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online il secondo capitolo ;)
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estrattino:
"La cosa peggiore, però, era la raccapricciante constatazione che ciò che più di tutto gli mancava era uno scopo. Da quando i suoi occhi avevano visto la luce per la prima volta, diversi secoli prima, era sempre stato al servizio di Dio; aveva combattuto per lui, come un bravo cagnolino ammaestrato, fino a che non si erano trovati tanto in disaccordo da fargli prendere l’audace decisione di ribellarsi. Poi era stato sconfitto, umiliato – si portò una mano alla scapola destra – e mandato a dormire come un bambino piccolo che ha osato fare i capricci.
Sembrava un paradosso visto il suo carattere fortemente orgoglioso, ma sentiva il bisogno di qualcuno da servire. Un servo nasce servo e muore servo; aver perso le catene non gli restituiva la libertà, perché questo ormai era il suo modo di vivere.
La cosa più logica che gli balzava alla mente quindi era mettersi agli ordini di quel bambino biondo che l’aveva risvegliato. Cercando oltretutto di dare poco nell’occhio, dato che se Dio l’avesse scoperto l’avrebbe di certo ammazzato una volta per tutte.
Non capiva infatti perché il suo vecchio padrone l’avesse semplicemente maledetto, col rischio di vederselo tornare da un momento all’altro.
A ben pensarci, però, le maledizioni di Dio non erano così semplici da infrangere: per eliminare un maleficio era necessario o adempiere certe condizioni o possedere un livello di magia più alto di colui che l’aveva lanciato.
La seconda ipotesi era da escludere, dal momento che il piccoletto di magia non ne possedeva nemmeno una goccia, quindi Axel cominciò a lambiccarsi il cervello su quali condizioni poteva aver posto quel pallone gonfiato di Dio, e non era da escludere che avesse optato per qualcosa di davvero idiota, vista la superficialità disarmante che dimostrava spesso e volentieri – o, per lo meno, così si comportava mille anni prima; nel tempo poteva anche essere cambiato." |
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