ONE-SHOT
- Capitolo 1° -
I tokio hotel non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro.
Fatti e persone qui descritti non sono mai esistiti o esistenti.
Perdonami
Ho sempre dubitato di quell’amore e fiducia incondizionati che mi davi…
Perdonami.
Non sono mai stato molto acuto…
Forse è stata proprio questa vita a rendermi così cinico…
Quando ti accorgi che il mondo in cui vivi è fatto solo di bugie…
Che i tuoi sogni potrebbero crollare da un momento all’altro…
Quando ti accorgi di non poter far altro che essere qualcun altro e lasciare quello che eri nel passato.
Quando ormai non puoi tirarti indietro.
Perdonami.
Tu sei stata sempre qui con me.
Hai sopportato tutto in silenzio.
Hai avuto il coraggio di dirmi che sbagliavo quando tornavo a casa ubriaco fradicio.
Hai avuto il coraggio di schiaffeggiarmi…
Hai avuto il coraggio di proteggermi anche quando sapevi benissimo che avevo torto.
Hai avuto il coraggio di amarmi e di vivere con questo…
Si, questo peso…
Hai avuto il coraggio di entrare in camera mia per svegliarmi nonostante sapessi delle groupie che mi portavo a letto…
E non ti sei mai lamentata.
Perdonami.
Perché sapevo.
Perché ho voluto ignorare.
Perché soffrivi.
Perché soffrivo.
Non meritavo di averti accanto.
Non meritavi una tale disgrazia come me.
Perdonami.
Per tutte le volte che ti sentivo piangere e non venivo a consolarti.
Per tutte le volte che cercavo di tapparmi le orecchie col cuscino per mettere a tacere la tempesta che avevo dentro.
Per tutte le volte che ti guardavo e avevo solo voglia di baciarti.
Per tutte le volte che, da bravo egoista, sabotavo i tuoi disperati tentativi di dimenticarmi.
Perdonami.
Avrei voluto reagire prima.
Avrei voluto venire lì e dirti che…
Beh, lo sai…
Avrei voluto essere come mio fratello.
Lui si che, almeno per un po’, ti ha reso felice non è vero?
Perdonami.
Non ce la facevo a rimanere lì mentre lui, dopo quasi un anno, ti chiedeva di sposarlo.
Non ce la facevo a sentire uscire dalle tue labbra un si.
Non ce la facevo a vederti felice con lui.
Non volevo.
Perdonami.
Perché non ti ho rincorso quando, piangendo, uscisti da quella stanza.
Perché per la prima volta non ho seguito quello che mi diceva l’istinto.
Carpe diem.
Perché stavo ancora raccogliendo i frammenti del mio cuore.
Perché, come al solito, non avevo capito niente.
Perdonami.
Perché lui me l’aveva detto.
Il giorno prima…
Si, bill era entrato in camera mia e mi aveva dato un pugno.
Così forte da farmi sanguinare il labbro.
Lui aveva capito che tra voi non c’era futuro.
Lui aveva capito che non ti avrei mai lasciata.
Lui aveva capito che avevo paura.
Aveva capito tutto.
Perdonami.
Perché solo adesso sono qui davanti a te.
A piangere come un bambino.
A baciare, finalmente, quelle labbra che tante volte ho sognato e desiderato.
Perché non ti ho mai ringraziata abbastanza…
Mio angelo.
Perdonami.
Perché sono passati tutti questi anni.
Perché non sono stato capace di proteggerti come avrei voluto.
Perché sono stato talmente stupido da farti soffrire ancora con questo mio gesto.
Perché mentre la lama trapassava la mia carne sapevo che avresti sofferto.
Perché mentre il sangue scendeva copioso sapevo che le lacrime non avrebbero mai smesso di scendere dai tuoi occhi.
Perdonami.
So che dirti che sono un’idiota non mi scusa in qualche modo da quello che ho fatto.
So che baciarti adesso…
Dirti finalmente che ti amo…
Non basta a redimermi dalle notti che hai passato qui vicino a me nell’attesa che mi svegliassi.
Perdonami.
Perché l’amore fa diventare idioti.
Ciechi.
Pazzi.
Felici.
Tristi.
Bastardi.
Perdonami.
Perché non posso più vivere senza amore.
Che è aria.
Che è acqua.
Che è terra.
Che è fuoco.
Che è la vita stessa.
Perdonami perché semplicemente non ho sono mai stato in grado di vivere senza di te.
FINE.
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