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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Persone famose e TV
Dalla Serie: Tokio Hotel
Titolo Fanfic: *_DER REST GEHT VON ALLEIN_*
Genere: Romantico, Commedia
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: Slash
Autore: ryan92 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/11/2007 22:42:28 (ultimo inserimento: 16/05/08)

"...so solo che mi sono reso conto che essere tuo fratello non mi bastava più"
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

Salve! La mia prima ff sui Th approda su manga.it….eheh…nn mi dilungo e dico solo che ringrazio con tutto il cuore Ryan92 che mi ha gentilmente concesso di usare il suo account qui sul sito!!! Anto tvtttttttttttttttttb!!!!
Bhe, buona lettura!!!

*_Der Rest geht von allein_*


CAPITOLO 1


Forse è stupido parlarne ora… o forse è semplicemente riduttivo utilizzare l’aggettivo stupido… Non lo so…
Mi chiedo solo come siamo arrivati fino a questo punto. Come le persone cambino, anche se non dal giorno alla notte.
Francamente, e non credo di esagerare, non credevo che mio fratello avrebbe potuto farlo. Forse è solo l’apparenza, non ne sono sicuro…
Io sono sempre stato così, sempre uguale, quasi statico.
Ed anche Tom. Sempre così, lui. Pervertito, estroverso, se possibile potrei definirlo un playboy.
No, mi correggo. Fino a qualche tempo fa avrei potuto definirlo con quel termine ormai quasi in disuso, rimpiazzato da aggettivi ben più forti e coloriti. Ma ora non posso permettermi di farlo. Non ne ho alcun diritto.
Tom è cambiato.
E tutto è cominciato qualche mese fa…
E sembra non avere ancora fine… per fortuna…


Aprii di scatto gli occhi. Un altro incubo. Sempre lo stesso.
Il palco. La folla di fronte a me. 12000 persone. L’introduzione di Tom con la chitarra. A lui si aggiunge Georg, seguito poi da Gustav, in una perfetta interpretazione di Jung Und Nicht Mehr Jugendfrei, prima canzone del passato Schrei Live.
Ecco, ora tocca a me. Ma, come sempre in questi incubi, la voce non mi esce.
“Che cavolo…” mi alzo dal letto piuttosto scocciato. Non ho dormito per niente bene in questa camera d’albergo… E non dipende dal fatto che non sia la tanto rinomata Zimmer 483, né tanto meno dal fatto che, nella stanza accanto, mio fratello si sia dato alla pazza gioia tutta la notte impedendo - credo - a tutto l’hotel di chiudere occhio.
Mi piacerebbe essere come lui, in un certo senso; spensierato, apparentemente senza problemi. Certo, apparentemente, perché anche lui in fondo è un essere umano, proprio come me. E non sto assolutamente parlando del fatto che siamo fratelli, gemelli per di più. Tom è una persona fantastica di per sé, forse un po’ troppo libertino per i miei gusti, ma in fondo è la sua vita. E anche se mi ha dato il permesso di farlo, non me la sento di criticarlo.
“Bill!!! Bill! Biiiiiiiiiill!!!”
Eccolo. Sapevo che sarebbe venuto a svegliarmi con la sua solita grazia e gentilezza.
Il suo bussare insistente alla porta mi infastidisce non poco, ed essendo già scocciato di mio a causa della notte passata in bianco la situazione non migliora di certo. Mi dirigo a passo lento verso la porta, cercando con lo sguardo i vestiti che mi accorgo essere piegati diligentemente sulla sedia. Non fa niente, gli aprirò la porta con solo i boxer addosso. Tom non si scandalizzerà di certo.
Apro la porta di scatto, trovandomi davanti mio fratello che sorrideva con un braccio ancora alzato, intento a bussare ad una porta ormai aperta.
“Dormi troppo” si lamentò Tom incrociando le braccia.
“E tu troppo poco” ribattei incrociando le braccia a mia volta. Tom alzò il sopracciglio sinistro e, per un attimo, sussultai senza quasi rendermene conto. Era come guardarsi in uno specchio. Mi ero appena svegliato, quindi avevo i capelli lisci un po’ arruffati e il viso completamente privo da ogni sorta di trucco. Ci somigliavamo davvero tanto io e Tom… anche se i nostri caratteri erano totalmente differenti.
“Bill, dobbiamo andare a fare colazione, sono le 9!”
Mi riportò alla realtà un po’ bruscamente , poggiandomi una mano sulla spalla e scuotendomi.
“Sì… mi vesto e arrivo. Vai a vedere se Georg e Gustav sono svegli” proferii voltandomi e avvicinandomi alla sedia per prendere i miei vestiti.
“Ok!!” la porta si chiuse alle mie spalle e mi diressi nel piccolo bagno adiacente alla mia stanza. Ne uscii circa quindici minuti dopo, attirato dalle urla improvvise di mio fratello. Sembrava stesse correndo per il corridoio e lo sentivo sghignazzare divertito. Urlava “Georg si sta facendo la piastra!! Si sta facendo la piastra!!”.
Nonostante non stessi assistendo alla scena, ero sicuro che Georg lo stesse rincorrendo per fargliela pagare, magari agitando pericolosamente la piastra con ormai il filo staccato dalla presa, e Gustav che se la rideva, poggiato allo stipite della porta della sua stanza.
Tutto come sempre, come ogni mattina.
Com’è che si dice…?
Ah sì, ordinaria amministrazione.


