The Endless Waltz of Memories - memory #07
data: 22/02/09
scritto da: livemylex profilo
aggiornato ;p
e finalmente entra in scena il mio amato feng! *__*

https://www.manga.it/fanfic/view.php?c=110911&cap=7

piccolo estratto:
"Il giovane Signore del Deserto rise, sciogliendo la presa, e si lasciò cadere su uno dei due morbidi divanetti verde prato presenti nella stanza.
«Non mi hai sentitooo», lo canzonò, sfilandosi il candido copricapo e il foulard dello stesso colore che usava per coprire la bocca «Stai proprio diventando una vecchia signora. A saperlo, invece del vino ti mandavo una tisana».
«Oh, perdonami se in casa mia non mi proteggo dagli attacchi a tradimento», sbottò Dio, mandando giù la bevanda purpurea tutta d’un fiato «Almeno durante le feste vorrei-».
Si voltò e, sbigottito, si interruppe di colpo.
Da quant’era che non vedeva Feng Sha? Sei, sette mesi?
Non molti, ma gli erano bastati per dimenticare quanto la bellezza del giovane Signore del Deserto fosse sconcertante.
I serici capelli color avorio gli scendevano morbidi fino alla vita, raccolti in qualche punto da perline di un rosso vivace, e candida era pure la sua pelle, tanto ben curata da sembrare quella di una bambola.
I tratti del viso, fini e delicati, gli donavano un fascino travolgente, in grado di ammaliare uomini e donne indistintamente, ma la cosa che più colpiva Dio erano i suoi occhi: ne esistevano al mondo di iridi grigie, ma quelle di Feng Sha parevano mercurio liquido.
Il Signore del Deserto non si lasciò certo sfuggire l’espressione di ammirazione che, seppur ben celata, si poteva cogliere sul viso dell’angelo. Si strinse allora nelle larghe vesti bianche, rivolgendogli un sorrisetto fra il malizioso e il divertito, e mormorò: «Se devi saltarmi addosso, sappi che non ho preservativi dietro. Non vorrei che tu mi passassi delle schifezze!».
«Che cazzo dici?!», esclamò Dio, riscuotendosi «E chi ti vuole?».
«Capisco che il desiderio che provi ogni volta che mi guardi sia travolgente, amico mio», continuò Feng Sha, appoggiando i piedi, chiusi in un paio di ballerine bianche, sul tavolino di legno pregiato davanti a lui «Ti assicuro che se potessi mi violenterei da solo. Ma non voglio la rovinare la nostra amicizia per un mero desiderio carnale!».
Dio sorrise, scuotendo la testa.
«Razza di cretino. Non riesci a non vedere doppi sensi in ogni cosa?».
Teatralmente, Feng Sha si portò una mano alla fronte e sospirò «Come puoi accusarmi di cercare sempre risvolti sconci? Io mi limito ad osservare la realtà. E se la realtà è che al mio passaggio gli uomini pensano ad una ed una sola cosa non è certo colpa mia! È stata la Madre a partorirci così, mio caro»."

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