.
Inizio a strofinare leggermente i labbri della ferita quasi rimarginata sopra il mio sopracciglio scordando il piccolo bruciore che avverto al contatto con la morbida stoffa e quando una lacrima coraggiosa si fa strada sulla mia guancia fino a toccarmi la bocca l’asciugo velocemente con il dorso della mano.
Lascio cadere il batuffolo nel lavandino e abbasso il capo. Per quanto ancora sarei potuto andare avanti così? Per quanto ancora le persone che mi vogliono bene avrebbero bevuto quelle frottole? Mh… buffo… ho detto ‘LE PERSONE’… errore Bill.
Avrei dovuto dire LA PERSONA che mi vuole bene. L’unica persona che mi considera più di uno zero… più di uno scarto o di una nullità. L’unica persona che mi teneva in considerazione e che mi sosteneva. Che mi faceva sorridere con la sua stupida semplicità e i suoi pensieri dettati ad alta voce… La persona che in quel momento entrava assonnata nel bagno.
-Bill… ma che cavolo combini a quest’ora?- dice sbadigliando mio fratello.
-Tu piuttosto perché già sveglio?- un bravo attore, non trovate? Quello di non lasciar trasparire le mie emozioni è il mio miglior pregio… o forse il mio peggior difetto.
-Mi è sembrato mi avessi chiamato- continua grattandosi i capelli –devo essermelo immaginato…-
- Probabilmente. Ora potresti uscire di qui?! Sai non ci sono molti motivi per cui una persona si reca al bagno in piena notte… vuoi l’aiuto del pubblico o ci arrivi da solo?!!- piena notte… mancava qualche minuto all’alba. Non poteva definirsi notte quella che ci circondava.
-Che acidità… ti sei svegliato male oggi fratellino?- fa stuzzicando la mia pazienza
“Non immagini quanto Tom… non puoi immaginarlo…” penso.
-Niente affatto… è solo colpa di un fratello un po’ invadente… e ora… FUORI DI QUI!- lo spingo fuori dalla porta e la chiudo prima che lui possa ribattere.
-E io che mi ero preoccupato per te!- lo sento gridare
-Sei peggio di una madre ebrea, Tom!- gli rispondo
- oh! Scusa tanto se faccio la parte del fratello maggiore!-
Apro la porta per un pezzo e dico –Ti ricordo che sono solo 10 minuti…caro il mio fratellino…-
-Non dieci minuti qualsiasi…- avvicina il viso- sono i dieci minuti che mi rendono più maturo di te- dice sorridendo superiore e scandendo bene le ultime parole.
-Al diavolo!- richiudo la porta e mi lascio scivolare sul pavimento.
Dopo qualche secondo sento Tom ridere mentre si riavvia in camera e inconsciamente sorrido anche io.
Chi non ha un fratello non può capire il legame che c’è fra me e Tom. È una cosa difficile da spiegare.. ma noi siamo sulla stessa lunghezza d’onda e, anche se non lo do a vedere, mi rassicura vederlo fare la mammina con me… è un modo per capire che è sempre lo stesso Tom… che non sospetta nulla.
Varie volte sono stato sul punto di raccontargli tutto ma ci ho sempre ripensato. Non voglio che la vita di mio fratello sia rovinata per colpa mia. Lui non se lo merita.
Non deve venir a conoscenza di questa faccenda.. anche perché se avvenisse il contrario ne entrerebbe prepotentemente… e potrebbe diventare pericoloso.
Loro potrebbero farci del male… potrebbero ucciderci.
Dio… non che mi importi molto di perdere la vita… ma per mio fratello è diverso.
Lui non deve soffrire per colpa mia… dico soffrire… perché non oso pronunciare la parola MORIRE seguita dal suo nome.
Il sorriso mi muore sul viso.
-no… questa è una faccenda che riguarda solo me, Tom… un mio problema e lo risolverò senza coinvolgerti…- bisbiglio rialzandomi da terra.
Un nuovo giorno ha inizio e la notte porta via con se l’inconsapevolezza e la felicità.
Dalla tende sottili della finestra iniziano a illuminare la stanza audaci raggi di sole… messaggeri della vittoria della luce sul buio. E come è scritto sulle pagine di un libro che molti trovano pieno di verità nascoste e che io non condivido: LUCE FU.
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Primo capitolo...^^ spero vi sia piaciuto! aspetto commenti di ogni genere... DANKE a TUTTI!
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