Dopo il mezzo litigio con inseguimento di Georg e Tom, dopo aver convinto Gustav a smettere di ridere, dato che non sembrava minimamente intenzionato a farlo, e dopo aver persuaso Bill che il trucco e i capelli erano ok e “semplicemente perfetti”, come gli piaceva sentirsi dire, i Tokio Hotel si ritrovarono con il manager David a colazione, pronti per una nuova e intensa giornata di lavoro.
“E che palle!!”
“Di che ti lamenti, Tom?” chiese Bill tranquillo, addentando il cornetto caldo e lottando contro il desiderio di mollare tutti lì e di tornare in camera a dormire.
“La tipa di stanotte… non mi ha lasciato il numero di telefono! Se n’è andata senza neanche salutare!” si lamentò sbuffando, mentre Georg sorrideva divertito.
“Che hai da ridere?!”
“Tom, perché te la prendi? Anche se ti avesse lasciato il numero l’avresti richiamata?” domandò Bill ancora apparentemente tranquillo, con gli occhi che faticavano a restare aperti. Era una dannazione, quella di fare lo stesso incubo ogni notte. La mattina si sentiva sempre troppo stanco…
“Certo che no” rispose il fratello alzandosi dal tavolo.
“Allora di che ti lamenti?”
“Non l’hai capito, Bill?” intervenne Georg ridacchiando, mentre Tom, che aveva deciso di andarsene, si bloccava a fissarlo.
“E’ arrabbiato perché la ragazza se n’è andata senza dirgli niente… Evidentemente non l’aveva soddisfatta a dovere…” scandì con le labbra le ultime parole e Tom poggiò le mani sul tavolo facendo sobbalzare Gustav e David, che avevano cercato di ignorare la questione fino ad allora.
“Allora, prima di tutto non è assolutamente vero… Secondo, almeno io la notte con qualcuno l’ho passata!!” esclamò gonfiando il petto, come se quello che avesse appena detto fosse motivo di orgoglio.
“Fino ad ora ti è andata bene, Tom… Hai incontrato solo ragazze interessate a passare la notte con uno famoso, ma appena incontrerai quella che vorrà qualcosa di più…”
“La manderò al diavolo, ovvio!” ribattè lui agitandosi. Fece un passo indietro e gettando un’occhiataccia a Georg si allontanò dal tavolo, diretto verso l’uscita della sala ristorante.
“Ti piace proprio stuzzicarlo, eh?” chiese Gustav scuotendo la testa rassegnato.
“Diciamo di sì… e diciamo di no…” rispose enigmatico l’altro, alzandosi a sua volta.
“David, a che ora è l’intervista?”
“Alle 11 dobbiamo trovarci alla sede del giornale. Ci vediamo fra mezz’ora giù nella hall” rispose il manager alzando lo sguardo verso di lui.
“Ok, allora ci vediamo fra un po’”.
Georg si allontanò dal tavolo, come aveva fatto Tom poco prima, e sparì dietro la porta che conduceva alle scale.
“…Bill, come mai così silenzioso stamattina?”
“Non ho dormito bene”
“E perché?”
“Che ne so?!” più che una domanda poteva suonare come un’affermazione… Di solito al mattino non era di malumore… Ma in quell’ultimo periodo non riusciva a dormire bene… e neanche lui sapeva il motivo, escludendo ovviamente quel maledetto incubo che sembrava perseguitarlo.
Si alzò dal tavolo trangugiando l’ultimo pezzo di cornetto e si pulì la bocca con un tovagliolino, voltandosi a fissare David.
“L’intervista è per la rivista BRAVO?” chiese conoscendo già la risposta. Ma in fondo gli sembrava scortese andare via senza dire nulla.
“Sì, è per BRAVO. Sai che ormai avete appuntamenti fissi per quella rivista” ridacchiò il manager voltandosi a guardare Gustav, che annuì mentre sorseggiava il caffèlatte.
“D’accordo, allora ci vediamo fra mezz’ora…”


