Amate James e Sirus dei Malandrini? Allora.......
data: 19/04/09
scritto da: michela4ever profilo
LEGGETE!LEGGE!LEGGETE!LEGETE!LEGETE!
JAMES, SIRIUS,REMUS,PITER,LILY E MOLTI ALTRI...vi aspettano nella mia ff ambientata al settimo anno ad Hogwarts.
Con risate,misteri,sparizioni, scherzi,uccisioni,amore e tradimenti.
Per chi ha amato i Malandrini nella saga Herry Potter,questa è la ff giusta!
Credo che se avrà succasso tenterò di fare un seguito, gradirei sapere cosa ne pensate.
La storia si intitola Malandrini per sempre!!!!!!!!

Piccola anticipazione del primo capitolo,tratto dal settimo libro della Row con alcune mie modifiche.........

1971

L'espresso per Hogwarts sferragliava attraverso la campagna.
Il paesaggio boschivo scozzese sfrecciava dai finestrini della locomotiva, illuminato dal caldo sole settembrino.
Il grande bruco rosso sbuffava nubi di vapore tranquillo e incurante delle risate e il vociare dei studenti al suo interno.
I ragazzi si aggiravano inquieti lungo i corridoi, smaniosi di tornare alle grandi e confortanti mura della tanto amata scuola.
Ormai tutti indossavano le loro divise, chi con rifiniture rosse, altre blu, altre gialle ed altre di colore verde.
Tuttavia uno scompartimento sembrava il piu' chiassoso di tutti, due ragazzi sedevano l'uno difronte all'altro nei sedili vicino alla porta scorrevole. Alla sinistra della porta sedeva allegramente un ragazzo smilzo, con i capelli neri e arruffati, al piccolo naso portava un paio d' occhiali tondi che assieme ai capelli e ai suoi grandi occhi color nocciola gli donavano un fascino non comune a qualsiasi ragazzino undicenne; con i gomiti si appoggiava sulle ginocchia assumendo una postura ingobbita verso il ragazzo che gli stava difronte. Il suo interlucutore stava mollemente abbandonato sul sedile, portava capelli neri, con riflessi marroncini, lunghi fino le spalle; questo suo look gli corniciava il viso in modo impeccabile, valorizzando i suoi profondi occhi neri, di corporatura era piu' robusto del compagno, lasciava intravvedere, attraverso una candida camicia sbottonata, un po' di petto con non ancora formati i muscoli adolescenziali; a differenza degli altri studenti non portavano la divisa di quelli del primo anno, ma continuavano ad indossare dei comuni vestiti babbani.
Affianco al ragazzo occhialuto sedeva rannicchiata in un angolo una ragazzina, anch'ella non poteva avere piu' di undici anni. Di carnagione pallida sedeva stringendosi le ginocchia al petto osservando silenziosamente fuori dal finestrino. I riccioli ramati le ricadevano scompigliati a metà schiena, le lacrime le rigavano il viso, bagnandole le guance spruzzate da leggere lentiggini, tipiche di chi possiede i capelli rossi. I dolci occhi verdi della ragazza erano gonfi di pianto e sospirando la giovane chiuse gli occhi; non voleva piu' sentire quelle risate gioiose dei due ragazzi, non voleva piu' sentire la loro gioia, una gioia che non le apparteneva.


“Credi che io voglia essere un mostro?”
“E' là che stai andando, in una scuola speciale per mostri!”
“Mostro!!”

Quelle parole dette dalla sorella che tanto amava e rispettava, furono per lei come una pugnalata al cuore.
Come poteva dire che era un mostro? Erano sempre state legate da un profondo affetto, ma poi era tutto cambiato dalla lettera che ricevette, con contenente l'ammissione alla prestigiosa scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, i suoi genitori erano stati così fieri di lei, perché la sua stessa sorella invece no?
La tristezza era l'unica emozione che la ragazza provava, ora che aveva salutato i genitori alla stazione si presentava davanti a lei un futuro fatto di scoperte e magia, ma anche di incognite e solitudine.
Ma per fortuna aveva uno spiraglio di luce, Severus, il suo Severus, il suo grande e fedele amico, come lei era stato convocato alla scuola e insieme avrebbero affrontato il mondo.
Insieme per sempre.
In quel momento la porta dello scompartimento si aprì facendo entrare un undicenne in divisa magro e dal naso adunco, il viso appuntito era seminascosto da lunghi capelli neri e unticci, appena vide la ragazza scavalcò i piedi dei ragazzi lì seduti e si andò a sedere difronte alla giovane, la postura ricurva e il modo di camminare ricordavano vagamente il volteggiare di un pipistrello.

Piaciuto? Allora venite a leggere il seguito.
Kiss...michela4ever

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