“Tom!”
Bill bussò per l’ennesima volta alla porta, piuttosto spazientito. Erano passati più di quaranta minuti da quando Tom era sparito nella sua stanza, e David aveva mandato Bill a chiamarlo, lamentandosi del ritardo che avrebbero fatto con i giornalisti della rivista BRAVO.
“Tomi, apri!!” bussò di nuovo con veemenza, poggiando l’altra mano sulla maniglia. L’abbassò e la porta si aprì di scatto. Bill, inaspettatamente, rischiò di cadere all’interno della stanza ma riuscì a rimanere in piedi, giusto in tempo per scorgere la figura di Tom stesa sul letto con gli occhi chiusi e le cuffie dell’ I-Pod nelle orecchie.
“…” si avvicinò con passo pesante, cercando di attirare l’attenzione del fratello che forse, non ne era poi così sicuro, stava dormendo.
“…TOM!!”
Il ragazzo scattò all’improvviso, spalancando gli occhi spaventato.
“BILL!” esclamò mettendosi a sedere e poggiandosi una mano sul petto. Gli aveva fatto prendere un colpo.
“Che cavolo, mi hai messo paura!” esclamò recuperando l’I-Pod che era caduto a terra durante il suo piccolo salto.
“Che stavi facendo?”
“Non si vede?”
“Intendevo dire… David ci aspetta, perché diavolo non sei sceso giù nella hall? Sono dieci minuti che ti aspettiamo!” esclamò Bill afferrandolo per un braccio. Lo sollevò con estrema facilità e si ritrovò a scrutare il suo volto, che stava pian piano assumendo un’espressione scocciata.
“Mi stavo riposando. Non ho chiuso occhio stanotte”
“Già, e immagino il perché. Dai, andiamo”
Si voltò seguito dal fratello, che si stava sistemando la fascia sui capelli e riponeva il piccolo lettore nella tasca dei pantaloni taglia XXL.
Bill si era sempre chiesto perché Tom indossasse pantaloni così larghi, così come le magliette. In fondo aveva un bel fisico, perché nasconderlo? Aveva più volte provato a chiederglielo, ma Tom si era sempre limitato scherzosamente a rispondere “è questione di uomini, tu non puoi capire”. L’aveva liquidato così, con quella battuta senza senso che però l’aveva fatto ridere… Non era la prima volta che Tom lo scherniva sottolineando il fatto che somigliava parecchio a una ragazza. Il trucco, poi, accentuava di più i suoi lineamenti delicati e femminili. Ma cavolo, che ci poteva fare lui se gli piaceva truccarsi? Certo, era strano, ma in fondo ognuno è libero di fare ciò che vuole… Ed ora lui e Tom, così simili fin dalla nascita, si erano finalmente distinti prendendo strade diverse.
Bill uscì dalla stanza con Tom alle calcagna, che continuava a canticchiare la canzone che stava ascoltando poco prima di essere dolcemente riportato alla realtà da suo fratello.
An Deiner Seite.
Quella canzone lo faceva sempre sentire bene… Sentire la voce di suo fratello che cantava una canzone per lui era sempre una fortissima e grande emozione, anche se non era la prima volta. Bill aveva sempre scritto delle canzoni per lui, da Beichte a Ich Bin Nich’ Ich… Ma forse An Deiner Seite le batteva tutte. Anche perché non era dedicata solamente a lui, ma a tutte le persone care a Bill… e di certo, lui poteva considerarsi in prima posizione.
“Ich bin daaa... Wenn Du wiiillst...” canticchiò chiudendo la porta della stanza lentamente. Bill si bloccò a metà del corridoio e voltò la testa, sorridendo a suo fratello. Tom sorrise a sua volta, dandogli una pacca sulla spalla e precedendolo verso l’ascensore.
“Fa tanto il duro, ma alla fine non lo è…”

“Scusate il ritardo” David strinse la mano all’intervistatore della rivista BRAVO, scusandosi per il ritardo ma non accennando minimamente il motivo. Tom era già abbastanza scocciato di suo e infierire non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione.
“Possiamo iniziare subito con le domande? I ragazzi sono stanchi, vorrebbero tornare a casa per pranzo…” ammise Jost chinando il capo forse un po’ dispiaciuto. Ma era vero, Bill non dormiva da parecchio, così come Tom - anche se nel suo caso si trattava di una scelta - e di certo a Georg e Gustav riposare non avrebbe fatto poi così male.
“Sì, certamente” sorrise il giornalista alzandosi dal piccolo divano. “Vado a chiamare l’assistente, torno subito” sparì dietro una porta marrone piuttosto grande. Nella saletta cadde il silenzio. Bill sbadigliò, Tom lo imitò, Georg si guardava intorno e Gustav cercava di immaginare quali domande avrebbero fatto… Ma, come al solito, l’intervista sarebbe stata concentrata sui Kaulitz.
Era sempre così. Anche per le interviste televisive.
Dopo qualche minuto, l’intervistatore fece il suo ritorno nella stanza seguito da un ragazza dai capelli castani. Aveva gli occhi tendenti al verde e dei lineamenti piuttosto delicati… non come quelli di Bill, ma era comunque una ragazza molto carina. Procedeva verso di loro con un blocchetto di fogli in una mano e una penna nell’altra, e rispondeva con un cenno del capo ad ogni cosa che le veniva detta dall’intervistatore.
Si sedettero entrambi sul divanetto di fronte ai Tokio Hotel. La ragazza, che Bill notò non avere più di 16 o 17 anni, aprì con determinazione il blocchetto e tolse il tappo alla penna, pronta a scrivere.
“Allora… cominciamo con la prima domanda”
“Spero che non ci chiederete di nuovo perché abbiamo scelto questo nome per la band” si lamentò subito Tom, attirando l’attenzione dell’uomo.
“No, veramente no” scosse la testa. “Ormai credo vi siate stancati di sentirvi fare sempre la stessa domanda, quindi cambieremo genere”
Tom annuì con la testa, soddisfatto. Forse avevano trovato un intervistatore con un minimo di cervello, cosa che fino ad allora era stata pressoché impossibile.
“Ultimamente avete meno impegni rispetto a qualche tempo fa. Come mai?” domandò il giornalista fissando i componenti della Band. La ragazza prese appunti.
“Beh” iniziò Bill come di consuetudine.
“E’ appena uscito l’album Scream nei negozi europei, e tra qualche giorno inizieremo a partecipare a vari programmi e altre interviste… La calma è solo apparente, abbiamo tantissime cose da fare! A settembre inizierà lo Zimmer 483 Tour e stiamo stabilendo le tappe, anche se non c’è ancora nulla di certo. Per ora però non ci sposteremo dalla Germania”
“E quindi dopo ne avrete fin troppi, di impegni” puntualizzò il giornalista mentre la ragazza di fianco a lui muoveva freneticamente la penna sul blocchetto da sinistra a destra. Gli occhi facevano lo stesso movimento.
“Ricomincerete a viaggiare trascorrendo le notti in Hotel… Che ne pensi, Tom?”
Il rasta rimase a fissarsi le scarpe, come aveva fatto durante i cinque minuti precedenti. Aveva sonno. Divertirsi durante la notte, evidentemente, un prezzo ce l’aveva.
Bill si voltò a guardarlo e gli rifilò una gomitata alle costole, facendolo riprendere un po’ troppo bruscamente.
“Eh?” chiese Tom alzando il capo di scatto. Spostò lo sguardo da Bill all’intervistatore, e dall’intervistatore alla ragazza al suo fianco. Notò il blocchetto e la penna, e dischiuse la bocca lentamente.
“Oh… l’intervista…” proferì leggermente imbarazzato.
“Scusi, ero distratto… Potrebbe ripetere la domanda?”
“Sì, beh… Hailey, ripeti la domanda, per favore?”
Hailey scorse velocemente il blocchetto, soffermandosi sull’ultima frase scritta.
“Ricomincerete a viaggiare trascorrendo le notti in Hotel… Che ne pensi, Tom?”
Lesse la frase e spostò lo sguardo sul ragazzo, che stava temporeggiando alla ricerca di una risposta stile Tom Kaulitz. Ovviamente avrebbe fatto un accenno al sesso, anche minimo, ma lo avrebbe fatto.
“Beh, che dire… non è mica una croce così grande. In Hotel si fanno incontri molto interessanti… Soprattutto dopo i concerti” conclusa quella frase, si voltò verso Georg e stuzzicò il piercing con la lingua, com’era solito fare.
“Tom ha ragione” intervenne Georg sorridendo appena. “Dopo i concerti è sempre bello tornare in albergo. E non solo per riposarsi”.
Bill ridacchiò divertito. Sapeva che prima o poi la conversazione sarebbe arrivata lì, ma non credeva ci sarebbero arrivati così preso. Gustav si portò una mano sulla fronte e scosse la testa con fare rassegnato.
“Non vi chiederò cosa intendete, altrimenti rischierei di passare per stupido” rise il giornalista cogliendo fin troppo bene l’allusione dei due ragazzi. Tom sorrise.
“Chieda, chieda pure! Potrei darle delucidazioni al riguardo… non credo che Georg potrebbe, dato che è ancora inesperto in questo campo, quindi chieda a me”
“Sì, continua a sognare, Tom!” lo rimbeccò Georg incrociando le braccia. “La verità è che stanotte Tom è stato con una ragazza ma non l’ha soddisfatta a dovere!”
Tom sbiancò all’istante, cercando però di ridarsi un contegno. Sorrise sbarazzino, solleticando il piercing con la lingua.
“Ma come, Georg, vuoi dire che stanotte non ti ho fatto godere da matti?” chiese ammiccando lascivamente.
Georg spalancò la bocca con un’espressione di disgusto dipinta sul volto, mentre Bill e Gustav scoppiavano a ridere, seguiti da Tom. Avevano tutti e tre le lacrime agli occhi. Io giornalista ed Hailey non poterono fare a meno di ridere a loro volta, cercando comunque di darsi un contegno pressoché professionale, ma in quella situazione era davvero difficile. Le interviste con i Tokio Hotel erano sempre spassose ed esilaranti, soprattutto per le continue sfrecciatine che si lanciavano Georg e Tom. Gustav era sempre stato il più tranquillo, non parlava mai più del necessario. Si limitava a rispondere alle poche domande che gli venivano poste e sorrideva ogni tanto alle battute di Tom, Bill e Georg. Bill, che era quello che parlava di più nelle interviste, cercava sempre di assumere un atteggiamento adulto, quando in realtà non lo era affatto. Aveva solo 17 anni, e non sapeva ancora nulla della vita… E di quello che può riservarti…



Fine primo capitolo!!
Beh, che dire, ho cercato di fare del mio meglio…
Commentate, mi raccomando! Al prossimo chap!
Kiss

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (7 voti, 10 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 10 commenti
Rif.Capitolo: 20
tomisore - Voto:
21/12/09 03:37
è davvero stupendi, non riuscivo a togliere l osguardo dallo schermo, ti prego continuala è davvero stupenda!
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Rif.Capitolo: 20
kerli
25/05/09 00:50
Maaaaaaaaaaaaaaaaaa aggiorna ç____________________ç
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Rif.Capitolo: 1
sarettalovesmu
17/04/09 13:59
Ma perché non la aggiorni più? T.T è stupenda
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Rif.Capitolo: 20
fabyth92
21/09/08 15:46
vengo da mia cugina che ha internet tutti i giorni apposta per vedere se continui questa meravigliosa storia!
ti prego sto troppo in ansia..
vai avanti..sei bravissima.
baci W I TOKIO HOTEL!!
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Rif.Capitolo: 1
anuka - Voto:
16/09/08 18:08
bellissima!!! ti prego continua...non ci lasciare così nel momento cruciale....please
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Rif.Capitolo: 20
emoemi - Voto:
11/09/08 14:20
oddeoooooooooooooooooo l'ho letta tt in un fiato è stupendaaaaaaaaaa oddio continua al più presto e bellissima
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jumbiii - Voto: 22/08/08 18:05
ti preeegoooooo!!!! a nome di tutti!! continuala!!!!!!!!!!!!!! ='(... BITTE...
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Rif.Capitolo: 20
graziamadeinth - Voto:
16/08/08 15:53
PERCHE' TI SEI FERMATA A POSTAREEEEEEEEEE?????????? PERCHE' NON POSTI PIU'''!!!!!!!!!!!???????

UFFAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!


ç________ç
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Rif.Capitolo: 19
darkrumiko - Voto:
06/07/08 22:36
Oh! Ti prego continuala c'c non bloccarla e lasciarmi in ansia c'c la lovvo troppo!
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Rif.Capitolo: 19
graziamadeinth - Voto:
05/05/08 17:11
Billa!!! Bella ff!!! Ripensandoci però... VOTATE I TOKIO HOTEL QUI:
http://www.myfansite.de/
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